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domenica 28 febbraio 2010

SCIOPERO MIGRANTI

Da "Repubblica on line" locale
"Una giornata senza di noi", per i diritti dei migranti
Un presidio-corteo alla mattina, dalle 9.30, da piazza Scala a piazza Cordusio. E una fiaccolata-corteo alla sera, dalle 18, da piazza Duomo a piazza Castello

di Zita Dazzi

Ci sarà gente in strada domani, per la giornata dedicata ai diritti dei migranti. «Una giornata senza di noi» si intitola l'iniziativa, che coinvolge Milano assieme al resto d'Italia, oltre alla Francia, la Spagna e la Grecia.

Il «Comitato primo marzo», che ha organizzato le iniziative cittadine, promette interventi sul palco in piazza e sui posti di lavoro, per spiegare a tutti che «senza gli immigrati l'economia e il sistema produttivo sarebbero fermi».

Sono i temi di una mobilitazione internazionale, che ha coinvolto, con diverse motivazioni e coloriture, un vastissimo cartello di associazioni, partiti, movimenti antirazzisti ed ecologisti, gruppi di volontariato, comunità straniere e circoli di ogni tipo e genere. Sarà una giornata di lotta simbolica, quella di domani, visto che non saranno molti, probabilmente, i lavoratori stranieri a rimanere a braccia incrociate: nelle case le badanti e le baby sitter non faranno mancare il loro sostegno, come nei bar e nei ristoranti, nelle imprese di pulizie, nei negozi, sui cantieri edili e nei mercati.

Ma le manifestazioni cercheranno di sottolineare la solidarietà della Milano antirazzista a chi è arrivato qui per dare il suo contributo positivo alla città. Dalle 17 in piazza Duomo il Comitato "Abba Vive" ha organizzato lezioni di lingue e culture da tutto il mondo (arabo, cinese, senegalese, curdo, turco, spagnolo) tenute dagli studenti stranieri. Sempre alle 17 in piazza Schiavone ci sarà musica dal vivo organizzata dalla Cub.

Gianni Bottalico presidente delle Acli provinciali commenta: «Bisogna rendere visibili gli "invisibili", i lavoratori stranieri che pagano le tasse e i contributi, ma che non hanno diritti». Danilo Galvagni, segretario della Cisl, aggiunge: «Senza il lavoro migrante andrebbero in crisi imprese, servizi e famiglie. Il primo marzo non è uno sciopero ma una mobilitazione contro la xenofobia per dire grazie agli oltre 300mila immigrati che contribuiscono al benessere di Milano».

Luciano Muhlbauer, consigliere regionale Prc, commenta: «La giornata sarà un piccolo ma significativo antidoto contro l'idiozia razzista, una ribellione morale contro i professionisti della paura e dell'odio che purtroppo abbiamo visto all'opera in seguito ai fatti di via Padova».

(28 febbraio 2010)

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da "la repubblica" nazionale online

Il primo marzo la mobilitazione che apre la Primavera antirazzista. Cortei in molte città
Per la "rivoluzione in giallo" 50mila adesioni su Facebook e 60 comitati sul territorio

Arriva il primo "sciopero" degli immigrati
"Un giorno senza di noi e l'Italia si ferma"
Dalle fabbriche alle famiglie, così il Paese non può fare a meno dei lavoratori stranieridi VLADIMIRO POLCHI
ROMA - Astensione dal lavoro, sciopero degli acquisti, cortei, sit-in, presidi permanenti. Il black out è fissato per lunedì "Primo marzo 2010 - Una giornata senza di noi": e "noi" sono i quasi 5 milioni di immigrati che vivono in Italia. La "rivoluzione in giallo" (dal colore ufficiale della giornata) è arrivata dalla Francia e rimbalzata in Italia: 50mila le adesioni su Facebook, 60 comitati locali, tante le organizzazioni coinvolte: Amnesty, Arci, Acli, Legambiente, Emergency, Amref, Cobas, Fiom. Allo "sciopero degli immigrati" aderisce anche il Partito democratico, il Prc, Sinistra, ecologia e libertà e i Socialisti.

L'appuntamento è per il primo marzo, in contemporanea con Francia, Spagna e Grecia. Non si tratterà di uno sciopero in senso tecnico, in verità. "Ci sarà uno sciopero solo in alcune città come Trento, Trieste e Modena, dove le sigle sindacali hanno accolto questa richiesta che arrivava dal basso - spiega Stefania Ragusa, presidente del Comitato "Primo marzo 2010" - per il resto i grandi sindacati a livello nazionale non ci hanno supportato, eppure nessuno ha mai pensato di indire uno sciopero etnico. Sarebbe bello che in Italia si tornasse a fare scioperi per tutti i diritti, non solo per quelli contrattuali. Vogliamo dare alla gente la possibilità di riflettere sull'importanza degli immigrati per la tenuta della società italiana. Quando saltano i diritti per qualcuno, è tutta la società che diventa più debole".

Il logo della giornata (otto volti umani inseriti in quadrati sovrapposti) è opera dell'artista siciliano Giuseppe Cassibba, mentre per testimonial è stata scelta Mafalda, la bambina creata dalla matita di Quino. E il giallo sarà il colore dominante dei drappi che le colf appenderanno ai balconi e alle finestre, dei palloncini, dei braccialetti e dei foulard che in tutta Italia saranno indossati dai sostenitori dell'iniziativa. Il calendario con tutti gli appuntamenti città per città è sul sito del movimento (

www.primomarzo2010.it).

E il primo marzo è solo l'inizio. Una campagna unitaria sotto il nome di "Primavera antirazzista" che andrà dal 1° al 21 marzo è stata infatti lanciata da un coordinamento costituito da diverse organizzazioni e comitati (tra queste Acli, Arci, Blacks out, Cgil, daSud, Nessun luogo e lontano, Sei-Ugl, Sos Razzismo, Uil, Antigone e Cnca). "Non c'è solo il primo marzo. Anche lo sciopero generale della Cgil del 12 marzo - spiega Pietro Soldini, responsabile immigrazione del sindacato - avrà tra i suoi punti la difesa dei diritti dei lavoratori immigrati. Sarà insomma un grande sciopero multietnico, perché i problemi dei lavoratori stranieri sono i problemi di tutti i lavoratori. Poi si proseguirà con le iniziative antirazziste fino al 21".

"E' indubbio - prosegue Soldini - che senza immigrati ci sarebbe un black out. Il primo settore ad arrestarsi sarebbe quello delle costruzioni. Soprattutto nelle grandi città, dove la manodopera straniera raggiunge punte del 50%. I cantieri si fermerebbero di colpo. Poi toccherebbe all'industria manifatturiera: tessile, metalmeccanica, alimentare. Nelle fabbriche, infatti, i migranti svolgono ruoli chiave e sono difficilmente sostituibili. Un esempio? Gli addetti ai forni a ciclo continuo delle aziende di ceramica. Dopo l'industria entrerebbe in crisi l'agricoltura: la raccolta è in mano a immigrati stagionali e irregolari. Resterebbero vuoti i mercati ortofrutticoli. Poi sarebbe la volta delle aziende zootecniche: nella macellazione degli animali gli stranieri superano il 50% della forza lavoro. E ancora: nelle grandi città dovrebbero chiudere molti ristoranti, alberghi e pizzerie. Tra le famiglie si scatenerebbe il panico e un crollo della qualità della vita, per la scomparsa di badanti, colf e babysitter. Infine, ne risentirebbe la sanità: quella privata, dove lavorano quasi centomila infermieri stranieri e quella pubblica, che si avvale del loro lavoro tramite cooperative e piccole società di servizi".

In queste ore è stato pubblicato il Manifesto contro il razzismo in Italia ("Non toccare il mio amico!") dell'associazione Sos Razzismo, per denunciare le leggi italiane sull'immigrazione e chiedere un risveglio della società civile contro la "deriva xenofoba" del Paese. Per sottoscrivere l'appello, simboleggiato dalla Gioconda in black di Oliviero e Lola Toscani, basta andare sul sito: http://www.nontoccareilmioamico.net. Tra i primi firmatari Roberto Saviano, Dario Fo, Beppe Grillo.

Sul web circola anche un prontuario curato, tra gli altri, da Andrea Civati e Ernesto Ruffini, che smonta punto per punto tutti i luoghi comuni più negativi sugli immigrati. Rubano il lavoro? Commettono più crimini degli italiani? Si prendono tutte le case popolari? Voterebbero a sinistra? Tutto falso, come dimostrano i numeri citati su http://www.civati.it/mandiamoliacasa.pdf.

