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martedì 30 marzo 2010

Pubblico il seguente articolo di Raniero La Valle che apparirà sul n. 8 de La Rocca (www.larocca.org)

Resistenza e pace


L’arbitro


Se l’Italia fosse un Paese normale, i risultati delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo sarebbero risultati normali: in un sistema seccamente bipolare, come quello che fa le fortune della destra italiana, un risultato di 7 regioni all’opposizione e 6 alla maggioranza sarebbe un risultato ragionevole e abbastanza equilibrato; significherebbe che il centro-destra conserva, sia pure di misura, i consensi per governare e il centro-sinistra è ancora in grado di candidarsi al potere; che il governo ha passato senza danni e senza gloria la strettoia delle elezioni “di mezzo termine” e può tranquillamente continuare a lavorare per altri tre anni; che sul risultato del voto hanno pesato non solo gli schieramenti nazionali, ma anche la qualità delle persone, che spesso ha fatto la differenza, come Vendola in Puglia che il centro-sinistra nemmeno voleva, come Renata Polverini nel Lazio che ha commosso e persuaso con la sua limpida figura femminile ed operaia, come Emma Bonino ingiustamente abbattuta dal diktat dei vescovi, come De Luca e Loiero contro cui ha votato (o non votato) mezzo elettorato di sinistra in Campania e in Calabria, come Formigoni a Milano che Comunione e Liberazione sembra aver deputato al potere per sempre.

Ma l’Italia non è un Paese normale, e perciò i risultati elettorali si prestano anche ad altre, più allarmate letture. Il Paese non ha colto quest’occasione per salvarsi dal dominio incondizionato di Berlusconi, che in forza di un diritto proprietario interpretato alla latina, esercita il potere di “usarne ed abusarne” a suo piacimento; e anche se il rimedio era a portata di mano, ha preferito rimanere sotto schiaffo della violenza contro le istituzioni che Berlusconi e la sua corte scatenano ogni giorno nel loro anarchico o sovversivo estremismo; lo scorato se non disperato astensionismo ha contribuito a questo esito.

Tuttavia Berlusconi resta al potere per il gioco di fattori che sono ormai del tutto estranei alla sua effettiva capacità di controllo. Non ha più la forza di un partito che “per amore” doveva inglobare in sé più della metà, se non tutti gli Italiani: questo suo partito personale è uscito a pezzi dalle urne (ha perso sei punti, cioè milioni di voti, rispetto alle politiche), spesso superato nel Nord dalla Lega, aborrito da Casini e quasi ripudiato da Fini. Non ha più il fascino del leader, perché la sua immagine privata e pubblica si è irrimediabilmente rotta, e nemmeno lui deve essere molto contento quando la mattina mette la sua faccia, cipria o non cipria, davanti allo specchio. Ha perso la sua lucidità perché in odio a Santoro e a Floris, ad Anno zero e Ballarò, ha dovuto rinunciare a Vespa e a Porta a porta, scatenando uno tsunami di opinione contro di lui, e ha dovuto rimediare con una “totale immersione” in TV facendo tutto da solo, per vincere il suo personale “referendum”. Ha finto un’intimità che non ha con gli Italiani, mandando loro per posta venti milioni di lettere chiamandoli grottescamente uno per uno per nome. Ha continuato a magnificare come opera del regime la ricostruzione all’Aquila, quando la città, materia ormai”inerte”, giaceva sbriciolata nelle carriole trascinate a forza dai suoi esuli abitanti. Ha tentato il dialogo diretto con la folla a San Giovanni e l’ha fatta giurare, offrendosi come paradigma di un nuovo regime assoluto in cui corpo mistico del sovrano e corpo politico del popolo si identificano, ed è bastato il confronto con Mussolini a piazza Venezia perché la cosa finisse nel ridicolo.

Se questo premier che il mondo ci invidia resta al potere, è perché la sinistra è in stato di confusione mentale, e perché dietro a lui si è alzato un arbitro, che ancora non fischia il rigore e che detta le regole del gioco. Questo arbitro è Bossi, come ha detto egli stesso di sé la sera della vittoria; e Bossi è oggi un uomo di poche, ma decisive parole. Arbitro e allenatore insieme, l’unica cosa che vuole è il “federalismo”, che una volta si chiamava secessione, e che i suoi giornali chiamano “la Padania”. Da vero politico, il capo della Lega Nord si è insinuato nelle pieghe del sistema bipolare, ma non perché voglia due partiti o due schieramenti politici, ma perché vuole due Italie, quella delle regioni ricche e quella delle regioni povere, e vuole due “proletariati”, quello degli italiani e quello degli stranieri, dei nativi e dei migranti, degli sfruttati e degli sfruttatori; due poli, geografici e sociali, uno dei quali deve innalzarsi e dominare sull’altro.

Quando Bossi cominciò, si è irriso, lo si è chiamato “folklore”. Come è stato ricordato nell’occasione, D’Alema tentò di annetterselo, come “una costola della sinistra”. Ora Bossi presenta il conto, ed è la divisione sociale ed etnica, la balcanizzazione. Se lo permetteremo.

Raniero La Valle

Due sole osservazioni:

a) memore del mio passato libertario, non posso leggere di un Berlusconi anarchico. Più correttamente l'imperatore è autocratico o, durkhemianamente, 'anomico', senza regole; l'Anarchia è portatrice di una visione di vita, di un'etica delle quali lui ignora l'esistenza;

b) smettiamola di considerarci un paese normale: non lo siamo!
Giuliano

sabato 27 marzo 2010

Articolo interessante !!!
marisa bracaloni
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"Quando non ha limiti il piccolo sconfina sistematicamente e finisce con l'ammalarsi", dice il pedagogista Daniele Novara.
Oggi i genitori sono troppo preoccupati di costruire con i figli relazioni alla pari

