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venerdì 30 ottobre 2015

4 novembre 2015: non festa, ma lutto.


4 novembre 2015: non festa, ma lutto.
Cento anni dopo: basta guerre. Un'altra difesa e' possibile.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
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Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo e l'Associazione Antimafie Rita Atria lanciano per il 4 novembre l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinche' in ogni citta' si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
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In particolare vogliamo sostenere la Campagna "Un'altra difesa e' possibile" che ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta. Un Dipartimento che comprenda i Corpi civili di pace e l'Istituto di ricerche sulla pace e il disarmo e che abbia forme di interazione e collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ed il Dipartimento della Gioventu' e del Servizio Civile Nazionale. Si tratta di dare finalmente concretezza a cio' che prefiguravano i costituenti con il ripudio della guerra, e che gia' oggi e' previsto dalla legge e confermato dalla Corte costituzionale, cioe' la realizzazione di una difesa civile alternativa alla difesa militare, finanziata direttamente dai cittadini attraverso l'opzione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi.
Obiettivo della Campagna e' quello di organizzare la difesa civile, non armata e nonviolenta - ossia la difesa della  Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell'integrita' della vita, dei beni e dell'ambiente dai danni che derivano dalle calamita' naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni - anziche' finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono e lo rendono invece minaccioso agli occhi del mondo. La Campagna vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralita' alla Costituzione che "ripudia la guerra" (art. 11), afferma la difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il "dovere della difesa della patria" (art. 52).
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Per informazioni sulla Campagna "Un'altra difesa e' possibile" si veda al sitowww.difesacivilenonviolenta.org La segreteria della Campagna e' presso il Movimento Nonviolento.
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A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto  di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803, e-mail: an@nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it
PeaceLink
per contatti: e-mail: info@peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo
Associazione Antimafie Rita Atria
per contatti: e-mail: abruzzo@ritaatria.it, sito: www.ritaatria.it

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Comunicato diffuso il 30 ottobre 2015 a cura del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:nbawac@tin.itcentropacevt@gmail.comcentropaceviterbo@outlook.itcrpviterbo@yahoo.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

venerdì 16 ottobre 2015

Perché si fugge dall'Africa?

Perché si fugge dall'Africa?
L'africano nell'immaginario, l'immaginario dell'africano: il diverso fa paura?

Mercoledì 21 ottobre 2015 ore 17.30
Centro Universitario
via Zabarella, 82 Padova

Intervengono:
Silvia Failli, vice direttrice del Master in Studi Interculturali dell'Università di Padova
Mandoyan Bamba, mediatrice culturale originaria della Costa d'Avorio


Incontro organizzato da un gruppo di studenti universitari
(Camilla Cabbia, Giulia D'amico, Alberto Degan, Alessandra Donzi, Elena Ovidi, Roberto Ravazzolo, Efrem Tresoldi, Pietro Vendruscolo)


Iniziativa finanziata con il contributo dell'Università di Padova
 sui fondi della legge 3.8.1985 n.429






Per contatti: immaginafrica.dissgea@unipd.it




venerdì 9 ottobre 2015

OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE (dal n. 130 del 9 ottobre 2015)

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Numero 130 del 9 ottobre 2015

In questo numero:
1. Chi non si oppone alla guerra
2. Hic et nunc, quid agendum
3. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

1. SCORCIATOIE. CHI NON SI OPPONE ALLA GUERRA

Delle stragi e' complice.

2. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM
[Riproponiamo ancora una volta]

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.
Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.
Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.
Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.
Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.
Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.
In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.
In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.
In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.
L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.
L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.

3. REPETITA IUVANT. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"
[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an@nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Peacelink, per contatti: e-mail: info@peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail:nbawac@tin.it e centropacevt@gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



giovedì 8 ottobre 2015

3 richieste contro le armi nucleari

Campagna: 3 richieste contro le armi nucleari

Promossa da: Rete Italiana per il Disarmo - Beati i Costruttori di Pace
Sono passati 70 anni esatti dalle bombe atomiche che distrussero Hiroshima e Nagasaki. Fare memoria in modo sincero e serio per noi significa impegnarci, perché riguardo alle atomiche vengano prese dagli Stati decisioni concrete, non solo firmati documenti. Per questo proponiamo 3 firme x 3 richieste... da inviare poi al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri, nonché al Ministro degli Esteri della Repubblica delle Isole Marshall, Tony De Brum.
Sono passati 70 anni esatti dalle bombe atomiche che distrussero Hiroshima e Nagasaki. Fare memoria in modo sincero e serio per noi significa impegnarci, perché riguardo alle atomiche vengano prese dagli Stati decisioni concrete, non solo firmati documenti. I fatti nel presente non sono incoraggianti.
Per quanto concerne l’Italia siamo sconcertati per le notizie riguardo l’ammodernamento delle bombe atomiche B-61 di proprietà statunitense, dislocate in due basi sul territorio italiano, Ghedi (BS) e Aviano (PN). Sappiamo della loro presenza da alcuni anni, ma solo negli ultimi tempi è diventato sempre più certo il progetto per ammodernarle, trasformandole da bombe a gravità, in bombe con un sistema autonomo di guida direzionale. E ciò che più sgomenta è la spiegazione che ci viene dai portavoce militari USA:l’ammodernamento delle bombe nucleari B-61 è necessario affinché possano essere caricate sui nuovi F-35 Joint Strike Fighter.
Proprio in questo 70° anniversario vogliamo dire con forza che l’Italia non può dotarsi di armi nucleari.Non può perché la sua vocazione alla pace e i principi sanciti dalla Costituzione le impediscono di armarsi per atti di guerra di aggressione; e le bombe nucleari non servono per la difesa. Tanto più che l’Italia ha sottoscritto impegni internazionali, quali il Trattato di Non Proliferazione, che le vietano,in modo assoluto, di dotarsi di bombe atomiche!
 Dunque chiediamo anche a voi di sottoscrivere 3 richieste per il Governo Italiano
1)    Chiediamo al Governo Italiano di escludere con chiarezza l’acquisizione di aerei F-35 con capacità nucleare
2)    Chiediamo al Governo italiano di riflettere sul grande movimento che sta nascendo attorno alla Solenne Promessa (il Pledge) del Governo dell’Austria e di aderirvi. Un’iniziativa che è pienamente in sintonia con la vocazione multilaterale e con l’ideale etico del nostro Paese. Chiediamo all’Italia di unirsi agli ormai 117 Stati (al 16 settembre) che lo hanno sottoscritto, cioè circa il 60% dei membri dell’ONU.
3)    Chiediamo al Governo Italiano un atto di solidarietà nei confronti della Repubblica delle Isole Marshall che ha presentato ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia contro le nove potenze dotate di armi nucleari. Le Isole Marshall, un piccolo Stato con 70.000 abitanti, furono usate per 12 anni dagli Stati Uniti come un poligono militare dove sperimentare le loro bombe atomiche sempre più grandi e potenti! Rivolgendosi alla Corte Internazionale, le Isole Marshall hanno dimostrato di credere nella forza del diritto: non per ottenerne qualche risarcimento, ma per il bene dell’umanità, chiedono alla Corte di giudicare se le potenze nucleari abbiano ottemperato agli obblighi di negoziare in buona fede un accordo che porti rapidamente al disarmo nucleare totale.
Firma su http://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=98&id_topic=93

