PROGETTO BASAGLIA 2008/2009
È sempre utile rammentare che le camere a gas naziste furono usate per la prima volta contro gli handicappati, i malati mentali e i bambini affetti da malformazioni, i diversi per eccellenza.
Il primo teatro dove ho lavorato a Trieste è stato proprio quello che sta all’interno dell’ospedale psichiatrico.
Lì dentro si provava con la porta aperta e gli utenti, questo era l’accordo stabilito con Basaglia, potevano entrare durante le prove e gli spettacoli.
Brunetta, una ragazza lobotomizzata aveva marchiato sul suo volto tutta la violenza di cui il potere istituzionale è capace: insieme a una parte del cervello le aveva tolto la capacità di camminare diritta e la parola. Ciondolava in avanti e si esprimeva a mugugni, quasi come una scimmia. Stava sempre con noi.
Era il 1972, non chiedeva altro che quello che per anni, prima dell’arrivo di Basaglia e della sua rivoluzione, in quello che era stato un lager, le era stato negato: la comprensione e il rispetto umano.
Ad ogni carezza o qualsiasi altro gesto di affetto lei reagiva con un sorriso che, nonostante fosse sdentato, era meraviglioso. Brunetta è morta qualche anno fa. Un’altra ospite fissa in teatro, Norma, da tempo gira tranquilla per la città con la sua borsetta.
Io nel ’74 sono venuto a Milano a fare teatro, ma i loro sguardi e le loro storie (che rivelano di quali nefandezze e brutalità sia stato capace il sistema psichiatrico) fanno parte indelebilmente della mia.
Renato Sarti
Il primo teatro dove ho lavorato a Trieste è stato proprio quello che sta all’interno dell’ospedale psichiatrico.
Lì dentro si provava con la porta aperta e gli utenti, questo era l’accordo stabilito con Basaglia, potevano entrare durante le prove e gli spettacoli.
Brunetta, una ragazza lobotomizzata aveva marchiato sul suo volto tutta la violenza di cui il potere istituzionale è capace: insieme a una parte del cervello le aveva tolto la capacità di camminare diritta e la parola. Ciondolava in avanti e si esprimeva a mugugni, quasi come una scimmia. Stava sempre con noi.
Era il 1972, non chiedeva altro che quello che per anni, prima dell’arrivo di Basaglia e della sua rivoluzione, in quello che era stato un lager, le era stato negato: la comprensione e il rispetto umano.
Ad ogni carezza o qualsiasi altro gesto di affetto lei reagiva con un sorriso che, nonostante fosse sdentato, era meraviglioso. Brunetta è morta qualche anno fa. Un’altra ospite fissa in teatro, Norma, da tempo gira tranquilla per la città con la sua borsetta.
Io nel ’74 sono venuto a Milano a fare teatro, ma i loro sguardi e le loro storie (che rivelano di quali nefandezze e brutalità sia stato capace il sistema psichiatrico) fanno parte indelebilmente della mia.
Renato Sarti
FRANCO BASAGLIA E LA DIVERSITA'
E' tradizione del Teatro della Cooperativa dedicare ogni stagione a qualche personaggio o evento
significativo. La stagione 2008 - 2009 sarà dedicata a Franco Basaglia, a trent'anni dall'entrata in vigore della legge 180 sui manicomi, che ha rivoluzionato, non solo in Italia, il modo di guardare alla realtà sociale e d’intendere le regole della convivenza civile.
Nella terza pagina dell’introduzione de L’istituzione negata (1968) Franco Basaglia accenna
all’atteggiamento discriminatorio nei confronti delle persone di colore e degli ebrei e parla della paura del diverso.
Questo fa comprendere quanto anticipatore fosse il suo pensiero in fatto di diversità, di disagio mentale e di esclusione sociale.
Il cuore della stagione del Teatro della Cooperativa, da metà gennaio a metà marzo, sarà dedicato a Basaglia e la diversità
.
Franco Basaglia e il suo movimento hanno avuto un’importanza fondamentale anche a livello internazionale.
Pur toccando specificatamente la sfera dell’intimo e del personale, la sua rivoluzione psichiatrica ha avuto un grande significato per il nostro paese in tutte le componenti della società.
Questa manifestazione avrà la forma di rassegna interdisciplinare e comprende Spettacoli, serate speciali, mostre ed incontri.