DI ROSSANA SISTI

L a metafora è quella del greto del fiume. «Senza argini l'acqua impetuosa straripa. E così è la vita dei bambini, senza argini il loro impeto e la loro energia non li condurranno tranquillamente alla vita adulta. Bisogna incanalarli e contenerli. Questa è l'educazione, il compito dei genitori. Se non ha limiti il bambino sconfina sistematicamente e finisce con l'ammalarsi ». Quando Daniele Novara parla di malattie dell'educazione pensa all'insonnia, all'obesità, all'enuresi notturne, persino alle difficoltà scolastiche, a tutti quei nuovi disturbi che costituiscono il settanta per cento dell'attività ordinaria dei pediatri. Disturbi che i medici faticano a guarire, per cui non servono medicine semplicemente perché nascono quando qualcosa no va nell'educazione.
«Un'educazione che c'è, dice, perché ai bambini si cerca di non far mancare nulla, ma che non riesce a rispondere ai loro bisogni profondi». Pedagogista, direttore da vent'anni del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza, Daniele Novara i genitori li ascolta da una vita. Confusi e disorientati, pieni di sensi di colpa, appesantiti da un passato fatto di millenni di vessazioni sui bambini, ma preoccupati di far bene, di non commettere gli errori delle generazioni passate, di costruire con i figli relazioni autentiche non autoritarie e alla pari, affettuose e coinvolgenti. Morbide.
«Troppo morbide, spiega. Le malattie dell'educazione nascono soprattutto da un eccesso di accudimento e di cure. I genitori si sono ritagliati un ruolo di riferimento affettivo rinunciando al senso stesso della presenza adulta nella vita dei figli, che è insegnare loro a stare al mondo. Ovvero l'autonomia». Paradossalmente, quando l'eccesso si sovrappone alla trascuratezza affettiva i disastri non cambiano. «Prendiamo il problemi dell'insonnia e del lettone, un classico. I disturbi del sonno dei bambini – ci sono piccoli di quattro anni che dormono su per giù sette ore a notte – sono il sintomo di un bisogno dei genitori di non staccarsi mai dai figli e di una difficoltà a mettere una regola chiara sulla notte. L'orario e la decisione di andare a letto sono spesso frutto di negoziati penosi, lunghi e faticosi, di una battaglia che spesso lascia morti e feriti sul campo, perché manca una regola chiara. E così lo sconfinamento nel lettone, un disturbo serio dal punto di vista emotivo ma parecchio sottovalutato dai genitori».
Da un'indagine svolta dal Centro di Piacenza tra i bambini di prima elementare, di sei città italiane sono emersi numeri preoccupanti: il 20 per cento dei bambini passa sistematicamente la notte nel letto di mamma e papà, spesso espropriando quest'ultimo che migra nella cameretta del pupo, mentre un altro 40 per cento va e viene dal lettino al lettone con soste più o meno prolungate. «Mentre il bambino controlla sessualmente i genitori, continua Novara, questi gli manifestano un affetto totale, uno spasmodico bisogno simbiotico di compiacerlo, invece di lavorare per la sua autonomia. Vedo in questi genitori una difficoltà evidente a stabilire una giusta distanza nell'educare. Il fatto è che l'atteggiamento di tipo materno, protettivo simbiotico alla lunga non funziona. Molti adulti credono che un buon rapporto con i figli debba essere fondato sulla vicinanza e sulla confidenza continua e assoluta, che deve proseguire anche di notte. Non è così. Si cresce in uno spazio definito e regolato di confini chiari e di libertà. La pipì a letto dei bambini, dopo i cinque, e la difficoltà nel togliere il pannolone sono altrettanti sintomi di uno stesso disagio. Papa e mamma sono accondiscendenti, lasciano fare, senza capire che il loro eccesso provoca atteggiamenti tirannici del bambino. La parola stessa incontinenza suggerisce il nesso tra l'enuresi e la mancanza di argini e di contenimento dell'ambiente familiare».
Che anche i disturbi del linguaggio come quelli dell'alimentazione non siano difficoltà da rimandare tanto al logopedista o al dietologo ma nuovamente a un difetto educativo è un'ulteriore conferma per Daniele Novara, che i genitori vadano aiutati nel capire il loro compito. E non è un caso che il libro che offre una moltitudine di riflessioni e grado di intercettare le richieste del bambino prima ancora che questi le esprima verbalmente, a lui non resta che disattivare queste funzioni, salvo arrivare a tre anni senza strutture di linguaggio sufficientemente articolate. Se infine si confonde l'alimentazione con il rito sacro e comunicativo del mangiare come occasione d'incontro, l'equivoco è totale e le cose non vanno meglio». Il bambino che ha accesso al frigo a qualsiasi orario, che partecipa a pranzi e cene in cui tv e cellulari sono accesi e ognuno pensa ai casi suoi, che infine vive una vita da sedentario televisivo, evidentemente ingrassa. Gli scompensi sono lampanti. Con la pacatezza e l'ironia che gli sono congeniali Daniele Novara propone una semplice soluzione, da sperimentare. «Dobbiamo uscire dalla cultura delle proibizioni e punizioni ed entrare in quella delle regole».
«Noi lo sgridiamo tanto… –, mi dicono molti genitori, disperati dei capricci del figlio. – Lo minacciamo di togliergli la tv…» ma così, confondendo la regola con il comando, non fanno che indebolire il proprio ruolo. Allora l'effetto è drammatico: ma se la regola è chiara, se è stata capita, se i genitori la condividono sistematicamente e sono uniti nel farla rispettare, il bambino si adegua facilmente, l'acquisisce la regola naturalmente come fatto di libertà. Come un territorio entro cui può muoversi liberamente.
Invece da noi continua a imperversare la cultura del genitore spontaneo, che a volte concede a volte no, a seconda dei propri umori, che discute, che accondiscende pur di non dispiacere al bimbo, che si piega a scaramucce continue alla domanda ossessiva… «e tu cosa vuoi fare?» Interrogativo che caccia i bambini in uno stato di ansia e agitazione, in una specie di orfanità educativa. Mentre al contrario avrebbero bisogno di sentire che i genitori sanno prendere decisioni e responsabilità. E sono determinati.
Il bambino ha accesso al frigo a qualsiasi orario, a pranzo e cena tv e cellulari sono accesi e ognuno pensa ai casi suoi...
«Dobbiamo uscire dalla cultura delle proibizioni e punizioni e entrare in quella delle regole»

venerdì 26 marzo 2010

DESTRA? NO, GRAZIE!

Non è che il centro sinistra mi faccia impazzire dalla gioia.
Lo stesso è per la sinistra (o le sinistre).
Per non parlare del centro.
Ma la destra, questa destra, mi fa un po' schifo: hanno votato tutte le leggi ad personam; hanno respinto migranti; hanno fomentato l'odio e la xenofobia; hanno smonato la scuola pubblica; vogliono tornare al nucleare. Hanno distrutto il tessuto sociale ecc. ecc. per cui
non si può votare a destra,
se si vuole avere ancora un futuro...

Mosaico dei giorni
Un voto di primavera
26 marzo 2010 - Tonio Dell'Olio

Votiamo e votiamo bene e votiamo tutti. Non è solo dovere civico. È esercizio di libertà. È cittadinanza piena e partecipazione. È dire che mi interessa la vita di tutti (compresa la mia) anche oltre lo zerbino della mia porta d'ingresso. Che non è indifferente per il territorio in cui abito che si scelga energia rinnovabile o nucleare. Che l'acqua sia pubblica o privata. Che i consiglieri regionali siano onesti o corrotti e che la politica sia incoraggiata da buone pratiche e spirito di servizio.
Alcuni giovani studenti mi hanno confidato di aver preso 50 euro ciascuno per poter riempire la sala in cui un candidato doveva tenere il suo discorso. Altri pagano la stessa cifra per un voto da garantire e provare. Ma ci sono candidati che hanno mostrato (anche con le scelte precedenti al proprio impegno in politica) che ci credono, che vogliono fare, promuovere e produrre cambiamento. Ma votare, da solo non basta. Non una delega ma un mandato a termine da seguire e sostenere per collaborare e vigilare. Sulla coerenza e sul lavoro. Sulle scelte e le conseguenze. Compromettersi per vincere lo schifo ed emergere dalla palude di ipocrisia in cui la pratica della politica sembra essere precipitata.
Un voto di primavera insomma. Profumo di erba fresca di campo.
Scommettere insieme sulla mietitura che dia pane e dignità.

http://www.peacelink.it/mosaico/a/31435.html

________________________________________
Mosaico di pace
Via Petronelli n.6
70052 Bisceglie (BA)
tel. 080-395.35.07
fax 080-395.34.50
www.mosaicodipace.it

mercoledì 24 marzo 2010

A proposito dell'ingerenza CEI

A costo di apparire noioso, la recente presa di posizione della CEI (Coferenza Episcopale Italiana) sul fatto che i cattolici debbano votare per chi è contro l'aborto (poi parzialmente corretta nei giorni successivi), mi sembra come minimo scorretta.
E' vero che i vescovi hanno sempre lanciato anatemi contro l'aborto. Ma vorrei sentire la stessa forza, la stessa veemenza, la stessa convinzione contro i trafficanti d'armi, contro le mille guerre, contro lo sfruttamento e il razzismo.
Del resto, pdl, lega e forza nuova sono partiti antiabortisti: non c'è proprio nulla da rimproverare loro?
Sarebbe carino se lo facessero prima delle elezioni...

martedì 23 marzo 2010



Firma una dichiarazione di guerra.


 


Con il 5 per mille a Un ponte per…, la tua dichiarazione dei redditi diventa una dichiarazione di guerra: all’ingiustizia, all’ignoranza, alle malattie, allo sfruttamento. Una dichiarazione di guerra alla guerra, e a tutto ciò che significa per le sue vittime innocenti: uomini, donne, bambini e anziani. Un ponte per… lavora in aree di conflitto a stretto contatto con le associazioni locali, aiutando a creare una rete di solidarietà che resta. E che continuerà a operare concretamente per assicurare istruzione, salute e diritti. Destinare il 5 per mille a Un ponte per… non ti costerà nulla. Ma per le vittime di guerra, farà un mondo di differenza.


Scegli di destinare il tuo 5 per mille a Un ponte per...
Firma l'apposito spazio sulla tua dichiarazione dei redditi, inserendo il codice fiscale 96232290583


Il tuo 5 per mille a Un ponte per: non costa nulla, vale un mondo.


Cosa è il 5 per mille


Dal 2006 la legge finanziaria permette di destinare la quota del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) a sostegno del volontariato, della ricerca scientifica e sanitaria e delle iniziative sociali del comune di residenza.

Basta firmare in uno dei cinque appositi riquadri che figurano sui modelli di dichiarazione: Modello Unico PF, Modello 730, ovvero apposita scheda allegata al CUD per tutti coloro che sono dispensati dall’obbligo di presentare la dichiarazione.


Come destinare il 5 per mille a Un ponte per...


Per donare il 5 per mille a Un ponte per… è sufficiente indicare la tua scelta inserendo il codice fiscale 96232290583 nella casella: "Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni" .


