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domenica 28 ottobre 2007

VANDANA SHIVA: PRINCIPI COSTITUTIVI DI UNA DEMOCRAZIA DELLA COMUNITA' TERRENA

Dal periodico LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA Supplemento domenicale de "La nonviolenza è in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it Numero 135 del 28 ottobre 2007
Riprendo il seguente testo

VANDANA SHIVA: PRINCIPI COSTITUTIVI DI UNA DEMOCRAZIA DELLA
COMUNITÀ TERRENA

Proponiamo il seguente estratto dall'introduzione del recente libro di Vandana Shiva, Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006, alle pp. 16-19.

Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana, direttrice di importanti istituti di ricerca e docente nelle istituzioni universitarie delle Nazioni Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche come militante nella difesa dell'ambiente e delle culture native, è oggi tra i principali punti di
riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, di liberazione dei popoli, di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e distruttivi, e di denuncia di operazioni e programmi scientifico-industriali dagli esiti pericolosissimi.

Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino 1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze, DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2002. Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006

1. Tutte le specie, tutti gli esseri umani e tutte le culture possiedono un valore intrinseco.
Tutti gli esseri viventi sono soggetti dotati di intelligenza, integrità e di un'identità individuale. Non possono essere ridotti al ruolo di proprietà privata, di oggetti manipolabili, di materie prime da sfruttare o di rifiuti eliminabili. Nessun essere umano ha il diritto di possedere altre specie, altri individui, o di impadronirsi dei saperi di altre culture attraverso brevetti o altri diritti sulla proprietà intellettuale.

2. La comunità terrena promuove la convivenza democratica di tutte le forme di vita. Siamo membri di un'unica famiglia terrena, uniti gli uni agli altri dalla fragile ragnatela della vita del pianeta. Pertanto è nostro dovere assumere dei comportamenti che non compromettano l'equilibrio ecologico della Terra, nonché i diritti fondamentali e la sopravvivenza delle altre specie e di tutta l'umanità. Nessun essere umano ha il diritto di invadere lo spazio ecologico di altre specie o di altri individui, né di trattarli con crudeltà e violenza.

3. Le diversità biologiche e culturali devono essere difese. Le diversità biologiche e culturali hanno un valore intrinseco che deve essere riconosciuto. Le diversità biologiche sono fonti di ricchezza materiale e culturale che pongono le basi per la sostenibilità. Le differenze culturali sono portatrici di pace. Tutti gli esseri umani hanno il dovere di difendere tali diversità.

4. Tutti gli esseri viventi hanno il diritto naturale di provvedere al loro sostentamento.
Tutti i membri della comunità terrena, inclusi gli esseri umani, hanno il diritto di provvedere al loro sostentamento: hanno diritto al cibo e all'acqua, a un ambiente sicuro e pulito, alla conservazione del loro spazio ecologico. Le risorse vitali necessarie per il sostentamento non possono essere privatizzate. Il diritto al sostentamento è un diritto naturale perchè equivale al diritto alla vita. È un diritto che non può essere accordato o negato da una nazione o da una multinazionale. Nessun paese e nessuna multinazionale ha il diritto di vanificare o compromettere questo genere di diritto, o di privatizzare le risorse comuni necessarie alla vita.

5. La democrazia della comunità terrena si fonda su economie che apportano la vita e su modelli di sviluppo democratici. La realizzazione di una democrazia della comunità terrena presuppone una gestione democratica dell'economia, dei piani di sviluppo che proteggano gli ecosistemi e la loro integrità, provvedano alle esigenze di base di tutti gli esseri umani e assicurino loro un ambiente di vita sostenibile. Una concezione democratica dell'economia non prevede l'esistenza di individui, specie o culture eliminabili. L'economia della comunità terrena è un'economia che apporta nutrimento alla vita. I suoi modelli sono sempre sostenibili, differenziati, pluralistici, elaborati dai membri della comunità stessa al fine di proteggere la natura e gli esseri umani e operare per il bene comune.

