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lunedì 30 aprile 2012

DOMANI E' IL PRIMO MAGGIO

Lo so, la notizia non è delle più sconvolgenti: dopo il 30 aprile, viene il 1 maggio. E' un sacco di tempo che succede.
Però per me il 1 maggio, come il 25 aprile, è una data cardine, importante. E non solo per il mio passato: anche per il mio presente. E lo è ancor di più oggi con il governo Monti (come lo era ieri con il governo Berlusconi). Governi impopolari come da tempo non si vedeva. Forti con i deboli, deboli con i forti. Un esempio? Tagliano le pensioni e 71.000 famiglie vivono in 'abitazioni' di fortuna (tende, roulotte, bungalows e simili). E il governo che fa? Acquista 90 bomabrdieri per un totale di 15.000.000.000 di euro. Impongono (non è giusto scrivere che chiedono) sacrifici a tutti quando il dirigente massimo dell'INPS (ma è solo un esempio) si becca qualcosa come 1.200.000 euro l'anno (a occhio e croce, il sottoscritto insegnante di sostegno di ruolo dall'anno scolastico 1989/1990 impegherebbe qualcosa come 80 (salvo errori e omissioni, come dicono i ragionieri) anni a percepire la stessa somma...fate vobis.
E poi si chiedono come mai la gente è un po' arrabbiata: secondo me c'è da chiedersi come mai lo è così poco!
A proposito di 1 maggio. Napolitano chi invita i vertici della Confindustria? quelli di Finmeccanica (lo sapete che il vice presidente di Finmeccanica era -o è- Belsito, quello della lega?)? Visto che al 25 aprile ha invitato la Polverini e Alemanno...
A propisito di Alemanno. Nei giorni in cui Napolitano lo invitava, il suo assessore alla cultura (ma ricordo che Mussolini al solo sentire questa parole, dicono, mettesse mano alla pistola) preparava la presentazione di un libro su Nietzsche edito dalla Casa Editrice Ar. Ora, che non lo sappia l'italiano medio che la citata casa editrice sia di Franco Freda, posso anche immaginarlo. Ma che non lo sapesse Alemanno mi fa incazz...O è ignorante o smemorato. O è in malafede. Poteva chiedermelo: glielo dicevo io. Peccato che Freda sia implicato nelle peggiori trame nere che hanno colpito il nostro paese...
...comunque buon 1 maggio!

2 GIUGNO: INVECE DELLA PARATA MILITARE. UNA PROPOSTA DI PAX CHRISTI

Mosaico dei giorni: Invece della parata militare


Mosaico dei giorni

Invece della parata militare

30 aprile 2012 - Tonio Dell'Olio


La festa della Repubblica del 2 giugno ogni anno viene celebrata con una
parata militare lungo i Fori Imperiali di Roma. Per aver espresso tante volte
il mio dissenso (se non il mio disgusto) per questa scelta che non rappresenta
i valori e la vita reale della repubblica? ho registrato un consenso più
ampio di quello che potevo immaginare. Per questa ragione invito quanti la pensano così a spedire una lettera a: Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Palazzo del Quirinale 00187 ROMA in cui esprimere la propria contrarietà alla parata militare.
Il sito di Pax Christi www.paxchristi.it
ha predisposto un modello di lettera ma sarebbe utile e bello che ciascuno

esprimesse le proprie convinzioni e avanzasse una proposta alternativa alla
sfilata delle armi. In quella lettera si legge tra l?altro: Il 2 giugno ad avere il diritto di sfilare sono le forze del lavoro, i sindacati, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile.


Queste sono le forze vive della Repubblica; i militari hanno già la loro festa, il 4 novembre, che ricorda l'inutile strage della prima guerra mondiale, come disse il papa Benedetto XV?. Forse, almeno per quest?anno continueranno a farla, ma quanto meno si sappia che ci sono cittadine e cittadini che non
la vogliono.


http://www.peacelink.it/mosaico/a/36148.html
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Mosaico di pace
Via Petronelli n.6
76011 Bisceglie (BT)
tel. 080-395.35.07
fax 080-395.34.50
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domenica 29 aprile 2012

ALLA FINE DI UN CICLO POLITICO? INIZIATIVA DEI CIRCOLI DOSSETTI

ALLA FINE DI UN CICLO POLITICO? Segni di uscita.




Per il corso di formazione alla politica, sabato 19 maggio 2012 alla Sala Verde della Corsia dei Servi in Corso Matteotti 14 a Milano:


MARIA CRISTINA BARTOLOMEI. La libertà del cristiano nella chiesa e nel mondo.


Inviaci una mail per avere maggiori informazioni o per iscriverti al corso


oppure chiama il 335 6064 942 info@dossetti.com www.dossetti.com


Leggi qui (sul sito) il programma del corso, i temi e i relatori


Un ciclo politico sembra congedarsi: nelle visioni del mondo, nelle regole elettorali, nei rapporti economici e sociali, nell'usura delle istituzioni democratiche. Qui passa il confine tra politica e antipolitica. A chi cerca i segni per una uscita la stessa crisi finanziaria suggerisce di andare oltre l'orizzonte di una avidità senza meta che non sia il proprio impulso ad accumulare, rendendo insopportabili le disuguaglianze e accendendo ovunque i focolai dell'indignazione. Si succedono tensioni tumultuose che interrogano le possibilità di queste democrazie in difficoltà e in evoluzione.


Il Corso è iniziato sabato 12 novembre 2011 e si concluderà sabato 9 giugno 2012, le lezioni sono tenute da: Miguel Gotor, Rosy Bindi, Luigi Ferrajoli, Giovanni Bazoli, Luciano Gallino, Giulio Sapelli, Guido Viale, Maria Cristina Bartolomei e Luigi Ciotti


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Cosa sono i corsi di formazione alla politica del Circolo di Milano

Il Circolo di Milano organizza dall'anno 2000 dei corsi di formazione alla politica, aperti a tutti e patrocinati dalla Fondazione Cariplo, per formare quadri politici, persone capaci di orientarsi nei complessi scenari della società in cui viviamo. Il materiale prodotto nei corsi passati è pubblicato sul sito e diviso per anni e relatori. Per gli anni più recenti sono disponibili le registrazioni integrali delle lezioni in formato audio mp3 e le trascrizioni di molti interventi.

venerdì 27 aprile 2012

OBIEZIONE FISCALE. Il primo obiettore va a processo

di Daniele Biella - pubblicato il 24 Aprile 2012 alle 17:44


Il ricorso di Andrea Mazzi, 45 anni, può diventare un caso storico. Oggi a Modena la prima udienza della Commissione tributaria


Oggi è stato il gran giorno. Per la prima volta in Italia, un obiettore di coscienza alle spese militari e di ogni altra forma di morte indotta, è entrato nell’aula di un Tribunale per un processo a suo carico. Gran giorno? Proprio così. Perché Andrea Mazzi, 45 anni, ingegnere modenese padre di due figli e membro dell’associazione Comunità papa Giovanni XXIII, ha voluto lui questo momento: qualche tempo fa ha presentato ricorso contro la decisione di Equitalie e dell'Agenzie delle entrate di contestare le sue azioni di disobbedienza civile a livello fiscale, non pagando una quota dell’Irpef o il bollo dell’auto e destinando una quota fissa (50 euro all’anno) a un’associazione che si occupa di promozione della nonviolenza o addirittura all’Unsc, Ufficio nazionale servizio civile, ente statale che promuove l’esperienza si Servizio civile volontario, oggi a rischio chiusura per mancanza di fondi. Prima e dopo l’udienza in Commisione tributaria a Modena, Vita.it ha raggiunto Mazzi al telefono.