Puoi destinare il 5 per mille anche se non hai l'obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi:

Basta compilare l'ultima pagina del modello CUD e consegnarla, in busta chiusa:

- al proprio CAAF di zona o al proprio commercialista di fiducia. Quest'ultimo deve rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta, attestante l'impegno a trasmettere le scelte.

- ad uno sportello di un ufficio postale o banca (il servizio è gratuito).

Ricorda che sulla busta occorre scrivere "scelta per la destinazione del cinque per mille dell'Irpef" e indicare cognome, nome e codice fiscale del contribuente.


Attivati!


Scarica la Locandina A3! Stampala e appendila nel tuo CAF, dal tuo commercialista o nei lughi pubblici che frequenti.


Inoltra questa mail a tutti i tuoi contatti e aiutaci a diffondere la campagna.


Per maggiori informazioni e contatti: raccoltafondi@unponteper.it - 06 44702906 int. 1


 



domenica 21 marzo 2010






UN MILIONE DI BALLE...


Invito i lettori a leggere il testo del blog da cui ho tratto queste due immagini, la prima è relativa alla manifestazione del 1 maggio 2009 mentre la seconda è inerente alla manifestazione del pdl di ieri (20 marzo 2010)...


 



Newsletter
21 marzo 2010


No alla censura di regime. Appello di MicroMega alle testate web e alle tv


Tutti trasmettano "Rai per una notte" di Santoro

"Una serata contro il bavaglio all'opinione pubblica". Intervista a Sandro Ruotolo
MicroMega lancia un appello

alle testate web e alle tv perchè diffondano in diretta la trasmissione/manifestazione per la libertà di stampa promossa dalla FNSI che Michele Santoro condurrà il 25 marzo da Bologna. Tra i firmatari Paolo Flores d'Arcais, Margherita Hack, Dario Fo, Franca Rame, Antonio Tabucchi, Fiorella Mannoia, Salvatore Borsellino, Lorenza Carlassare e Sabina Guzzanti.


Pedofilia, il papa predica bene e ratzola male di Vania Lucia Gaito
Fa specie sentire il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, parlare di tentativi accaniti di "coinvolgere personalmente il Santo Padre nella questione degli abusi" e dello scandalo della pedofilia. Non me ne voglia, padre Lombardi, ma non c'è bisogno di tentativi, i fatti parlano da soli, basta metterli in fila.

KÜNG Ratzinger reciti il mea culpa sulla pedofilia
SPINELLI
Vaticano, il male nascosto

Elezioni, un voto tra Matrix e il Truman show di Pierfranco Pellizzetti
CANOVA I manifesti di Formigoni: il corpo mistico del Potere
GIULIETTI 20 marzo, il marcio su Roma e le piazze della legalità
CARNEVALI La crisi nelle urne: la lezione che viene dalla Francia
FLORES D'ARCAIS Possiamo (forse) sperare nella fine del regime


I mille volti della violenza sulle donne. Una campagna da adottare di Matteo Ponzano
Intervista a Paola Concia, deputata Pd, ideatrice della campagna "Riconosci la violenza" diffusa liberamente sul web in Creative Commons, per sensibilizzare le persone sul tema della violenza sulle donne.


Tutto l’odio del Regime dell’Amore

di Mario Portanova
Chi sono, che cosa fanno, che cosa dicono i principali esponenti del Partito dell’Amore? Che cosa scrivono i loro giornali, che cosa dicono le loro televisioni e le loro radio? Due estratti da "Il Partito dell'amore" di Mario Portanova, edito da Chiarelettere.


Il sacro Colle di Marco Travaglio
"Che male c'è a criticare Napolitano per aver firmato una legge che si ritiene sbagliata, illegale e incostituzionale? Possibile che ogni critica venga spacciata per 'attacco', 'aggressione', 'vilipendio'? Il campionato dell'ipocrisia l'ha vinto il Pd con la manifestazione in piazza del Popolo".


Giunta Marrazzo, un bilancio troppo impietoso?


Pubblichiamo una lettera di Giancarlo D'Alessandro, amministratore delegato di Lait S.p.A., in risposta all'articolo di Marcello Degni "Marrazzo bocciato anche in politica", pubblicato sul numero 3/2010 di MicroMega, attualmente in edicola. A seguire la replica dell'autore.


Sanità Usa, maledetta riforma di Larry Silverbud
Da Theodore a Franklin Roosevelt, da Harry Truman a Lyndon Johnson fino ad arrivare a Bill Clinton, tutti i tentativi, falliti, di garantire una copertura sanitaria universale ai cittadini americani. Una riforma impossibile?


Brescia capitale del creazionismo di Paolo Vitale
L’evoluzione dei viventi non è considerata un fatto accertato da chi amministra la città lombarda, dove sindaco e assessore alla cultura, entrambi avvocati del Popolo delle Libertà, non gradiscono che si parli di evoluzione, soprattutto al museo di Storia Naturale.

Due mesi dopo, i fatti di Rosarno non hanno insegnato nulla di Antonello Mangano
Non ai leghisti, ai vescovi calabresi, ai media. E a quanti parlano di migranti da assistere con progetti pensati solo per gli italiani. Che hanno soltanto da imparare da chi per tre volte in 14 mesi si è ribellato, spontaneamente e consapevolmente, a camorra e ‘ndrangheta.


Lettera di una professoressa a don Lorenzo Milani di Mila Spicola
"Caro don Lorenzo, sono passati quanti anni dalla lettera che mi hai inviato? 42? 43? Eppure mi ritrovo a insegnare nella scuola dei tuoi poveri Giovanni, sempre più distinti dai ricchi Pierini... La distruzione della scuola pubblica è la vera emergenza democratica del nostro Paese".


Gratteri: "La 'ndrangheta è sempre più forte"


L'allarme di Nicola Gratteri, procuratore a Reggio Calabria: "La 'ndrangheta è oggi più ricca e arrogante. Vota e fa votare. E il sistema elettorale attuale la favorisce. I governi degli ultimi quindici anni hanno allargato le maglie nella lotta alle mafie. E il problema è ormai mondiale".


Laicità e governo sulla vita: padroni della nostra esistenza di Stefano Rodotà
Il rapporto tra i poteri della Chiesa e dello Stato, la persona e il governo della vita: una lunga e faticosa battaglia per affermare l´autodeterminazione.
MARTELLI Crocifisso: Il clericalismo bipartisan prepara un ddl "ad Ecclesiam"


Le scelte e i rischi nella riduzione del deficit di Joseph Stiglitz
"La crescita economica negli Stati Uniti e in Europa resta anemica. Se ci sarà una ripresa più robusta, le spese potranno essere tagliate e/o le tasse aumentate. Ma se le previsioni sono esatte un'uscita prematura dal deficit spending rischia di spingere l´economia nuovamente in recessione".


Siete tutti villani di Andrea Scanzi
"Voi siete brutti, frustrati e sfigati. Soprattutto: voi siete villani. Ve l’ha appena ricordato anche il Premier. La vostra pochezza è tale che, col 'Fatto' in tasca e il santino di Travaglio tra le mutande, già vi iscrivete al Fan Club di Rocco Carlomagno".
GILIOLI Questa foto


Niente crisi per le spese militari


L’Italia nel 2010 spenderà per l'esercito oltre 23 miliardi di euro. In piena crisi, il Governo investe denaro pubblico in fregate e bombardieri. Ne parliamo con Francesco Vignarca, coautore di "Il caro armato. Spese, affari e sprechi delle Forze Armate italiane" (Altreconomia Edizioni).


Lavoratori: attenti a quella legge! Intervista a Luciano Gallino


Una trappola per aggirare l’articolo 18. Sono le nuove norme in materia di lavoro che, in caso di controversie, prevedono la via arbitrale e limitano quella giudiziaria. Luciano Gallino ci spiega tutti i rischi per il lavoratore.
La controrivoluzione del diritto del lavoro
Il lavoro in liquidazione


Regioni a prova di nucleare di Roberta Carlini
In queste elezioni regionali si assiste al paradosso per cui si fa campagna elettorale su temi generali, come se si trattasse di elezioni politiche nazionali, e si evitano accuratamente gli argomenti più scottanti e più legati al territorio. A cominciare dalla questione nucleare.


Cinema


"Il profeta" di Jacques Audiard di Giona A. Nazzaro
Jacques Audiard, cineasta in crescita costante, firma con "Il profeta" il suo film più riuscito e convincente. Un film che dovrebbe far riflettere. Non solo per come mette a nudo le deficienze del sistema carcerario, ma soprattutto per ciò che rivela della società francese contemporanea.


