LA PACE HA TROVATO CASA
di Mao Valpiana
direttore di Azione Nonviolenta
Il primo ad avere l'intuizione fu Aldo Capitini: il lavoro per la pace e la nonviolenza oltre che di idee aveva bisogno anche luoghi.
Non bastava persuadere altri, guadagnare singole coscienze all'amicizia per la nonviolenza, c'era bisogno anche di quattro muri e un tetto dove rendere visibile e concreto questo lavoro.
E così Aldo Capitini mise a disposizione della prima esile nonviolenza organizzata italiana un suo appartamento di Perugia (via Villaggio Santa Livia 103) dove nacque il primo Centro per la Nonviolenza , poi divenuto sede del Movimento Nonviolento per la Pace , nel 1961.
Fu lì che, con Claudio Cardelli e Pietro Pinna, Aldo Capitini organizzò la prima Marcia Perugia-Assisi e ne trasse i frutti coordinandone il lavoro successivo. La casa di via Villaggio Santa Livia divenne ben presto un crocevia di incontri, una fucina di lavoro pacifista conosciuto in Italia e all'estero. Da lì si organizzò la prima riunione italiana della War Resisters International, la campagna per l'obiezione di coscienza, le iniziative contro la guerra nel Viet-Nam, le Marce antimilitariste.
Capitini prima, e Pinna dopo, iniziò a raccogliere documentazione, tenere corrispondenza, archiviare volantini, documenti, e tenere una biblioteca.
E' nata così la prima Casa per la pace in Italia. Dopo la morte di Capitini il Movimento Nonviolento volle continuare nel lavoro di creare altri centri per la nonviolenza.
L'obiettivo era non solo quello di rendere accessibile a tutti il tanto lavoro che si faceva, ma soprattutto di offrire continuità, stabilità, consolidando la presenza anche fisica del lavoro nonviolento, senza dover dipendere da altri, senza dover chiedere ospitalità a partiti o istituzioni pubbliche. La nonviolenza italiana, per crescere, doveva trovare energie e risorse per organizzare i propri luoghi di lavoro. In fondo, anche Gandhi, con la politica degli ashram, aveva fatto così. E i frutti si erano visti.
E cosi sono nate tutte queste case, Torino, Brescia, Verona, tutte acquistate con donazioni, raccolte di fondi, contributi che sono venuti esclusivamente da privati, amici e amiche della nonviolenza che hanno dato tempo e denaro affinché sorgessero luoghi di incontro aperti alla nonviolenza. Nelle Case lavorano i volontari e gli obiettori di coscienza in servizio civile.
Oggi, a fianco di questa realtà consolidata, stanno crescendo altre case o centri per la pace, sullo stesso modello o su impostazioni diverse (gruppi pacifisti cui sono state affidate sedi di proprietà pubblica, o centri per la pace di istituzione pubblica che ospitano anche attività di gruppi locali). Esistono Centri o Case per la pace anche a Milano, Rimini, Rovereto, Trento, Vicenza, Genova, Padova, Ghilarza in Sardegna, San Marco in Lamis in Puglia, ecc.
_________________________________
La Casa della Pace e Della Nonviolenza di Castellammare di Stabia vuole essere un punto di riferimento e di raccordo: uno spazio per la conoscenza, lo scambio di informazioni e lo sviluppo della collaborazione tra chi lavora per promuovere la pace, i diritti umani e la solidarietà. Vuole essere un punto di riferimento e una sede di raccordo dei tanti fili che molti stanno seguendo nel proprio impegno per la pace.
La Casa vuole essere un luogo d’incontro tra le associazioni, il volontariato e tutte le forme in cui si esplicita la società civile nel pieno rispetto del diverso ruolo di ciascuno.
L’utilità della Casa dipende anche dalla capacità di attivare e alimentare dei processi e non solo realizzare degli eventi. Grande attenzione viene dunque riposta nella scelta degli obiettivi e delle forme operative. Le iniziative della Casa non intendono solo rafforzare l’azione politica e rivendicativa del movimento per la pace e per la nonviolenza ma puntano a suscitare un nuovo atteggiamento dell’opinione pubblica.
_________________________________
la Casa della Pace e della Nonviolenza
Codice Fiscale 90055680632
Corso Vittorio Emanuele, 118 - 80053 Castellammare di Stabia (Na)
e-mail - casa@nonviolenza.it tel - 339 3735198 - 335 7884113
Stralcio dello STATUTO
Articolo 1 – Denominazione, sede e durata
1. È costituita l'associazione di volontariato per la pace denominata la Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus. L'associazione - agli effetti fiscali - assume la qualifica di organizzazione non lucrativa di utilità sociale adottandone l'acronimo ONLUS in conformità al D.L. n. 460/97 e successive modificazioni ed integrazioni
2. L'associazione la Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus. non persegue fini di lucro, opera esclusivamente per fini di solidarietà ed è aperta a tutte le persone senza distinzione di genere, di razza, di nazionalità, di etnia, di lingua, di religione, di opinione o appartenenza politica, di condizioni personali e sociali.
3. L'associazione la Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus. ha sede legale in Italia nel comune di Castellammare di Stabia, Corso Vittorio Emanuele 118. L'Associazione è contraddistinta dal simbolo "una casa con all’interno una colomba della pace a forma di cuore il cui tetto è il fucile spezzato della nonviolenza". La modifica della sede non comporta modifica statutaria. Con deliberazione del proprio consiglio direttivo potranno essere istituite sedi operative e/o amministrative anche altrove.
