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martedì 14 ottobre 2008

ilfoglio.info

Tratto dal sito www.ilfoglio.info

Il mensile il foglio si definisce «di alcuni cristiani torinesi»: alcuni, perché certo non pretende di rappresentare tutte le posizioni presenti tra i cristiani di Torino; non solo cristiani, perché accoglie volentieri contributi anche di non credenti o di persone di altre religioni; cristiani, e non solo cattolici. il foglio è nato nel febbraio 1971 ed esce senza interruzione da allora, con dieci numeri all'anno. Nasceva in quell’area detta dei “cattolici del dissenso” – ma questa definizione non ci è mai piaciuta, e abbiamo sempre preferito quella di “cattolici critici” – per sostenere col dibattito nella chiesa locale lo spirito del Concilio vaticano II.
Fin dall’inizio i nostri interessi e contenuti non riguardano solo la vita ecclesiale, bensì la vita civile, nella città di Torino, nel nostro paese e di fronte ai grandi problemi del mondo attuale. Ci interessa la condizione umana in questo versante della storia, la difesa e lo sviluppo delle migliori qualità spirituali, contro ogni degrado e riduzione della persona a oggetto e funzione. Vogliamo discutere e smascherare i falsi miti, gli idoli che asserviscono tanta umanità e generano ingiustizie e dolori atroci.
Siamo un piccolo gruppo, una dozzina di persone, formato da quelli del 1971 e poi da chi si è aggiunto a lavorare in sintonia di spirito e impegno. Ci riuniamo ogni settimana per un paio di ore, da più di trent'anni, e questo ci amalgama molto, ci rende amici, anche se ci sono vivaci differenze personali. Consideriamo i fatti, le idee, decidiamo che cosa scrivere, leggiamo gli articoli che riceviamo o scritti da qualcuno di noi – e questi li discutiamo anche ferocemente, a volte li respingiamo –, poi correggiamo le bozze. Naturalmente lavoriamo gratis. Gli abbonati (più di un migliaio) sono sempre stati su questo livello numerico, non crescono, anche perché non facciamo pubblicità e forse siamo “difficili”. Gli abbonamenti pagano le spese, che sono solo per la tipografia e la spedizione.
Non abbiamo molto ascolto. La chiesa di Torino quasi sempre ci circonda di silenzio, anche se abbiamo rapporti personali abbastanza buoni con diverse persone rappresentative. Nella città non siamo una voce considerata da chi “conta”, ma persone serie e attente (non facciamo i nomi per non vantarci) ci leggono ed entrano in dialogo con noi. Riceviamo critiche di ipercriticismo e di “difficoltà” (ci dispiace, ma facciamo del nostro meglio: difficili sono le cose che affrontiamo), ma anche, dobbiamo dirlo, apprezzamenti che ci incoraggiano e ci impegnano.
Politicamente, siamo a sinistra, e nell’insieme copriamo un po’ tutte le sue sfumature. Ma non facciamo né abbiamo mai fatto collateralismo a nessun partito, e discutiamo liberamente scelte e valori di ciascuno. Pensiamo che la cultura e il dibattito serio siano un servizio politico. Giustizia sociale interna e mondiale, pace positiva, capacità di soluzione nonviolenta dei conflitti, liberazione dei meno liberi, ecologia, sobrietà, sono i nostri criteri in politica.
Dall'indice tematico (che esce in ogni numero di gennaio) dell'anno 2001 si ricava che la voce maggiore era, purtroppo, "Guerra Nato-Serbia" seguita da "Guerra e pace", dalle recensioni di libri, dalle voci "Chiesa" e "Chiesa torinese", poi "Poesia", "Racconti", "Riflessioni", "Italia","Torino", "Memoria" (ricordi di persone scomparse), "Lettere". Gli argomenti Bibbia, Fede, Teologia, Cristianesimo e Religioni, Filosofia, Pace e Nonviolenza, Scienza ed Etica, Politica, Società sono attenzioni continue negli articoli maggiori come nelle note brevi.
Chi vuole farsi un’idea del nostro lavoro, modesto ma serio, ci chieda il giornale in saggio, e valuti se gli serve abbonarsi (unico modo per riceverlo).

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