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da "Corriere della sera" nazionale online

LUNEDì l'INIZIATIVA NATA IN RETE che si svolgerà in contemporanea in Francia, Spagna e Grecia
Stranieri in sciopero, cortei in 60 piazze
«Primo Marzo, 24 ore senza di noi»
«Per sostenere l'importanza dell'immigrazione per la tenuta socio-economica del Paese»
LUNEDì l'INIZIATIVA NATA IN RETE che si svolgerà in contemporanea in Francia, Spagna e Grecia

Stranieri in sciopero, cortei in 60 piazze
«Primo Marzo, 24 ore senza di noi»

«Per sostenere l'importanza dell'immigrazione per la tenuta socio-economica del Paese»

MILANO - Una manifestazione nazionale per rendere visibili gli stranieri che vivono e lavorano in Italia. Saranno sessanta le piazze in cui il primo marzo immigrati e italiani manifesteranno «per sostenere l'importanza dell'immigrazione per la tenuta socio-economica del Paese», come ha spiegato Francesca Terzoni, portavoce nazionale del comitato Primo Marzo 2010 - Una giornata senza di Noi. «Sono previste una serie d'iniziative nelle diverse città coinvolte: a Varese verrà offerto un "pranzo etnico" agli agenti della polizia penitenziaria, a Trieste ci adopereremo per cancellare le scritte razziste dai muri, a Bologna ci sarà una mostra fotografica all'aperto con i volti dei 'nuovi italianì, a Milano verranno offerte delle lezioni di lingua straniera in piazza» spiega Terzoni, tra le fondatrici del gruppo su Facebook che ha dato vita all'iniziativa (gli iscritti sono circa 50mila), che si svolgerà in contemporanea in Francia, Spagna e Grecia. Alle 18.30, in tutte le piazze italiane coinvolte verranno "liberati" dei palloncini gialli, il colore simbolo della manifestazione. Nata in maniera spontanea, la protesta del Primo Marzo ha ricevuto l'adesione di una serie di organizzazioni, tra cui Emergency e Legambiente, partiti politici (Pd, Sel e Rifondazione Comunista) e i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che pur dando il loro sostegno, non hanno proclamato lo sciopero generale a livello nazionale. Le astensioni dal lavoro saranno, dunque, a macchia di leopardo e la copertura sindacale verrà garantita principalmente dai sindacati di base, come Sdl (Sindacato dei Lavoratori) che ha proclamato per il primo marzo lo sciopero generale a Milano e Provincia.

«SOLIDALE» - «Sono solidale con l'astensione dal lavoro che i lavoratori stranieri effettueranno lunedì primo marzo»: ha detto il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera, Giuliano Cazzola. «Mi convincono - aggiunge - soprattutto le motivazioni dell'iniziativa: gli immigrati vogliono dimostrare non solo di esistere, ma di essere indispensabili, con la loro presenza e il loro lavoro, alle attività economiche e sociali del Paese. Poichè si tratta di una circostanza assolutamente vera, mi auguro che la manifestazione abbia successo e che la comunità nazionale comprenda che non vi sono alternative credibili all'integrazione». (Fonte Ansa)

28 febbraio 2010



http://www.uomoplanetario.org/


San Ferdinando di Puglia (BT)


sito internet di news legato al mondo della nonviolenza pratica e dell'ecologia.


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Per Berlusconi col nucleare bollette più leggere (video)


Johan Galtung - Afghanistan: dall'uccidere al corrompere


 


Berlusconi e il manuale del piccolo dittatore


 


Raniero La Valle - Non ha visto il muro


 


Il criceto impossibile (video)


 


Barbara Spinelli - La sete di verità


 


No alla centrale a Biomasse (Conferenza a Barletta)


 


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Bombe a grappolo, stop da agosto


 


Robert Maggiori - Libération: l'imbarbarimento e la leghistizzazione dell'Italia


 


La scuola paterna


 


Obama sblocca fondi per due centrali nucleari dopo 30 anni di stop nel settore


 


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Ecco il nuovo logo del biologico UE


 


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Al consiglio comunale come al teatro dell'assurdo (San Ferdinando di Puglia)


La crescita zero di Camigliano (CE) (video)


 


 


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Una nuova rivoluzione sta arrivando, siamo all’antivigilia dell’implosione di qualcosa di inaudito nella storia del pianeta, l’onda zero, quando dovrebbe emergere la noosfera (la nuova era planetaria). Il fenomeno della nuova civiltà che emerge rappresenta una sfida per tutte le religioni, in particolare per il cristianesimo. L’uomo planetario e l’uomo postcristiano, nel senso che non si adattano a lui determinazioni che lo separino dalla comune degli uomini. Il tratto essenziale del nuovo umanesimo è la fede nell’uomo e precisamente la fede nella possibilità della specie umana di abbandonare l’età delle guerre.


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venerdì 26 febbraio 2010

Incontri di studio su razzismo e xenofobia

GIORNATE DI STUDIO SU RAZZISMO E XENOFOBIA

Università Roma 3 – Facoltà di Lettere, via Ostiense 234

(Metro B – Fermata Marconi)

Mercoledi 3 marzo ore 15-18 Aula "Verra"

1) Noi e gli altri. Introduce e coordina Raul Mordenti

Giacomo Marramao: "Universalismo e differenze"

Annamaria Rivera: "Sessismo e razzismo"

Martedi 9 marzo ore 17-19 Aula 9

2) Utopia e fede. Introduce e coordina Claudia Romanini

Dario Renzi: "Per un nuovo umanesimo"

Raniero La Valle: "Pluralismo e uguaglianza delle culture e delle religioni"

Mercoledi 10 marzo ore 15-18 Aula "Verra"

3) Lotta politica e civiltà giuridica. Introduce e coordina Gianni Ferrara

Mario Tronti: "Una politica per il lavoratore multiculturale"

Luigi Ferrajoli: "Principio di uguaglianza e criminalizzazione degli
immigrati"

Giovedi 11 marzo ore 16-18 Aula 10

4) Tradizioni e trasformazione. Introduce e coordina Gabriella Bonacchi

Giuseppe Prestipino: "Tra il mal fatto e il che fare"

Alberto Burgio: "Razzismo e modernità"

Centro Riforma dello Stato,

Istituto Italiano per gli Studi Filosofici,

Fondazione Lelio e Lisli Basso,

Centro studi Utopia,

Associazione culturale Punto Rosso.

mercoledì 24 febbraio 2010

SEGNALAZIONE: BASI MILITARI USA IN ITALIA E NEL MONDO

*Il Dossier *"L'ombra delle basi - Basi militari Usa in Italia e nel mondo"

è disponibile su http://www.guerrepace.org/ombra_potere.htm

da una mail di Alessandro Marescotti a disarmo@peacelink.it

Venerdì 26 febbraio alle ore 11,30 - presso la sala della Regione Liguria (piano terra del Palazzo di Piazza Deferrari) è convocata la conferenza stampa per la presentazione del corteo e delle iniziative collaterali allo scippero dei migranti del 1° marzo.
Saranno presenti i rappresentanti delle comunità straniere presenti a Genova.
Silvia


Silvia Pedemonte
LAB8 - Democrazia in rete
http://laboratorio8.wordpress.com/
Comitato Sciopero degli immigrati Primo Marzo 2010 - Genova
Cell. 3481007759
Mail
silvia.pedemonte@gmail.com

lunedì 22 febbraio 2010

A proposito dello sciopero del 1 marzo dei migranti

Cari amici lettori,

pubblico una mail sull'iniziativa del 1 marzo e una risposta di Salvatore Palidda, docente di Sociologia delle migrazioni all'Università di Genova.

 

Barbara Armanino ha scritto:

Care amiche e cari amici,

spero che ciascuno di voi abbia ormai letto o sentito notizie sull'evento del "Primo Marzo: 24h senza gli stranieri"

Il comitato genovese è dal 15 gennaio che tenta di raggiungere il più alto numero di persone a cui raccontare quanto ci preme

rappresentare nella giornata del primo marzo, coinvolgendo e convincendo per giungere ad una partecipazione informata

alla "parata" del primo marzo (abbiamo molte sorprese ... per ora vi segnalo solo appuntamento di partenza:

lunedì 1 marzo alle ore 18 Commenda) ma ovviamente ogni giorno puntiamo ad allargare il cerchio della conoscenza, il cerchio della consapevolezza e il cerchio della solidarietà all'iniziativa.

