notizia tratta dalla lista edscuola
Giovedì 13 Dicembre 2007 SAN BONIFACIO.
Domani studiosi e docenti a confronto al centro San Giovanni Bosco Scuola di don Milani? Un progetto attuale Studenti ma anche cittadini diritto allo studio e cultura Aveva in braccio un bambino del Congo, era il 1958. E disse: «Ogni popolo ha la sua cultura, nessuno ne ha meno di un altro». Don Lorenzo Milani era così, pensava a una scuola per tutti, che abbattesse i limiti imposti dalle diverse condizioni di partenza per dare a tutti il diritto allo studio previsto dalla Costituzione. «Quella frase la disse 50 anni fa, aveva già l’idea dell’immigrazione, che è esperienza di oggi. C’era profezia nel suo insegnamento». Ad esserne profondamente convinto è Mariano Mariotto, presidente del Movimento educatori milaniani nato a San Bonifacio 10 anni fa e radicato a livello nazionale, lo stesso Movimento che ha organizzato, domani alle 15.30 al centro San Giovanni Bosco, il convegno «Sulle tracce di don Milani». Mariotto spiega: «C’è bisogno non di ripetere l’esperienza della scuola di Barbiana, quanto di sviluppare i messaggi di don Milani calandoli nella realtà». A cominciare dalla lotta all’abbandono della scuola, ai ragazzi che perde per strada, per dirla con le parole del sacerdote morto 40 anni fa. Al centro del convegno il concetto di cittadinanza: «Quella di persone responsabili», dice Mariotto, «capaci di obiettare indicando un passaggio nuovo, persone di cultura, perché solo la cultura rende liberi». La scuola che si ispira a don Milani è democratica, cerca di aiutare ciascuno ad avere strumenti adeguati a prescindere dalle diverse condizioni di svantaggio che si possono vivere, non è solo nozioni ma si basa sull’esperienza. Tentare di armonizzarla con le esperienze scolastiche pubbliche e private attuali è lavoro delle tante persone che a don Milani si ispirano: «Noi del movimento facciamo volontariato, o partecipiamo a progetti specifici, chi di noi insegna o fa l’educatore porta questi insegnamenti nel proprio lavoro». In Italia ci sono molte esperienze che pescano dall’universo di Barbiana. «Uno dei nostri obiettivi è cominciare a metterle in rete», prosegue Mariotto. Nel veronese, ad esempio. le scuole che portano il nome di don Milani sono, tra elementari e medie: San Bonifacio, Lavagno, Sommacampagna, San Massimo, Palazzina, Santa Maria di Zevio. Il Movimento educatori è in contatto diretto con il centro di documentazione e studi Don Lorenzo Milani di Vicchio (capoluogo di Barbiana), ogni anno organizza un viaggio a Barbiana (la scuola che fu di don Milani) per imparare dai testimoni di quell’esperienza, in particolare ex allievi e conoscenti del sacerdote. Esistono poi altri gruppi, ad esempio a Brescia, e percorsi culturali che si ispirano a don Milani, con un fiorire di progetti. «Solo negli ultimi mesi», elenca Mariotto, «abbiamo partecipato a un progetto a San Pietro di Lavagno, siamo stati a Trento, nel milanese, a Ragusa, abbiamo lavorato con La Genovesa di Verona». Questi i punti cardine del pensiero e dell’esempio di don Milani, cui si ispira il movimento sambonifacese: «Rafforza il principio costituzionale del diritto allo studio; cultura come emancipazione, alfabetizzazione come strumento di coscienza, etica planetaria, solidarietà, pace, legalità, primato delle minoranze culturali, rispetto delle diversità». I vari temi del pensiero di don Milani verranno toccati al convegno di domani con molti relatori, tra cui docenti universitari come Luciano Coarradini (Roma), Emilio Butturini (Verona), Domenico Chiesa (Torino). Sabato alle 10, in via Fiume, alle elementari che portano il suo nome, verrà replicata per genitori e studenti la rappresentazione «Lettera a una professoressa».
F.M.
http://www.larena.it/storico/20071213/provincia/Baa.htm
Nessun commento:
Posta un commento