Come e quando prevede l’esito del processo che si apre questa mattina?


Si dovrebbe arrivare a sentenza in un mese. Ci sono tre possibilità, nessuna delle quali prevede l’accoglienza del ricorso, in quanto in Italia non c’è una legge che sancisca l’obiezione fiscale di coscienza. Il giudice può quindi respingere il ricorso e basta, oppure oltre al respingimento può accollarmi le spese della controparte, come ha chiesto la stessa Agenzia dele entrate. La terza opzione, quella più positiva per noi, è che la Commissione tributaria chieda di passare il caso alla Corte costituzionale o alla Corte europea di giustizia, che prevede la libertà di coscienza per i diritti fondamentali. In quest’ultimo caso, di fatto, è come se la Commissione riconoscesse in qualche modo il mio diritto all’obiezione.


Da quanto tempo è obiettore di coscienza e perché?


Appena compiuti i 18 anni ho aderito alla campagna di Obiezione di coscienza alle spese militari che era nata nei primi anni ’80 e che ha preso vigore nel 1991, all’indomani dello scoppio della guerra del Golfo. Nel 1992 ho fatto il servizio civile come obiettore di coscienza con il Gavci, Gruppo autonomo di volontariato civile in Italia. Da allora ho sempre fatto obiezione fiscale, dichiarando pubblicamente di non versare tutti i contributi proprio perché per principio non mi sento partecipe di certe scelte di morte, partecipazione italiana alle guerre in primi ma non solo, per esempio sono contro anche alle spese abortive. Oggi non ho trovato motivi validi per smettere e quindi continuo con la mia scelta, fatta propria anche da altre centinaia di persone, la maggior parte delle quali si dichiara obiettore di coscienza, versa comunque tutti i contributi ma dona una quota ad associazioni promotrici di alternative nonviolente alla risoluzione dei conflitti.


In questi anni a quali sanzioni è andato incontro?


Pur rendendo sempre pubbliche le mie scelte, al contrario degli evasori fiscali, fino al 2006 non ho ricevuto comunque sanzioni, nonostante l’arrivo di varie cartelle esattoriali. Quell’anno Equitalia mi ha intimato il fermo amministrativo dell’auto, poi rimandato al 2008 perché nel frattempo avevo chiesto di parlare con loro e il provvedimento era stato sospeso. Sono stato senza potere usare l’auto per alcuni mesi, poi nel 2009 mi è stato prelevato forzosamente dallo stipendio un importo pari a circa 460 euro, e il fermo del veicolo è stato revocato dopo che ho pagato ulteriori 100 euro. Dal 2010, non avendo cambiato le mie decisioni, è ricominciata la trafila, ovvero i solleciti. Ma nel frattempo ho fatto due ricorsi: il primo l’h perso, il secondo, più documentato, è quello che arriva in Commissione tributaria oggi.


Come viene visto dagli altri per la sua scelta?


In famiglia tutti mi appoggiano, e anche fra gli amici e i membri della Comunità Papa Giovanni XXIII (che ha diffuso questo comunicato di solidarietà, ndr). Se c’è qualcuno che non è d’accordo, per adesso non me l’ha ancora detto. Poi le ammetto che, in primo luogo nelle sedi di Equitalia e dell’Agenzia delle entrate, che frequento molto data la mia condizione perché chiedo spesso incontri esplicativi, ricevo molti attestati di stima, compresi quelli dei direttori delle filiali. Tutti esprimono attenzione a quello che faccio, e in effetti negli ultimi anni l’atteggiamento generale è cambiato nei miei confronti come obiettore fiscale, proprio perché non mi considerano un evasore. È chiaro però che oltre all’ammirazione non si va, perché poi sono funzionari esecutivi e quindi devono seguire le disposizioni legislative. Ma spero che nell’immediato futuro qualcosa cambi, anche perché dopo anni di stallo, ultimamente la campagna Osm, Obiezione alle spese militari, ha ripreso vigore con nuove adesioni.


http://www.vita.it/news/view/119991

Monti cancella il report sulle banche armatedi Redazione

- pubblicato il 24 Aprile 2012 alle 14:44


Nella sintesi della Relazione sulla legge 185 sparisce per la prima volta la tabella sulle transazioni mediate dalle banche


Cala il silenzio sulle “banche armate”. Nel Rapporto del Presidente del Consiglio sui lineamenti di politica del Governo in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento” per l'anno 2011, usuale sintesi della più corposa relazione sulla legge 185/90, sono infatti scomparse quest’anno tutte le indicazioni sulle banche che hanno intermediato le transazioni finanziarie di pagamento dei contratti.
La denuncia arriva da Francesco Vignarca e Luca Martinelli, che su Altreconomia hanno diffuso oggi l’atteso report (quest’anno è arrivato molto in ritardo sulla scadenza del 31 marzo) e fatto una prima analisi: «Una voce che si dovrà ora derivare dai dati integrali ma che, attraverso una tabella apposita, nel Rapporto c'è sempre stata e che permetteva già in prima battuta di diffondere l'elenco delle cosiddette “banche armate”», dicono.
Manca anche il dettaglio usualmente dedicato ad elencare i materiali autorizzati per Paesi di destinazione, e che descriveva - seppur in modo generale - la tipologia dei sistemi d'arma autorizzati ed esportati nel corso dell'anno: «Fornire questo tipo di dato era stata un'indicazione di trasparenza messa in atto durante l'ultimo Governo di Romano Prodi (2006-2008), prassi poi continuata durante il Governo di Silvio Berlusconi in carica fino al novembre 2011. Una scelta descritta che proprio nella prima produzione di dati del Governo “tecnico” Monti si è persa».


Le armi fruttano tre miliardi


Quanto ai dati, nel 2011 il ministero degli Esteri ha rilasciato 2.497 autorizzazioni all'esportazione di materiali di armamento, di cui il 65% riguarda esportazioni definitive. Il loro valore complessivo si aggira sui 3 miliardi di euro. L’impresa che più ha esportato, al netto dei programmi intergovernativi, è Agusta spa con il 14,4%, pari a 756,19 milioni di euro, seguita da Orizzonte Sistemi Navali spa (con il 7,9%, per 416,17 milioni di euro), Iveco spa (5,55%, con 292,13 milioni), Alenia Aermacchi (4,81% e 252,95 milioni) e Alenia Aeronautica spa (4,30%, pari a 226,00 milioni).