Il giallo è il ns colore: la primavera dei diritti sarà il filo che unirà associazioni, istituzioni, sindacati, associazioni sociali e singoli e che caratterizzerà marzo

Al seguente link trovi delle bellissime cartoline in cui abbiamo rappresentato una ipotetica giornata senza il lavoro degli stranieri

Ci sono sia in italiano sia in diverse lingue straniere: http://laboratorio8.wordpress.com/1-marzo-2010-24-ore-senza-di-noi/

COSA DOVETE FARE?

1) contattate SILVIA: la trovate in cc: "Silvia Pedemonte" <

silvia.pedemonte@gmail.com

>,

2) se non potete venire ma volete lasciare un messaggio di adesione potete mandare vs adesione a:

primomarzo2010genova@gmail.com

3) DIVULGATE =)

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Cari Amici
mi spiace non poter essere con voi il 1 marzo ... tuttavia permettetemi di esprimere il mio pieno accordo con l'invito alla mobilitazione del 1 marzo.
Aggiungo:
lanciare l'idea di uno sciopero degli immigrati è una cosa giusta ma è evidente che possa avere solo un significato simbolico ... è vero che la grande mobilitazione degli immigrati negli Stati Uniti è stata una tappa fondamentale come tutte le mobilitazioni storiche dei subalterni dal XIX secolo ossia momenti per infine "alzare la testa" ed è importante che in Italia dopo più di 35 anni di immigrazione straniera gli immigrati comincino a tentare di emanciparsi
ma è evidente che purtroppo non si possa parlare di vero e proprio sciopero ... sappiamo tutti che la maggioranza degli immigrati vive ancora schiacciata in condizioni di quasi neo-schiavitù
ma c'è anche una questione da precisare : l'emancipazione degli immigrati non potrà mai avvenire se non è anche emancipazione di tutti gli italiani che subiscono il dominio violento nel mondo delle economie sommerse

A parte le bestialità di qualche intellettualino che pretende che gli immigrati facciano la rivoluzione al posto degli italiani ...

sebbene sia sin troppo ovvio che la condizione dello straniero è senza comune misura la peggiore (ancor + se clandestino ma non dimentichiamo che l'INCERTEZZA DELLO STATO DI DIRITTO -che in Italia è peggiore che altrove- rende vulnerabile anche qualsiasi regolare) non va dimenticato che la schiavizzazione dell'immigrato permette anche quella di circa sette milioni di italiani che oscillano fra precariato e nero totale (con corollario di molestie o violenze sessuali x le donne e anche bambini)

allora è evidente che ciò che ancora si stenta a costruire è una mobilitazione collettiva di immigrati e italiani vittime delle economie sommerse gonfiate sempre più dal trionfo liberista

ma non possiamo ignorare che questa situazione s'è aggravata per l'assenza di risposte efficaci da parte della sinistra e dei sindacati che solo tardivamente e marginalmente si interessano ai precari e agli immigrati mentre lasciano al caritatevolismo cattolico se non alle associazioni ambigue ... l'elemosina o l'aiuto estremo (quasi sempre per una piccala minoranza e spesso solo per i cattolici)

sappiamo che circa 850.000 immigrati sono iscritti ai diversi sindacati, una cifra enorme rispetto agli italiani sindacalizzati, ma sappiamo anche che a questa affiliazione sulla carta corrisponde una partecipazione assai scarsa sebbene qualche sindacato abbia cercato di promuoverla

è forse ora che i sindacati si impegnino di più per promuovere seriamente in ogni pratica quotidiana la partecipazione degli immigrati e l'aggregazione di tutti i lavoratori schiacciati negli impieghi precari, semi-neri e neri
forse l'unica possibilità è rilanciare quotidianamente l'aggregazione a livello territoriale prima che sui luoghi di lavoro (dove assai spesso è impossibile) : perché non rifare in ogni quartiere una sorta di camera del lavoro territoriale ? (magari evitando divisioni fra sigle)

un abbraccio
turi palidda


Roma, 22 febbraio 2010 Invito stampa

COMetA

presenta:

INCONTRO – DIBATTITO

"COMUNICAZIONE BENE COMUNE"

MARTEDI’ 23 FEBBRAIO ORE 11,00

SEDE FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA

Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 349

Lo scorso autunno, in Argentina è stata approvata una rivoluzionaria legge di regolamentazione del sistema radiotelevisivo che, favorendo l’accesso all’etere della società civile e ponendo un freno alla concentrazione editoriale, andrà costituendo nei prossimi anni un sistema mediatico in cui il pluralismo non sarà più garantito dal pensiero unico del mercato e dalle corporazioni mediatiche, ma dai cittadini stessi.

Nel tentativo di stimolare anche nel nostro Paese una riflessione sugli scenari offerti da un provvedimento di questa portata, COMetA, Federazione Nazionale della Stampa e Megachip, organizzano un incontro dal titolo "Comunicazione bene comune" in cui si confronteranno i promotori della legge argentina e i rappresentanti del mondo dell’informazione italiana.

Modera:

Roberto Natale,

presidente FNSI

Intervengono:

Juan Gabriel Mariotto,

responsabile per le comunicazioni Governo argentino

Luis D'Elia,

presidente Federacion viviendas y tierra

Sebastiano Sortino,

commissario Agcom

Giulietto Chiesa,

presidente Megachip

Antonio Ruggieri,

direttore responsabile COMetA

COMetA-COMunicazione, ETica e Ambiente,

è il trimestrale diretto da Giulietto Chiesa e promosso dalle associazioni Megachip e Pentapolis, in collaborazione con Legambiente.

Info: www.cometa-online.it

redazione@cometa-online.it

Ufficio Stampa

L'Aurora Comunicazione & Marketing

Via Alessandro Serpieri 7, 00197 Roma

Tel: +393456784237

www.lauroracomunicazione.it

ufficiostampa@lauroracomunicazione.it


sabato 20 febbraio 2010

27 febbraio: la Comunità Musulmana e la conoscenza reciproca

Il 27 febbraio si terrà ad Albenga, come in numerose città italiane, una giornata di conoscenza reciproca in occasione della quale la Comunità Musulmana presenterà alcune iniziative sulla figura del Profeta.

Il programma è molto articolato: sono previste infatti la lettura della poesia ("L'anno dell'Egira" di Victor Hugo), a cura di Simonetta Pozzi; la proiezione di spezzoni del film "Il Messaggio" con Anthony Quinn e Irene Papas a cui seguiranno interventi di approfondimento a cura del Comitato Donne Musulmane della Liguria e di Hamza Piccardo.

Mi sembra un'ottima occasione per conoscere la figura del Profeta (di cui molti parlano, spesso a sproposito e a volte in perfetta malafede o ignoranza). La religione islamica è la seconda nella nostra città per numero di fedeli e con essa la Liguria si è sempre confrontata: tanto per fare un esempio, ricordo che a Genova, fino al 1700, esistevano quattro moschee: e non i sembra che la città ne abbia risentito negativamente...

Una precisazione: ogni tanto, su diverse mailing list, vengo accusato di essere "amico dei musulmani" (davvero terribile accusa!). Personalmente non sono credente, ma credo non tanto nel dialogo ma nell'incontro inter religioso, nell'ottica della conoscenza reciproca e dell'arricchimento culturale e personale. Soprattutto in un periodo storico come questo in cui i fomentatori dell'odio e della paura sono sempre all'opera: è di questi giorni il sondaggio dell' SWG che ci informa che la metà dei giovani sono razzisti (sui sondaggi sono sempre prudente, concordando George Bernard Shaw ha detto, una volta, che esistono tre tipi di bugie: le grandi bugie, le piccole bugie e le statistiche...). Per cui ben vengano le iniziative come quelle delle amiche musulmane: c'è bisogno di dialogo e nonviolenza, di conoscenza e solidarietà: sarò ben lieto di partecipare a questa giornata e invito i lettori

ad intervenire.

Giuliano Falco

per informazioni: comitatomusulmane@yahoo.it

http://donnemammemusulmane.splinder.com



http://abbonati.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/20-Febbraio-2010/art43.php3

NATO
Cinque paesi: «Via le armi nucleari Usa dall'Europa»

a. d'arg.
Fare piazza pulita delle armi nucleari in Europa, questo è il senso dell'iniziativa, non di un gruppo di pacifisti, ma di cinque governi della Nato: Belgio, Germania, Olanda, Lussemburgo e Norvegia. La notizia è trapelata dal governo belga, che intende sollevare la questione all'interno dell'Alleanza atlantica in vista della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione, prevista a maggio, e, soprattutto, in vista del prossimo summit della Nato di novembre a Lisbona. In questa occasione i paesi dell'Alleanza saranno chiamati ad adottare «un nuovo concetto strategico», sorta di «manuale d'istruzione» aggiornato del Trattato dell'Atlantico del Nord datato 1949. Già il governo tedesco ha chiesto nella Nato il «ritiro rapido delle armi nucleari», ossia delle testate statunitensi (le stesse presenti anche in Italia, Turchia e Belgio). «La questione andrà studiata nel contesto della Nato e dei negoziati in corso tra americani e russi», ha detto il premier Yves Leterme. Ieri i maggiori quotidiani del paese pubblicavano una lettera firmata da due ex premier, Verhofstadt e Dehaene, e da due ex ministri degli esteri, Michel e Claes, anche ex segretario generale della Nato, in cui si chiedeva al governo di sostenere attivamente la proposta di Barack Obama di eliminare tutte le armi nucleari esistenti.