mercoledì 7 ottobre 2015

Se 50 anni vi sembrano pochi. Buon compleanno Movimento Nonviolento!

CARTA IDEOLOGICO PROGRAMMATICA

Il Movimento Nonviolento lavora per l’esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, al livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell’apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il Movimento persegue lo scopo della creazione di una comunità mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d’azione del Movimento Nonviolento sono:
1. L’opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l’oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell’ambiente naturale, che sono pratimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un’altra delle forme di violenza dell’uomo.
Il Movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell’uccisione e della lesione fisica, dell’odio e della menzogna, dell’impedimento del dialogo e della libertà di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l’esempio, l’educazione, la persuazione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.


Sito: http://nonviolenti.org/cms/movimento-nonviolento/

venerdì 2 ottobre 2015

E' online il rapporto Watchdog, osservatorio su immigrazione e razzismo

E’ online il rapporto WATCHDOG

02/10/2015
copertina-wacth-dog-orizzontale- B98 proposte di legge presentate dall’inizio della legislatura e 286 atti parlamentari non legislativipresentati tra l’1 febbraio e il 5 agosto 2015: sono quelli monitorati da Lunaria nel corso di un monitoraggio dell’attività parlamentare svolta in materia di immigrazione, asilo, cittadinanza, discriminazioni e razzismo.
I risultati del monitoraggio sono stati presentati questa mattina con un dossier in una conferenza stampa alla Camera.
Il dossier analizza i temi al centro degli atti legislativi e non legislativi, dedicando un focus ai lavori svolti dalla Commissione straordinaria per la promozione e la tutela dei diritti umani del Senato e dalla Commissione d’inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti.
La dimensione europea delle politiche migratorie e sull’asilo sembra destinata ad assumere una rilevanza crescente e tuttavia, secondo Lunaria, vi sono scelte politiche e normative che il nostro paese potrebbe adottare da subito, anche unilateralmente e a livello nazionale.
A livello europeo il Parlamento e il Governo italiano potrebbero fare pressione a livello politico sull’Unione Europea per garantire:
1. Il diritto di arrivare sani e salvi in Europa
2. La sospensione e  la riforma del Regolamento Dublino III
3. L’avvio di una politica comune europea che faciliti l’ingresso regolare dei migranti economiciprevedendo anche meccanismi di ingresso per ricerca di lavoro.
A livello nazionale Lunaria auspica:
·        che giunga finalmente a rapido compimento l’approvazione di una riforma lungimirante della legge sulla cittadinanza che tenga conto delle osservazioni presentate dai promotori della campagna L’Italia sono anch’io;
·        che si apra presto in Parlamento l’esame delle proposte di legge che prevedono il riconoscimento del diritto di voto amministrativo ai cittadini stranieri stabilmente soggiornanti in Italia;
·        che il Parlamento, attraverso le commissioni competenti, svolga un attento lavoro di monitoraggio dei diritti umani all’interno dei Cie, dei Cara, dei Cda, dei Cas e dei futuri Hot-spot e avanzi proposte legislative finalizzate alla definitiva chiusura dei Cie e all’allestimento di un sistema nazionale di accoglienza ordinario.
·        Lunaria sollecita inoltre una riforma del T.U. 286/98 finalizzata alla facilitazione dell’ingresso e del soggiorno dei migranti economici per motivi di lavoro e di ricerca di lavoro;
·        ritiene urgente un riordino della normativa in materia di lotta alle discriminazioni e al razzismo al fine di contrastare la preoccupante diffusione dei crimini razzisti e dei discorsi di odio. A tal proposito esprime preoccupazione per le recenti vicende che hanno coinvolto l’Unar – di cui l’associazione ha informato le autorità comunitarie a partire dall’Ecri – e torna a sollecitare la creazione di un’agenzia autonoma e indipendente dal potere esecutivo dedicata alla lotta di tutte le forme di discriminazione e di razzismo.
Ufficio stampa
Sara Nunzi: Tel. 06.8841880 comunicazione@lunaria.org