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lunedì 26 marzo 2012

Risposte alla Proposta: Ugo Tombesi

Caro Giuliano,



vorrei saper rispondere con solide argomentazione al Tuo semplice quesito, ma in fatto di scelte religiose, non posso che trasmettere i miei forti dubbi e tutto sommato anche una certa confusione.
Intanto, diciamo, io non rinnego la mia formazione cristiana per quanto, nel bene e nel male, può aver influito sulla mia personalità di base. Oggi, tuttavia mi sento profondamente lontano dalla Chiesa, in particolare dalle sue istituzioni e dal suo potere materiale e morale. Mi sforzo di non rompere con la cultura cristiana e, sotto questo profilo, considero di grande interesse le riflessioni di Carlo Maria Martini e di Vito Mancuso. Non sò fino a che punto quanto affermano sia condiviso dai cattolici militanti.
Per quanto concerne la pratica, da circa 5 anni, abbiamo dato vita ad un gruppo di meditazione seduta, seguendo gli insegnamenti del monaco vietnamita Thich Nhat Hanh. Il gruppo è aperto, si riunisce settimanalmente a casa mia, ma non persegue alcuna forma di proselitismo. Una parte di questi praticanti, se dovesse autoclassificarsi non si dichiarerebbe buddista ed io sono tra questi.
La meditazione seduta e silenziosa mi è di grande aiuto anche sotto il profilo esistenziale.
Da un punto di vista teorico, in questo campo, il libro che ho letto di recente e che più mi ha colpito è "Confessione di un ateo buddhista" di Stephen Batchelor che è l'autobiografia di uno studioso scozzese che si è misurato con le varie scuole del buddhismo.
Come avrai capito grande è il disordine sotto il cielo e probabilmennte anche nella mia testa. A presto


Ugo Tombesi

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