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mercoledì 17 febbraio 2010

INOLTRIAMO CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE.

I VOLTI DELL’AFRICA

PROGETTO INTERNAZIONALE DI ARTE POSTALE E DIGITALE

Il SACS / Spazio Arte Contemporanea Sperimentale di Quiliano in collaborazione con l’Ufficio Cooperazione della Provincia di Savona organizza un progetto di arte postale e digitale denominato I VOLTI DELL’AFRICA.

Attraverso questa nuova iniziativa artistica, il Comune di Quiliano intende supportare il progetto di cooperazione sanitaria internazionale "Mama ti ngo" consistente in azioni di sostegno alla maternità in Repubblica Centrafricana, mediante la creazione di una vera e propria forma di tutela mutualistica per le donne in gravidanza. "Mama ti ngo" è promosso dall’associazione ONLUS "Savona nel cuore dell’Africa" (

www.savonanelcuoredellafrica.org

), che da tempo opera in Repubblica Centrafricana, paese che, pur disponendo di importanti risorse, versa in condizioni di povertà estrema a causa di un grave sfruttamento gestito da potentati economici stranieri. La situazione è ulteriormente aggravata da laceranti e violenti fatti di guerriglia che proprio da questi interessi speculativi hanno origine.

Il tema I VOLTI DELL’AFRICA propone agli artisti, che ovviamente potranno interpretarlo con la massima libertà, un’occasione di riflessione sulle molteplici realtà di un continente meraviglioso dalla natura potente e terribile, ricco di raffinate civiltà che affondano le proprie radici nelle origini della specie umana senza trascurare i volti dello sfruttamento selvaggio, l’aggressione sistematica dell’ambiente e la precarietà estrema della vita.

 

Provincia di Savona


Ufficio Cooperazione Internazionale

Via Sormano 12

17100 Savona

+39 019 8313 335

cooperazione
@provincia.savona

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I VOLTI DELL’AFRICA

FACES OF AFRICA

LES VISAGES DE L’AFRIQUE

PROGETTO INTERNAZIONALE DI ARTE POSTALE E DIGITALE

INTERNATIONAL MAIL ART / DIGITAL ART PROJECT

PROJET INTERNATIONALE D’ART POSTAL ET DIGITAL

(Scheda di partecipazione da inviare via posta ordinaria o via e-mail insieme all’opera entro il 30 Aprile 2010)

(Participation form to be mailed by mail or e-mail along with the artwork within April 30 th 2010)

(Fiche de participation à envoyer par courrier ou par e-mail ainsi que les travaux entre le 30 Avril 2010)

Compilare in stampatello / Please print / Remplir en capitales

Artista partecipante /

Participating artist /

Artiste participant:

Indirizzo / Address / Adresse:

CAP / Postal Code / Code Postal:

Città / City / Ville:

Nazione / Nation / Pays:

Recapito telefonico / Telephone contact number / Téléphone:

E-mail:

Titolo dell’opera / Title of artwork / Titre de l’Oeuvre:

 

Firma per accettazione delle condizioni di partecipazione contenute nella lettera di invito e per il consenso al trattamento dei dati personali per i soli scopi dell’iniziativa in oggetto ed eventuali altre manifestazioni culturali ad essa collegate (ai sensi del D. Lgs. 196/2003 e s.m.i.).

Segnature accepting the conditions of partecipation as per invitation letter and for consensus of personal data treatment, solely for use in aforemetioned project and possibly other cultural exhibitions related to such (as per D. Lgs. 196/2003 e s.m.i.).

Signature d’acceptation des conditions de participation présentées dans la lettre d’invitation et pour le consentement au traitement des données personnelles que pour les fins de l’initiative en question et tout autre événement culturels qui s’y rattachent (selon D. Lgs. 196/2003 et s.m.i.).

 

Data/Date Firma/Signature

 

martedì 16 febbraio 2010



Lunedi 15 febbraio alle ore 18.00 all'Auditorium della R.A.I. presentazione del libro


di Danilo Dolci "Banditi a Partinico" - Sellerio editore.


Intervengono Amico Dolci, Salvatore Ferlita e Gigia Cannizzo.



Cordiali saluti,


Amico Dolci



Amico Dolci


via Gen. Dalla Chiesa, 8


90040 Isola delle Femmine


Cellulari:


328 - 94 15 105


380 - 79 33 253


amicodolci@libero.it


centrodanilodolci@libero.it


www.danilodolci.it


Ufficio, sede di Palermo :


Centro per lo sviluppo creativo - ‘Danilo Dolci’


Via Gorizia n. 22 – 90133 Palermo, Italia


Tel: +390916177252 - +390916164224


Fax: +390916230849


CF: 97123650828

sabato 13 febbraio 2010

Luca Romeo ha inviato un messaggio ai membri di primo marzo 2010 - sciopero degli stranieri - gruppo Genova.

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Oggetto: se la legge trasforma la solidarietà in reato

dal comitato nazionale:

martedì scorso è stato arrestato il nostro referente di Siracusa, padre Carlo D'Antoni, un uomo coraggioso e generoso, da molti anni schierato a fianco dei più deboli e impegnato nell'accoglienza dei migranti, e che non ha esitato a denunciare la situazione di degrado e sfruttamento (ancora più grave probabilmente di quella di Rosarno) che si è venuta a creare nelle campagne intorno a Cassibile (una frazione di Siracusa).

Le accuse formulate nei suoi confronti hanno lasciato increduli non solo noi di Primo Marzo 2010 ma tutto il mondo associativo, la Chiesa e le persone che hanno avuto la fortuna, in questi anni, di entrare in contatto con padre Carlo e conoscere il suo lavoro nella parrocchia di Bosco Minniti. Scrivo questo post poche ore dopo essere stata lì, in visita, e sono ancora emozionata e commossa. Ho partecipato a una riunione (già programmata) con il gruppo di Siracusa e con quello di Catania e ho visto con i miei occhi la famosa chiesa in cui l'altare è stato spostato per dare un posto e un ricovero a chi non ha un tetto sotto cui ripararsi. Ho visto con i miei occhi i ragazzi di padre Carlo (molti arrivano da Rosarno) e anche la processione di persone attonite venute a dare una mano dopo aver saputo dell'arresto. Persone di ogni tipo, in molti casi volontari o fedeli che da tempo non si erano più visti a Bosco Minniti ma che, dopo una notizia così sconvolgente, sono corsi a dare la loro testimonianza, e lo hanno fatto nel modo più congruo rispetto al carattere di Carlo e dei suoi collaboratori: attraverso le opere.

In questo momento il gruppo di Siracusa, che stava programmando molte e belle iniziative per il Primo marzo, coinvolgendo anche tantissimi immigrati, si trova in grosse difficoltà. Non solo perché è momentaneamente "assente" la principale guida spirituale e organizzativa, ma anche perché i materiali prodotti, le risorse finanziarie e molte altre cose sono al momento inaccessibili. Per questo invito tutti gli altri gruppi a solidarizzare e a dare una mano, nella misura che riterranno praticabile.

La giustizia deve sicuramente fare il suo corso, ma da parte nostra esiste la convinzione dell'assoluta innocenza di padre Carlo. Se una colpa è stata commessa a Bosco Minniti è stata quella di praticare in modo radicale il principio cristiano dell'accoglienza.,Nello specifico, di dare un domicilio a chi non lo aveva e ne aveva bisogno per avviare l'iter legale di regolarizzazione. Sappiamo bene che,oggi, anche per effetto della perversa saldatura che si è prodotta tra razzismo istituzionale e razzismo popolare, questa pratica nel nostro Paese può diventare un reato, nonostante da più parti si invochi la difesa delle radici cristiane. E' un paradosso che, in un Paese che si professa cristiano, praticare il cristianesimo possa diventare un reato. Il problema evidentemente è a monte. Se una legge, da un lato, produce clandestinità (e c'è un'ampia letteratura che dimostra che questo ha fatto, sino ad ora, la Bossi-Fini, e che le cose stanno andando ancora peggio da quando è in vigore il famigerato pacchetto sicurezza) e, dall'altro, trasforma la solidarietà in illegalità, evidentemente, è da ripensare.