6. Le economie che apportano la vita si fondano sulle economie locali. Il miglior modo di provvedere con efficienza, attenzione e creatività alla conservazione delle risorse terrene e alla creazione di condizioni di vita soddisfacenti e sostenibili è quello di operare all'interno delle realtà
locali. Localizzare l'economia deve diventare un imperativo ecologico e sociale. Si dovrebbero importare ed esportare soltanto i beni e i servizi che non possono essere prodotti localmente, adoperando le risorse e le conoscenze del luogo. Una democrazia della comunità terrena si fonda su delle economie locali estremamente vitali, che sostengono le economie nazionali e globali. Un'economia globale democratica non distrugge e non danneggia le economie locali, non trasforma le persone in rifiuti eliminabili. Le economie che sostengono la vita rispettano la creatività di tutti gli esseri umani e producono contesti in grado di valorizzare al massimo le diverse competenze e capacità. Le economie che apportano la vita sono differenziate e decentralizzate.

7. La democrazia della comunità terrena è una democrazia che tutela la vita.
Una democrazia che tutela la vita si fonda sul rispetto democratico di ogni forma vivente e su un comportamento democratico da adottare già a partire dalla quotidianità. Ogni soggetto coinvolto ha il diritto di partecipare alle decisioni da prendere in merito al cibo, all'acqua, alla sanità e all'istruzione. Una democrazia che tutela la vita cresce dal basso verso l'alto, al pari di un albero. La democrazia della comunità terrena si fonda sulle democrazie locali, lasciando che le singole comunità costituite nel rispetto delle differenze e delle responsabilità ecologiche e sociali
abbiano pieni poteri decisionali riguardo all'ambiente, alle risorse naturali, al sostentamento e al benessere dei loro membri. Il potere viene delegato ai livelli esecutivi più alti applicando il principio della sussidiarietà. La democrazia della comunità terrena si fonda sull'autoregolamentazione e sull'autogoverno.

8. La democrazia della comunità terrena si fonda su culture che valorizzano la vita.
Le culture che valorizzano la vita promuovono la pace e creano degli spazi di libertà per consentire il culto di religioni diverse e l'espressione di diverse fedi e identità. Tali culture lasciano che le differenze culturali si sviluppino proprio a partire dalla nostra umanità e dai nostri comuni diritti in quanto membri della comunità terrena.

9. Le culture che valorizzano la vita promuovono lo sviluppo della vita stessa.
Le culture che valorizzano la vita si fondano sul riconoscimento della dignità e sul rispetto di ogni forma di vita, degli uomini e delle donne di ogni provenienza e cultura, delle generazioni presenti e di quelle future.
Sono culture ecologiche che non producono stili di vita distruttivi o improntati al consumismo, basati sulla sovrapproduzione, sullo spreco o sullo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali. Le culture che valorizzano la vita sono molteplici, ma ispirate da un comune rispetto per il vivente. Riconoscono la compresenza di identità diverse che condividono lo spazio comune della comunità locale e danno voce a un sentimento di appartenenza che correla i singoli individui alla terra e a tutte le forme di vita.

10. La democrazia della comunità terrena promuove un sentimento di pace e solidarietà universale.
La democrazia della comunità terrena unisce tutti i popoli e i singoli individui sostenendo valori quali la cooperazione e l'impegno disinteressato, anziché separarli attraverso la competizione, il conflitto, l'odio e il terrore. In alternativa a un mondo fondato sull'avidità, sulla diseguaglianza e sul consumismo sfrenato, questa democrazia si propone di globalizzare la solidarietà, la giustizia e la sostenibilità.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve leggo con piacere questo articolo, la Shiva, infatti è oggetto della mia tesi di laurea ed il tema sul femminismo ed ecologia, trattato da lei, mi interessa particolarmente. Sto cercando da mesi un contatto via email con la Shiva..potreste aiutarmi.. avrei piacere di contattarla..Grazie e complimenti per l'articolo..

Unknown ha detto...

Cara amica/caro amico,
dovrebbe scrivere al Notiziario da cui ho tratto il testo (ora mi ricordo che l'indirizzo segnalato, nbawac@tin.it è momentaneamente fuori uso ed è sostituito dal seguente: centropacevt@gmail.com. Può scrivere all'amico Peppe Sini e chiedere informazioni). A presto e grazie per il commento

Anonimo ha detto...

Caro anonimo e caro Giuliano,
in ritardo di qualche mese ho avuto modo di leggere l'articolo con i rispettivi commenti.
Anch'io sto studiando il pensiero della Shiva e mi piacerebbe poter raccogliere materiale e informazioni utili a riguardo.
Como posso rintracciare l'anonimo della tesi?
E, Giuliano, posso fare riferimento all'indirizzo centropacevt@gmail.com per chiedere informazioni relative ad un possibile contatto con la Shiva?
Grazie, sono articoli da diffondere!