Arte


Naturale impressione di Mariasole Garacci
La mostra "Da Corot a Monet. La sinfonia della natura" al Vittoriano di Roma: attraverso una panoramica sulla rappresentazione della natura nella pittura francese dell’Ottocento, una riflessione sulla percezione dell’ambiente e sul rapporto uomo-natura all’alba della moderna ecologia. Tra scienza e utopie rivoluzionarie.


In edicola il nuovo numero di MicroMega


Leggi il sommario



 


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sabato 20 marzo 2010

RESISTENZA E PACE
Chi tira pietre
Chi tira i fili
Eccola qui, la “collera dei poveri” di cui parlava Paolo VI nella sua enciclica “Populorum Progressio”. “Giornata della collera” hanno chiamato i palestinesi quella indetta per protestare contro la costruzione di 1600 nuove case e una sinagoga dentro le mura della vecchia Gerusalemme, quel piccolo lembo di città che è rimasto come simbolo (ma ormai solo come simbolo) della Palestina araba. Ma come per la collera di Paolo VI, anche questa non è una collera dei poveri contro la loro povertà e contro un imperscrutabile destino, ma è la collera contro gli oppressori, cioè contro coloro che fanno di questa povertà la causa della loro ricchezza e di questa oppressione il prezzo del loro dominio. E poiché poveri, essi non hanno le armi dei ricchi, hanno pietre e parole, e con quelle in un mondo come questo non riescono a liberarsi. Per questo nel futuro non si vedono che armi in mano a nuovi protagonisti, e il Medio Oriente, dall’Iran a Israele, dalla Siria all’Arabia si fa sempre più zeppo di armi, la maggior parte fornite da noi, e un giorno esploderà.
Di nuovo c’è che si è aperta una crisi tra America e Israele. L’ostentata decisione del governo israeliano di aprire 1600 nuovi cantieri per gli insediamenti in terra palestinese è stata gettata tra i piedi di Obama, e usata come provocazione proprio nel momento del viaggio del vice-presidente americano Joe Biden in Israele. Tutto si può dire tranne che l’incidente sia avvenuto per caso, o che si debba attribuire a un sonno o a una distrazione della diplomazia. Per questo Obama si è così arrabbiato, e la segretaria di Stato Hillary Clinton ha usato verso l’alleato ebraico inconsuete parole di fuoco.
L’atto ostile di Israele non è stato però contro l’America, ciò che equivarrebbe a un suicidio, ma è stato contro l’attuale presidenza americana, contro il discorso di Obama al Cairo, contro il progetto politico universalistico per il quale Barack Obama ha avuto quel Premio Nobel per la pace che a tutti i costi si deve evitare che sia onorato non più nelle parole, ma nei fatti.
L’azione di Israele preannuncia (ma tutti gli annunci si avverano?) la sconfitta di Obama, non sulla riforma sanitaria, dove negli Stati Uniti lo aspettano al varco, ma sulla pace interetnica, internazionale e interreligiosa che egli vorrebbe assumere come nuovo compito storico del suo Paese.
È del tutto evidente che in questo progetto di un mondo riconciliato, che per la prima volta è perseguito da un profeta non disarmato che però non lo vuole realizzare con le armi, Israele non può essere come l’Israele di prima, come l’Israele di oggi, ma deve convertire se stesso e cambiare l’ideologia della propria sicurezza.
In un mondo riunito nella pace, Israele non può restare lo Stato che ancora crede nella guerra, che non vuole vedere “mutilata” la vittoria del 1967 da cui ha avuto la conquista dell’intera Palestina, non può essere il Paese che uccide i suoi nemici prima che possano nuocergli, anche “extra proelia”, nella sua perenne guerra a bassa intensità; questo Israele non è adatto a quel mondo, ma senza Israele quel mondo non può esistere. Per stare nel mondo sognato da Obama e da miliardi di uomini e donne di tutto il mondo, e per rendere questo mondo possibile, Israele dovrebbe essere quell’Israele che noi aspettiamo e che amiamo, e che del resto come “luce delle genti” è promesso da secoli.
Questa è la vera scommessa storica di questo passaggio d’epoca. Non si gioca solo una presidenza americana, ma tutto. Ma per uscirne vittoriosi, occorre che Israele, e tutti noi, ci liberiamo della condanna dello Shoà, non ci facciamo determinare da essa, facciamo di quella memoria di un male assoluto ma non definitivo, non un ricatto che ci paralizza nel pensiero, nella politica e nella vita, ma una memoria liberatrice. Altrimenti saranno ancora loro, i giustiziati di Norimberga, a tirare i fili della nostra storia.
Raniero La Valle

da una mail di Enrico Peyretti

mercoledì 17 marzo 2010

La Provincia di Bologna informa che

a questo indirizzo
www.provincia.bologna.it/sanitasociale/Engine/RAServePG.php/P/484211180700

sono state PUBBLICATE on-line le FAQ finora raccolte ed elaborate sui temi della legge n. 94/2009 (cd. 'Pacchetto sicurezza') e sulla nuova condizione dello straniero.

Inserito nel progetto formativo 'In-sicurezza. I nuovi provvedimenti sull'immigrazione, welfare e comunità', il progetto FAQ è realizzato in collaborazione con i giuristi dell'ASGI - Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione.

Il servizio sarà ATTIVO FINO A GIUGNO 2010.
La Provincia di Bologna invita gli operatori del proprio territorio, attivi nell'ambito dei servizi pubblici e del privato sociale con utenza straniera, a valorizzare ulteriormente questa proposta INVIANDO DOMANDE all'indirizzo e-mail immigrazione@provincia.bologna.it (inserire 'FAQ' come oggetto).

Questa é la Newsletter gratuita dell'Osservatorio provinciale delle Immigrazioni di Bologna.
Ai sensi del Codice della privacy (Decreto Legislativo 196/2003), ti informiamo che l'hai ricevuta perché ti sei iscritto o sei stato incluso tramite le liste delle organizzazioni e persone in contatto con l'Osservatorio provinciale delle Immigrazioni di Bologna, dell'Ufficio Integrazione Interculturale delle Politiche del Comune di Bologna o dell'Ufficio Politiche dell'Immigrazione della Provincia di Bologna.
L'archivio degli indirizzi così raccolto non verrà utilizzato per scopi diversi da quelli istituzionali dell'Osservatorio
Se non desideri più ricevere la Newsletter, invia un messaggio a

paola.lacarpia@provincia.bologna.it
, specificando 'Cancellazione Newsletter' in oggetto.
Numero di indirizzi e-mail attualmente inclusi nella mailing-list: 4.004.

Raffaele Lelleri, Osservatorio delle Immigrazioni - Provincia di Bologna, via A. Finelli 9/a, 40126 Bologna, Italy tel 051-659.89.92 fax 051-659.86.20 raffaele.lelleri@provincia.bologna.it

martedì 16 marzo 2010

Redattore Sociale - DiREHYPERLINK "http://www.dire.it/"HYPERLINK "http://www.dire.it/"HYPERLINK "http://www.dire.it/"

Le Top News di oggi

Sintesi delle notizie principali del 16 marzo 2010

Newsletter n. 565 – Aggiornata alle ore 16.15

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UNA BUSSOLA PER IL SOCIALE

Richiedi la nuova "Guida per l'informazione sociale", edizione 2010

ARMI – Finanziamenti delle banche: 288 fondi "a rischio"

Una ricerca dell'Osservatorio sul commercio di armi di Ires Toscana ha analizzato 417 fondi d'investimento italiani: ben 288 contengono azioni di aziende a produzione militare. In particolare, sono 85 quelli che hanno titoli di Finmeccanica, all'ottavo posto nella classifica del Sipri (Stockholm international peace research institute), per un totale di quasi 5 miliardi di euro. Bonaiuti: "Sono poche le banche che hanno adottato criteri per la sostenibilità". I risultati completi della ricerca saranno presentati a Terra Futura (28-30 maggio a Firenze). vai al sito>>


PARALIMPIADI - Dal Maistro: "Contento del bronzo, ma lascio"

(Dal nostro inviato a Vancouver)

L'annuncio dell'atleta di Schio dopo l'ultima vittoria: "Continuerò a fare gare, ma al 99 per cento non sarò in Russia per il 2014". Terzo giorno di gare a Vancouver: fermo il torneo di hockey, sconfitta la nazionale italiana di curling dagli Usa. Decisivi i prossimi due incontri. Russia davanti a tutti nel medagliere, bene anche la Germania, primi successi per i padroni di casa canadesi. Inaugurate le due "Casa Italia" a Whistler e Vancouver.