Verso l'Algeria


I maggiori acquirenti sono stati l’Algeria, che ha acquistato il 9,08%, pari a 477,52 milioni di euro, seguita da Singapore con il 7,5%, pari a 395,3 milioni, dall'India e i suoi 259,4 milioni (5,26%) dalla Turchia con il 3,2% (170 milioni) e dall'Arabia Saudita con il 3,1% (166 milioni).


Fonte dell'articolo: VITA.it


Indirizzo web dell'articolo: http://www.vita.it/news/view/119998

mercoledì 25 aprile 2012

25 APRILE: LA DATA PIU' IMPORTANTE DELLA NOSTRA STORIA

Ricordiamo il 25 Aprile, punto di arrivo della lunga storia dell'antifascismo.


Sono trascorsi 67 anni da quel giorno, ma l’importanza non solo storica di questa ricorrenza si è accresciuta di anno in anno ed è sempre più importante rammentarla, soprattutto al riguardo delle giovani generazioni che non possono ignorare le loro radici, l’origine della libertà di cui godono ancora adesso, non restando indifferenti ai tentativi di annacquarne o distorcerne il significato.


Il 25 Aprile è stato ' il giorno del riscatto della dignità nazionale, della cancellazione dell'onta del tradimento, della sollevazione popolare contro l'invasione straniera e la sopraffazione imposta da una dittatura che aveva cacciato l'Italia nel baratro della guerra, della distruzione, del massacro degli innocenti.


Questo è stato, è, sarà, il significato profondo del 25 Aprile.


Dedichiamo queste poche parole alle forze politiche antifasciste, a coloro che sacrificarono tutto per salire in montagna, o furono deportati nei lager nazisti per aver testimoniato la propria fede in un diverso avvenire, con quegli scioperi operai che costituirono l'elemento decisivo per il risveglio delle coscienze intorpidite dai 20 anni di dittatura.


Noi esaltiamo La Liberazione, difendendola da ogni idea di distorsione dei valori che essa rappresenta; da ogni tipo di “revisionismo storico”, da tutte le aggressioni che vengono portate alla Costituzione, cercando di manometterne i pilastri fondanti:


 i diritti dei lavoratori e del lavoro. Il rapporto tra la Resistenza e il lavoro ha visto il suo frutto più importante nell'articolo 1 della Costituzione. Laddove si parla di “Repubblica fondata sul lavoro”. Basta andare a rileggersi il dibattito che, alla Costituente, portò alla formulazione di quell'articolo per capire l'importanza fondamentale che il tema del lavoro aveva avuto nell'antifascismo e nell'idea di ricostruzione dell'Italia dalle macerie della guerra. D'altro canto ci pensarono gli stessi operai delle fabbriche, difendendo, negli ultimi giorni di guerra, i macchinari che i tedeschi intendevano portare via. La difesa di quei macchinari in tante fabbriche a Genova, a Milano, a Torino ed anche a Savona (un episodio molto importante sotto quest’aspetto accadde alla Scarpa e Magnano) consentì di riprendere subito la produzione, di riavviare il riscatto, anche economico, della nuova Italia.


Non possiamo però dimenticare di chiedere:


 il rispetto dell'articolo 11, con il ripudio della guerra;


 Il diritto a una salute universale, gratuita, pubblica;


 Il diritto a una scuola pubblica efficiente e veramente formativa;


 La prevalenza dell'interesse pubblico nell'economia, con la gestione dei servizi pubblici essenziali e dei settori strategici esercitata nel nome dell'interesse generale.


Savona fornì un contributo fondamentale perché si arrivasse al traguardo risolutivo della Liberazione, grazie al sacrificio dei suoi martiri, all'impegno costante delle forze politiche antifasciste, a coloro che sacrificarono tutto per salire in montagna, o furono deportati nei lager nazisti per aver testimoniato la propria fede in un diverso avvenire.


Savona fu tra le città liberate direttamente dai partigiani, una Città fiera della medaglia d'oro al valor militare acquisita nella Lotta di Liberazione, che ricorda con orgoglio i suoi martiri.


Per noi il 25 Aprile è ricordare la storia, considerando quella data come la pagina più bella, scritta grazie al sacrificio dei migliori di quella generazione che ha saputo ricostruire l'Italia.


Una generazione di cui, nella modestia della nostra realtà, vorremmo essere degni, pensando alla Resistenza come al momento più alto nel quale le masse popolari seppero costruire la Storia del nostro Paese.


Savona, li 8 marzo 2012 Franco Astengo

martedì 24 aprile 2012

NON MALEDIRE QUESTO NOSTRO TEMPO (I GUFI, PER IL 25 APRILE)

I Gufi sono stati grandi. Devo questa riscoperta a una mia collega, che qui ringrazio di cuore. Per un altro 25 aprile, al di fuori dalle retoriche di regime...
Non maledire questo nostro tempo


Luigi Lunari
Testo di Gigi Lunari
Musica di Gino Negri (per "25 aprile 1945")
Musica di Lino Patruno dei Gufi (per "Non maledire questo nostro tempo") (come confermato dallo stesso Patruno)


Versione cantata dai Gufi


NON MALEDIRE QUESTO NOSTRO TEMPO


Non maledire questo nostro tempo
non invidiare chi nascerà domani
chi potrà vivere in un mondo felice
senza sporcarsi l'anima e le mani


Noi siam vissuti come abbiam potuto
negli anni oscuri, senza libertà
siamo passati fra le forche ed i cannoni
chiudendo gli occhi ed il cuore alla pietà


Ma anche dopo il più freddo degli inverni
ritorna sempre la dolce primavera
la nuova vita che comincia stamattina
in queste mani sporche ha una bandiera


Non siamo più né carne da cannone
né voci vuote che gridano di sì
a chi è caduto per la strada noi giuriamo
per i loro figli non sarà così


Vogliamo un mondo fatto per la gente
di cui ciascuno possa dire è mio
dove sia bello lavorare e far l'amore
dove il morire sia volontà di Dio


Vogliamo un mondo senza patrie in armi
senza confini tracciati coi coltelli
l'uomo ha due patrie una è la sua casa
l'altra è il mondo e tutti siam fratelli.


Vogliamo un mondo senza ingiusti sprechi,
quando c'è ancora chi di fame muore.
Vogliamo un mondo in cui chi ruba va in galera,
anche se ruba in nome del Signore.




tratto dal sito http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=919&lang=it


vedi anche

www.youtube.com/watch?v=_rO_eoHrbVc http://digilander.libero.it/gianni61dgl/gufi.htm

25 APRILE 2012 - RESISTENZA E NONVIOLENZA

Tratto dal blog http://retedellereti.blogspot.it/2012/04/25-aprile-2012-resistenza-e-nonviolenza.html


25 aprile 2012 - Resistenza e nonviolenza


Cio' che caratterizza tutti i regimi oppressivi e' la violenza.
La nonviolenza, opposizione nitida e intransigente alla violenza, e' quindi il cuore e la via dell'opposizione a tutti i regimi oppressivi.
Dove vi e' violenza, non vi e' rispetto della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani.
La nonviolenza, opposizione nitida e intransigente alla violenza, e' quindi il cuore e la via dell'impegno per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani.
La nonviolenza, opposizione nitida e intransigente alla violenza, e' quindi il cuore e la via dell'antifascismo.
Qui ed ora, ora e sempre, Resistenza e' nonviolenza.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e per contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an@nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org


LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.






Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:


1. l'opposizione integrale alla guerra;


2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;


3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.


Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.


Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.






Cos’è la rete delle reti






PRESENTAZIONE


19 Giugno 2011; siamo un piccolo gruppo riunito in casa di amici, persone con molti anni di esperienza nel mondo del bioregionalismo, dell'ecologia profonda, delle comunita' intenzionali e degli ecovillaggi ed altre semplicemente alla ricerca di una vita diversa.


Elaboriamo la proposta di un senior comunitario, Mario Cecchi, figura carismatica della Confederazione dei Villaggi Elfici: perche' non aggregare le diverse reti del mondo ecologista e comunitario italiano (dalla Rete Bioregionale Italiana, alla RIVE - Rete Italiana villaggi Ecologici - al CIR - Corrispondenze ed Informazioni Rurali - alla Rete del Co-housing ecc...) in una piu' ampia "Rete delle Reti"? Idea eccellente che, in questo tranquillo angolo di Appennino decidiamo di rendere subito operativa, attraverso un blog condiviso, con user name e password comuni. Un blog grossomodo provvisorio che possa aprire la strada ad un sito se non ad un portale. Un blog contenitore di tante diverse istanze: ecologiche, comunitarie, di societa' solidale, di personal development. Un blog aperto ai contributi di molti, senza filtri o similcensori, cui possano avere accesso diretto decine di persone che possano essere a loro volta referenti di altre decine, finanche centinaia per un virtuoso effetto domino comunicativo. Un blog per presentarsi, chiarirsi, confrontarsi, scambiare informazioni, "barattare conoscenze" come singoli e comunita', associazioni ed i tanti diversi nodi di una rete espansiva, via via piu' ricca ed eterogenea.


Siete invitati a proporre un vostro contributo contattando uno dei promotori segnalati di seguito, per nutrire uno spazio web "senza padroni ne' padrini" (Angelo Quattrocchi), da gestire, semplicemente, in rete.


Caterina Regazzi: caterinareg@gmail.com
Paolo D'Arpini: circolo.vegetariano@libero.it
Davide Pellegrini: pellegrini.davide@gmail.com
Manuel Olivares: info@viverealtrimenti.com
Irene Grilli: irenegri@hotmail.com
Alessandro Malaguti: nuovadomus@libero.it
Marta Barbano: martabarbano@hotmail.com

lunedì 23 aprile 2012

"PER DIGNITA', NON PER ODIO". IL NOSTRO 25 APRILE


Un 25 aprile contro la guerra e contro il razzismo, per il disarmo e i diritti umani.


Un 25 aprile coerente con il senso e il fine della lotta di liberazione contro la barbarie nazifascista.


Un 25 aprile coerente con la Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza.


Un 25 aprile per la cessazione immediata della illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.


Un 25 aprile per l'immediata abrogazione di tutte le illegali e criminali misure e pratiche razziste che governi barbari e golpisti hanno imposto nel nostro paese.


Un 25 aprile per la dignita' umana, per la pace e la liberazione dei popoli, per la solidarieta' con l'umanita' intera.


La redazione de "La nonviolenza e' in cammino"


Viterbo, 23 aprile 2012

Mittente: redazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", c/o "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza
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Nonviolenti mailing list
Nonviolenti@lists.nonviolenti.org
http://lists.nonviolenti.org/cgi-bin/mailman/listinfo/nonviolenti

sabato 21 aprile 2012

Breve nota (sulle dichiarazioni del ministro Fornero)


Le dichiarazioni rilasciate oggi a Torino dalla ministro Fornero nel corso di un convegno hanno svelato per intero, se mai ce ne fosse stato bisogno, uno stato d’animo di vero e proprio disprezzo per le condizioni materiali di vita di milioni di lavoratori, donne, pensionati, disoccupati, giovani e meno giovani che soffrono di una crisi economica senza precedenti, provocata dalle smanie di potere e di arricchimento della classe dominante i mercati finanziari a livello internazionale, di cui la stessa ministro e il governo italiano, nelle suoi vertici e ai livelli di massima responsabilità, è piena espressione.


Occorre affermare con chiarezza che non è possibile che coloro i quali hanno provocato la crisi siano stati chiamati a gestirla in condizione di poter mantenere i propri esagerati privilegi, costringendo i ceti sociali più deboli a pagarne per intero i costi riducendone anche i sacrosanti diritti conquistati con le lotte e i sacrifici di decenni, e unendo, per di più, al peso di provvedimenti iniqui anche il sarcasmo di una ricercata e presunta “superiorità intellettuale” di un altrettanto presunto (e presuntuoso) “ceto dirigente”.


Antonio Pizzinato, oggi, sulle colonne del “Manifesto” scrive di ritorno a condizioni di sciopero precedenti a quelle del 1944, allorquando la classe operaia del Nord, pagando un prezzo pesantissimo in termini di deportazione nei campi di sterminio, insorse contro l’invasore nazista e le efferatezze dei fascisti repubblichini.


Mi permetto di aggiungere come le condizioni attuale assomiglino molto a quelle determinatesi, alla fine dell’800, con l’imposizione della tassa sul macinato: una fase poi attraversata dalle cannonate di Bava Beccaris nelle giornate di Maggio 1898 a Milano.


Dobbiamo, però, impedire l’insorgere di un generico ribellismo: occorre una mobilitazione estesa, continua, profonda, che abbia l’obiettivo di portare al dibattito pubblico concrete proposte alla distruttiva “ideologia della crisi” portata avanti da questo governo e incidano anche sul quadro politico.


Occorre trovare strade e strumenti per riflettere unitariamente, a partire dallo sciopero generale già programmato dalla CGIL, sulla realtà di questa drammatica situazione e trovare le soluzioni più adeguate nello spirito della grande storia e della grande tradizione del movimento operaio italiano.


Savona, li 21 aprile 2012 Franco Astengo

Nota mia:
concordo su tutto, solo che la risposta deve essere di massa e nonviolenta. Altrimenti diventiamo come loro...

Beppe Grillo, Movimento 5 stelle? No, grazie!

Ora va molto di moda il Movimento a 5 stelle di Beppe Grillo (che, detto tra noi, mi piaceva di più quando faceva il comico).


Però ci sono state polemiche: soprattutto perchè il suddetto Grillo, padre padrone del Movimento, si è dichiarato contro la concessione della cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati nel nostro paese e, spesso, i grillini si sono dichiarati contro i campi rom. Così ho fatto un giro sul web. I risultati? Deprimenti!


Se questo è "il nuovo che avanza"...Riporto di seguito un brano tratto dal sito de Il Corriere del 12 gennaio scorso (il testo integrale è reperibile sul sito del quotidiano). Poi, non contento, ho digitato su Google "grillini campi rom": apriti cielo!


