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martedì 3 aprile 2012

Lega, indagato tesoriere Belsito. "Soldi pubblici girati ai Bossi"



Tra ipotesi di reato truffa e appropriazione indebita. Lui: accuse da provare. Maroni: dimissioni. Berlusconi: solidarietà a Bossi


Milano3 apr. (TMNews) - Sono falsi i conti della Lega secondo la procura diMilanoIl tesoriere Francesco Belsito, indagato per appropriazione indebita e truffa aggravata, avrebbe distratto soldi pubblici per sostenere "i costi della famiglia Bossi". E' quanto si apprende leggendo il decreto di perquisizione eseguito dalla Gdf negli uffici di Belsito in Via Bellerio, sede della Lega, aMilanoDal canto suo, il tesoriere ha detto di non avere "nulla da nascondere", e che "le accuse vanno provate", mentre l'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha chiesto le sue dimissioni. "E' il momento di fare pulizia", ha aggiunto Maroni, "perché queste cose fanno male alla Lega e ai suoi militanti". E' intervenuto anche Silvio Berlusconi, che ha espresso solidarietà e "affettuosa vicinanza" a Umberto Bossi - che non risulta comunque indagato - nei confronti del quale "i sospetti sono impossibili", mentre Niccolò Ghedini, parlamentare Pdl e legale di fiducia dell'ex premier, ha definito "un'assurdità" il prospettato vantaggio economico per Umberto Bossi e la sua famiglia con denaro della Lega. Nel decreto si legge di "esborsi effettuati per esigenze personali di familiari del leader della Lega Nord. Esborsi in contante o con assegni circolari o attraverso contratti simulati". "Belsito - prosegue il decreto - aveva chiesto il supporto di una società fiduciaria con sede a Lugano, la Doge Sa, per la predisposizione di strutture societarie attraverso le quali giustificare il trasferimento all'estero di denaro detenuto in Italia". E si ricorda anche che nell'agosto del 2011 sono stati corrisposti al partito di Bossi circa 18 milioni di euro. Secondo i pm diMilanosarebbe stato violato l'obbligo di rendicontazione con la revisione dei conti effettuata da revisori nominati dal Parlamento che, si ricorda, "è momento fondamentale del procedimento di controllo pubblico". Belsito è indagato anche aNapoliper riciclaggio. La procura del capoluogo campano ha disposto perquisizioni per cinque indagati ma il numero delle persone finite sotto inchiesta, a quanto si è appreso, sarebbe molto più alto. Ci sono anche dei napoletani, per i quali i magistrati hanno disposto le perquisizioni. Oltre a Belsito, figurano: l'imprenditore veneto Stefano Bonet e altre tre persone che "hanno riferimenti con l'impresa che opera anche nella provincia di Napoli". L'azienda finita all'attenzione degli inquirenti è la Siram, gruppo imprenditoriale nel settore dei servizi energetici e multitecnologici.


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Nota mia: ma non erano tutti bravi amministratori? Cos'è, il tramonto degli dei? O è guerra tra bande all'interno della lega in attesa della resa dei conti tra Bossi e Maroni?

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