*Stefania Ragusa (presidente di Primo marzo 2010)

venerdì 12 febbraio 2010




Un convegno per Education 2.0


Il 23 aprile a Firenze un incontro tra gli autori di Education 2.0 e le scuole per parlare di innovazione.


Nella didattica, nei curricoli, nell'organizzazione e negli aspetti più attuali del dibattito educativo.


Nelle prossime settimane scoprirete il programma e le modalità di partecipazione.


Tenetevi aggiornati su www.educationduepuntozero.it.


Questa settimana i commenti di Luigi Berlinguer, Vittoria Gallina, Maurizio Tiriticco e Walter Moro sul riordino della scuola secondaria di secondo grado.


Partecipate ai dibattiti e scrivete a community@educationduepuntozero.it .



VIDEO - Luigi Berlinguer: un convegno per Education 2.0


Data: 23 aprile 2010, luogo: Firenze. I temi: l’innovazione nella scuola negli ambiti dei curricoli e saperi; apprendimento e tecnologie; organizzazione scolastica e docenti; competenze, abilità, conoscenze, valutazione, certificazione. Tenetevi aggiornati su Education 2.0.


I risparmi di Maria Calzetta e il riordino della scuola superiore


Il 4 febbraio il consiglio dei ministri ha posto fine al balletto di decreti, regolamenti, pareri ecc. sui provvedimenti di riforma della secondaria superiore, è quindi possibile farne un primo bilancio complessivo e formulare qualche osservazione. L'analisi di Vittoria Gallina.


 


 


È dal basso che si può cambiare la scuola


Può oggi l’education limitarsi al solo quadro orario scolastico, ridursi alla sola lezione-interrogazione? Alle sole ore "curriculari"? Può ancora pensarsi un ambiente didattico ridotto esclusivamente a cattedra e banchi? L’editoriale di Luigi Berlinguer sul riordino delle scuole superiori.



Le materie non sono oggetti da imporre, ma strumenti per conoscere!


Maurizio Tiriticco risponde a Chiara Saracco che, in un suo articolo per la Community, ci segnala i ritardi della scuola italiana nella valorizzazione (e nella salvaguardia!) degli insegnamenti di Economia e Diritto. Anche alla luce dei "tagli" dei recenti provvedimenti sulle scuole superiori.



L’orientamento tra media e biennio


Una forte azione orientativa si deve concentrare nella fascia che va dagli 11 ai 16 anni, cioè sul raccordo/passaggio dalla media al biennio, con un’azione di accoglienza e accompagnamento nel primo anno della secondaria con attività specifiche di recupero, riallineamento e potenziamento delle competenze di base riferite all’area dell’equivalenza formativa; di riorientamento nel secondo anno della secondaria con passaggi e riconoscimento di crediti tra un indirizzo e l’altro. Un articolo a firma di Walter Moro.


 


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• Condividi esperienze e idee, suggerimenti e proposte.


• Discuti con gli autori e con gli altri membri della community.


• Segnalaci eventi, notizie, progetti.



Education 2.0 è uno spazio aperto, partecipa!


Per qualsiasi domanda, segnalazione o necessità potete contattarci al seguente indirizzo mail:


redazione@educationduepuntozero.it

martedì 9 febbraio 2010

Redattore Sociale - DiRE

Le Top News di oggi

Sintesi delle notizie principali del 09 febbraio 2010

Newsletter n. 541 – Aggiornata alle ore 16.00

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UNA BUSSOLA PER IL SOCIALE

Richiedi la nuova "Guida per l'informazione sociale", edizione 2010

MINORI - Sesso, video e foto: in rete "senza testa"

Ricerca Save the Children-Adiconsum. L’8% dei minori fra 15 e 17 anni invia su internet foto di sé nudi ma il dato "è sottostimato". Per la metà dei giovani l’invio del primo messaggio con riferimenti sessuali avviene prima dei 14 anni. Preoccupa la predisposizione a contattare telefonicamente (40%) e avere rapporti intimi con persone conosciute su internet (22%), ma anche lo scambio di immagini o video personali a contenuto sessuale sembra essere un fenomeno piuttosto diffuso. E oltre ad avere rapporti sessuali, gli adolescenti segnalano come diffusi fra i propri amici consumare droghe, rubare nei negozi, compiere atti di bullismo. Neri: “In un contesto simile, postare su internet video e foto non li preoccupa”. In occasione del Safer Internet Day, lanciata la campagna di sensibilizzazione “Posta con la testa”.

POVERTA' - Social Watch: nessun progresso

Pesa la crisi economica: regressione nel 18% dei paesi al mondo, di cui il 41% fa parte dell’Africa subsahariana. E gli Obiettivi del Millennio diventano un miraggio per la maggior parte dei paesi. La denuncia del network nel rapporto "People first", presentato oggi. “I più poveri tra le prime vittime del crollo dei mercati”: più colpito chi spende dal 50 all’80% del proprio reddito in beni alimentari e le donne, spesso impiegate in lavori precari o a cottimo. La crisi globale incide anche sull’uguaglianza tra uomini e donne. L’Italia è al 72° posto, dopo Grecia, Slovenia, Cipro e Repubblica Dominicana, secondo l'Indice di parità di genere calcolato dal network. "Alti livelli di reddito non sono garanzia di maggiore uguaglianza tra uomo e donna. Anche i paesi poveri possono raggiungere livelli di parità molto elevati".

PEDOFILIA - Cresce quella online: ogni giorno 135 nuovi siti nel mondo

La pedofilia in internet nell’ultimo anno è aumentata del 16,5%: nel 2009 sono stati denunciati 49.393 siti in 35 Paesi, 7 mila in più rispetto all’anno precedente. Ogni giorno nascono nel mondo 135 nuovi siti pedofili e tre nuovi gruppi nei social network. Ogni sito ha oltre 100 mila clienti al giorno. Il paese con il maggior numero di siti pedofili è la Germania: 19.488. L'Italia ne ha 28. I bambini solo nell'1% dei casi sono stati identificati e liberati. I dati del Rapporto annuale di Telefono Arcobaleno.

ROM/SINTI - Record di sgomberi a Milano: 4 in una sola mattinata

Allontanati 150 romeni. Il vicesindaco De Corato: "No alle favelas a Milano". Il consigliere comunale Patrizia Quartieri (Prc): "C'erano anche 50 bambini, andati regolarmente a scuola. Mai accaduto uno sgombero di così tanti minori sotto la neve". E un prete di San Siro scrive a Gianfranco Fini: "Scellerata strategia anti umana e di stampo razzista".


5 PER MILLE - Csvnet: "Recuperati 15,5 milioni di euro per 7.500 associazioni"

La soddisfazione del Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato per la proroga che permetterà alle organizzazioni di volontariato escluse di rientrare nella ripartizione dei fondi per il 2007. C'è tempo fino al 30 aprile. Il presidente Granelli: "Giungere finalmente alla stabilizzazione della legge, dando la copertura finanziaria al ddl bipartisan che giace al Senato da quasi un anno”.

DISABILITÀ - Ferrovie senza barriere: interventi per 15 milioni l'anno

Il ministro dei Trasporti Matteoli risponde all’interrogazione di Francesco Divella del Pdl e annuncia: "Tutte le nuove stazioni in fase di progettazione disporranno da subito di strutture per facilitare l'accesso ai disabili". Assistenza fornita in 252 stazioni abilitate; nel corso del 2008 erogati oltre 154 mila interventi.

- Nasce il fondo "Fiaba". Un concerto benefico, domani a Roma, della banda dell'Esercito Italiano per trovare i primi mille donatori. vai al sito>>

IMMIGRAZIONE - Ferrara introduce la cerimonia di cittadinanza

Non più una semplice firma, ma un rito formale e individuale di benvenuto in comune per gli stranieri che acquisiscono lo status. Domani il primo “giuramento” per tre neo-cittadini da Ucraina, Marocco e Albania. Riceveranno una copia della Costituzione italiana e una lettera di benvenuto del sindaco, rivolta anche ai figli minori, a cui si estende il nuovo status del genitore. L’anno scorso a Ferrara hanno acquisito la cittadinanza per matrimonio o residenza 55 immigrati, mentre nel 2008 erano stati 80.

