(dagli scolari della scuola di Barbiana nel Mugello)
Questo libro non è scritto per gli insegnanti ma per i genitori. E' un invito a organizzarsi. A prima vista sembra scritto da un ragazzo solo. Invece gli autori siamo otto ragazzi della scuola di Barbiana. Altri nostri compagni che sono a lavorare ci hanno aiutato la domenica. Dobbiamo ringraziare prima di tutto il nostro priore che ci ha educati, ci ha insegnato le regole dell'arte a ha diretto i lavori. Poi moltissimi amici che hanno collaborato in altro modo: per la semplificazione del testo, vari genitori. Per la raccolta dei dati statistici, segretari, insegnanti, direttori, presidi, funzionari del ministero e dell'Istat, parroci. Per altre notizie, sindacalisti, giornalisti, amministratori comunali, storici, giuristi
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"Lettera a una professoressa, andrebbe ogni tanto riletto per rammentare i nostri privilegi".
Dovrebbe essere consultato dagli insegnanti di ogni grado scolastico e da tutti coloro che sono impegnati in politica per avere sempre presente l'idea di come cambia il mondo visto dal punto di vista dei più deboli".
"Dal tempo in cui i ragazzi hanno scritto "Lettera a una professoressa" la scuola è cambiata. Lentamente cambia e forse migliora. La società però non ha compiuto neanche quei lentissimi passi fatti dalla scuola"."La Costituzione, è stata l'unica certezza, la base dalla quale è nato il percorso formativo dei ragazzi di Barbiana. La nostra Costituzione ha impresso nei loro animi la speranza di un cambiamento possibile verso il meglio e la giustizia sociale. E pensare che alcuni pochi maldestri uomini invasi da un senso di onnipotenza stanno cercando di modificarla in peggio".
Perché non rispondiamo a quei ragazzi? Forza insegnanti, maestre, professori, genitori.
Scrivete un-email all'indirizzo: wmontanelli@libero.it
Possiamo fare una interessante raccolta delle vostre risposte.
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Buone vacanze, Flavio
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