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MAFIE - Beni confiscati, nasce l'Agenzia nazionale

Oggi la cerimonia a Reggio Calabria. Maroni: "Determinante nell'aggressione ai patrimoni di tutta la criminalità organizzata". Soddisfazione per l’ok bipartisan al provvedimento. A Gioia Tauro la Guardia di Finanza s'insedia nello stabile confiscato alla cosca Mammoliti e diventa un altro simbolo della presenza dello Stato in un territorio oppresso dalla criminalità.

- A Milano la Giornata della memoria

. Si celebra il 20 marzo la quindicesima edizione della manifestazione di Libera, in ricordo delle vittime di mafia. Corteo per le vie della città insieme a giovani provenienti da tutta Italia, da 30 paesi europei e dall'America Latina: attesi 500 familiari. Don Ciotti: "Veniamo qui per ricordare che la mafia non riguarda solo una parte del Paese".

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DISABILITA’ - Inaugurato il centro italiano per i bambini autistici

Saranno 56 le famiglie con figli autistici seguite e supportate nella nuova struttura a Roma. E’ ospitata dall'Opera don Calabria, nel quartiere Primavalle. Tra le attività: trattamento precoce, formazione per i genitori e ricerca. Progetto della Fondazione handicap dopo di noi, in collaborazione con l'ospedale pediatrico Bambin Gesù.

- In Puglia un nuovo centro diurno per l’autismo.

Iniziativa dell’Angsa regionale; è intitolato a Enrico Micheli, psicologo e analista del comportamento, che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca sulla malattia. vai al sito>>

POVERTA’ – Umbria, dalla chiesa 900 mila euro alle famiglie disagiate

Oltre 400 richieste di aiuto da agosto 2009 ad oggi, 915 mila euro erogati alle famiglie in difficoltà: è il bilancio del Fondo di solidarietà, nato lo scorso anno per iniziativa della Conferenza episcopale umbra. I nuclei familiari ricevono un sussidio mensile per affrontare spese domestiche, mutui, affitti e utenze. Ma se il Fondo non sarà ricapitalizzato, dovrà limitare la durata degli aiuti. vai al sito>>

TERREMOTO - L’Aquila, disabile rifiuta la "C.a.s.a" e torna in roulotte

Roberto Fluttuante, aveva ricevuto assieme agli anziani genitori prima accoglienza in albergo, poi una roulotte, un container e infine un monolocale del progetto C.a.s.e. privo però di un bagno idoneo alle sue esigenze. Per questo l’uomo ha deciso di rifiutare l’appartamento ed è tornato a vivere nella casetta su ruote dell’Enel. vai al sito>>

USURA - Voleva vendere un rene, la regione lo aiuta


Grazie al contributo dell’amministrazione siciliana, un artigiano palermitano ha potuto riprendere la produzione di ceramiche. Era disposto a cedere un organo per far fronte alle gravi difficoltà economiche, curare il figlio disabile e riprendere l'attività chiusa dal 2003. Nel 2006 aveva denunciato i suoi aguzzini e da quel momento ha subìto una lunga serie di minacce ed intimidazioni.

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DISABILITA’ - "Expo a misura di disabile": la Ledha scrive ai candidati

Lettera aperta del presidente Santagostini. La richiesta: tenere conto delle esigenze dei disabili quanto all' accessibilità degli edifici pubblici, alla mobilità e all'arredo urbano. Gli altri impegni: l'istituzione dell'Osservatorio sull'applicazione della Convenzione Onu sulla disabilità, finanziamenti per sperimentare "nuove forme abitative e di residenzialità" e il varo dei Lea. vai al sito>>

RAZZISMO - Andrea Rivera: "Contro le discriminazioni a colpi di satira"

Il comico citofonista di "Parla con me" porta in scena il 18 marzo a Soliera (Modena) il nuovo spettacolo per la campagna nazionale Arci-Feltrinelli. "Ai razzismi non dobbiamo abituarci, con il teatro provo a tenere alta l’attenzione"

- Una settimana di iniziative a cura di Arci e Feltrinelli.

Scrittori, saggisti, esponenti delle associazioni incontreranno gli studenti nella settimana che porta alla Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. vai al sito>>

AFRICA – Le piogge inondano il Kenya: 10 mila sfollati

Centinaia di capi di bestiame annegati, dozzine di case e attività economiche sommerse, accesso alle strade principali bloccato. E si scatena la paura per le epidemie e la mancanza di cibo: "I commercianti aumenteranno i prezzi a causa della crescita dei costi del trasporto". Il Dipartimento meteorologico prevede un "potenziamento" delle lunghe piogge da marzo a maggio nella maggior parte del paese.

- Swaziland, acqua per quasi 22 mila persone.

I risultati del progetto di Legambiente e Cospe in Swaziland, avviato nell'aprile 2008 e finanziato dal ministero degli Esteri. Obiettivio: garantire accesso all'acqua potabile e servizi igienic.

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IMMIGRAZIONE - Al via il Sistema di accoglienza della Locride

Accoglienza, inserimento lavorativo, integrazione e accesso ai servizi: siglato l’accordo tra la regione e i comuni di Riace, Caulonia e Stignano. Primo impegno l’inserimento dei 180 rifugiati palestinesi giunti a Riace e Caulonia fra dicembre e gennaio scorsi. vai al sito>>

DISABILITA’ - "Maa": dal regista agli attori, tutti disabili

Esce il film realizzato in India, nel Tamil, diretto da Fatima Beevi in sedia a ruote. Racconta una storia d'amore contrastato tra una ragazza e un giovane disabile. vai al sito>>

PSICHIATRIA – "Ortocircuito", giardinaggio come terapia

Finanziato con l’8x1000 prende vita il progetto di cooperativa "Solidarietà" e Caritas Palermo. Una nuova serra e nuove sementi e attrezzature per sperimentare nuove produzioni nel vivaio "Ibervillea", all'interno dell'ospedale psichiatrico. Dodici gli utenti coinvolti. vai al sito>>

- Etc. etc.

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sabato 13 marzo 2010

IL CENTRO STUDI EMIGRAZIONE di ROMA

Il CENTRO STUDI EMIGRAZIONE - ROMA (CSER) è un’istituzione con finalità culturali promossa nel 1963 dalla Direzione Generale della Congregazione dei

Missionari Scalabriniani

, che dal 1887 è impegnata nell’assistenza religiosa e sociale degli emigrati italiani all’estero e, da alcuni decenni, anche nell'assistenza e promozione umana di tutti i migranti.

Scopo del CSER è "la puntualizzazione e l’approfondimento delle tematiche relative al fenomeno migratorio", che conosce sia in Italia che negli altri paesi continui mutamenti e trasformazioni.

L’approccio interdisciplinare è proprio del Centro e tocca gli aspetti sociologici, demografici, storici, economici, legislativi e pastorali della mobilità umana.

Fin dall’inizio il CSER ha concentrato la sua attività nei seguenti settorii:

la documentazione, attraverso la costituzione e funzionamento di una Biblioteca specializzata,

la pubblicazione di una rivista specializzata, Studi Emigrazione

una collana di volumi, sui vari aspetti dell’esperienza migratoria italiana e internazionale.

Dal 1964 al 1976 è stato pubblicato un Notiziario quindicinale, Selezione CSER, poi sostituito da Dossier Europa Emigrazione, rivista mensile di informazione e di dibattito sui problemi delle migrazioni. DEE è confluito all’inizio del 1996 in "l’Emigrato", mensile di emigrazione e immigrazione in Italia e in Europa, pubblicata dalla Provincia scalabriniana in Italia, in collaborazione con il CSER.

Il CSER fa parte della Federazione dei Centri Studi per le Migrazioni G.B. Scalabrini.

Settori di attività

Documentazione

Il Centro Documentazione comprende la Biblioteca che è l’unica specializzata sull’argomento in Italia e possiede circa 25.000 volumi, l’emeroteca con oltre 200 riviste, giornali e pubblicazioni periodiche, l’archivio storico ed una preziosa raccolta fotografica sull’emigrazione italiana in Europa ed Oltreoceano. La base informatica unificata comprende circa 30.000 referenze bibliografiche.

La Biblioteca è aperta al pubblico, dal lunedì al venerdì, dalle 9,00 alle 12,45;
e nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e giovedì dalle 14,00 alle 16,45. È chiusa il sabato ed i giorni festivi.
Per offrirvi una migliore assistenza nella consultazione alla biblioteca si prega di telefonare prima al numero 065809764.