- Rosarno, i vescovi calabresi: "Nessun razzismo". In un documento congiunto la condanna dello sfruttamento lavorativo: "Quel che è successo è stata la logica conseguenza di un disinteresse economico e sociale, grave e imperdonabile".

DISABILITÀ - Englaro, De Nigris: “Non capisco più la sua battaglia”

Lettera aperta del direttore del Centro studi per la ricerca sul coma dell’associazione Gli amici di Luca di Bologna al padre di Eluana. “Per vedere riconosciuto il suo diritto lei ha offeso e negato lo stile di vita di famiglie che si battono per i propri cari in stato vegetativo". “Se la sua battaglia era vedere riconosciute le convinzioni sue e di sua figlia (obiettivo raggiunto), ora quale è il senso del suo operare?”.

PSICHIATRIA - Serra d'Aiello, otto bare in quattro loculi. “Caos totale”

Macabra scoperta già alle prime riesumazioni disposte dagli inquirenti, nel trentativo di ritrovare alcuni pazienti scomparsi dall'istituto Papa Giovanni XXIII, chiuso nel 2009. Problemi nella ricostruzione dell'identità dei defunti. Il procuratore Giordano: "Le cose si complicano, a prescindere dalla vicenda degli scomparsi".

AFRICA - Nasce una banca “unicamente di proprietà africana”

Il vertice dell'Unione Africana approva l’istituzione della Banca di investimenti africana: il capitale iniziale è di 25 miliardi di dollari e proviene da contributi volontari degli stati. Tripoli è stata scelta come sede centrale. La Banca di sviluppo africana e anche la Banca Mondiale si sono mostrate restie nel sostenere progetti regionali o interregionali: una lacuna finanziaria che verrà colmata dal nuovo istituto.

ANZIANI - Maternità a distanza per molte badanti

L’esperienza di una famiglia divisa è comune a molte straniere che lavorano in Italia, un fenomeno ricostruito nel saggio “Famiglie globali” (Utet). La sociologa Paola Bonizzoni (università Statale-Milano): “Le politiche migratorie contribuiscono a mantenere la separazione delle famiglie”.

TERREMOTO - L'Aquila, "ricostruire il centro o la città sarà persa per sempre"

Presentato a Roma il libro “Non si uccide così anche una città?” a cura del Comitatus aquilano nato dopo il sisma. L'allarme lanciato dall'architetto Antonio Perrotti: “Il cuore dell’Aquila sta morendo a causa dell’approccio neoimmobiliarista”. Critiche alla scelta di costruire ex novo 19 new town prive di spazi per i servizi.

FAMIGLIA - L’esperienza dell’adozione sul grande schermo

Sei famiglie con esperienza di adozione e affido si raccontano: è “La mia casa è la tua”, docu-film realizzato dal regista Emmanuel Exitu per conto dell'associazione Famiglie per l'accoglienza. Anteprima nazionale giovedì 11 febbraio a Milano.

CONSUMI - Coop Adriatica sconti anche a precari e partite Iva

Si estende la riduzione del 10% sulla spesa, utilizzata nel 2009 da 16 mila persone colpite dalla crisi. Sconti anche sui prodotti per i celiaci. Nel bilancio preventivo 2010 investimenti “verdi”, a partire dal nuovo supermercato sostenibile di Conselice, e allargamento del progetto “brutti ma buoni” anche ai non alimentari. Ma "il 2010 sarà duro”.

POVERTA' - "Mensa fraterna", servono volontari e fondi

Iniziativa della Fondazione San Vito a Mazzara del Vallo (Trapani): l'apertura è prevista per i primi di marzo. Fornirà 40 pasti al giorno a persone indigenti. Chiesto il sostegno del sindaco e della provincia di Trapani, ma anche un aiuto a imprese, ditte, associazioni ed enti.

- Etc. etc.

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lunedì 8 febbraio 2010

ALL’OMBRA DEL “CASO BOFFO”,
PROSEGUE LA RESA DEI CONTI TRA SEGRETERIA DI STATO E CEI

35425. ROMA-ADISTA. Quella che si sta consumando in queste settimane è l’ennesimo episodio dello scontro tra Bertone e Ruini. Il primo, da quando è divenuto Segretario di Stato, ha cercato di avocare a sé, togliendola alla Cei, la gestione dei rapporti con le istituzioni e i partiti italiani. Il secondo, non più vicario del papa né presidente dei vescovi italiani, non si rassegna a cedere il passo e tenta di mantenere le posizioni di potere acquisite all’interno della gerarchia restando a fare da architrave dei rapporti Stato-Chiesa. Il nuovo round tra i due porporati si è consumato il 20 gennaio scorso, quando il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio (grande tessitore dei rapporti con le gerarchie della Chiesa) Gianni Letta, sono andati a trovare Ruini nella sua residenza romana.
Durante la cena (ce n’era stata una anche nel luglio 2009), Ruini ha benedetto la “santa alleanza” tra Pdl e Udc nel Lazio per contrastare la possibile vittoria di Emma Bonino nella corsa alla presidenza della Regione, sferrando un nuovo colpo alla leadership di Bertone. Non pare quindi del tutto casuale che appena il giorno successivo alla cena, il 21 gennaio, la Santa Sede abbia reso nota la lettera con cui il papa prorogava Bertone (dimissionario poiché ha da poco compiuto i canonici 75 anni di età) nella carica di Segretario di Stato Vaticano (del resto, anche Ruini ha avuto la sua “proroga”, da quando nel 2008 è stato nominato alla presidenza di un Comitato per il Progetto Culturale creato ad hoc per lui in seno alla Cei). Un modo per sostenere Bertone e la sua cordata. Ma fino a un certo punto. Nella missiva infatti Ratzinger sottolineava “il sensus fidei, la preparazione dottrinale e canonista” e l’“humanitas” di Bertone. Tuttavia sulle qualità politico-diplomatiche del porporato nemmeno una parola.

Al “colpo” messo a segno da Ruini ha fatto seguito pochi giorni dopo un altro “sgambetto” al cardinale Segretario di Stato. Il primo febbraio infatti, a Milano, da Berti, uno dei ristoranti più frequentati dal jet set politico cittadino, si sono incontrati a pranzo il direttore del Giornale, Vittorio Feltri, l’editorialista del quotidiano (e deputato Pdl in quota Cl), Renato Farina, e l'ex direttore di Avvenire, Dino Boffo. Proprio quel Boffo, fedelissimo del card. Ruini, costretto alle dimissioni dalla campagna di stampa del quotidiano della famiglia Berlusconi.

Un incontro di chiarimento, quello tra i due ex nemici. Che non poteva passare inosservato. Anche per la scelta del tavolo, ben visibile, vicino all’entrata del locale. Un incontro utile a far luce sui punti controversi della vicenda scoppiata alla fine di agosto 2009. Pare infatti che Feltri abbia ribadito a Boffo ciò che aveva appena detto in un’intervista al Foglio di Giuliano Ferrara (31/1), e cioè che la copia del decreto penale (vera) e la velina (di oscura provenienza) su Boffo proveniva da ambienti istituzionali del Vaticano: “Una personalità della Chiesa di cui ci si deve fidare istituzionalmente mi ha contattato e fatto avere la fotocopia del casello giudiziale dove veniva riportata la condanna a Boffo e, assieme, una nota informativa che aggiungeva particolari sulla notizia”. Feltri non svelava il nome della fonte, ma insisteva su un punto: era una persona di cui ci si doveva “istituzionalmente fidare”, perché “non si poteva dubitare di lei”. “Il suo emissario arrivò da me per portarmi la fotocopia, poi mi lasciò un foglietto che era un riassunto degli atti processuali, almeno così mi fu detto. In questa velina era scritto che chi aveva fatto questa molestia era un omosessuale”. Velina anonima, che il ministro degli Interni Roberto Maroni escluse potesse essere stata redatta da fonti investigative o allegata ad alcun fascicolo giudiziario.

“La botta velenosa finisce su Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano”, ha ipotizzato il vaticanista Marco Politi. E con lui diversi altri commentatori di cose vaticane. Il 2 febbraio il Foglio di Ferrara (vicinissimo al card. Ruini) ha rincarato la dose: “Al Foglio risulta da buona fonte che alcune telefonate fatte con lo scopo di avvalorare il documento falso sono arrivate a Feltri dal direttore dell’Osservatore Romano Gian Maria Vian”. Da tutta la vicenda Feltri esce come la vittima di un tranello messo in atto a livelli molto alti della gerarchie vaticane (in un editoriale datato 4 dicembre 2009 aveva già ammesso di aver preso una cantonata. Tutti elementi che giocheranno a suo favore nella causa che pende contro di lui presso l’Ordine dei Giornalisti di Milano). Boffo (e Ruini attraverso di lui) lancia invece un segnale nei confronti della Segreteria di Stato. Come a dire: il gioco è stato scoperto. E adesso lo rendiamo di pubblico dominio.