L'ex comico scrive sul suo blog: La proposta di legge non ha senso


Grillo: «No a cittadinanza ai figli degli stranieri» E il popolo dell'anti-politica si ribella


«Distrae gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi», dice. E sul web scoppia la polemica. L'ex comico scrive sul suo blog: La proposta di legge non ha senso Grillo: «No a cittadinanza ai figli degli stranieri» E il popolo dell'anti-politica si ribella


«Distrae gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi», dice. E sul web scoppia la polemica


MILANO - Beppe Grillo critica la proposta di concedere la cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia sulla base dello ius soli. «La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso», ha scritto sul suo blog stigmatizzando la campagna per i diritti di cittadinanza e una proposta di legge che "giace " al 1992. «O meglio, un senso lo ha», continua Grillo riavviando con la manovella del paradosso le polemiche infuocate dal monito («È una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini») del presidente Giorgio Napolitano quando lo scorso novembre, con Super-Mario Balotelli in lacrime, auspicava che «in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri».


[continua a leggerlo su http://www.corriere.it/politica/12_gennaio_24/grillo-no-cittadinanza-a-figli-di-immigrati_13259f94-46b5-11e1-90ee-63dee1b6b376.shtml].


Come scrivevo, ho digitato su Google le seguenti parole: "grillini campi rom" e ho trovato di tutto: dai grillini che votano contro i campi rom e sono per gli sgomberi (oddio, a Torino anche il PD raccoglie firme contro i campi...); i grillini, a Rimini, on votano un ordine del giorno contro Forza Nuova ecc. ecc.


Non occorre essere un acuto politologo per capire come mai. Innanzi tutto, Grillo è una personalità forte (e la personalizzazione della politica l'ha aiutato); poi, il crollo della lega ha liberato un flusso di elettori che non poteva non far gola ai più spregiudicati. Stando ai sondaggi, il Movimento a 5 stelle intercetterebbe la metà dei voti leghisti. Voti che non conquisti certo con il 'buonismo' o con discorsi 'giusti' sugli stranieri e i loro figli.


In conclusione: Grillo vuol prendere i voti della lega? Faccia pure, ma non conti su di noi. Anzi.

venerdì 20 aprile 2012

"riandare al passato per riflettere sul presente" BIBLIOTECA GINO BIANCO - NEWSLETTER n1

Questa è la prima newsletter della Biblioteca Gino Bianco e del suo sito (www.bibliotecaginobianco.it).


Per saperne di più della Biblioteca Gino Bianco e della Fondazione Alfred Lewin rimandiamo al "chi siamo" del sito.
Daremo notizia, almeno una volta al mese, dei testi che digitalizzeremo e metteremo in rete. Così come proporremo resoconti di dibattiti e conferenze e "voci" della nostra audioteca. Daremo anche notizie di libri che escono.
I fascicoli e i documenti digitalizzati non sono scaricabili né stampabili, ma si possono richiedere pdf e fotocopie cliccando l'icona con la letterina. In alto a destra nella home è possibile una ricerca per parola e per autore.
Durante lo sfoglio di un fascicolo si può tenere aperto, a fianco della pagina, l'indice, cliccando sul pulsante "indice dei contenuti" in basso a sinistra.


Allo stato attuale si possono sfogliare:


-l'intera collezione di "politics", la rivista della sinistra radicale americana ('44-'49) dei "senzatetto ideologici";
-le prime annate di Tempo Presente, la rivista di Silone e Chiaromonte;
-i primi tre numeri di Mercurio, la rivista di Alba de Cespedes;
-alcuni numeri di "Giustizia e libertà" di Rosselli e dell'Unità di Salvemini (ne sono previsti 192 del primo e l'intera collezione della seconda).
-17 numeri (ne uscirono solo 30) di "Quarto stato" (1926), la rivista di Pietro Nenni e Carlo Rosselli.
Il lavoro è molto impegnativo e non possiamo che andar piano nelle immissioni.


Del Fondo Andrea Caffi rendiamo pubblici:


- il primo dei quattro quaderni di appunti che sono nel fondo; fa impressione immaginare questo grande intellettuale, che aveva conosciuto le carceri zariste, bolsceviche e naziste, ormai malandato di salute e in estrema povertà, star chino a ritagliare giornali europei, curioso di tutto: dai dati del consumo di carbone in Europa al suicidio di un giovane in una periferia qualunque;


-una lettera inedita del '35 di Moravia a Caffi;


-una lettera inedita di (presumibilmente) Carlo Rosselli al giovane Renzo Giua, che tratta e maltratta come un figlio. La lettera è quasi certamente del '35 e sappiamo che a entrambi non restava molto da vivere.


Mettiamo a disposizione anche un primo gruppo di opuscoli: "Le borse del lavoro" (1889) e l'"abbecedario dell'economia sociale" (1903) di Osvaldo Gnocchi-Viani, il dimenticato "fondatore di quasi tutto", dalle camere del lavoro al partito operaio italiano, antecedente del partito socialista, all'università popolare, all'Umanitaria...
Poi un opuscolo stampato in Inghilterra nel '44 dedicato a Henryk Erlich e Victor Alter, i due massimi dirigenti del Bund polacco, spariti in Unione sovietica: l'opuscolo si apre con la richiesta, firmata anche da Albert Einstein, di sapere "dove sono" e a fianco la risposta agghiacciante dei sovietici.
Altri opuscoli sono di Salvemini (1903), di Max Nettlau su Francesco Saverio Merlino (1948), sul III Congresso in Esilio del Psi (anno 1937).


Ricordiamo infine la figura luminosa di Margherita Zoebeli che dopo essere stata in Spagna a portare in salvo attraverso i Pirenei 100 orfani di parte repubblicana e in Val d'Ossola, nel '44, a soccorrere i profughi dopo la caduta della repubblica partigiana, se ne venne a Rimini nel '46 a fondare un asilo e una scuola elementare che diventeranno famosi in tutta Europa...


Per "le voci" due video:
-Alex Langer ad Assisi nel lontano '94.
-Vittorio Foa a proposito della giornata della memoria.

LA LEGA E' FINITA. ORA FINIAMOLA CON TUTTI I LEGHISMI E COSTRUIAMO L'ALTERNATIVA!

Chi mi conosce sa quanto sia felice della frana che ha travolto la lega nord. Lo so che non si dovrebbe gioire delle disgrazie altrui, però ogni tanto prendersi qualche soddisfazione...
La lega ha legittimato ogni forma di egoismo, di razzismo e fascismo. Ha incentivato la paura del diverso e l'incultura della xenofobia. Ha disprezzato ogni forma di umanità e ogni idea di solidarietà. Ha voluto costruire muri invece di ponti. Voleva la secessione, invece di abbattere confini.
Purtroppo non è stata sconfitta dalla politica, che spesso e incautamente se ne è servita (ricordate quel fine geniaccio a nome Massimo D'Alema che definì la lega una costola della sinistra? Se questa era la sinistra, se la tenessero pure...
Purtroppo non è stata sconfitta da una cultura dell'accoglienza, del rispetto e della solidarietà.
La lega è crollata sotto il suo stesso marciume, fatto di lingotti d'oro, lauree comprate all'estero, diamanti. Che squallore! I Celti duri e puri che contano le pietre preziose e non sanno dove mettere i lingotti...neanche la peggire democrazia cristiana...

