- pubblicato il 24 Aprile 2012 alle 14:44
Nella sintesi della Relazione sulla legge 185 sparisce per la prima volta la tabella sulle transazioni mediate dalle banche
Cala il silenzio sulle “banche armate”. Nel Rapporto del Presidente del Consiglio sui lineamenti di politica del Governo in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento” per l'anno 2011, usuale sintesi della più corposa relazione sulla legge 185/90, sono infatti scomparse quest’anno tutte le indicazioni sulle banche che hanno intermediato le transazioni finanziarie di pagamento dei contratti.
La denuncia arriva da Francesco Vignarca e Luca Martinelli, che su Altreconomia hanno diffuso oggi l’atteso report (quest’anno è arrivato molto in ritardo sulla scadenza del 31 marzo) e fatto una prima analisi: «Una voce che si dovrà ora derivare dai dati integrali ma che, attraverso una tabella apposita, nel Rapporto c'è sempre stata e che permetteva già in prima battuta di diffondere l'elenco delle cosiddette “banche armate”», dicono.
Manca anche il dettaglio usualmente dedicato ad elencare i materiali autorizzati per Paesi di destinazione, e che descriveva - seppur in modo generale - la tipologia dei sistemi d'arma autorizzati ed esportati nel corso dell'anno: «Fornire questo tipo di dato era stata un'indicazione di trasparenza messa in atto durante l'ultimo Governo di Romano Prodi (2006-2008), prassi poi continuata durante il Governo di Silvio Berlusconi in carica fino al novembre 2011. Una scelta descritta che proprio nella prima produzione di dati del Governo “tecnico” Monti si è persa».
Le armi fruttano tre miliardi
Quanto ai dati, nel 2011 il ministero degli Esteri ha rilasciato 2.497 autorizzazioni all'esportazione di materiali di armamento, di cui il 65% riguarda esportazioni definitive. Il loro valore complessivo si aggira sui 3 miliardi di euro. L’impresa che più ha esportato, al netto dei programmi intergovernativi, è Agusta spa con il 14,4%, pari a 756,19 milioni di euro, seguita da Orizzonte Sistemi Navali spa (con il 7,9%, per 416,17 milioni di euro), Iveco spa (5,55%, con 292,13 milioni), Alenia Aermacchi (4,81% e 252,95 milioni) e Alenia Aeronautica spa (4,30%, pari a 226,00 milioni).
Verso l'Algeria
I maggiori acquirenti sono stati l’Algeria, che ha acquistato il 9,08%, pari a 477,52 milioni di euro, seguita da Singapore con il 7,5%, pari a 395,3 milioni, dall'India e i suoi 259,4 milioni (5,26%) dalla Turchia con il 3,2% (170 milioni) e dall'Arabia Saudita con il 3,1% (166 milioni).
Fonte dell'articolo: VITA.it
Indirizzo web dell'articolo: http://www.vita.it/news/view/119998
Nessun commento:
Posta un commento