Uno dei post precedenti è tratto da un articolo pubblicato su vita.it. Sono felice che chiudano gli OPG Ospedali Psichiatrici Giudiziari, veri e propri lager, indegni di un paese civile. Anch'io, nel mio piccolo ho partecipato a questa campagna, così come, in gioventù ho aderito a Psichiatria Democratica.
Però, nell'articolo, ho letto la definizione persone "socialmente pericolose". Ho tremato. Primo, perchè questa definizione mi ricorda le motivazioni adotte dai nazisti (e da tutti i sistemi autoritari) per sopprimere i dissidenti; secondo perchè, come al solito, è 'solo' questione di potere: un governante può condurre il paese al baratro o in un conflitto che rimane nelle sue prerogative, mentre se una persona va fuori di zucca, diviene "socialmente pericolosa".
E allora? Com'è questa faccenda? E' la solita logica del povero che se ruba è ladro mentre se a rubare è un ricco, quest'ultimo è un cleptomane.
Ora, immagino che l'estensore dell'articolo non voleva colpire i cosiddetti malati di mente, però occorre stare attenti alle parole che si usano e come si usano...
...Essere sani significa avere le stesse malattie degli altri e, come mi chiedo spesso: chi accetta una società come questa, è sano di mente? Che ne dite voi?
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