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domenica 16 dicembre 2007

Il Centro Studi David Lazzaretti di Arcidosso (Grosseto)

La concezione sociale

Le idee sociali di David Lazzaretti sono pienamente connaturate al suo credo religioso. La società che lui prospetta è quella regolata dalla divina legge del diritto in cui tutti saranno santi. Pertanto ogni preoccupazione materiale verrà superata in questa sorta di Eden futuro della fratellanza in cui si vivrà come avevano fatto i primi cristiani, i quali "avevano un cuore e un’anima sola...tutte le cose erano comuni...e non era tra loro alcun bisognoso" (Atti degli Apostoli, IV - 32).
Questa concezione sociale trova concreta applicazione nel più maturo degli istituti solidaristici fondati dal Lazzaretti, "La Società delle Famiglie Cristiane", un’associazione universale di beni, di opere e di guadagni (lo statuto di questa società sarà pubblicato solo in Francia nel "Reveil des Peuples", Lione, 1873).
Lo scopo di questa associazione era quello evangelico di "formare di tante famiglie una sola famiglia comune". All’atto della sua costituzione venne fatto un inventario di ciò che era stato messo in comune in modo che al momento del ritiro o dell’espulsione di un socio, o alla data di scioglimento della società (la durata della società era prestabilita in 18 anni), fosse restituito il capitale immesso insieme agli interessi spettanti che venivano conteggiati sulla base del capitale e del lavoro apportati. La società era regolata da un’assemblea generale, chiamata "magistratura della società", composta da dodici deputati e da un presidente che durava in carica circa un anno ed era eletto ogni 25 dicembre dai soci maggiorenni. Le donne avevano una "magistratura" propria, con cariche simili a quelle degli uomini e le elezioni avvenivano separatamente tra i due sessi.
La società provvedeva mensilmente alla distribuzione individuale di viveri, vestiti e biancheria, alla raccolta e conservazione dei beni ricavati dalla terra e dall’allevamento, e alla manutenzione dei fabbricati e degli utensili da lavoro. Ciascuna famiglia, come ciascuno scapolo, aveva un libretto sul quale venivano segnate le entrate e le uscite proprie. Alla fine di ogni mese si faceva il conto del credito e del debito segnato nel libretto dei singoli soci, ed ogni tre mesi si facevano i conti generali in un libro apposito. Non esistevano contratti di compravendita individuali, ma era ammesso solo il baratto dei generi senza l’uso del denaro.
La struttura della società, pur rappresentando una grossa novità dal lato organizzativo rispetto alle esperienze mutualistiche del tempo, non tende ad apportare modifiche radicali e concrete ai rapporti economici e sociali tradizionali: alla base non vi è il rifiuto della proprietà privata come istituzione, ma piuttosto uno spirito di solidarietà cristiana che, superando i contrasti di classe, consenta il progredire collettivo. Non trattandosi dunque di una struttura corporativa, gli interessi dei singoli risultano spesso in contrasto e le preoccupazioni personali tendono a prevalere sul fine sociale con speculazioni tali da misconoscere l’ispirazione cristiana. Sta di fatto che nel 1874 la società versa in piena crisi e David è costretto a rifondarla su basi meno ampie riducendone l’attività a prestazioni d’opera collettive.

Il Centro Studi
Il Centro Studi David Lazzaretti nasce su iniziativa del Comune di Arcidosso agli inizi degli anni ’80, dando seguito ad un lavoro di ricerca e valorizzazione dell’esperienza lazzarettista iniziato nel 1978 in occasione del centenario della morte del "Profeta dell’Amiata".
Il Centro è strutturato in due sezioni:
Sezione Libri e DocumentiRaccoglie materiale bibliografico su Lazzaretti e sulla storia del movimento lazzarettista: monografie, saggi, alcuni studi sul messianesimo e i movimenti religiosi minori, pubblicazioni che abbracciano un periodo che va dalla fine dell’Ottocento ai nostri giorni. Sono inoltre disponibili tesi di laurea provenienti da varie Università ed una ricca raccolta di articoli di giornali e riviste che documentano l’evento sin dai giorni successivi all’uccisione del Lazzaretti. La sezione contiene inoltre manoscritti e lettere del Lazzaretti e dei principali protagonisti della vicenda, documenti e registri relativi alla vita sociale e religiosa della Comunità, materiale iconografico e fotografico. Queste testimonianze cartacee sono raccolte in tre importanti Fondi acquisiti negli ultimi anni dal Comune:
-Fondo "Massimiliano Romei"-Fondo "Archivio Don Filippo Imperiuzzi" -Sezione David Lazzaretti del Fondo "Leone Graziani"
Oltre a questa documentazione d’epoca, il Centro dispone (in copia) di altre importanti fonti documentarie provenienti da vari istituti:
-Archivio di Stato di Grosseto; -Archivio di Stato di Siena; -Archivio Storico Comunale di Piombino -Fondo Zannellini-Bartalini; -Biblioteca Comunale di Piancastagnaio -Fondo Giuseppe Fatini; -Archivio della Fratellanza e Chiesa Giurisdavidica di Monte Labbro, Loc. Zancona; -Archivio della Curia Vescovile di Montalcino; -Archivio della Curia Vescovile di Città della Pieve; -Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma.
Sezione EspositivaLa sezione espositiva del Centro documenta la storia dell’esperienza lazzarettista partendo da una breve cronologia della vita del Lazzaretti e ricostruendo attraverso materiale fotografico, dipinti, documenti d’epoca ed oggetti, quelli che sono stati i momenti più significativi della vicenda che nasce e si sviluppa negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia. I luoghi, i personaggi, le esperienze che caratterizzarono la vita religiosa e sociale della Comunità vengono presentati in un’ampia cornice costituita da materiale iconografico, vestiti e stendardi acquisiti nel corso degli anni. Una piccola sezione testimonia la presenza della Comunità Giurisdavidica fino ai nostri giorni.

per contatti:

Centro Studi Lazzaretti
Piazza Indipendenza, 30
58031 Arcidosso (Gr) Italy
Tel. 39 0564 966438 Fax. 39 0564 966010
e-mail
biblioteca@amiata.net

1 commento:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie