Oggi è una brutta giornata (a parte che è il 12 dicembre: quanti si ricordano della strage di Piazza Fontana, della morte del povero Pinelli e di tutta la cagnara contro anarchici innocenti e delle scandalose assoluzioni di nazifascisti colpevoli, con tutto il contorno di servizi segreti all'opera?).
Dicevo che è una brutta giornata, anche perchè stamne ho ascoltato al tg Paolo Boaniuti. Bonaiuti è uno che ha l'aria del brav'uomo che porta il nipotino al parco a dar da mangiare ai passerotti o agli scoiattoli...e invece -l'apparenza inganna- nonostante l'aspetto, quando parla, di solito dice cose tremende. Sarà anche perchè è il portavoce di Silvio Berlusconi...
Comunque, aprire la giornata sentendo il Bonaiuti che afferma, senza vergognarsi, che ci siamo risvegliati nel Cile di Pinochet c'è da toccarsi scaramanticamente e da chiedersi se non ha un minimo di vergogna. Ma se l'avesse non potrebbe ricoprire l'incarico che ha...Vergogna perchè parlare del Cile di Pinochet significa parlare di tutte quelle persone che sono state massacrate, torturate, ferite da quella banda di criminali militari fascisti che ha insanguinato non solo il Cile ma il Sud America tutto.
E perchè Paolo ha paragonato l'Italia al Cile di Pinochet? Perchè il suo datore di lavoro ha avuto il telefono sotto controllo. Pensa te! Mi sarei stupito di più se avessero controllato che so io, quello di Madre Teresa di Calcutta (se mai ne ha posseduto uno)...Ma il suo datore di lavoro non è quello che incitava all'evasione fiscale, che si vantava di aver corrotto (pardon comprato) senato del centrosinistra) e che ha fatto tutto quello che ha fatto. e allora, dov'è il problema?
Non sapeva forse che l'Italia ha più telefoni sotto controllo degli Stati Uniti?E che se mai, il vero problema (o uno dei veri problemi) è proprio questo?
Magari insieme alla manipolazione delle informazioni che da sempre esercita il potere...andate un po' a leggervi i quotidini del 13 dicembre 1969...
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