Cari amici,
sto leggendo un bel libro, molto interessante, che vi consiglio (e, se siete insegnanti, consiglio anche ai vostri alunni).
Si tratta del volume curato da Marcel Reich-Ranicki (con postfazione di Anna Kaiser), Andavo a scuola nel Terzo Reich, pubblicato dalla Casa Editrice genovese Il Melangolo (18 euro).
E' una raccolta di ricordi, impressioni, suggestioni di scrittori tedeschi che sono andati a scuola per l'appunto nel Terzo Reich. Si legge benissimo e si comprende non solo come abbia 'lavorato' la macchina del consenso nazista, ma quale era il substrato su cui si innesta il veleno nazista. Si comprende come un'ideologia disumana sia riuscita a infiltrarsi nella vita di milioni di persone. Si capisce come lentamente o meno queste stesse persone ("brave persone", operai comunisti, pastori evangelici, semplici bottegai, ecc.) si siano semplicemente voltati dall'altra parte fino a che, semplicemente, è divenuto troppo tardi. E' agghiacciante. E, vi assicuro, una brivido corre lungo la schiena anche perchè si stabiliscono strane continuità con certi atteggiamenti menefreghistici attuali...la banalità del male è sempre all'erta.
A proposito, ancora ieri ho corretto una collega che diceva agli alunni delle elementari che Auschwitz è stata liberata dagli americani...e questo grazie al notissimo film di Benigni, "La vita è bella". Film che ho sempre detestato anche per questo motivo: non bastavano i negazionisti, ora ci si mette anche il comico. Cambia una cosa oggi, modifica un ricordo domani, e tra un po' chi si ricorderà cosa è successo davvero...
PS: appena possibile pubblicherò una vera recensione del volume...
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