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sabato 26 giugno 2010

IO E IL CROCEFISSO


come forse ho già scritto, sono nato in una famiglia cattolica. ho militato nell'ACR (Azione Cattolica Ragazzi) fino ai quattordici anni. Poi sono stato cinque anni in una formazione marxista-leninista (quanto di più retrivo e chiuso si potesse trovare sul 'mercato'). Per il resto della mia vita (ora ho 51 anni e mezzo) mi sono considerato libertario (ritendendo, tra le altre cose che il movimento anarchico avesse, tra le proprie radici, il movimento ereticale medievale e, più precisamente, certe istanze catare o nei fraticelli spirituali. Gioacchino da Fiore non ha forse scritto che "Dio ha creato le anime, non le istituzioni"?).
Ma anche da libertario, sono sempre stato attento non tanto alla religione (vista come istituzione) quanto al sacro (visto come bisogno ineludibile dell'uomo, la 'domanda fondamentale di senso', come viene chiamata in antropologia filosofica. Tutt'ora mi definisco 'non credente' impegnato nell'incontro inter religioso, anche se la definizione di non credente non mi paice in quanto è negativa e quindi riduttiva.
Rispetto tutti i simboli religiosi, quindi anche la croce. Fossi credente, come ho scritto all'ex ministro Moratti, non vorrei avere il crocefisso nella classe -sono insegnante elementare- se questo viene imposto per legge...Come scriveva don Lorenzo Milani seppur sia io un 'lontano', seguo la legge della coscienza e, come ho detto al sacerdote che mi ha celebrato il mio matrimonio, ritengo che alcuni valori siano comuni a tutte le persone intelligenti e buone, a prescindere dal loro credo, dalla loro cultura, dalla loro intelligenza, ecc. ecc. Come insegnante ho conosciuto decine di genitori di altre fedi (musulmani, ortodossi, buddhisti): nessuno ha mai fatto qualche osservazione sul crocifisso. Anzi, un giorno, il papà musulmano di un mio alunno mi consegna i documenti di iscrizione del figlio. Vedo che ha crocettato la scelta per l'insegnamento della Religione Cattolica. Gli faccio notare, per evitare equivoci, il fatto. Mi guarda sorridendo e mi dice: 'Almeno una religione la fa a scuola!'
Come forse saprete, ho molti amici musulmani. Una di loro, mi ha fatto molto piacere quando mi ha detto che quando pensa a me, pensa a me come a un musulmano...
Tutto questo per dire che la campagna governativa e leghista sulla difesa del cristianesimo e delle radici cristiane dell'Europa, mi fa ridere. Se fossi cristiano, dovrei perdonarli, ma non so se ci riuscirei; cristiano non sono per cui mi verrebbe voglia di diffidarli ed di non parlare in mio nome...a dire il vero, sto studiando il modo per diffidare Umberto Bossi a non parlare anche a mio nome quando parla del Nord che potrebbe ribellarsi e della (stupidaggine della) Padania: sono nato al Nord, in Liguria e, come dico spesso, ho il pedigree ligure (nel senso che i miei cognomi, il mio quello dei miei genitori e dei miei nonni, sono attestati nella zona di Savona almeno fino dal 1180: notaio Arnaldo Cumano), ma non mi sento padano: nostra patria è il mondo intero...

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