Hiroshima e Nagasaki 63 anni dopo: una ferita ancora aperta
Ad agosto può succedere di tutto; sembra che tutto si fermi, almeno da noi.
Ad agosto sono state prese decisioni gravi, in particolare riguardo al nucleare: le bombe di Hiroshima e Nagasaki, ma anche l’installazione degli Euromissili.
Ad agosto può succedere anche che continui l’impegno per la pace, proprio perché quella memoria del 6 e 9 agosto ha lasciato una ferita che ancora non è stata rimarginata, anzi!
Il nucleare ha sempre pesato come un ricatto e un pericolo grande per tutta l’umanità.
Oggi c’è un ritorno al nucleare sia per ridisegnare gli equilibri internazionali, sia per compiere scelte che
tolgono spazi ed energie alle democrazie dei vari paesi.
Il sistema di potenza attuale fa acqua da tutte le parti; rende sempre più difficile la possibilità di vita; attenta alla convivenza planetaria. Il nucleare rimane il fulcro di questo sistema.
Per questo c’è un grande sforzo a livello mondiale per superare questo handicap dell’umanità. Sono tante le organizzazioni che stanno operando perchè il pianeta intero venga liberato da tutte le bombe atomiche e
anche dalle centrali nucleari, sempre più improponibili per risolvere i problemi energetici, nonostante la forte lobby che le sponsorizza ovunque, anche in Italia.
Come Associazioni, assieme a tantissimi Comuni italiani, siamo collegati con l’Associazione dei Sindaci per la pace (Mayors for peace) presieduta dal sindaco di Hiroshima. Giorgio La Pira, più di 50 anni fa aveva rivendicato a tutte le città il diritto di essere soggetto politico di pace per contrastare la minaccia nucleare.
Proprio in questi giorni abbiamo avuto conferma dagli USA che le atomiche stipate nel sito dell’aeroporto di Ghedi non sono “custodite in sicurezza”.
Quest’anno abbiamo anche depositato in Parlamento le firme per la legge di iniziativa popolare perché l’Italia sia paese libero da armi nucleari. Abbiamo davanti un grande lavoro politico per raggiungere questo risultato, come prima tappa essenziale per proseguire la strada del disarmo.
Assieme a Ghedi e Aviano abbiamo scelto Vicenza come città simbolo in Italia per lottare contro l’attuale processo di riorganizzazione del complesso militare-industriale, che trova nel progetto della nuova base Dal Molin uno dei punti forza.
Abbiamo scelto momenti di riflessione e di dibattito, ma anche momenti di spettacolo per partecipare anche con le nostre emozioni e sentimenti.
Facciamo un invito alla partecipazione di tutte le persone che ritengono importante mantenere forte la fiducia nel futuro con un costante e gioioso impegno per la nonviolenza e la pace.
Beati i costruttori di pace
Copromotori Associazioni e Organizzazioni di Vicenza:
Acli - Casa per la Pace - Chiesa Evangelica Metodista - Comitato Più Democrazia e Partecipazione - Comunità Papa Giovanni XXIII - Coordinamento dei Comitati - Presidio Permanente "No Dal Molin" - Donne in rete per la Pace - Emergency - Equistiamo - Famiglie per la Pace - Granello di Senape - Gruppo Presenza Longare - Legambiente - MIR - Movimento Gocce di Giustizia - Movimento Nonviolento - Operatori Sanitari per la Pace - Pax Christi- Rete Lilliput
Con Il Patrocinio del Comune di Vicenza
Per informazioni: Beati i costruttori di pace, via Antonio da Tempo 2 (35131) Padova - Tel. 049/8070522 - Tel./fax 049/8070699 - email: beati@libero.it - www.beati.org
Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - email: tavola@perlapace.it - www.perlapace.it
1 commento:
http://www.positanonews.com/dettaglio.php?sez=RAVELLO+SUORE+DEPORTATE,+ACCUSA+UN+COMITATO&id=15550
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