Dossier Statistico Immigrazione Caritas-Migrantes 2010
XX Rapporto
"Dossier 1991-2010: per una cultura dell'altro"
Caritas Italiana - Fondazione Migrantes
Caritas diocesana di Roma
Scheda di sintesi (pdf) - Introduzione (pdf)
Il Dossier è stato presentato martedì 26 ottobre 2010 in tutte le regioni.
Vedi luoghi e orari delle presentazioni
Presentazione nazionale - Comunicato stampa (pdf)
Roma, martedì 26 ottobre 2010, ore 10.30
Teatro Orione – Via Tortona, 7 – Piazza Re di Roma
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:: Saluto del Comitato di Presidenza Caritas-Migrantes (pdf) - Mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma
:: Proiezione del video sul Dossier 2010 (testo - pdf) realizzato da Rai News 24
:: Presentazione del rapporto (pdf) - Franco Pittau, coordinatore del Dossier Statistico Immigrazione Caritas-Migrantes
:: Il punto di vista degli immigrati (pdf) - Radwan Khawatmi, imprenditore
:: Il punto di vista del mondo ecclesiale (pdf) - S.E. Mons. Guerino Di Tora, segretario della Conferenza episcopale del Lazio
Il primo Rapporto sull'Immigrazione Caritas-Migrantes, di cui quest'anno si ripropone la copertina, venne pubblicato nel 1991, e l'edizione 2010, vent'anni dopo, rappresenta una ricorrenza speciale riassumibile con il motto: "Dossier 1991-2010: per una cultura dell'altro".
I 50 capitoli, articolati a diversi livelli (internazionale, nazionale e regionale), con il supporto della più ampia documentazione statistica e delle indagini sul campo, affrontano gli aspetti più rilevanti deI fenomeno migratorio, da quelli socio-economici a quelli culturali e giuridici. La struttura del volume è quella da tempo consolidata.
Introduzione e scheda riepilogativi
II contesto internazionale ed europeo
Flussi migratori e stranieri soggiornanti
Il mondo del lavoro
I contesti regionali
I rifugiati e il sistema di accoglienza
Secondo il Comitato di Presidenza Caritas-Migrantes (mons. Vittoria Nozza per Caritas Italiana, mons. Giancarlo Perego per la Fondazione Migrantes e mons. Enrico Feroci per la Caritas diocesana di Roma), pregiudizi e chiusura sono di ostacolo alla convivenza ed è tempo di rendersi conto che integrazione e pari opportunità vanno di pari passo, in un intreccio di doveri ma anche di diritti.
L'auspicio è che vengano superate idee preconcette e si spiani la via ai nuovi cittadini con i quali l'Italia deve imparare a camminare verso il futuro: un orientamento, questo, suggerito sia dall'analisi sociale, sia da una cultura autenticamente evangelica.
nota mia: anche quest'anno è uscito il Dossier Caritas sull'immigrazione. Solo due dati estrapolo: i migranti sono 5.000.000; da soli producono ricchezza per 11.000.000.000 di euro. Premesso che detesto dare una lettura economicistica del fenomeno, e chi mi legge lo sa, trovo che solo queste due cifre dovrbbero farci riflettere. Le conclusioni che se ne possono trarre sono praticamente infinite. Ne daremo alcune:
1. come al solito fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce: quanti sono i migranti che delinquono? Quanti sono quelli che pagano le tasse, non evadono un centesimo, e via dicendo? E quanti sono i nativi che NON pagano le tasse e che evadono tutto ciò che possono? Tanto per fare un esempio, un po' di tempo fa era venuto alla ribalta il comune di Arzignago (guarda caso, non lontano da Adro: quello retto da una giunta monocolore leghista che aveva letteralmente farcito la scuola di simboli leghisti -ben 700: quanto sono costati? quanto è costato rimuoverli, ammesso che siano stati rimossi?). Nel territori comunale di Arzignago ci sono circa 600 aziende: praticamente nessuna aveva mai versato un euro di tasse (ancora oggi mi chiedo come sia possibile: se non pago il bollo auto se ne accorgono subito, se un centinaia di aziende non versano una lira, nessuno se ne accorge. Come mai?). e un imprenditore rispondeva all'allibito giornalista di Rainews24 'perchè dovrei essere pentito? mica ho ammazzato nessuno!'...roba da chiodi! E io che sono uno di quelli che se ho un debito di 50 euro non dormo la notte...va be, andiamo avanti!
2. l'uomo non è mai stato un animale stanziale: ha sempre vagato per il pianeta, fin dalla più remota preistoria: dalle vallate del Corno d'Africa si è sparso per il pianeta (per i sostenitori della teoria pluricentrica, anche da altri punti, ma la sostanza non cambia). Certo un tempo occorrevano anni per fare quello che oggi impieghiamo poche ore. Ma anche i primi abitanti della Liguria (della padania, non so) erano di 'razza' negroide (vedi scavi dei Balzi Rossi, ai confini con la Francia. A proposito lo sanno i leghisti che scienziati come i Cavalli Sforza -che non è un gruppo musicale, ma due genetisti italiani di fama mondiale- sostengono che le razze non esistono? Secondo me ci sono solo due razze: le persone e i razzisti (con questi ultimi sarei razzista, ma avrei il timore di cadere in un paradosso...).
3. dicevo: abbiamo 5.000.000 di nuovi abitanti. Bene! Anche il papa ha detto che immigrare è un diritto ma accogliere è un dovere. Per una volta siamo d'accordo! E, a parte l'altra italia, quella che da sempre lavora con i migranti, per una società aperta, i politici che fanno? la sinistra ce l'ha un'idea su cosa e come fare pe proporre un'alternativa allo stato di cose presenti? O dobbiamo aspettare il prossimo Dossier?
1 commento:
"Solo voy con mi pena
sola va mi condena
correr es mi destino
para burlar la ley
perdido en el corazn
de la grande Babylon
me dicen el clandestino
por no llevar papel..."
Manu Chao
http://www.youtube.com/watch?v=P7kZsCgE5lQ
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