Ricevo i seguenti testi da due amici: la prima è Cinzia, una convertita musulmana che abita nel modenese e racconta della sua esperienza in diretta (è una delle 'mamme' de giornalismo2012 -http://giornalismo2012.wordpress.com). il secondo è Francesco Astengo che socializza una breve riflessione.
Di mio aggiungerei una modesta proposta: se il Presidente della Repubblica destinasse i fondi per la parata del 2 giugno ai terremotati non farebbe una cosa buona e giusta? Chi se ne frega di vedere mezzi militari scorazzare per le vie della capitale mentre c'è gente senza casa, che ha perso tutto? Ma si sa: la retortica patriottarda vince sempre...
Terremoto e ansia 10mo giorno di scosse
Pubblicato il 29/05/2012
di Cinzia Aicha Rodolfi
Qui a Modena la prima scossa di magnitudo 5,9 avvertita alle 4.04 nella notte tra il 19 e il 20 maggio ci ha svegliati di soprassalto con il letto che ballava avanti ed indietro, a destra e sinistra. Ma nessun danno e nessun morto.
Certamente e’stato uno spavento che e’ andato aumentando un ora dopo con la seconda scossa solo leggermente minore della prima, la quale ci ha fatto ben capire che non si trattava di un avvenimento isolato, anche perché ne sono subito accadute altre seppur lievi a confermare il fatto che questo sisma sia un evento duraturo e tristemente ci siamo psicologicamente rassegnati alle cosiddette di assestamento.
Abbiamo poi passato i successivi 9 giorni sentendone molte più piccole e lievi, ma in continuazione; come dire che non ci lasciavano neppure il tempo di dimenticarcene.
Ci sono stati momenti in cui le scosse erano addirittura vicine di qualche minuto una dall’altra.
Succede che, anche se non hai una vera paura, si sviluppa una strana ansia psicologica che potremmo chiamare fobica, in quanto ti metti ad aspettarle seppur temendole.
E’ come quando sei in sala parto e aspetti la contrazione, nasce un malsano rapporto di dipendenza da attesa, inspiegabile razionalmente, ma reale.
Ieri notte ad un certo punto non riuscivo più a distinguere quali fossero le scosse vere da quelle che invece pensavo lo fossero, ma non lo erano.
In questa situazione di attesa, anche se molto stanchi, non si riesce facilmente a prendere sonno e verosimilmente l’ansia che è prima proprio la causa dell’ insonnia, diventa poi il motivo di un’ulteriore agitazione che si alimenta proprio per il non riuscire a dormire. Quando si dice “il cane che si morde la coda”…
Stamattina alle ore 9.03 mentre la maggior parte delle persone era perfettamente sveglia e attiva ecco un’altra forte scossa della stessa magnitudo 5,9 che questa volta ci ha trovati in piedi, ma ci ha lasciati ancora più spaventati e preoccupati.
Dalle case, negozi, uffici e scuole tutti sono usciti per le strade e molti anziani visibilmente provati lanciavano sguardi terrorizzati e invocazioni. Alcune donne piangevano pensando ai bambini a scuola, tanti correvano probabilmente dai loro cari.
Tutti con il cellulare in mano, ma le linee sono saltate per almeno due ore.
In provincia di Modena sembra che non ci siano stati danni gravi, qualche crepa e calcinacci caduti, vecchi edifici a rischio ora sono inagibili; e pare non ci sia stato nessun morto.
A seguire ancora diverse scosse minori, poi alle ore 11.30 una di magnitudo 4,2 e alle ore 12.56 ancora un’altra scossa intensa e lunga di magnitudo 5,6.
La temperatura è alta, ma molte persone oramai non vogliono più entrare nelle case ed ovunque nei giardini, cortili e prati ci sono accampamenti di emergenza.
Chissà come passeranno la notte i più ansiosi? Probabilmente nelle auto, dicono molti.
Per me che sono credente e alquanto fatalista, convinta che la nostra ora ultima su questa terra è già stata decisa, ed inevitabilmente, ovunque io possa andare non avrò modo di cambiare il mio destino, non è la paura di morire, bensì un’ansia latente per un evento altamente pericoloso, incontrollabile e improvviso.
