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domenica 2 ottobre 2011

CHI FA QUALCOSA PER I TUNISINI A SAVONA?

Ricevo e pubblico la seguente mail dall'Associazione Il Baobab di Savona:

L’Associazione Il Baobab esprime la sua più viva preoccupazione per la situazione in cui vivono a Savona i tunisini arrivati nell’aprile scorso.

Dopo avere vissuto un disagio per la situazione nel loro Paese di origine tale da portarli a rischiare la propria vita attraversando il mare su mezzi del tutto inadeguati sono arrivati a Lampedusa.


Sono stati utilizzati come arma di ricatto verso l’Unione Europea dal Governo Italiano che soltanto ha questo fine ha rilasciato loro un permesso di soggiorno semestrale per motivi umanitari.
Alloggiati attraverso la Protezione Civile e il Comune per tre giorni fino al ritiro del permesso di soggiorno, sono state poi messe in atto tutte le misure possibili, fino al limite della coercizione, per spingerli ad andare in altri Paesi europei ed allargare così le dimensioni del ”problema” agli altri Stati membri.


In realtà al momento del ritiro del permesso di soggiorno avrebbero potuto fare richiesta per rientrare in un piano di protezione nazionale che avrebbe assicurato loro un posto dove dormire e mangiare fino alla scadenza del permesso, ma loro di questa possibilità non sono stati informati, o non ne erano consapevoli.


Così la domanda è stata fatta con molto ritardo, ai primi di giugno.
Nel frattempo i ragazzi, una trentina secondo l’ultimo censimento, hanno continuato a dormire in posti di fortuna, lavarsi sulla spiaggia o ai giardini pubblici, mangiando alla mensa della Caritas ed aspettando una risposta.


Fino ad oggi: responsabile l’esasperante e sospetta lentezza dei soggetti preposti alla loro accoglienza e complice la colpevole indifferenza degli addetti ai lavori e dei tanti che sapevano e che sono stati in questi mesi chiamati in causa e messi al corrente.


Qualcuno ha trovato un posto di lavoro, difficile da mantenere quando si vive per strada da sei mesi, qualcuno è andato altrove, molti aspettano con grande preoccupazione cosa succederà, con il terrore dell’arrivo del freddo e della scadenza del permesso.


Il 9 ottobre cominciano infatti a scadere i loro permessi di soggiorno, il 19 saranno scaduti quasi tutti.


Chi non ha un contratto di lavoro e una residenza che gli permettono di rinnovare il permesso sarà clandestino. Senza nessun diritto, senza nessuna possibilità.
Ci chiediamo sconcertati il senso di tutto questo.


Il Baobab ha messo in campo per mesi tutte le energie di cui una piccola e giovane associazione dispone, ed insieme all’Associazione Gli Amici del Mediterraneo ha sostenuto, sollecitato, dialogato, fatto tutto ciò che con il lavoro volontario si poteva fare.
Oggi non vogliamo essere complici del silenzio.


Il silenzio è il peggiore degli abomini, chi non prende posizione o decide di prendere tempo compie una scelta della quale è responsabile.
La situazione non è più tollerabile ed a giorni diventerà ancora peggiore, ciò che sta accadendo nella nostra città sotto gli occhi di tutti no ha nulla di umano né di “umanitario”.

nota mia:
mi chiedo dove siano le sinsitre, la cosssidetta società civile, i sindacati, le chiese? sono in altre faccende affaccendati?

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