Ricerca

Ricerche in corso

Il CSER è conduce ricerche scientifiche sul fenomeno migratorio, sulle comunità italiane all’estero e sugli immigrati stranieri in Italia, in collaborazione con istituzioni governative ed organizzazioni non governative.

Consulenza

Il Centro Documentazione del CSER è meta di molti studiosi italiani e stranieri che qui vengono per completare le loro ricerche su una documentazione rara e preziosa. Il CSER li segue personalmente ed offre loro la consulenza professionale in materia.

Attività editoriale

L’attività editoriale del CSER si esplica essenzialmente nella pubblicazione della rivista

STUDI EMIGRAZIONE
e della collana dei volumi

che riflettono lo sviluppo dei fenomeni migratori, dalle tematiche più specifiche legate all’emigrazione italiana ai temi più attuali dell’immigrazione in Italia e dell’odierna mobilità umana e della convivenza interetnica.

dalla pagina di presentazione del Cser (www.csert.it/cseripr.htm)

venerdì 12 marzo 2010


11/03/2010


ISMUnews newsletter 18


Fondazione ISMU - Iniziative e studi sulla multietnicità


 


1. Lombardia, 64mila gli stranieri con diritto di voto


La maggior parte è di origine est-europea


 


2. In provincia di Mantova un immigrato ogni sei abitanti


In Lombardia le densità maggiori si registrano a Sud e Sud-est


 


3. Gli immigrati e il lavoro


Solo il 3% svolge un’attività effettivamente imprenditoriale con dipendenti propri


 


4. I progetti d’educazione interculturale


In Lombardia i programmi censiti sono 1.333


 


5. I minori in Lombardia


Le incidenze più alte si registrano nelle province di Cremona, Lodi, Brescia, Mantova e Bergamo


 


6. Dati Orim, in Lombardia la comunità più "anziana" è qualla filippina


Seguono i serbo-montenegrini


 


7. La classifica dei comuni con più stranieri


La palma va a Arzignano in provinca di Vicenza:

il 20% dei residenti non è italiano


 


8. Eventi


I prossimi appuntamenti Ismu


 


9. Pubblicazioni


I volumi Ismu pubblicati di recente


 


Invitiamo a segnalare le iniziative, gli eventi, le pubblicazioni di possibile interesse, oltre ad errori, imprecisione ed omissioni presenti in questa newsletter e di cui ci scusiamo: newsletter@ismu.org


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La Fondazione ISMU svolge attività di documentazione, formazione, informazione, studio e ricerca sui temi della multietnicità, con particolare riguardo al fenomeno delle migrazioni internazionali.
Il Centro di Documentazione (CeDoc) – aperto al pubblico il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9.30 alle 16.00 e il martedì dalle 9.30 alle 17.30 – offre la possibilità di consultare un ricco patrimonio di volumi e periodici, una base dati costantemente aggiornata, nonché di usufruire della consulenza di un’equipe di esperti di varie discipline.
Per essere informati sulle attività della Fondazione e accedere al suo patrimonio informativo è possibile consultare il sito web www.ismu.org oppure contattare la segreteria all’indirizzo ismu@ismu.org.


FONDAZIONE ISMU
INIZIATIVE E STUDI SULLA MULTIETNICITÀ
Sede legale: via Manin, 23 — 20121 Milano
Sede operativa: via Copernico, 1 — 20125 Milano
Centro di Documentazione: via Galvani, 16 — 20124 Milano
Tel.: 02-6787791
Fax: 02-67877979
E-mail: ismu@ismu.org
Sito internet: www.ismu.org
Area dedicata all’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità: www.ismu.org/orim

giovedì 11 marzo 2010

UNA NUOVA VERGOGNA: LA SENTENZA DEV'ESSERE RISCRITTA

*Cassazione, il genitore irregolare va espulso
anche se in Italia ha figli che vanno a scuola
*


"L'esigenza di garantire la tutela della legalità alle frontiere
prevale sul diritto allo studio dei minori"*
*


http://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/11/news/cassazione-2592656/

*ROMA* - Marcia indietro della Cassazione in tema di immigrazione: gli
immigrati irregolari, con figli minori che studiano in Italia, non
possono chiedere di restare nel nostro Paese sostenendo che la loro
espulsione provocherebbe un trauma "affettivo" e un calo nel rendimento
scolastico dei figli. Infatti, secondo il nuovo orientamento della
Suprema Corte che smentisce una precedente, recente sentenza, l'esigenza
di garantire la tutela della legalità alle frontiere prevale sulle
esigenze di tutela del diritto allo studio dei minori.

La Cassazione - con la sentenza n. 5856 della I sezione civile - ha
respinto così il ricorso di un immigrato irregolare albanese, con moglie
in possesso di permesso di soggiorno, in attesa della cittadinanza
italiana, e due figli minori. L'immigrato, residente a Busto Arsizio
(VA), aveva chiesto l'autorizzazione a restare in Italia in nome del
diritto al "sano sviluppo psicofisico" dei suoi bambini, che sarebbe
stato alterato dall'allontanamento del loro padre. I supremi giudici gli
hanno risposto che ai clandestini è consentita la permanenza in Italia,
per un periodo di tempo determinato, solo in nome di "gravi motivi
connessi con lo sviluppo psicofisico del minore se determinati da una
situazione d'emergenza".

Queste situazioni d'emergenza, però, non sono quelle che hanno una
"tendenziale stabilità " come la frequenza della scuola da parte dei
minori e il normale processo educativo formativo che, a parere dei
giudici, sono situazioni di "essenziale normalità ". Se così non fosse,
dice la Cassazione, le norme che consentono la permanenza per motivi
d'emergenza anche a chi è clandestino, finirebbero con il "legittimare
l'inserimento di famiglie di stranieri strumentalizzando l'infanzia".


Con questa pronuncia, dunque, i supremi giudici criticano espressamente
una precedente decisione della stessa Cassazione (la n.823 del 19
gennaio 2010, I sezione civile) che invece aveva dato il via libera alla
permanenza di un papà clandestino; quella sentenza, dice ora la
Cassazione, è "riduttiva in quanto orientata alla sola salvaguardia
delle esigenze del minore", mentre non tiene in considerazione
"l'inquadramento sistematico nel complessivo impianto normativo" della
legge sull'immigrazione.

Nella sentenza di gennaio, la prima sezione civile della Corte di
Cassazione accoglieva il ricorso contro l'espulsione di un immigrato che
vive a Roma, motivando la decisione con il fatto che "non può
ragionevolmente dubitarsi che, per un minore, specie se in tenerissima
età, subire l'allontanamento di un genitore, con conseguente
impossibilità di avere rapporti con lui e di poterlo anche soltanto
vedere, costituisca un sicuro danno che può porre in serio pericolo uno
sviluppo psicofisico, armonico e compiuto". E d'altra parte, in quella
sentenza la Cassazione escludeva che "l'interesse del minore venga
strumentalizzato al solo fine di legittimare la presenza di soggetti
privi dei requisiti dovuti per la permanenza in Italia". Esattamente il
ragionamento opposto a quello fatto dalla Suprema Corte nella sentenza
odierna.

"Con questa sentenza della Cassazione si fa un vistoso passo indietro
nel senso civile della nostra nazione e nella coerenza fra politica
interna e rispetto delle Convenzioni Internazionali sulla tutela dei
minori, di cui l'Italia è firmataria", sostiene Raffaele Salinari,
presidente di Terre des Hommes (Tdh).
"E' una decisione molto negativa, - continua Salinari - che va a
chiudere una serie di violazioni e palesi mancanze della politica
interna degli ultimi tempi, come le leggi sulla clandestinità, i
respingimenti senza verifica della presenza di eventuali minori. In
questo modo, con l'allontanamento della figura genitoriale, si rende
ancora più fragile il minore straniero, che diventa ulteriormente
esposto alla rete della criminalità organizzata, dal lavoro nero,
all'accattonaggio, alla prostituzione".