4. L'associazione ha durata di trenta anni. L'assemblea straordinaria dei/delle soci/e potrà prorogare, alla scadenza, il termine di durata.
Articolo 2 - Finalità
L'associazione la Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus - nel perseguire esclusive finalità di solidarietà sociale - lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via l’associazione persegue lo scopo della creazione di una comunità mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. In particolare l’associazione si propone di:
1. promuovere l'opposizione integrale alla guerra;
2. promuovere la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. promuovere lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. promuovere la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo;
5. promuovere e tutelare i diritti umani e i diritti dei popoli, l'uguaglianza e la pari dignità tra le donne e gli uomini, tra le razze, le religioni e le culture;
6. promuovere con metodo e continuità, una azione contro la fame nel mondo e le cause prioritarie che la determinano, favorendo un realistico impegno verso la costruzione di una umanità nonviolenta, unita e solidale nel ricercare ed assicurare condizioni sociali, culturali e politiche di piena realizzazione della persona umana;
7. promuovere l'accoglimento e l’integrazione di profughi e immigrati mirando al superamento di ogni forma di esclusione e discriminazione basata su motivi di razza, sesso, opinioni politiche, credo religioso o appartenenza ad un determinato gruppo etnico, sociale o culturale. In particolare si impegna a contrastare ogni forma di razzismo e a favorire la costruzione di una società multiculturale basata sul riconoscimento e sulla valorizzazione delle differenze esistenti tra le persone e tra i popoli, unitamente al totale ripudio della guerra, al rifiuto delle strutture economiche violente, alla rimozione delle cause delle diseguaglianze sociali e al superamento dei sistemi di difesa nazionale armata;
8. promuovere la telematica e l'informazione multimediale come mezzo di conoscenza e di accesso al potereper la costruzione di percorsi di libertà individuale e collettiva;
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
Articolo 3 - Attuazione delle finalità
1. L'associazione la Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus. promuove e realizza tutte le attività che ritiene opportune per il conseguimento delle proprie finalità e in particolare:
a. conoscere e far conoscere la realtà della sofferenza dei popoli più emarginati, nonché i valori culturali umani e religiosi degli altri popoli;
b. progetti di condivisione e di cooperazione decentrata con le popolazioni che vivono in situazioni di conflitto armato, di sfruttamento o di emarginazione;
c. interventi di accoglienza, di ospitalità e di sostegno legale e sanitario, di formazione a profughi, immigrati e vittime della guerra; assistenza educativa a minori appartenenti a gruppi in difficoltà; assistenza e accoglienza alle donne e ai bambini vittime della violenza; assistenza diretta a persone colpite da calamità naturali o provocate dall'uomo;
d. iniziative di diplomazia popolare, di ingerenza umanitaria e di interposizione nonviolenta; osservazione e monitoraggio dei diritti umani; controllo ed eventuale boicottaggio delle multinazionali economiche e finanziarie; progettazione di nuovi modelli economici; promozione di istituzioni sovranazionali preposte alla prevenzione e alla risoluzione nonviolenta dei conflitti, compresi quelli armati;
e. organizzazione di campagne, manifestazioni, petizioni e raccolte di firme, digiuni, marce, fiaccolate, dibattiti, tavole rotonde, seminari, mostre, convegni, congressi, cineforum, centri di documentazione; pubblicazione di libri e di bollettini; produzione di audiovisivi; organizzazione di proiezioni e di trasmissioni radiotelevisive e telematiche, e altre iniziative;
f. partecipazione a reti e coordinamenti nazionali, regionali e internazionali tra associazioni; partecipazione a riunioni, vertici e conferenze promosse da enti nazionali e internazionali; elaborazione di proposte di legge;
g. svolgere attività di cultura o sensibilizzazione politica nella assoluta indipendenza da qualsiasi raggruppamento, lasciando all'impegno personale, nella pluralità delle opzioni, la doverosa azione politica
h. favorire e promuovere la costituzione di esperienze comunitarie;
i. promuovere la telematica e l'informazione multimediale come mezzo di conoscenza e approfondimento e divulgazione dei temi della pace, della nonviolenza, della solidarietà, della cooperazione e degli strumenti della lotta nonviolenta come unico mezzo per la creazione di un mondo diverso, possibile, necessario
2. L'associazione la Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus potrà aderire ad iniziative promosse da altri soggetti e ricercherà, intorno ai propri progetti, il coinvolgimento di singoli e associazioni, impegnandosi a condividere la gestione di ogni iniziativa con tutti coloro che vi aderiscono.
Articolo 4 - Finalità interne
1. la Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus intende costituire uno spazio di aggregazione, di progettazione comune e di partecipazione democratica per quanti si riconoscono nelle finalità del presente statuto.
2. In particolare si impegna a:
a. coordinare le attività e promuovere la comunicazione tra i soci;
b. curare la formazione permanente dei soci rispetto alle finalità statutarie;
c. garantire l'uguale rappresentanza per ciascun sesso negli organi elettivi e collegiali dell'associazione; favorire l'autonomia e la creatività dei gruppi a livello locale.
tratto dal sito www.nonviolenza.it
Nessun commento:
Posta un commento