Cari amici,
in qualità di insegnante impegnato in attività di sostegno, di operatore interculturale nonviolento e per l'incontro inter religioso, di educatore e di genitore,
propongo di lanciare di lanciare una campagna di disobbedienza civile contro i provvedimenti razzisti emanati dal Ministro dell'Istruzione.
Mettere un limite al numero degli alunni stranieri nelle classi cosa significa? Si vuole forse attuare una sorta di respingimento scolastico?
Lavoriamo per una società aperta, giusta, solidale e interculturale.
Boicottiamo le misure razziste della lega e dei suoi amici!
Giuliano Falco
In un prossimo post, raccoglierò le reazioni (positive al 99.9% alla mia proposta di campagna di obiezione di coscienza)...
1 commento:
Premesso che non condivido in nulla (ripeto: in nulla) l'operato del ministro Gelmini dal suo insediamento ad oggi, la proposta di fissare al 30% il numero massimo di allievi per classe mi sembra di buon senso ed opportuna. Proprio nell'ottica di favorire l'integrazione degli studenti immigrati. Non si tratta di escludere nessuno. Ma di garantire che non vi siano classi formate solo o in gran parte da alunni stranieri: è evidente che in questi casi si crea separazione e ghettizzazione. Fissare il tetto al 30% significa assicurare che le classi siano sempre miste, con una ragionevole misura di allievi stranieri, verso cui rivolgere le necessarie attenzioni pedagogiche e didattiche per favorirne il pieno inserimento nella società italiana. Per cui non vedo alcuna controindicazione al provvedimento.
Posta un commento