...ora diamoci da fare per costruire una vera alternativa (in giro non se ne vedono molte), contro ciò che resta del leghismo ma anche contro questo governo che affama, che non tocca i privilegi. I partiti negli ultimi vent'anni si sono mangiati 2,3 miliardi (lo scrivo in cifre, che rende meglio l'idea: 2.300.000.000) di euro. Cosa si poteva fare con quella cifra? Lascio all'immaginazione dei lettori...
Ora tutti cercano di intercettare i voti leghisti. A quanto pare, una buona metà verrà catturata da Beppe Grillo e dal suo movimento (come dire: dalla padella leghista alla brace populista). Ho ascoltato Grillo qualche volta in tv. Fa paura. Un mix di autoristarismo e moralismo becero, condito con un po' di intolleranza. Sugli altri partiti, meglio tacere, anche se avevo vaghe simpatie per Vendola, ma sembra che anche lui abbia le sue magagne (per usare un termine dialettale ligure: i suoi problemi). L'alternativa? Uscire dal liberismo che tanti danni ha prodotto (nella sola Italia ci sono 5.000.000 di disoccupati), per costruire un'Italia socialista.

giovedì 19 aprile 2012

UN INCONTRO A SORIANO. ALL'ASCOLTO DI PIERO CALAMANDREI E DI FRANCO BASAGLIA CONTRO LA BARBARIE FASCISTA E IN DIFESA DELLA DIGNITA' UMANA


Il 18 aprile 2012 si e' svolto a Soriano nel Cimino (Vt) un incontro di riflessione e accostamento alla nonviolenza.


L'incontro si e' aperto con la lettura delle epigrafi scritte da Piero Calamandrei per ricordare martiri e luoghi della Resistenza. Grazie agli spunti offerti dalla lettura si e' avviata una riflessione riguardante la stringente attualita' del messaggio di Calamandrei che, ricordando tutti coloro che hanno pagato con la vita la resistenza al fascismo, richiama alla lotta per la difesa della dignita' umana ed esorta ad opporsi a tutto cio' che la lede.


Il ricordo di tutti coloro che hanno sacrificato la vita per opporsi alla barbarie fascista non deve essere opacamente retorico, meramente memorialistico o esclusivamente celebrativo: deve piuttosto costituire oggi un'assunzione individuale e collettiva di impegno concreto affinche' non vi siano piu' forme di violazione della persona e affinche' si eliminino sia le violenze flagranti ed abominevoli proprie dei regimi totalitari, sia quelle piu' subdole e nascoste - ma anch'esse crudeli e pervasive - che si annidano nelle zone d'ombra di sistemi sociali che si pretendono "democratici".


Nel corso dell'incontro si e' passati poi, per logico sviluppo del ragionamento, ad una ricostruzione storica e concettuale del pensiero e della lotta di Franco Basaglia e del movimento di Psichiatria Democratica per l'eliminazione delle strutture manicomiali: una lotta per rivendicare la dignita' umana di tutte e tutti, e che quindi tutte e tutti coinvolge in un impegno comune di solidarieta' e di liberazione, di aiuto reciproco nel riconoscimento dell'umanita' di ogni essere umano.


L'assunto intorno cui ruota tutta la riflessione e' il riconoscimento dell'altrui umanita', umanita' che deve essere difesa anche da quelle istituzioni (come le istituzioni totali) che si rivelano essere luoghi di feroce violenza e di cupa disumanizzazione.


Proprio per questo riconoscimento reciproco di umanita' e' importante appoggiare iniziative di mutuo aiuto, di condivisione e di solidarieta' come quella dell'Afesopsit - l'associazione viterbese dei sofferenti psichici e dei loro familiari e sostenitori; ed e' importante altresi' prendere coscienza della persecuzione razzista in corso in Italia e della necessita' di far abrogare istituzioni totali del tutto anticostituzionali ed antigiuridiche come i Centri di identificazione ed espulsione (i famigerati Cie); cosi' come e' necessario difendere i i diritti umani di quanti si trovano ristretti in carcere, affinche' sia rispettato quanto stabilito dalla Costituzione della Repubblica Italiana; e' importante opporsi ad ogni forma di discriminazione e lesione della dignita' umana (in primo luogo la guerra, che intrinsecamente della criminale commissione di omicidi consiste); e' importante difendere la biosfera.


*


Si allegano in calce i testi di tutte le epigrafi dettate dall'illustre giurista, antifascista e costituente Piero Calamandrei (1889-1956), uno straordinario documento la cui lettura e diffusione vivamente raccomandiamo.


I partecipanti all'incontro del 18 aprile 2012


Soriano nel Cimino, 19 aprile 2012


Per ulteriori informazioni:


recapito postale: c/o Alessandro Pizzi, contrada Pantane 17/A, 01038 Soriano nel Cimino (Vt)


recapito telefonico: 0761748820


recapiti e-mail: alexpizzi@virgilio.it , luisaciavattini@gmail.com


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PIERO CALAMANDREI: EPIGRAFI PER DONNE, UOMINI E CITTA' DELLA RESISTENZA


[I testi che qui ancora una volta riproponiamo sono estratti dal libro di discorsi, scritti ed epigrafi di Piero Calamandrei, Uomini e citta' della Resistenza, edito nel 1955 e successivamente piu' volte ristampato dalla casa editrice Laterza]


VIVI E PRESENTI CON NOI


FINCHE' IN LORO


CI RITROVEREMO UNITI


MORTI PER SEMPRE


PER NOSTRA VILTA'


QUANDO FOSSE VERO


CHE SONO MORTI INVANO


(In limine al libro Uomini e citta' della Resistenza)


*


DA QUESTA CASA


OVE NEL 1925


IL PRIMO FOGLIO CLANDESTINO ANTIFASCISTA


DETTE ALLA RESISTENZA LA PAROLA D'ORDINE


NON MOLLARE


FEDELI A QUESTA CONSEGNA


COL PENSIERO E COLL'AZIONE


CARLO E NELLO ROSSELLI


SOFFRENDO CONFINI CARCERI ESILII


IN ITALIA IN FRANCIA IN SPAGNA


MOSSERO CONSAPEVOLI PER DIVERSE VIE


INCONTRO ALL'AGGUATO FASCISTA


CHE LI RICONGIUNSE NEL SACRIFICIO


IL 9 GIUGNO 1937


A BAGNOLES DE L'ORNE


MA INVANO SI ILLUSERO GLI OPRESSORI


DI AVER FATTO LA NOTTE SU QUELLE DUE FRONTI


QUANDO SPUNTO' L'ALBA


SI VIDERO IN ARMI


SU OGNI VETTA D'ITALIA


MILLE E MILLE COL LORO STESSO VOLTO


VOLONTARI DELLE BRIGATE ROSSELLI


CHE SULLA FIAMMA RECAVANO IMPRESSO


GRIDO LANCIATO DA UN POPOLO ALL'AVVENIRE


GIUSTIZIA E LIBERTA'


