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lunedì 29 ottobre 2007

Link et nunc 4: le storie della storia


Il sito www.storiedellastoria.it presenta molto materiale interessante che può essere scaricato:




Dall’home page ricavo la seguente presentazione.


Per contatti: dianastoria@hotmail.com

« Accompagnavo, a Stoccolma, Henri Pirenne. Appena giunti mi disse: "Che cosa andiamo a visitare come prima cosa? Sembra che vi sia un municipio nuovissimo. Cominciamo da lì". Poi, come se volesse prevenire un mio moto di meraviglia, aggiunse: "Se fossi un antiquario, non avrei occhi che per le cose vecchie. Ma io sono uno storico. E’ per questo che amo la vita". Questa capacità di afferrare il vivente, ecco davvero, in effetti, la qualità sovrana dello storico».
Marc Bloch, Apologia della storia
« Nella requisitoria che è stata, tante volte, pronunciata contro la storia, un tema ritorna con un'insistenza particolare. La storia, si dice, è una cattiva consigliera. L’accusa risale a molto tempo fa, e non l’hanno inventata né Paul Valéry, né Nietzsche. Ascoltate, per esempio, il vecchio Volney, storico anche lui, nonostante questo, e teorico della storia: "Più analizzo l’influenza che esercita la storia sulle nazioni e le opinioni degli uomini", confessava nel 1799 ai suoi auditori all’École Normale, "più mi sono convinto ch’essa è una delle fonti più feconde dei loro pregiudizi e dei loro errori" ».
Marc Bloch, appunti per la stesura dell’Apologia
La storia dunque, cattiva consigliera.
Sarebbe arduo in queste poche righe definire cosa sia la storia e difenderla dalle critiche numerose e, perché no, a volte fondate che le vengono da più parti mosse. Rientrerebbe, tale difesa, nei compiti per la stesura di una nuova "apologia per la storia".
Non sentendoci a tal punto presuntuosi, ci limitiamo a rimandare alla lettura di quella, chiarissima e ancora emozionante, blochiana.
Che la storia sia in ogni modo una consigliera perfida (d’altronde si sa, come cantava De André, che "la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio": e chi meglio della Storia immortalata da tali parole?), che sia o no una "scienza", che sia in continua competizione agonistica con la memoria, che pretenda di avere un rapporto coi "fatti" e col "tempo" (entità che per la filosofia sono dei misteri teologici) privilegiato quanto problematico, che lo storico sia o no un giudice, … sono tutte questioni antiche quanto la storia e che pure continuano a riproporsi e appassionarci sullo sfondo del vertiginoso scorrere del tempo in cui lo storico, a modo suo, tenta di mettere ordine.
E per certi versi è questo il mestiere di storico: sulla frontiera mobile tra passato e presente sforzandosi di mettere ordine laddove, apparentemente, giace il caos.
Senza pretendere di scrivere manifesti di una nuova storiografia (o della nostra), ci auguriamo, con questo sito, di poter essere un luogo di riflessione attraverso il quale la Storia, o il concetto che abbiamo di essa, emerga, si chiarifichi, ponendosi come un interlocutore per tutti coloro che si interrogano sul "mondo attuale" alla ricerca di riferimenti e chiavi di lettura. Ci sembrerebbe, se quest'obiettivo fosse raggiunto, già lusinghiero. Comprendere, infatti, alla resa dei conti, è l’unica presunzione della storia. E non è poco poiché la nostra comprensione influenzerà il modo in cui noi agiremo e dunque è alla base della nostra esistenza politica (oltre che umana).
Non è il caso, in questa breve presentazione, di soffermarsi su tutte le "coppie" controverse e chiacchierate che la storia forma, accompagnandosi di volta in volta (beffeggiando continuamente le pretese monogamiche delle spartizioni comandate accademiche) e anche contemporaneamente con memoria, testimonianza, racconto, finzione, realtà e chi più ne ha più ne metta.
Però vorremmo, per meglio presentarci, spendere qualche veloce parola (di cui ci si scuserà la sommarietà) su storia e identità, che in effetti attraversa con una fedeltà sospetta tutta la ricerca storiografica.
Di certo la storia è sia un pezzo importante della nostra identità sia un suo "strumento" (limitandoci, è vero, per questa frase, ad un significato molto elementare del termine "storia"): sarebbe tuttavia impossibile dettare le regole di questo legame così duraturo e fissarle una volta per tutte perché cambiano da storico a storico e di epoca in epoca. Per il momento, questa disciplina, per noi, è un punto di partenza: per un ampliamento dello sguardo, nello spazio e nel tempo che anche se consente di ritornare sempre a sé (è prima o poi necessario, ma con una consapevolezza dell’altro), permette di andare oltre, come se la storia fosse una disciplina di una "frontiera" continuamente mobile, intesa non come limite e chiusura, ma come luogo da attraversare e scoprire e con noi sempre in dirittura d’arrivo.
Noi a dire il vero, da questo punto di vista, non possiamo vantare gli attraversamenti degli storici di professione. Ci sentiamo, però, come scriveva Michel de Certeau, lettori, essendo una lettura "milles manières de déchiffrer dans les textes ce qui nous à déjà écrits".
Coloro che desiderano collaborare sono invitati a contattarci.

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