Sul sito della Camera e' possibile, cercando la risoluzione Ruffino n.7-1007 del 2001 della commissione Difesa, trovare le cifre spese per le missioni militari all' estero dal 1982 al 2008. Sono riportate in euro in valore reale, in maniera cioe' da essere confrontate tra loro. Dal 2000 al 2008 e' stato speso circa 6 miliardi di euro, approssimativamente quanto speso nei venti anni precedenti. Queste pero' sono le cifre stanziate per le missioni militari , le cifre effettivamente spese per queste missioni sono molto superiori. Sul Manifesto di ieri era scritto che gli ordigni scaricati dall' Italia sulla Libia, non penso nel deserto libico, hanno un valore di 850 milioni di euro, piu' di quanto stanziato per tutte le spese della missione dal 1 luglio al 30 settembre. Insomma le spese sono molto ingenti e quelle riportate dalla legge per il finanziamento costituiscono solo una parte di queste.
Ho trovato qualche notizia in piu' sulle leggi che regolano le missioni militari. Manca una legge quadro perche' le missioni si sono moltiplicate solo negli ultimi anni e questo e' riportato dalla relazione della Commissione Difesa che spiega come siano diventate ora parte delle relazioni internazionali-diplomatiche.
Da qualche anno si lavora ad una legge quadro che regoli questa materia. Secondo le intenzioni dichiarate in futuro le missioni sarebbero decise dal Consiglio dei Ministri che deve informare poi Presidente della Repubblica e Parlamento. Il finanziamento e la parte amministrativa dovrebbero avere l' approvazione del Parlamento. Per il momento, in attesa di una legge quadro, ci sono delle consuetudini che si sono ripetute nel tempo con alcune variazioni.
Quanto alla proroga della missione libica dal 1 ottobre, questa avra' bisogno necessariamente di una legge per il finanziamento, perche' e' indispensabile per il diverso inquadramento dei militari nel periodo della permanenza all' estero e per la parte amministrativa contabile della missione stessa. La decisione della proroga dovrebbe venire dal Consiglio dei Ministri che in questa occasione pero' non ha discusso della cosa in maniera formale.
Ovviamente in modo informale ne hanno discusso , le dichiarazioni di Bossi e Calderoli riportate dall' Ansa sono delle prese in giro, tollerate da tutta la politica,stampa (forse troppo impegnata a contestare le leggi bavaglio) e da tutta la societa' civile italiana. La missione va avanti e non ci sono decisioni formali che abbiano autorizzato questo. Tutti zitti.
La Lega aveva fatto votare a tutta la maggioranza una mozione che fissava un termine temporale certo alla missione e nella legge votata poi ad agosto questo termine era stato fissato al 30 settembre. Quindi questa data e' formalizzata da una legge per una scelta politica dichiarata, mentre tutte le altre missioni presenti nella legge sono finanziate fino al 31 dicembre. Il rifinanziamento e la continuazione della missione smentiscono la mozione di fine aprile e la legge di luglio, ma nessuno lo dice , nessuno lo sa.
Il Parlamento e le Commisioni Affari Esteri e Difesa dovrebbero essere informate della scelta della proroga e se non e' stato fatto potrebbero chiedere al Governo di farlo. Ma non lo fanno, compresa l' Idv che in realta' l' ultima volta ha votato contro il finanziamento.
La consuetudine e' che il rifinanziamento avvenga per mezzo di un Decreto Legge del Consiglio dei Ministri la settimana prima o quella dopo l' inizio del periodo interessato al finanziamento. Il fatto che ancora questo Decreto non si sia stato varato e' una scelta, non e' dovuto a tempi tecnici. Il provvedimento e' di routine e ricalcherebbe gli ultimi Decreti fatti, non sono certo necessari 15 giorni per scriverlo. Problemi magari ci saranno per quantificare l' importo necessario,a causa dell' incertezza sui tempi previsti, e per indicare la copertura finanziaria. Resta il fatto pero' che intanto questi soldi sono spesi e la missione continua. Non e' in dubbio la missione e la spesa,non preventivata, per questa ma ci sono problemi su come giustificarla agli occhi degli italiani. Tutto questo ripeto nel silenzio di Governo, opposizione, Presidente della Repubblica, Parlamento, societa' civile, media.
Nessun commento:
Posta un commento