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venerdì 11 novembre 2011

NIENTE SOLDI DA ROMA: CHIUDE IL MUSEO DI SANT'ANNA DI STAZZEMA CHE RICORDA L'ECCIDIO NAZISTA


Da lunedì non sarà più aperto quello di Sat'Anna di Stazzema che ricorda l'eccidio nazista del 1944


10 novembre, 19:15


STAZZEMA (LUCCA) - Il museo che ricorda l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema da lunedì prossimo sarà chiuso. Lo ha annunciato il sindaco di Stazzema, Michele Silicani, nel corso di una conferenza stampa spiegando che la decisione dell'Amministrazione è la conseguenza del blocco dei finanziamenti che arrivavano dalla Stato e che contribuivano a tenere aperto il Parco della Pace.


Le spese per il mantenimento del parco, 200 mila euro, sono state finanziate fino ad ora grazie ad una legge del 2000: 130 mila euro arrivano ogni anno dalla Regione, 50 mila dallo Stato e il resto dal Comune.


Da Roma però già nel 2010 i soldi non erano arrivati. E martedì alla Camera il Parco è completamente sparito anche delle spese 2011. Inutile un'interrogazione presentata da parte dell'onorevole Raffaella Mariani. Il Comune non si arrende ed annuncia di voler far causa allo Stato. Intanto però la chiusura del museo, visitato ogni anno da 50 mila giovani, sembra inevitabile. Per l'associazione Martiri di Sant'Anna è un danno civile enorme, "Il Parco serve a custodire concretamente la memoria di quanto accaduto", ha detto il presidente Enrico Pieri.


ROSSI, MUSEO DI STAZZEMA NON DEVE CHIUDERE - "Il Ministro Galan taglia i finanziamenti (50 mila euro) e fa chiudere il Museo della Resistenza di Sant'Anna di Stazzema. Lunedì la Regione Toscana rimedierà a questa offesa alla memoria e all'antifascismo." Lo ha detto il presidente Enrico Rossi dopo che il sindaco di Stazzema, Michele Silicani, aveva lanciato l'allarme e deciso la chiusura del Parco della Pace, visitato da oltre 50.000 giovani l'anno, a partire da lunedi prossimo. Rossi ha poi concluso annunciando la sua visita oggi a Stazzema: "Di ritorno dalla Lunigiana alluvionata sarò al museo, insieme al Sindaco, a rendere omaggio alle vittime e a chiedere scusa a nome della Repubblica Italiana offesa da questa scelta".


tratto dal sito http://www.ansa.it/

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