Infine, la vicenda dell’Istituto Toniolo, architrave dell’Università Cattolica di Milano. “Cosa sta succedendo all’istituto Toniolo, cassaforte culturale, oltre che economica dell’Università Cattolica?”, si è chiesto il Corriere della Sera (3/2). Il pezzo, firmato da Elisabetta Soglio, ricostruisce le dinamiche di potere che negli ultimi anni hanno contrapposto la vecchia gestione legata a Emilio Colombo e Oscar Luigi Scalfaro alla cordata Ruini-Boffo-Ornaghi, che ha ottenuto il controllo dell’Ateneo. La Soglio racconta che “a breve distanza dall’esplodere del caso Boffo” sarebbero arrivate “sulla scrivania di Tettamanzi” “sei pagine di una lettera firmata dal professor Alberto Crespi, 87 anni, penalista di fama”; “un nome che negli ambienti finanziari e cattolici gode di stima e rispettabilità”. Nel documento, di cui sarebbero a conoscenza “anche l’ex segretario di stato Angelo Sodano (allora in sintonia con le gestione Colombo e osteggiatore della nomina di Ornaghi) e il suo successore Tarcisio Bertone, si contesta l’attuale gestione del Toniolo”. I vertici del Toniolo (all’interno del cui Comitato permanente di controllo siede anche Dino Boffo, che ne è segretario e che guida la cordata che fa riferimento al card. Ruini e a Cl), starebbero preparando “una risposta dettagliata all’elenco di gravi inesattezze in cui si confuta punto per punto ogni accusa, si conferma la stima totale alla persona e al lavoro svolto dal presidente Mazzotta”. (valerio gigante)

www.adistaonoline.it, lunedì 8 febbraio 20101, adista notizie n. 12

domenica 7 febbraio 2010

L'articolo pubblicato nel precedente post mi permette di pubblicare alcune riflessioni 'a caldo' sull'integrazione.
Innanzittutto: cosa significa integrazione? Chi (e con chi) deve integrarsi? Dove deve integrarsi?
Alcuni esempi: sono i migranti che devono integrarsi? Almeno così dice il luogo comune. Allora anch'io devo integrarmi. Ma con chi? Con i migranti, con i leghisti? La mia preferenza, è noto, va ai primi...Mi sembra che il concetto di integrazione -per il quale mi sono battuto per anni- riveli un'intrinseca debolezza: ripropone la logica dei blocchi omogenei. Esiste una società (quella di arrivo, la 'nostra') ed esistono quelli che arrivano ('loro', gli 'altri'). 'Noi' comandiamo, 'loro' obbediscono': altrimenti raus! a casa loro. E' forse così? Cosa ho in comune con il senatore leghista che parla nell'articolo citato? Nulla, forse la lingua italiana.
Passiamo all'altro punto: dove devono integrarsi? Ci saranno spazi come un tempo per i fumatori nei ristoranti? Sul posto di lavoro? Lo sanno i leghisti -anche se inquadrare il discorso nell'ottica economica mi fa un po' schifo- che la nostra economia si basa sul lavoro nero di quei 'clandestini' che la lega tanto combatte? Sono ipocriti e menzogneri, questi signori leghisti...sempre a caccia di un nemico...
E iodovrei integrarmi con loro? Come diceva Totò: 'Ma mi facci il piacere!'

Il permesso di soggiorno a punti raccoglie opinioni contrastanti

IMMIGRAZIONE. Il dibattito sul provvedimento dei ministri dell'Interno e del Welfare anima l'Italia e la nostra città

Franco (Lega Nord): «Serve a integrare e a facilitare l'acquisizione della cittadinanza» Aziz (Burkina Faso): «Perché le regole non valgono per tutti ? È un passo indietro»

07/02/2010

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cronaca/125988_il_permesso_di_soggiorno_a_punti_raccoglie_opinioni_contrastanti/

Corso di lingua per stranieri: ora diventa obbligo di legge

Dopo polemiche e differenze di vedute a livello nazionale, si anima anche a Vicenza la discussione sul permesso di soggiorno a punti per gli immigrati extracomunitari. «Il provvedimento è già legge» sottolinea il ministro dell'Interno Roberto Maroni, perché inserito nel pacchetto sicurezza approvato l'anno scorso dalla maggioranza parlamentare Pdl-Lega. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il decreto attuativo con il regolamento. La concessione del permesso di soggiorno per un cittadino extracomunitario neoarrivato in Italia, o il rinnovo per un cittadino immigrato già residente nel nostro Paese, saranno assoggettate da un lato all'assenza di reati gravi, dall'altro al recepimento di una serie di principi culturali, di convivenza sociale, costituzionali e di educazione civica.

I CONTENUTI. Secondo il provvedimento sottoscritto anche dal ministro del welfare Maurizio Sacconi, la soglia minima per restare in Italia è di 30 punti. Acquista 22 punti chi supera il test di italiano parlato. Perde 20 punti il cittadino extracomunitario che subisca una condanna da due a tre anni, o commetta quei gravi illeciti amministrativi che già vengono puniti con una multa. Sono 5 i punti sottratti per ogni anno scolastico perso da un figlio, ma se si dimostra di conoscere la Costituzione se ne guadagnano 20.

Il Governo precisa che l'immigrato avrà «due anni, cioè un congruo periodo di tempo, per conseguire i fondamentali elementi per l'inclusione nella nostra società».

Dove andranno a "scuola di permesso a punti" gli immigrati adulti? Oltre agli accordi già fatti dal Viminale con alcune Università, i prefetti potranno stipularne accordi con associazioni attive sul sociale. E anche nel Vicentino si sviluppa il dibattito sulla formula del permesso di soggiorno a punti.

L'IMMIGRATO. Banse Aziz, presidente dell'Associazione giovanile Burkina Faso della provincia di Vicenza. «Sulla conoscenza linguistica siamo d'accordo, soprattutto per le donne, che stanno più a contatto con i bimbi, e per noi tutti, dovendo dialogare e far capire le nostre problematiche. Da sabato 13 parte al centro Tecchio l'iniziativa Piccoli maestri, con lezioni tre volte la settimana. Ma riteniamo che faccia fare passi indietro al paese che amiamo, l'Italia, creare cittadini di classe a e cittadini di classe b.

Molti italiani vanno perfino a votare ignorando i principi costituzionali o il funzionamento e la composizione delle istituzioni. Molti faticano a orientarsi nel sistema sanitario, sulla legislazione o tra gli obbligjhi fiscali. Anche la lingua è padroneggiata con gradi diversi. E allora perché mettere solo noi sotto giudizio, con la prospettiva sempre incombente di venire espulsi coi nostri bimbi? L'assistenza sanitaria va prestata a tutti gli esseri umani, anche a chi ècostretto ad essere clandestino».

IL SENATORE. Il senatore Paolo Franco, segretario provinciale della Lega Nord, risponde: «Chi arriva in una nuova casa è giusto che conosca e rispetti regole e usanze di quella casa, anche se talvolta il padrone di casa purtroppo non le rispetta. Non si tratta di discriminazioni, ma di permeare l'immigrato di quei valori culturali e di convivenza sociale che gli agevolino, un domani, l'acquisizione della cittadinanza. Credo che sul rapporto di parità tra uomo e donna questa assimilazione culturale sia più che mai necessaria. Ma attenzione: il permesso di soggiorno a punti non potrà mai sfociare nella cittadinanza per gli islamici, poiché conoscere la nostra cultura per loro non potrà mai equivalere ad accettarla. La loro religione è incompatibile con le nostre radici cristiane, pur sottolineate dalla Costituzione» Franco sarebbe un esaminatore flessibile? «No, l'esame bisogna superarlo, per integrarsi. La buona volontà non basta».

Gian Maria Maselli

Un piccolo dubbio:

anche i leghisti dovranno dimostrare di conoscere la Costituzione e la lingua italiana?

sabato 6 febbraio 2010

Scuole di italiano per stranieri:

"In 500 mila rischiano di essere esclusi"

Gli insegnanti della rete dei Centri Territoriali Permanenti (Ctp) e delle scuole pubbliche con certificazione linguistica Celi criticano il nuovo regolamento che limita l'accesso ai corsi a chi deve conseguire un titolo di studio

ROMA - Limitando l'accesso a corsi di italiano per stranieri a coloro che debbano conseguire un titolo di studio, come prevede lo schema di regolamento per la riorganizzazione dei Centri d'istruzione per gli adulti, si mette a rischio l'integrazione sociale degli stranieri. E' quanto hanno affermato i dirigenti scolastici e gli insegnanti di italiano della rete dei Centri Territoriali Permanenti (Ctp) e delle scuole pubbliche con certificazione linguistica Celi, riuniti oggi al convegno "Percorsi di cittadinanza: la lingua in quanto diritto, l'italiano non più straniero".