Proprio ieri nel corso di un discorso tenuto al Senato l'Alto
Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/cronaca/immigrati-11/onu-14/onu-14.html?ref=search ,
aveva denunciato le politiche nei confronti degli immigrati,
"abbandonati e respinti senza verificare in modo adeguato se stanno
fuggendo da persecuzioni, in violazione del diritto internazionale".

martedì 9 marzo 2010

ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA
o LE PECORE DI NIETZSCHE.
"Osserva il gregge che pascola dinnanzi a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi; salta intorno, mangia, riposa, digerisce, salta di nuovo, e così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere e con la sua pena al piuolo, per così dire, dell'attimo, e perciò né triste né annoiato. Vedere tutto ciò è molto triste per l'uomo poichè egli si vanta, di fronte all'animale, della sua umanità e tuttavia guarda con invidia la felicità di quello -giacchè egli vuole soltanto vivere come l'animale né tediato né addolorato, ma lo vuole invano, perchè non lo vuole come l'animale. L'uomo chiese una volta all'animale: Perchè mi guardi soltanto, senza parlarmi della tua felicità? L'animale voleva rispondere e dire: La ragione di ciò è che dimentico subito quello che volevo dire -ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque: così l'uomo se ne meravigliò"
(F.W.Nietzsche, Sull'utilità e il danno della storia)

Chi ricorda i discorsi sui rapporti e le connivenze tra le bande governative e ambienti in odor di mafia?

Chi ricorda lo scandalo della ricostruzione e della gestione della Protezione Civile?

Chi ricorda...

Ci siamo cascati tutti o quasi: il 'pasticciaccio' delle liste del PDL, causato dalla strafottenza, dalla refrattarietà a qualsiasi regola e dalla leggerezza di alcuni, ha contribuito notevolmente a distrarre un'opinione pubblica già portata 'geneticamente' a distrarsi...

Lo so che quello che è successo è di una gravità inaudita; che quello che è accaduto è uno dei momenti più bassi della vita democratica; ecc. ecc. però ritengo che non dovremmo farci (sempre?) fregare dall'attualità perchè questarischia di cancellare il passato, anche quello appena trascorso...

lunedì 8 marzo 2010

IL DOPO MARX E IL NUCLEARE

Nel concetto acritico di Sviluppo delle Forze produttive (FP) sta il vizio di fondo della teoria marxista: è un po' che lo sostengo in vari interventi e finalmente oggi, con sicuramente maggiore autorevolezza ed impatto, lo vedo spiegato nell'ultimo libro di Serge Latouche, "L'invenzione dell'economia", edito da Bollati Boringhieri.

Sul settimanale "Carta" (N. 6- anno XII - del 26 febbraio 2010) è pubblicato un articolo del teorico della decrescita dal titolo "Perchè diventare atei delle religioni della crescita", che è estratto dal libro e che mostra come, appunto, il marxismo in tutte le sue declinazioni vada incluso tra queste religioni da rifiutare.

Le considerazioni che seguono si adattano alle costumanze di internet: brutale schematicità, per ottenere un post leggibile in quanto sommario e sintetico.

Il punto focale da capire è il seguente: il cosiddetto capitalismo non sviluppa forze essenzialmente produttive ma forze essenzialmente distruttive (della società e della natura); per cui la società nuova che si deve edificare non ha affatto bisogno, come base economica, dell'"abbondanza" creata dal capitalismo, perché in realtà questo sistema crea solo l'illusione della ricchezza preparando invece una scarsità reale.

E' la scoperta dell'acqua calda, già contenuta in teorizzazioni del marxismo critico 68ino, dell'ecologismo sociale, del pensiero femminista?

Direi proprio di no.

Il marxismo critico 68ino (e post) aveva posto il problema della non neutralità della tecnologia e della scienza ma non coglieva il fatto che il capitalismo più che costruzione, per quanto deformata e distorta, è invece distruzione, soprattutto degli equilibri ecosistemici.

L'ecologismo politico, dal canto suo, non ha mai dato l'assalto al nocciolo duro del marxismo in quanto, pur rifiutando produttivismo, industrialismo, consumismo, sottovalutava l'aspetto della distruzione sociale operata dal capitalismo.

La sua critica, per questo motivo, non appariva e non è né completa né efficace.

Lo stesso dicasi del femminismo, che, per quello che si osserva, si è limitato e si limita alla decostruzione del livello simbolico, soprattutto in quel filone chiamato "pensiero della differenza".

A mio avviso è comunque positivo che oggi si avvertano movimenti che tendono a mettere in soffitta il paradigma marxiano. Come credo che avrebbe fatto oggi un Marx redivivo (neanche ai suoi tempi, del resto, il teorico di Treviri, immenso pensatore, non c’è dubbio, si dichiarava "marxista").

Osservo, ad esempio, Mario Tronti che, sulle orme di Benjamin, arriva a demolire il "mito del progresso".

Toni Negri ed i negriani di ogni specie li considero dei puri venditori di fumo, e neanche tanto raffinati. Nell'"Impero" e nel "capitalismo cognitivo" c'è solo vuota retorica, non trovo, per quanti sforzi faccia, alcun contenuto analitico sostanziale.

Lo stesso Latouche, che dalla "decrescita" passa alla "acrescita" (secondo me così andiamo meglio nel riassumere la sostanza del concetto), avrebbe, secondo me, ancora un passetto da fare. La sua critica, a mio avviso, è sempre subalterna all'economicismo di fondo che caratterizza l'ideologia moderna (e post-moderna): marxismo incluso, ovviamente (e specialmente).

L'economia non è la determinante del sistema sociale, che è invece una totalità complessa e strutturata.

L'economia non spiega la sociologia, ma è la sociologia (critica) che spiega l'economia.

La sociologia va vista in termini di conflitto sociale, quindi è il conflitto sociale che spiega le categorie economiche e non viceversa.

Il denaro non è la spiegazione di tutto, ma il tutto sociale spiega l'illusione della centralità del denaro. (Ed è l'obiettivo, quello di demistificare il "feticismo del denaro e della merce", che in fondo si proponeva Marx ne "Il Capitale").

L'economicismo residuo spiega perché oggi non si comprenda la "crisi", se vista come effetto della classica, dal punto di vista marxista, "caduta tendenziale del saggio del profitto".

E spiega altresì perché tantissimi amici, con questo paraocchi, restino stupiti di fronte al rilancio globale del nucleare civile.

Non comprendono realmente, anche se spesso lo ripetono a livello sloganistico, che il nucleare civile è un sottoprodotto di quello militare.

L'ideologia economicista diventa un ostacolo a recepire ed interpretare i dati della realtà, che non vengono osservati in quanto fuoriescono dallo schema mentale.

Dovrebbero stamparsi in testa questa sigla: MIEC, Complesso militare-industriale-energetico.

Stiamo parlando del centro di potere prevalente negli USA e in tutti gli Stati che partecipano al "sistema globale della potenza".

Da questo punto di vista, della messa in rapporto del nucleare civile con quello militare determinati dalle fasi del "gioco della potenza", mi permetto ancora di segnalare l'ultimo libro di Giulietto Chiesa dal titolo "La menzogna nucleare" (Edizioni Ponte alle Grazie").

Ne cito un passo, che condivido nella sostanza:

"... Perchè oggi riemerge il problema nucleare?

La risposta - una risposta sostanziale, anche se non unica - è che è finita la fase unipolare, dominata da un'unica superpotenza planetaria, e ci si avvia ad una configurazione inedita, al tempo stesso globale e multipolare... Componenti cruciali di questa nuova situazione sono la Cina e l'India, entrambe impegnate nella costruzione di un proprio arsenale, inclusa la sua componente di nucleare militare. Due giganti in crescita vorticosa e ormai chiaramente destinati a imprimere il proprio marchio su quel secolo ventunesimo che Bill Clinton per primo aveva incautamente osato definire "americano", insieme ai neocon in ascesa ...

Ecco perché sia gli Stati Uniti che la Russia (nel frattempo nuovamente proiettata su disegni ambiziosi ...) hanno ricomniciato a programmare la crescita e lo sviluppo di centrali nucleari. Si tratta di non rimanere spiazzati, o addirittura superati, da altri concorrenti che sono ormai entrati nel club nucleare, e perfino da outsider che vi si affacciano oramai prepotentemente, a cominciare dal Pakistan, per continuare col Brasile e l'Iran, senza dimenticare Israele che, al momento, è la quinta potenza nucleare mondiale...

E' in questo contesto che USA, Russia, Cina, India, Iran, ma anche Brasile e Pakistan, si muovono ora verso un nuovo sviluppo del nucleare civile. La Francia va aggiunta a questo elenco, ma solo per rilevare che Parigi non aveva mai rinunciato, nemmeno per un istante, al proprio sviluppo nucleare, militare e civile. Per quanto concerne la Gran Bretagna, il suo comportamento è una copia di quello americano. Il tutto a conferma dell'assunto di partenza: dietro ad ogni discorso sul nucleare civile si nasconde sempre un discorso più importante che concerne le armi nucleari".

