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mercoledì 7 luglio 2010

altre cose sulla coalizione donne per la pace

luisa morgantini


traduzione di Marianita De Ambrogio, donne in nero di Padova

Aggiornamento della CFP: delle proposte di legge alla Knesset minacciano di limitare le ONG israeliane - Yoana Gonen
24 giugno 2010
Care amiche e supporter della Coalizione delle Donne per la Pace, (CFP)
qui sotto troverete un aggiornamento sugli sviluppi legislativi recenti che tentano di limitare il lavoro delle ONG israeliane in particolare quello della CFP, ed anche il testo da quest’ultima indirizzato al Parlamento europeo e dei link ad articoli sul lavoro della CFP. Apprezzeremmo ogni vostra riflessione e come produrre un sostegno internazionale contro queste 3 proposte di legge pericolose che attendono l’approvazione della Knesset.
Best regards,

Yoana Gonen
Coordinatrice delle relazioni internazionali della CFP.

1. Seduta del parlamento europeo sulla situazione delle ONG e della società civile in Israele
Il 23 giugno 2010 il Parlamento europeo ha tenuto una seduta sulla situazione delle ONG e della società civile in Israele. La Coalizione delle Donne per la Pace ha reso pubblica la sua posizione con un articolo distribuito in quella seduta. Vi preghiamo di osservare la sezione seguente su 3 proposte di legge depositate alla Knesset che si prefiggono di limitare il lavoro internazionale delle ONG israeliane e in particolare quello della CFP.
I 3 progetti di legge sono:
a. "Gli obblighi di divulgazione per i beneficiari di sostegno da parte di entità politiche straniere, 2010" (una proposta sostenuta dal governo, presentata l’8.2.2010, ha avuto un voto preliminare il 17.2.2010): Con il pretesto di aumentare la trasparenza dei sussidi stranieri alle ONG, questa proposta specifica che delle organizzazioni "che cercano di influenzare l’opinione pubblica israeliana" dovrebbero essere considerate come organizzazioni politiche e dovrebbero quindi registrarsi nel Registro dei Partiti politici e perdere il loro status di esenti d’imposte. Ogni portavoce di tali organizzazioni dovrà dichiarare in ogni sua apparizione pubblica e pubblicazione di rappresentare un’organizzazione che riceve fondi da una "entità politica straniera". Questa proposta di legge ha lo scopo di ridurre il finanziamento straniero su cui si sostengono le ONG per la pace e i diritti umani, e di delegittimare e intimidire queste organizzazioni.
b. "La legge sulle associazioni (emendamento - Eccezioni per la registrazione e l’attività di un’associazione) – 2010" (una proposta di legge privata, introdotta da 19 MKs il 28.4.2010, una versione rivista da 25 MKs il 14.6.2010) - Questa proposta si prefigge di proibire la registrazione o la chiusura di ogni ONG esistente, se "l’associazione sia implicata in, o abbia fornito informazioni a entità straniere su azioni legali all’estero contro autorità del governo israeliano o ufficiali dell’esercito per crimini di guerra". La competenza universale, il diritto di tribunali nazionali a perseguire criminali di guerra stranieri per atrocità commesse all’estero, è un meccanismo in vigore nel diritto internazionale. In quanto tale, questa proposta mina la legge internazionale dei diritti umani e l’atteggiamento delle ONG israeliane di reclamare la responsabilizzazione di autorità israeliane che abbiano commesso violazioni di diritti umani. In alcune interviste ai media israeliani i MKs hanno indicato specificamente la Coalizione delle donne per la pace e Adalah, il Centro legale per i diritti delle minoranze arabe, i medici per i diritti umani e il Comitato contro la tortura.
c. "La proibizione di istituire un boicottaggio, 2010" (introdotta da 25 MKs della coalizione e del’opposizione il 9.6.2010, ma non ancora esaminata). Secondo questa proposta, i cittadini israeliani non devono iniziare, incoraggiare o dare il loro sostegno o informazione per un boicottaggio contro lo stato d’Israele; agli internazionali che lo fanno sarà proibito entrare in Israele per almeno 10 anni, e le entità governative straniere impegnate in un’attività di boicottaggio contro Israele saranno scartate da ogni attività nei conti bancari israeliani, negli stocks israeliani o nelle terre e beni israeliani. Questa proposta è una violazione della libertà d’espressione e della libertà di associazione ed ha lo scopo di intimidire le ONG e le persone affinché non si impegnino in una forma di attività politica nonviolenta, democratica e legittima. Questa proposta si rivolge anche direttamente contro la CDP, a causa del nostro progetto di ricerca "Who profits?" che fornisce informazioni sul coinvolgimento di imprese israeliane e internazionali nell’occupazione.

In allegato il documento sulla posizione integrale della CDP. La CDP vuole ringraziare in particolare la nostra organizzazione partner svedese Kvinna till Kvinna, che ci ha aiutato a contattare il Parlamento europeo.

2. La CFP sui media
Alcuni links per articoli sul lavoro della CDP:
- Ilana Hammerman, traduttrice, editrice e militante di una delle organizzazioni membre della CDP potrebbe dover affrontare un processo per aver portato 3 ragazze palestinesi a Tel Aviv per una giornata di svago: http://theonlydemocracy.org/2010/06/civil-disobedience-is-a-fun-day-out-in-tel-aviv/
- "Dalit Baum e Merav Amir hanno iniziato una lotta economica decisa contro il business che opera al di là della Linea verde. I loro studi dettagliati hanno smascherato tutte le compagnie e sono servite da base per il boicottaggio che è in espansione in tutto il mondo. In un’intervista nel Supplemento Calcaliste, spiegano di non essere estremiste – sono semplicemente Dankner, Levayev, Arison e migliaia di altre compagnie che violano il diritto internazionale". Ari Libsker, Calcalist: http://coteret.com/2010/06/21/maariv-targeted-boycott-and-divestment-pushing-companies-out-of-the-settlements/
- «La CDP dichiara il suo sostegno alla catena italiana di supermercati COOP e alla decisione di Nordiconad di sospendere i loro acquisti di prodotti Agrexco nei loro supermercati, e spera che altre catene di supermercati seguano i loro passi». Così inizia la dichiarazione dell’importante coalizione israeliana di 11 organizzazioni femministe, pubblicata a sostegno della Campagne italiana "Stop Agrexco". Elena Hogan, Near East News Agency:
- Una nuova proposta tenta di dichiarare illegale un boicottaggio delle colonie o di Israele:
http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3902932,00.html .
La traduzione completa (in inglese) della proposta di legge è disponibile sul sito Internet "Who profits": http://www.whoprofits.org/articlefiles/BDS%20LAW_Eng.htm
- Dichiarazione di sostegno della CFP per la campagna "Bellezza rubata: http://www.codepinkalert.org/article.php?id=5456. In Francia, la campagna Ahava arriva in tribunale. Adri Nieuwhof, The Electronic Intifada: http://electronicintifada.net/v2/article11341.shtml
- "Yoana Gonen, della CDP, ha espresso il suo sostegno alle decisioni di musicisti internazionali di annullare la loro venuta in Israele nella situazione politica attuale. Spero che il movimento BDS abbia successo (…) Se questo dinamismo internazionale si perde, forse saremo tutto condannati a più decenni di occupazione, assedio, povertà, bombardamenti e separazione". Alison Avigayil Ramer e Ronnie Gross, Jewlicious: http://www.jewlicious.com/2010/06/cultural-boycott-recent-cancellations-by-international-musicians-spur-debate-in-israeli-public/

In solidarietà,
La Coalizione delle Donne per la Pace

http://coalitionofwomen.org/home/english

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