mercoledì 23 novembre 2011
Campagna per i diritti di cittadinanza e il voto. Adesione critica
Nati in gran parte in questo Paese, solo al compimento della maggiore età si vedono riconosciuto il diritto a chiederne la cittadinanza. Il luogo di provenienza dei loro genitori è lontano, spesso non ci sono mai stati. A loro, alle loro famiglie, vengono per lo più frapposte soltanto barriere. Limitazioni insormontabili e ingiustificate, che danno luogo a disuguaglianze, ingiustizie e persecuzioni.
L’articolo 3 della nostra Costituzione stabilisce il principio dell’uguaglianza tra le persone, impegnando lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscano il pieno raggiungimento. Ma nei confronti di milioni di stranieri questo principio è disatteso.
Noi, uomini e donne che considerano l’uguaglianza valore fondante di ogni democrazia e la decisione di persone di origine straniera di diventare cittadini/e italiani/e una scelta da apprezzare e valorizzare, siamo convinti che la battaglia per il riconoscimento dei diritti di ogni individuo sia decisiva per il futuro del nostro Paese.
Tutti e tutte dobbiamo assumercene la responsabilità e operare perché l’Italia sia più aperta, accogliente e civile.
Per questo ci impegniamo a:
1. Promuovere in ogni ambito l’uguaglianza tra persone di origine straniera e italiana.
2. Agire a tutti i livelli affinché gli ostacoli che impediscono la piena uguaglianza tra italiani e stranieri vengano rimossi, determinando le condizioni per la sua concreta realizzazione.
3. Promuovere la partecipazione e il protagonismo dei migranti in tutti gli ambiti sociali, lavorativi e culturali. Siamo infatti convinti che esercizio della cittadinanza significhi innanzitutto possibilità di partecipare alla vita e alle scelte della comunità di cui si fa parte.
4. Avviare un percorso che porti alla presentazione in Parlamento di due proposte di legge di iniziativa popolare:
- una proposta di legge che riformi la normativa sulla cittadinanza, aggiornando i concetti di nazione e nazionalità sulla base del senso di appartenenza ad una comunità determinato da percorsi condivisi di studio, di lavoro e di vita.
- una proposta di legge che riconosca ai migranti il diritto di voto nelle consultazioni elettorali locali, quale strumento più alto di responsabilità sociale e politica. A sostegno di quanto proposto, ricordiamo che la Convenzione europea sulla Nazionalità del 1997 già chiedeva agli Stati di facilitare l’acquisizione della cittadinanza per “le persone nate sul territorio e ivi domiciliate legalmente ed abitualmente”.
Sentiamo l’urgenza di riportare il tema della cittadinanza all’attenzione dell’opinione pubblica ed al centro del dibattito politico; per farlo, intendiamo impegnarci con una raccolta di firme e l’organizzazione di eventi e iniziative capaci di sollecitare organizzazioni e singoli a dar vita ad un movimento trasversale e unitario sul tema del diritto di cittadinanza.
Facciamo appello alle Istituzioni, alle forze politiche e sociali, al mondo del lavoro e della cultura, a tutte le persone che vivono in Italia, affinché ognuno svolga il ruolo che gli compete per costruire un futuro di convivenza, giustizia e uguaglianza in cui a ogni individuo che nasca e viva nel nostro Paese sia consentito di essere a tutti gli effetti cittadino/a italiano/a.
Comitato promotore
ACLI
ARCI
ASGI – ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI GIURIDICI SULL’IMMIGRAZIONE
CARITAS ITALIANA
CENTRO ASTALLI
CGIL
CNCA – COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE COMUNITÀ D’ACCOGLIENZA
COMITATO 1° MARZO
COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI PER LA PACE E I DIRITTI UMANI
EMMAUS ITALIA
FCEI – FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE IN ITALIA
FONDAZIONE MIGRANTES
IL RAZZISMO È UNA BRUTTA STORIA
LIBERA
LUNARIA
RETE G2 – SECONDE GENERAZIONI
SEI UGL
TAVOLA DELLA PACE
TERRA DEL FUOCO
CARLO FELTRINELLI, editore
GRAZIANO DELRIO, sindaco Reggio Emilia (presidente)
Prime adesioni
REGIONE EMILIA ROMAGNA
REGIONE LIGURIA
REGIONE PUGLIA
REGIONE TOSCANA
Info
www.litaliasonoanchio.it , info@litaliasonoanchio.it
tel. +39 348 655 4161
nota mia:
"Timeo Danaos etiam donas ferentes": "temo i Greci, anche quando portano doni", diceva la buona (e inascoltata Cassandra) a proposito del cavallo di Troia.
Ovviamente, sono estremamente favorevole alla cittadinanza a chi nasce sul territorio italiano. Come ho già scritto, io i confini li abolirei, come abolirei le patrie e i nazionalismi...L'ho detto e scritto in più seddi: bambini nati qui, che hanno frequentato scuole italiane, guardano (ahimè) tv italiane, giocano con gli indigeni, hanno amici italiani, parlano (purtroppo) solo la lingua italiana, sono costretti ad essere 'stranieri' da una legge imbecille e razzista (la Bossi Fini che ha sostituito l'altretanta sciagurata legge Turco Napolitano che, tanto per dirne una, aveva creato i CPT, prigioni poi sostituite dai CIE del leghista Maroni). Ad Albenga ci sono due Circoli Didattici: in questa situazione si gtrovano in uno il 62% , nell'altro il 51 % dei bambini 'stranieri. Gente dicevo 'italiana' che, a 18 anni, magicamente, diventa 'straniera'. Roba da pazzi.
Andrebbe anche rivisto il concetto di cittadinanza: nell'epoca, apertasi con la Rivoluzione Francese, delle Dichiarazioni Universali (si badi bene) dei Diritti dell'Uomo, del Fanciullo, del Disabile, ecc., i diritti sono solo dei cittadini e non di tutti: e quelli che cittadini non sono, cosa diventano, non-persone?
Però c'è qualcosa che non capisco: primo perchè si tiri fuori ora la questione. La lega è l'unica forza di opposizione al governo Monti (almeno in Parlamento). E' in crisi nera, si sta spaccando, si sta frantumando (ci hanno frantumato i marroni per anni col federalismo, con Roma ladrona, coi terroni, col dio Po, ecc. ecc....un po' per uno!).
Non vorrei che tutto questo, desse alimento ai movimenti leghisti, paraleghisti e fascisti per scatenarsi; che fosse uno stratagemma per distrarre l'opinione pubblica e 'bruciare' una tematica così importante...
...espressi questi dubbi, aderirò anch'io a questa campagna, rimanendo un po' perplesso...
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