Ci saranno Tre drammi brevi, un’invettiva di Vitaliano Trevisan contro il sistema culturale; Ciarlatown, acrobazie di precarietà globale, spettacolo comico di uno dei clown che provengono dalla scuola del Centro sociale Torchiera: il delirio di una sorta di dott. Stranamore con Claudio Cremonesi e Davide Baldi; Targato H, uno spettacolo straordinario di Davide Anzalone, che siamo felicissimi di ospitare anche se per una serata soltanto; due serate di improvvisazione teatrale di Teatribù, sulla tematica della diversità.
Ci saranno tre incontri speciali a cui teniamo molto.
Il primo nasce in collaborazione con il Museo d’Arte del Paolo Pini: Ale e Franz leggeranno poesie tratte dal libro Folle d’amore che raccoglie delle poesie scritte dai pazienti del Paolo Pini. Avremo poi Barbara Valmorin, attrice straordinaria, premio UBU nel 2004 ed una serata straordinaria con Paolo Rossi.
Sempre all’interno di Basaglia e la diversità, ci saranno i progetti di due giovani artisti.
Ella di Herbert Achternbusch, interpretato da Marco Brinzi, uno degli attori del Sogno e Il tiglio, di Tommaso Urselli, uno dei drammaturghi più interessanti del panorama milanese. È la storia, apparentemente normale, di un padre che induce il figlio a rinchiudersi in una casa di cura mentale.
Teatro della Cooperativa – Via Hermada 8, 20162 Milano
Direzione Organizzativa – Andrea Lisco 333.3243216 / 02.64749997
http://www.teatrodellacooperativa.it/
– direzione@teatrodellacooperativa.it
significativo. La stagione 2008 - 2009 sarà dedicata a Franco Basaglia, a trent'anni dall'entrata in vigore della legge 180 sui manicomi, che ha rivoluzionato, non solo in Italia, il modo di guardare alla realtà sociale e d’intendere le regole della convivenza civile.
Nella terza pagina dell’introduzione de L’istituzione negata (1968) Franco Basaglia accenna
all’atteggiamento discriminatorio nei confronti delle persone di colore e degli ebrei e parla della paura del diverso.
Questo fa comprendere quanto anticipatore fosse il suo pensiero in fatto di diversità, di disagio mentale e di esclusione sociale.
Il cuore della stagione del Teatro della Cooperativa, da metà gennaio a metà marzo, sarà dedicato a Basaglia e la diversità
.
Franco Basaglia e il suo movimento hanno avuto un’importanza fondamentale anche a livello internazionale.
Pur toccando specificatamente la sfera dell’intimo e del personale, la sua rivoluzione psichiatrica ha avuto un grande significato per il nostro paese in tutte le componenti della società.
Questa manifestazione avrà la forma di rassegna interdisciplinare e comprende Spettacoli, serate speciali, mostre ed incontri.
Ci saranno Tre drammi brevi, un’invettiva di Vitaliano Trevisan contro il sistema culturale; Ciarlatown, acrobazie di precarietà globale, spettacolo comico di uno dei clown che provengono dalla scuola del Centro sociale Torchiera: il delirio di una sorta di dott. Stranamore con Claudio Cremonesi e Davide Baldi; Targato H, uno spettacolo straordinario di Davide Anzalone, che siamo felicissimi di ospitare anche se per una serata soltanto; due serate di improvvisazione teatrale di Teatribù, sulla tematica della diversità.
Ci saranno tre incontri speciali a cui teniamo molto.
Il primo nasce in collaborazione con il Museo d’Arte del Paolo Pini: Ale e Franz leggeranno poesie tratte dal libro Folle d’amore che raccoglie delle poesie scritte dai pazienti del Paolo Pini. Avremo poi Barbara Valmorin, attrice straordinaria, premio UBU nel 2004 ed una serata straordinaria con Paolo Rossi.
Sempre all’interno di Basaglia e la diversità, ci saranno i progetti di due giovani artisti.
Ella di Herbert Achternbusch, interpretato da Marco Brinzi, uno degli attori del Sogno e Il tiglio, di Tommaso Urselli, uno dei drammaturghi più interessanti del panorama milanese. È la storia, apparentemente normale, di un padre che induce il figlio a rinchiudersi in una casa di cura mentale.
Teatro della Cooperativa – Via Hermada 8, 20162 Milano
Direzione Organizzativa – Andrea Lisco 333.3243216 / 02.64749997
http://www.teatrodellacooperativa.it/
– direzione@teatrodellacooperativa.it
da una mail di laura tussi (che ringrazio)
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