A coordinare l'incontro Della Passarelli, presidente della cooperativa sociale Sinnos che oggi coordina la rete dei Ctp di Roma e del Lazio - nata nel 2000 e da allora cresciuta fino a coinvolgere 24 istituti scolastici nella regione - che ha commentato i più recenti dati nazionali relativi alla frequentazione della rete dei Ctp e delle scuole serali, evidenziando le alte percentuali degli utenti che sarebbero esclusi dall'insegnamento all'entrata in vigore del nuovo regolamento. Secondo i dati relativi all'anno 2007-2008, dei 402.288 utenti della rete italiana dei Ctp, meno di 50 mila stranieri hanno frequentato i corsi finalizzati al conseguimento di un titolo di studio. Molto più alti i numeri degli stranieri che secondo il nuovo schema di regolamento apparirebbero esclusi dall'insegnamento: i 230.928 che hanno frequentato corsi brevi e moduli di alfabetizzazione funzionale, i 78.877 utenti dei corsi per l'integrazione linguistica e sociale e gli 85.841 che hanno seguito i corsi del primo ciclo di istruzione.

"La finalizzazione dell'apprendimento della lingua italiana per stranieri al conseguimento di un titolo di studio - ha affermato Sandra Monaco, insegnante di italiano e responsabile per la certificazione Celi nel Lazio e della rete Ctp Celi - impedisce l'accesso al diritto all'istruzione a coloro che intendano seguire un percorso di lingua e cultura italiana, legato ai bisogni di vita, comunicativi e lavorativi, che sono la maggior parte dei nostri corsisti".

E' quindi intervenuta Chiara Peri, responsabile dell'ufficio progettazione del Centro Astalli e rappresentante della Rete Scuole Migranti, nata nell'aprile 2009 come coordinamento di associazioni che offrono corsi italiano per stranieri in contesto di prima accoglienza. Peri ha espresso preoccupazione relativa alla capacità di risposta alla domanda di apprendimento della lingua italiana, una volta che i corsi della rete Ctp fossero drasticamente ridotti: "Già oggi i nostri corsi, tenuti con personale volontario, non riescono a soddisfare una domanda che è già circa il doppio dell'offerta". Inoltre la rappresentante della Rete Scuole Migranti ha evidenziato la contraddizione emersa con una regola inserita nel pacchetto sicurezza: "Viene resa obbligatoria la certificazione della conoscenza della lingua richiesta, ma si è fatto poco per renderla concretamente accessibile".

http://www.dirittiglobali.it/articolo.php?id_news=18187

da una mail di luisa rizzo

giovedì 4 febbraio 2010

Vi invio per conoscenza il comunicato tradotto che stamattina Mairead Maguire ha fatto circolare ( a questo link in vesione inglese http://www.palestinemonitor.org/spip/spip.php?article1255 ) annunciando si sostenere la candidatura di Mustafa Barghouthi a Premio Nobel per la Pace 2010. Se volete inviare lettere di sostegno ufficiale e personali a tale nomina, potete farlo allíndirizzo che trovate in basso.

Grazie

Barbara Antonelli

MUSTAFA BARGHOUTHI NOMINATO PER IL PREMIO NOBEL PER LA PACE 2010

Mairead Maguire, Premio Nobel per la Pace e co-fondatrice di People Peace (Irlanda del Nord) ha annunciato questa mattina di aver proposto la candidatura di Mustafa Barghouthi come Premio Nobel per la Pace 2010.

Nella lettera inviata al Comitato per l´assegnazione del Nobel, la Maguire ha scritto:

"E' con immenso piacere che propongo la candidatura di Mustafa Barghouthi per il Nobel per la Pace 2010. Una decisione che nasce dal suo lavoro e dalla sua vita, dall'impegno che ha dedicato, nel pubblico come nel privato alla non violenza, in pieno spirito Ghandiano. Assegnare questo premio a Barghouthi significa non solo riconoscere il suo impegno per la pace e la non violenza ma anche riconoscere il valore di tutto il movimento palestinese nonviolento, che rappresnta per tutti noi una speranza per il futuro della Palestina, di Israele e di tutto il Medio Oriente.

Barghouthi e' nato a Gerusalemme nel 1954 da una famiglia palestinese di Deir Ghassaneh (distretto di Ramallah). Si e´ laureato alla Facolta' di Medicina (Friendship University) e poi ha seguito un Master in Business, Administration e Management all'Universita´ di Stansford. E´ attualmente membro del Parlamento Palestinese, e' stato ministro dell'informazione nel Governo di Unita' nazionale del 2007 e nel 2005 candidato alle presidenziali; Segretario Generale di Al Mubadara, attivista per la pace, per i diritti umani e politici, uno dei leader palestinesi piu' attivi nelle organizzazioni di base, per lo sviluppo della societa' civile e la democrazia palestinesi, impegnato nelládvocacy per una riforma interna, portavoce internazionale per la causa palestinese, impegnato a livello internazionale nell'organizzazione dei movimenti di solidarieta' con il popolo palestinese e figura di spicco nella resistenza non violenta contro l'occupazione israeliana.

Mustafa Barghouthi ha dato un contributo significativo alle iniziative di pace contro e per la fine della perdurante occupazione israeliana della Palestina, si e´impegnato per stabilire una struttura istituzionale all'interno della societa' civile palestinese e nella promozione dei principi di democrazia e di good governance. E´autore di articoli per il pubblico e i media internazionali riguardanti societa' e democrazia palestinesi, la situazione politica nel territorio occupato e le politiche di sviluppo della sanita'.

In prima linea in ogni iniziativa volta a promuovere la resistenza non violenta contro l'occupazione Israeliana, sempre presente nei comitati di base di lotta pacifica contro la costruzione del Muro dll'Apartheid .

Per scrivere lettere di sostegno alla candidature di Mustafa Barghouthi al Premio Nobel per la Pace:

Communicationfor

peace@gmail.com

Per maggiori informazioni su Mustafa Barghouthi:

+ 972 599 201 528 or + 972 599 254 218 Mob

+ 972 5999 400 73 office

www.almubadara.org

www.palestinemonitor.org

Per informazioni contattare: MAIREAD MAGUIRE

PEACE PEOPLE, 224 LISBURN ROAD, BELFAST.BT96GE. N.IRELAND

www.peacepeople.com -email: peacepeople@btconnect.com (Tel: 44(o)90663465)

Una risposta alla dichiarazioni del premier sulla 'giusta' risposta di Israele a Gaza...

mercoledì 3 febbraio 2010

da Giornalisti contro il razzismo ( appellomediarom@gmail.com ) :

Aggiornamenti dal sito Giornalisti contro il razzismo e dalla campagna per la messa al bando delle parole clandestino, extracomunitario, nomade, zingaro, vù cumprà.

BLACKS OUT - Vladimiro Polchi ha scritto un libro - "Blacks Out" (Laterza 2010) - nel quale immagina che cosa accadrebbe se tutti gli immigrati sparissero di colpo, attuando uno sciopero generale senza preavviso. Per gli italiani - in famiglia, al lavoro, in ospedale, dappertutto - sarebbe insostenbile. Polchi all’inizio del volume dichiara di aderire alla nostra campagna e quindi ha scritto il testo rispettando l’impegno all’uso di termini più appropriati di quelli correnti. Un esempio da seguire. Sul sito la nostra recensione del libro.

LA RICERCA - Un gruppo di ricercatori dell’Univeristà La Sapienza di Roma ha realizzato una "Ricerca nazionale su immigrazione e asilo nei media italiani": i risultati sono impietosi ed evidenziano gravi carenze culturali e deontologiche. Sul sito il testo del rapporto e una nostra valutazione.

APPUNTAMENTO - Giornalisti contro il razzismo è partner di "Collettivamente memoria", una rassegna organizzata ad Aosta. L’8 febbraio doppio appuntamento: al mattino con gruppi di studenti, la sera con chiunque sia interessato. Sul sito il programma.

3 febbraio 2010

Giornalisti contro il razzismo

(grazie a chi diffonderà questa mail)