(Epigrafe sulla casa dei fratelli Rosselli, in Firenze, via Giusti n. 38)


*


GIUSTIZIA E LIBERTA'


PER QUESTO MORIRONO


PER QUESTO VIVONO


(Epigrafe sulla tomba dei fratelli Rosselli, nel cimitero di Trespiano - Firenze)


*


NON PIU' VILLA TRISTE


SE IN QUESTE MURA


SPIRITI INNOCENTI E FRATERNI


ARMATI SOL DI COSCIENZA


IN FACCIA A SPIE TORTURATORI CARNEFICI


VOLLERO


PER RISCATTARE VERGOGNA


PER RESTITUIR DIGNITA'


PER NON RIVELARE IL COMPAGNO


LANGUIRE SOFFRIRE MORIRE


NON TRADIRE


(Epigrafe sulla villa di via Bolognese, a Firenze - dove fu la sede della banda Carita' - nella quale Enrico Bocci fu torturato: e che fu chiamata in quei mesi "Villa triste")


*


GIANFRANCO MATTEI


DOCENTE UNIVERSITARIO DI CHIMICA


NELL'ORA DELL'AZIONE CLANDESTINA


FECE DELLA SUA SCIENZA


ARMA PER LA LIBERTA'


COMUNIONE COL SUO POPOLO


SILENZIOSA SCELTA DEL MARTIRIO


SU QUESTA CASA OVE NACQUE


RIMANGANO INCISE


LE ULTIME PAROLE SCRITTE NEL CARCERE


QUANDO SOTTRASSE AL CARNEFICE


E INVITTA CONSEGNO' ALL'AVVENIRE


LA CERTEZZA DELLA SUA FEDE


"SIATE FORTI - COME IO LO FUI"


Milano 11 dicembre 1916 - Roma febbraio 1944


(Epigrafe sulla casa di Milano, ove nacque l'11 dicembre 1916 Gianfranco Mattei)


*


LA MADRE


QUANDO LA SERA TORNAVANO DAI CAMPI


SETTE FIGLI ED OTTO COL PADRE


IL SUO SORRISO ATTENDEVA SULL'USCIO


PER ANNUNCIARE CHE IL DESCO ERA PRONTO


MA QUANDO IN UN UNICO SPARO


CADDERO IN SETTE DINANZI A QUEL MURO


LA MADRE DISSE


NON VI RIMPROVERO O FIGLI


D'AVERMI DATO TANTO DOLORE


L'AVETE FATTO PER UN'IDEA


PERCHE' MAI PIU' NEL MONDO ALTRE MADRI


DEBBAN SOFFRIRE LA STESSA MIA PENA


MA CHE CI FACCIO QUI SULLA SOGLIA


SE PIU' LA SERA NON TORNERETE


IL PADRE E' FORTE E RINCUORA I NIPOTI


DOPO UN RACCOLTO NE VIENE UN ALTRO


MA IO SONO SOLTANTO UNA MAMMA


O FIGLI CARI


VENGO CON VOI


(Epigrafe dettata per il busto, collocato nella sala del consiglio del Comune di Campegine, di Genoveffa Cocconi, madre dei sette fratelli Cervi, morta di dolore poco dopo la loro fucilazione)


*


A POCHI METRI DALL'ULTIMA CIMA


AVVOLTA NEL NEMBO


QUALCUNO PIU' SAGGIO DISSE SCENDIAMO


MA LIVIO COMANDA


QUANDO UN'IMPRESA SI E' COMINCIATA


NON VALE SAGGEZZA


A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE


DALLA MONTAGNA NERA


DOPO DIECI ANNI DAL PRIMO CONVEGNO


S'AFFACCIANO LE OMBRE IN VEDETTA


L'HANNO RICONOSCIUTO


SVENTOLANO I VERDI FAZZOLETTI


RICANTAN LE VECCHIE CANZONI


E' LIVIO CHE SALE


E' IL LORO CAPO


CHE PER NON RINUNCIARE ALLA VETTA


TRA I MORTI GIOVANI


GIOVANE ANCH'EGLI


E' VOLUTO RESTARE


ASCIUGHIAMO IL PIANTO


GUARDIAMO SU IN ALTO


IN CERCA DI TE


COME TI VIDERO I TEDESCHI FUGGENTI


FERMO SULLA RUPE


LE SPALLE QUADRATE MONTANARE


LA MASCHIA FRONTE OSTINATA


L'OCCHIO ACCESO DI DOLCE FIEREZZA


FACCI UN CENNO LIVIO


SE VACILLEREMO


A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE


ANCHE SE QUESTO


E'


MORIRE


(Epigrafe per la morte di Livio Bianco avvenuta nel luglio del 1953, per una sciagura di montagna)


*


DALL'XI AGOSTO MCMXLIV


NON DONATA MA RICONQUISTATA


A PREZZO DI ROVINE DI TORTURE DI SANGUE


LA LIBERTA'


SOLA MINISTRA DI GIUSTIZIA SOCIALE


PER INSURREZIONE DI POPOLO


PER VITTORIA DEGLI ESERCITI ALLEATI


IN QUESTO PALAZZO DEI PADRI


PIU' ALTO SULLE MACERIE DEI PONTI


HA RIPRESO STANZA


NEI SECOLI


(Epigrafe apposta dopo la liberazione sulla parete di Palazzo Vecchio che guarda Via dei Gondi, a Firenze)


*


SULLE FOSSE DEL VOSTRO MARTIRIO


NEGLI STESSI CAMPI DI BATTAGLIA


O SUPPLIZIATI DI BELFIORE


O VOLONTARI DI CURTATONE E MONTANARA


DOPO UN SECOLO


MANTOVA VI AFFIDA


QUESTI SUOI CADUTI DELLA GUERRA PARTIGIANA


COME VOI SONO ANDATI INCONTRO ALLA MORTE


A FRONTE ALTA CON PASSO SICURO


SENZA VOLTARSI INDIETRO


ACCOGLIETELI OMBRE FRATERNE


SONO DELLA VOSTRA FAMIGLIA


MUTANO I VOLTI DEI CARNEFICI


RADETZKY O KESSELRING


VARIANO I NOMI DELLE LIBERAZIONI


RISORGIMENTO O RESISTENZA


MA L'ANELITO DEI POPOLI E' UNO


NELLA STORIA DOVE I SECOLI SONO ATTIMI


LE GENERAZIONI SI TRASMETTONO


QUESTA FIAMMA RIBELLE


PATIBOLI E TORTURE NON LA SPENGONO


DOPO CENT'ANNI


QUANDO L'ORA SPUNTA


I CIMITERI CHIAMANO LIBERTA'


DA OGNI TOMBA BALZA UNA GIOVANE SCHIERA


L'AVANZATA RIPRENDE


FINO A CHE OGNI SCHIAVITU' SARA' BANDITA


DAL MONDO PACIFICATO


(Epigrafe murata nella sala del Palazzo Provinciale di Mantova nel primo decennale della Resistenza, giugno 1954)


