Famiglia Cristiana boccia le classi-ponte per stranieri proposte dalla Lega. Nell'editoriale d'apertura del numero in edicola il settimanaledelle edizioni Paoline si scaglia contro la Lega affermando che "la 'fantasia padana' non ha piu' limiti, ne' pudore" e parla di vere eproprie "classi ghetto". Si danno "risposte sbagliate a problemi realidi inserimento", dichiara Famiglia Cristiana e "la questione dell'italiano e' solo una scusa: tutti sanno- si legge nell'editoriale-che le cosiddette 'classi di inserimento' non sono efficaci. I risultati migliori si ottengono con classi ordinarie e con ore settimanali di insegnamento della lingua". In Italia questo, in parte, avviene. Lo prevedono le "Linee guida" (2006) dell'allora ministro Moratti per l'accoglienza degli alunni immigrati, approvate anche dalla Lega. "La mozione della Lega, poi, va letta fino in fondo- spiega l'editoriale- prevede che i bambini immigrati, oltre alla lingua italiana, debbano apprendere il 'rispetto di tradizioni territoriali e regionali', della 'diversita' morale e della cultura religiosa del Paese accogliente', il 'sostegno alla vita democratica' e la 'comprensione dei diritti e dei doveri'. Qualcuno sa dire come spiegarlo a un bambino di 5-6 anni, che deve ancora apprendere l'italiano?". Insomma, sottolinea con forza Famiglia Cristiana "si dice 'classi ponte', ma si legge 'classi ghetto'. Negli anni Sessanta- chiude l'articolo- quando bambini napoletani, calabresi o siciliani andavano a scuola a Novara, nessuno s'e' sognato di metterli in una 'classe differenziale' perche' imparassero italiano, usi e tradizioni del Nord, ne' di far loro dei test d'ingresso. Perche' ora ci pensa il novarese Cota?".
ps: da quando in qua, l'inclusione si raggiunge con l'esclusione? il genio (si fa per dire) italico o padano poco importa, supera se stesso...in questa gara verso il peggio...
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