Ed è per fare capire questa verità, che prescinde da ogni schema ideologico, agli attivisti sociali insieme all'opinione pubblica, che risulta utile, opportuna e tempestiva la Carovana "NO al nucleare - NO al militare", che si farà partire il 26 aprile, anniversario del disastro di Chernobyl.

Alfonso Navarra – Obiettore alle spese militari e nucleari

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domenica 7 marzo 2010

PER LA SCUOLA NON C'E' UNA LIRA...

Si calcola che un quarto della spesa militare vada investito in nuove armi e tecnologie avanzate. Scenari effettua un viaggio che parte dall’uso dei droni, gli aerei senza pilota, e arriva alla cosiddetta cyberguerra. Si stima che l’uso dei droni in Pakistan e Afghanistan sia determinando un’altissimo numero di vittime tra i civili e questo solleva un grande dibattito a livello internazionale. Contemporaneamente i Governi lanciano l’allarme sulla cybersicurezza, potrebbe essere questo il territorio dove si faranno le operazioni militari nascoste del ventunesimo secolo. Ma in rete si trovano anche documenti e videogiochi, utilizzati per arruolare i giovani o motivare i combattenti. Lo fanno tutte le parti, eserciti regolari e miliziani. Nessuno parla però delle conseguenze sulle popolazioni dell’uso delle armi più moderne.
http://scenari.blog.rainews24.it/2010/03/06/spese-militari/



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Mailing list Disarmo dell'associazione PeaceLink.
Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI:
http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
Archivio messaggi:
http://lists.peacelink.it/disarmo
Area tematica collegata:
http://www.peacelink.it/disarmo/index.html
Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
http://web.peacelink.it/policy.html

Carissime/i,

questa mail giunge a quanti, in sei anni della sua vita, hanno partecipato alla nascita e alla permanenza in Rete di Evangelo dal Basso per dare conto di nuovi e sostanziali cambiamenti nell'aspetto, nei contenuti e nella gestione del Portale.

A fronte del proliferare di nuovi gruppi ed associazioni che fanno proprie le istanze conciliari o che, semplicemente, esprimono un disagio nei confronti delle politiche e delle testimonianze di fede delle chiese ufficiali, in particolare quella cattolica romana, si è dovuto constatare un progressivo allontanamento da quello che è nato come un portale di raccordo tra tutte le esperienze "dal basso".

La scarsa partecipazione alla vita di EdB ha costretto fin qui ad un pesante lavoro dell'attuale gestione al fine di rendere comunque appetibile il portale da parte degli utenti del web, allo scopo di essere comunque presenti e di sottolineare in ogni modo che "una Chiesa Altra è possibile".

Questo lavoro non è stato nel tempo ripagato da una maggiore attenzione a questa realtà virtuale, gli accessi restano modesti e le notizie provenienti da quanti fanno parte della "Rete EdB" si limitano (quando va bene) ad un asettico invio di newsletter.

Nella convinzione che Evangelo dal Basso debba comunque rappresentare un punto di forza di tutte le realtà cristiane dal basso, si è deciso per una sua ristrutturazione che ne faccia un contenitore ancora più ampio, ma più semplicemente gestibile.

Entro brevissimo tempo, quindi, EdB apparirà nel web con queste le novità:

Si sta lavorando ad un ampliamento della Rete EdB che non si limiti ai gruppi storicamente "dissidenti" o comunque completamente autonomi dalle gerarchia per inserire le tante voci di un più generale "disagio", anche quando queste siano interne alle istituzioni ufficiali (per esempio, molte parrocchie)

Le varie pagine tematiche – che potranno essere aumentate a seconda delle necessità e delle nuove adesioni – non riporteranno più le "novità dal sito", ma serviranno unicamente come vetrina per i siti espressi dalle varie realtà. Non saranno più pubblicate, quindi, neanche le newsletter

La pagina "documenti" ospiterà unicamente contributi originali di singoli e gruppi appositamente inviati al portale (unico indirizzo valido: postmaster@evangelodalbasso.net) o, eccezionalmente, segnalazioni di testi e articoli di provenienza esterna, purché inerenti ai temi specifici del portale. Qui troveranno posto, naturalmente, anche i comunicati stampa ed i materiali di in/formazione espressi dalle varie componenti della Rete EdB

Come già avviene, i documenti rimarranno pubblicati trenta giorni per poi essere trasferiti - se di particolare interesse – nell'Archivio

Appuntamenti (Agenda) e notizie pubblicate sui singoli siti saranno inseriti in homepage con un rimando all'articolo completo, questo con vantaggio anche per il sito di origine in termini di accesso e per riportare sostanzialmente il portale alla sua funzione primaria: essere finestra aperta e non inclusiva delle realtà nel web. Anche in questo caso appuntamenti e notizie devono essere segnalati per email o tramite il modulo della pagina http://www.evangelodalbasso.net/posta.htm

Certi della massima partecipazione (anche in termini di suggerimenti e segnalazioni di errori ed omissioni, ma anche di siti potenzialmente interessati all'ingresso nel Portale) e della convinzione di tutte e tutti che Evangelo dal Basso rappresenti un patrimonio da non disperdere, vi salutiamo con amicizia.Per la "Rete EdB":
Vittorio Bellavite, Raffaele Corte, Valerio Gigante, Stefano Toppi, Marcello Vigli


sabato 6 marzo 2010

Voglio lanciare una proposta seria e in
accordo con lo spirito dei tempi. Del resto la Costituzione è figlia
dell'epopea resistenziale, della lotta al fascismo. Roba di altri
tempi!
Oggi siamo nell'epoca dell'elettronica, della velocità: 139 articoli
sono troppi, diciamolo. Faraginosi, antidemocratici: chi mai li ha letti tutti? e le disposizioni transitorie e finali, sono ancora lì
dopo tutto questo tempo?

La mia proposta è la seguente: abroghiamo tutti i 139 articoli ed
allegati. Scriviamone uno solo: "Le leggi le fa il Parlamento. Su
ordinazione", come le pizze...

venerdì 5 marzo 2010

UNA BUONA NOTIZIA...

Cari colleghi, è con grande piacere che voglio annunciarvi che in questi giorni è stata presentata

ufficialmente l'Ansi, l'Associazione Nazionale Stampa Interculturale.

Un organo che avrà sede legale a Torino presso la Associazione Stampa Subalpina, e legata

alla Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi).

In breve lo scopo dell'Ansi:

a) rappresentare un punto di riferimento specifico per tutti i giornalisti che lavorano nel settore dei media multiculturali e per coloro che operando nei media a larga diffusione e siano soggetti a rischio di discriminazione per la loro origine (etnica o religiosa).

svolge, nel territorio nazionale e nei rapporti con i giornalisti che si occupano di divulgazione dell’informazione, in particolare quella interculturale, ogni attività di rappresentanza e di iniziativa per arricchire la funzione etica e sociale del giornalista e la dignità della sua professione.

b) agire per la promozione della interculturalità come elemento qualificante del giornalismo italiano e rappresentare quindi un punto di riferimento per la FNSI e per tutti i giornalisti che operano nei media italiani.

c) promuovere un aggiornamento tecnico professionale sui temi dell’interculturalità e dell’immigrazione, così come iniziative interne e pubbliche sempre sugli stessi temi

d) Contribuire alla diffusione della corretta e completa informazione interculturale e in particolare ai contenuti espressi dalla Carta di Roma e all’Osservatorio ad essa collegato, con lo scopo di dare alle idee, agli studi e alle notizie la più ampia divulgazione

e) Sostenere le iniziative della F.N.S.I. e delle AA.RR.SS. a difesa dei principi del patto federativo ed a tutela della dignità professionale.

f) Promuovere e favorire il necessario aggiornamento continuo degli iscritti per migliorare la loro capacità di comunicazione e per poter meglio contribuire alla tutela del diritto che ogni cittadino ha di essere correttamente informato.

g) Agevolare il confronto in campo nazionale ed internazionale fra gli operatori che si occupano anche d’informazione e diversità culturale ed i giornalisti che si occupano prevalentemente di questioni riguardanti l’immigrazione e l’intercultura.

Per ulteriori informazioni potete contattare il Cospe di Genova, al seguente mail cospege@libero.it oppure

telefonare ad Andrea Macciò al 340 9458459 o Domenica Canchano 339 4637933.

Un caro saluto

Domenica Canchano e Andrea Macciò