*


RITORNO DI KESSELRING


NON E' PIU' VERO NON E' PIU' VERO


O FUCILATI DELLA RESISTENZA


O INNOCENTI ARSI VIVI


DI SANT'ANNA E DI MARZABOTTO


NON E' PIU' VERO


CHE NEL ROGO DEI CASALI


DIETRO LE PORTE INCHIODATE


MADRI E CREATURE


TORCENDOSI TRA LE FIAMME


URLAVANO DISPERATAMENTE PIETA'


AI CAMERATI GUASTATORI


CHE SI GLORIARONO DI QUELLE GRIDA


SIA RESA ALFINE GIUSTIZIA


RIPRENDANO TORCE ED ELMETTI


SI SCHIERINO IN PARATA


ALTRI ROGHI DOVRANNO ESSERE ACCESI


PER LA FELICITA' DEL MONDO


NON PIU' FIORI PER LE VOSTRE TOMBE


SONO STATI TUTTI REQUISITI


PER FARE LA FIORITA


SULLE VIE DEL LORO RITORNO


LI COMANDERA' ANCORA


COLL'ONORE MILITARE


CUCITO IN ORO SUL PETTO


IL CAMERATA KESSELRING


IL VOSTRO ASSASSINO


*


IL MONUMENTO A KESSELRING


LO AVRAI


CAMERATA KESSELRING


IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI


MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRA'


A DECIDERLO TOCCA A NOI


NON COI SASSI AFFUMICATI


DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO


NON COLLA TERRA DEI CIMITERI


DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI


RIPOSANO IN SERENITA'


NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE


CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO


NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI


CHE TI VIDE FUGGIRE


MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI


PIU' DURO D'OGNI MACIGNO


SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO


GIURATO FRA UOMINI LIBERI


CHE VOLONTARI SI ADUNARONO


PER DIGNITA' NON PER ODIO


DECISI A RISCATTARE


LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO


SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE


AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI


MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO


CHE SI CHIAMA


ORA E SEMPRE


RESISTENZA


(Lapide murata nel Palazzo Comunale di Cuneo il 21 dicembre 1952)


*


ALL'OMBRA DI QUESTE MONTAGNE


IL 12 SETTEMBRE 1943


POCHI RIBELLI QUI CONVENUTI


ARMATI DI FEDE E NON DI GALLONI


FURONO LA PRIMA PATTUGLIA


DELLA RESISTENZA PIEMONTESE


CHE DOPO DUE INVERNI


CON DUCCIO E LIVIO AL COMANDO


PER OGNI CADUTO CENTO SOPRAGGIUNTI


DIVENTO'


L'ESERCITO DI GIUSTIZIA E LIBERTA'


DILAGANTE VITTORIOSO IN PIANURA


NEL PRIMO DECENNALE


I VIVI SALUTANO I MORTI


DORMITE IN PACE COMPAGNI


L'IMPEGNO DI MARCIARE INSIEME


VERSO L'AVVENIRE


NON E' CADUTO


(Epigrafe murata sulla Chiesa di Madonna del Colletto, inaugurata il 27 settembre 1953 con un discorso di Ferruccio Parri)


*


CONTRO OGNI RITORNO


INERMI BORGATE DELL'ALPE


ASILO DI RIFUGIATI


PRESE D'ASSALTO COI LANCIAFIAMME


ARSI VIVI NEL ROGO DEI CASALI


I BAMBINI AVVINGHIATI ALLE MADRI


FOSSE NOTTURNE SCAVATE


DAGLI ASSASSINI IN FUGA


PER NASCONDERVI STRAGI DI TRUCIDATI INNOCENTI


QUESTO VI RIUSCI'


S. TERENZIO BERGIOLA ZERI VINCA


FORNO MOMMIO TRAVERDE S. ANNA S. LEONARDO


SCRIVETE QUESTI NOMI


SON LE VOSTRE VITTORIE


MA ESPUGNARE QUESTE TRINCEE DI MARMO


DI DOVE IL POPOLO APUANO


CAVATORI E PASTORI


E LE LORO DONNE STAFFETTE


TUTTI ARMATI DI FAME E DI LIBERTA'


VI SFIDAVA BEFFARDO DA OGNI CIMA


QUESTO NON VI RIUSCI'


ORA SUL MARE SON TORNATI AL CARICO I VELIERI


E NELLE CAVE I BOATI DELLE MINE


CHIAMAN LAVORO E NON GUERRA


MA QUESTA PACE NON E' OBLIO


STANNO IN VEDETTA


QUESTE MONTAGNE DECORATE DI MEDAGLIE D'ORO


AL VALORE PARTIGIANO


TAGLIENTI COME LAME


IMMACOLATO BALUARDO SEMPRE ALL'ERTA


CONTRO OGNI RITORNO


(Epigrafe scolpita sul marmo della stele commemorativa delle Fosse del Frigido, inaugurata il 21 ottobre 1954)


*


FANTASMI


NON RAMMARICATEVI


DAI VOSTRI CIMITERI DI MONTAGNA


SE GIU' AL PIANO


NELL'AULA OVE FU GIURATA LA COSTITUZIONE


MURATA COL VOSTRO SANGUE


SONO TORNATI


DA REMOTE CALIGINI


I FANTASMI DELLA VERGOGNA


TROPPO PRESTO LI AVEVAMO DIMENTICATI


E' BENE CHE SIANO ESPOSTI


IN VISTA SU QUESTO PALCO


PERCHE' TUTTO IL POPOLO


RICONOSCA I LORO VOLTI


E SI RICORDI


CHE TUTTO QUESTO FU VERO


CHIEDERANNO LA PAROLA


AVREMO TANTO DA IMPARARE


MANGANELLI PUGNALI PATIBOLI


VENT'ANNI DI RAPINE DUE ANNI DI CARNEFICINE


I BRIGANTI SUGLI SCANNI I GIUSTI ALLA TORTURA


TRIESTE VENDUTA AL TEDESCO


L'ITALIA RIDOTTA UN ROGO


QUESTO SI CHIAMA GOVERNARE


PER FAR GRANDE LA PATRIA


APPRENDEREMO DA FONTE DIRETTA


LA STORIA VISTA DALLA PARTE DEI CARNEFICI


PARLERANNO I DIPLOMATICI DELL'ASSE


I FIERI MINISTRI DI SALO'


APRIRANNO


I LORO ARCHIVI SEGRETI


DI OGNI IMPICCATO SAPREMO LA SEPOLTURA


DI OGNI INCENDIO SI RITROVERA' IL PROTOCOLLO


CIVITELLA SANT'ANNA BOVES MARZABOTTO


TUTTE IN REGOLA


SAPREMO FINALMENTE


QUANTO COSTO' L'ASSASSINIO


DI CARLO E NELLO ROSSELLI


MA FORSE A QUESTO PUNTO


PREFERIRANNO RINUNCIARE ALLA PAROLA


PECCATO


QUESTI GRANDI UOMINI DI STATO


AVREBBERO TANTO DA RACCONTARE


(Epigrafe pubblicata sul "Ponte" dopo le elezioni politiche del 7 giugno 1953)


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