la Feltrinelli Libri e Musica
giovedì 28 Gennaio
ore 18.00
AMICO DOLCI
VINCENZO BORRUSO
presentano
BANDITI A PARTINICO
Sellerio
di
DANILO DOLCI
Introduce
DAVIDE CAMARRONE
Danilo Dolci, triestino, si trasferì in Sicilia agli inizi degli anni Cinquanta. Voleva partecipare in prima persona alla rinascita del Meridione. Partì, solo, per Trappeto e Partinico, scoprì una miseria impensabile, una desolazione, un abbrutimento, una ignoranza che facevano dubitare di stare in Italia. Stava in mezzo alla gente, la intervistava, la coinvolgeva: fu il primo in Italia a praticare il digiuno per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e inventò "lo sciopero alla rovescia", che consisteva nel lavorare volontariamente là dove lo Stato era inerte. Così venne riattivata una strada comunale abbandonata. Ma le autorità ritennero che in tale comportamento si configurasse un reato, quello di invasione di proprietà altrui. Per questo Dolci fu arrestato e detenuto per 50 giorni, condotto in manette al processo, e condannato. Per lui si mobilitarono intellettuali come Carlo Levi, Elio Vittorini, Ignazio Silone, Aldo Capitini, Giulio Einaudi e a difenderlo in tribunale fu Piero Calamandrei. In carcere Dolci fu a stretto contatto con tanti poveracci e fu fra i primi a comprendere che la propensione alle attività criminali proprio in quei territori dominati dalla mafia, non poteva essere vinta puntando esclusivamente sulla repressione. Bisognava invece creare opportunità di lavoro. Con questo libro, Dolci voleva far conoscere a tutti le condizioni in cui versava la popolazione di quella terra di banditi, cioè di esclusi dalla società – questo il senso del titolo – anche se Partinico era uno dei paesi della Sicilia attorno a cui si concentrava maggiormente il banditismo. Accanto all'indagine sociologica sulla vita a Partinico, il libro comprende il "Diario per gli amici" di Dolci e i racconti di vita dei diseredati, dei messi al bando.
Introduzione di Norberto Bobbio.
Danilo Dolci (1924 – 1998) nacque a Sesana in provincia di Trieste. Oppositore del fascismo dopo la guerra abbandonò gli studi universitari e dopo una prima esperienza di educatore a Nomadelfia, con Don Zeno Saltini, si trasferì nel '52 in Sicilia, a Trappeto e Partinico. Lì promosse lotte non violente contro la mafia, il sottosviluppo e per i diritti dei braccianti e dei lavoratori. Fra i suoi scritti, Racconti siciliani (pubblicato in questa stessa collana), Inchiesta a Palermo, Lo spreco.
Grazie e buona giornata
Roberta Cusimano
la Feltrinelli Libri e Musica
Responsabile Eventi e Comunicazione
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