Stiamo diventanto psicotici?
Mentre scrivo ecco altre scosse, guardo i mobili leggeri e ho la conferma perché li vedo muoversi. Il nemico è sempre con noi, come in agguato pronto a tornare …
In psichiatria si dice che : “Mentre la paura è la risposta emotiva ad una minaccia o ad un pericolo ben riconoscibili e di solito esterni, è caratterizzata dal riconoscimento del pericolo presente e dal sufficiente accordo con lo stimolo, e le cause sono extrapsichiche, cioè esterne e facilmente individuabili; ecco che l’ansia invece è un’apprensione o una spiacevole tensione data dall’intimo presagio di un pericolo imminente e di origine in gran parte sconosciuta. Ciò che si prova è sproporzionato a qualsiasi stimolo noto, alla minaccia o al pericolo che ci sovrasta. Le cause dell’ansia sono in questo caso intrapsichiche”
L’ansia è appunto una manifestazione emotiva presente in tutti, ciò che si differenzia è il fatto che può presentarsi in grado più o meno elevato da persona a persona e da momento a momento ed inoltre la relativa capacità di sopportazione che varia da un individuo all’altro. Alcune persone sono definite ansiose, perché reagiscono con ansia anche in condizioni in cui la maggior parte della gente considera tranquille. Mentre altri non sono ritenuti tali, non perché siano effettivamente esenti dall’ansia, ma per il fatto di riuscire a selezionare meglio le condizioni che possono risvegliarla.
Intanto, pur sapendo questo e quello, pur fatalisti e rassegnati … ci chiediamo come e quando sapremo che il sisma è finito ?
Da Modena dove comunque non abbiamo avuto vittime e nemmeno danni gravi il nostro secondo pensiero è a pochi chilometri verso nord dove invece tanti hanno l’epicentro sotto i loro piedi e da 10 giorni dormono nelle tende.
Augurandoci finisca presto anche questa prova invitiamo chi volesse dare un contributo alle persone che hanno perso la casa, a mettersi in contatto con le varie associazioni certificate e con le maggiori banche.
pubblicato su http://giornalismo2012.wordpress.com/2012/05/29/terremoto-e-ansia-10mo-giorno-di-scosse/
TERREMOTO
In un Paese, l’Italia, dove si sta toccando davvero il fondo della moralità e della qualità nella convivenza civile e politica anche l’abbattersi di una calamità naturale come il terremoto rappresenta la spia di un disagio profondo e di una scarsa, se non inesistente, attenzione alla qualità della vita delle cittadine e dei cittadini.
Pur con il massimo rispetto per tutte le persone che hanno subito danni e per la vera e propria tragedia che ha colpito intere comunità, non può che essere rimarcato il fatto che la maggior parte delle vittime siano lavoratori uccisi durante lo svolgimento delle loro mansioni, all’interno di capannoni industriali miseramente crollati.
Si pone un problema di fondo relativo alla qualità di queste edificazioni (tutte risalenti a tempi piuttosto recenti) e agli evidenti problemi di speculazione edilizia che emergono: speculazione portata avanti nella fretta di accumulazione del profitto che ha contraddistinto il modello del Nord-Est del Paese a partire dagli anni’80, quelli in cui si è avviata la liberazione dai “lacci e lacciuoli” ed è venuta avanti l’idea vincente della “fabbrichetta” luogo d’intensivo profitto e altrettanto intensivo sfruttamento.
Una fretta che probabilmente ha accompagnato l’urgenza del dichiarare i capannoni agibili, allo scopo di riprendere il più rapidamente possibile il ciclo produttivo.
Nell’ambito della gravissima crisi economica che stiamo attraversando vengono al pettine i nodi di un modello economico profondamente sbagliato, per il quale eviteremmo di usare la consueta allocuzione “ di sviluppo”.
Un’occasione di profondo ripensamento per molti, pagata però un prezzo del tutto inaccettabile.
Savona, li 29 maggio 2012 Franco Astengo
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