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venerdì 10 luglio 2009

HO SCRITTO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA...

Gentilissimo Presidente della Repubblica,

ancora una volta torno a disturbarla: ho scritto a Lei e ai suoi predecessori ogni volta che l'Italia entrava in guerra, in barba all'articolo 11 della nostra Costituzione e l'ho fatto nella triplice veste di padre, di insegnante e di cittadino.

Avrei dovuto farlo (e qualche volta l'ho fatto) anche in altre occasioni: il governo di Silvio Berlusconi ne fornisce tante, di queste occasioni (a dire il vero, qualche volta, anche il precedente ci ha messo del suo)...

Oggi torno a scriverLe per il cosiddetto 'pacchetto sicurezza' che, come al solito colpisce i più deboli, i meno garantiti...Caro Presidente è una vera vergogna! Lo saprà anche lei che le normative sulla sicurezza, lungi da colpire i terroristi (o presunti tali), mettono nei guai tante brave persone senza le quali la nostra economia crollerebbe a picco e molti nostri anziani si ritroverebbero soli e abbandonati (anche perché molti nostri concittadini non possono -o non vogliono- curarli).

Ma quello che più mi colpisce, caro Presidente, è che sei controfirmasse questi dispositivi, si renderebbe complice di una normativa iniqua e razzista promossa non a caso da un partito eversivo al governo (che, se non vado errato, ha tra i suoi fini la secessione: come la mettiamo con il fatto che la Repubblica è una e indivisibile?). Partito espressione dell'italietta razzistoiste che vede nel diverso un nemico, che murerebbe i volontari caritas, che alzerebbe barriere a destra e manca pur di conservare l'italica (o la padanica?) purezza...noi che siamo un popolo nato dalla fusione di mille popoli, che mille cultura hanno contribuito a far nascere quella nazionale, che la propria lingua ha vocaboli che vengono dal francese, dal tedesco, dall'arabo, dal greco e dal latino...Noi, per finire, che abbiamo 'seminato' emigranti per tutto il mondo...

Caro Presidente,
non firmi questa nuova norma iniqua, razzista e ingiusta; non si renda complice di questa ennesima schifezza indegna di un popolo civile.

Cordiali saluti
Giuliano Falco


PS: colgo l'occasione per comunicarLe che, nel malaugurato caso in cui gli insegnanti fossero costretti a denunciare i figli di genitori irregolari (trovo il termine 'clandestini', sbagliato e razzista), mi rifiuterei in nome della mia coscienza


Chi volesse scrivere al Presidente, l'indirizzo è:

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