Chi mi conosce sa quanto sia felice della frana che ha travolto la lega nord. Lo so che non si dovrebbe gioire delle disgrazie altrui, però ogni tanto prendersi qualche soddisfazione...
La lega ha legittimato ogni forma di egoismo, di razzismo e fascismo. Ha incentivato la paura del diverso e l'incultura della xenofobia. Ha disprezzato ogni forma di umanità e ogni idea di solidarietà. Ha voluto costruire muri invece di ponti. Voleva la secessione, invece di abbattere confini.
Purtroppo non è stata sconfitta dalla politica, che spesso e incautamente se ne è servita (ricordate quel fine geniaccio a nome Massimo D'Alema che definì la lega una costola della sinistra? Se questa era la sinistra, se la tenessero pure...
Purtroppo non è stata sconfitta da una cultura dell'accoglienza, del rispetto e della solidarietà.
La lega è crollata sotto il suo stesso marciume, fatto di lingotti d'oro, lauree comprate all'estero, diamanti. Che squallore! I Celti duri e puri che contano le pietre preziose e non sanno dove mettere i lingotti...neanche la peggire democrazia cristiana...
...ora diamoci da fare per costruire una vera alternativa (in giro non se ne vedono molte), contro ciò che resta del leghismo ma anche contro questo governo che affama, che non tocca i privilegi. I partiti negli ultimi vent'anni si sono mangiati 2,3 miliardi (lo scrivo in cifre, che rende meglio l'idea: 2.300.000.000) di euro. Cosa si poteva fare con quella cifra? Lascio all'immaginazione dei lettori...
Ora tutti cercano di intercettare i voti leghisti. A quanto pare, una buona metà verrà catturata da Beppe Grillo e dal suo movimento (come dire: dalla padella leghista alla brace populista). Ho ascoltato Grillo qualche volta in tv. Fa paura. Un mix di autoristarismo e moralismo becero, condito con un po' di intolleranza. Sugli altri partiti, meglio tacere, anche se avevo vaghe simpatie per Vendola, ma sembra che anche lui abbia le sue magagne (per usare un termine dialettale ligure: i suoi problemi). L'alternativa? Uscire dal liberismo che tanti danni ha prodotto (nella sola Italia ci sono 5.000.000 di disoccupati), per costruire un'Italia socialista.
Nessun commento:
Posta un commento