Riporto volentieri questa mail dell'amico Vittorio, di Noisiamochiesa, sottolienando la petizione contro la revoca della scomunica ai lefebvriani...
Cara, caro,
molti mi hanno scritto che non riuscivano a firmare la petizione contro la revoca della scomunica ai lefebvriani, già da me inviata e che, partita dalla Germania, sta raccogliendo moltissime firme ovunque; ti invio nuovamente il testo , se lo apri e lo condividi puoi firmarlo aprendo il sito tedesco (cliccando CTRL e poi bitte hier klicken) e seguendo poi la procedura, compresa quella di ricopiare la password di sicurezza come indicato in fondo ai tuoi dati personali. I nostri amici tedeschi mi dicono che è importante raccogliere molte firme fuori dalla Germania e dall'Austria. Quindi fai il possibile e fai girare il testo.Grazie.
Poi ti unisco la locandina per l'incontro durante il quale il 7 marzo a Milano ricorderemo Amilcare Giudici, nostro grande amico, fratello e teologo . Per favore fai girare la notizia ovunque ti sembri utile, particolarmente tra quanti l'hanno conosciuto, magari in tempi lontani, nelle Comunità di base e in altre occasioni
Shalom Vittorio
ti segnalo anche il sito www.appellotestamentobiologico.it se vorrai firmare il documento di Ignazio Marino sulla legge sul testamento biologico da lui proposta e che è alternativa a quella, inaccettabile, in discussione in Parlamento proposta dalla destra
Vittorio Bellavite
Via Vallazze 95
20131 Milano (Italy)
Tel. +39-022664753
cell. 3331309765
«Per il riconoscimento incondizionato delle risoluzioni del Concilio Vaticano II»
La revoca pontificia della scomunica dei vescovi della Fraternità tradizionalista S. Pio X, resa nota il 24 gennaio 2009, ha per i sottoscritti il significato della riammissione di persone che si sono riconosciute e ancora si riconoscono apertamente avversari delle riforme avviate con il Concilio Vaticano II.
Di fronte alle esternazioni antisemite e alla negazione dello sterminio nazista degli ebrei da parte del vescovo Richard Williamson e dei suoi seguaci condividiamo l’indignazione delle nostre sorelle e dei nostri fratelli di fede ebraica. Prendiamo inoltre atto del fatto che l’atteggiamento della Fraternità S. Pio X nei confronti dell’ebraismo, nella sua globalità, non corrisponde alle esigenze avanzate dal Concilio relativamente al dialogo ebraico-cristiano. Accogliamo con soddisfazione le dichiarazioni in questo senso della Conferenza Episcopale Tedesca e del Zentralkomitee der Deutschen Katholiken [«Comitato centrale dei cattolici tedeschi»], così come le chiare prese di posizione della Conferenza Episcopale Francese e di altri vescovi.
I sottoscritti ritengono essere un segnale non casuale il fatto che papa Benedetto XVI abbia compiuto questa revoca in diretta prossimità temporale – con tutto il suo simbolismo – con il cinquantesimo anniversario dell’annuncio della convocazione del Concilio Vaticano II da parte di papa Giovanni XXIII. Questo passo indietro fa temere che alcuni settori della Chiesa cattolica si chiudano a riccio su posizioni di rifiuto completo di ogni modernità. Un passo indietro con cui si consente a questi settori della Chiesa cattolica romana – accanto a molti altri – di rifiutare apertamente lo spirito e la lettera di significativi documenti del Concilio Vaticano II, come il decreto sull’ecumenismo Unitatis redintegratio, la dichiarazione sulle religioni non cristiane Nostra Aetate, la dichiarazione sulla libertà religiosa Dignitatis humanae e la costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes. Attualmente non è possibile prevedere l’entità delle gravi conseguenze di questa decisione per la credibilità della Chiesa cattolica romana. Ma con ogni probabilità il prezzo da pagare sarà molto alto.
Con tutto il rispetto verso gli sforzi del papa tesi all’unità della Chiesa, ci sembra particolarmente scandaloso che il nuovo riavvicinamento del Vaticano a questo movimento tradizionalista e scismatico sia avvenuto, con tutta evidenza, senza formulare alcuna precondizione. Ancora nel giugno 2008, in occasione del ventesimo anniversario della scomunica di Lefebvre, la fraternità sacerdotale rifiutò l’esortazione della Santa Sede alla riconciliazione teologica e politico-ecclesiale, non ottemperando all’invito di Roma a sottoscrivere una dichiarazione in cinque punti con le condizioni per una possibile reintegrazione nella Chiesa romana.
Il ritorno alla piena comunione con la Chiesa cattolica può essere possibile soltanto se le risoluzioni del Concilio Vaticano II verranno riconosciute incondizionatamente, con le parole e con i fatti, come pretende anche il motu proprio Summorum Pontificum sul rito tridentino.
Finché il Vaticano si sforzerà solamente di riportare all’ovile le «pecorelle smarrite» dei settori tradizionalisti della Chiesa, senza rimuovere anche altre scomuniche, senza rivedere gli interventi nei confronti di teologhe e di teologi riformatori e senza essere disponibile al dialogo con tutte le aree che nel mondo si impegnano per la riforma, la barca della Chiesa cattolica romana non potrà che subire pesanti sbandamenti.
Essen, 28 gennaio 2009
Prof. Dr. Norbert Scholl, Angelhofweg 24b, 69259 Wilhelmsfeld ed altre decine di primi firmatari di teologi e cattolici di base
Per firmare tasto ctrl e cliccare su > > > b i t t e h i e r k l i c k e n < < <
Segreteria Nazionale Comunità di base
Noi siamo Chiesa
Comunità di base Nord-Milano Comunità di base di Busto Arsizio Comunità di San Pietro Cusico Gruppo del Vangelo-Milano
ricordano
AMILCARE GIUDICI
teologo amico che per molti anni
è stato loro vicino nella ricerca
e nel cammino di una fede sempre nuova
intervengono
FRANCESCA BIANCHI, CRISTINA GRAZIANI, GILBERTO SQUIZZATO – Comunità di base di Busto Arsizio
ALDO LAMERA – Comunità di base di S.Pietro a Cusico
ALESSANDRO SACCHI – Pontificio Istituto Missioni Estere
MARCELLO VIGLI – Centro di controinformazione ecclesiale di Roma
coordina
VITTORIO BELLAVITE – Noi siamo Chiesa
· Seguiranno interventi di amici che hanno vissuto con lui momenti di partecipazione e di ricerca e che da lui sono stati accompagnati in questo percorso. Si cercherà anche di raccogliere i suoi interventi e i suoi scritti
perché rimanga la memoria del suo percorso di fede.
Sabato 7 marzo 2009 ore 15-18
Spazio civico Chiamamilano
Largo Corsia dei Servi , 11 Milano - MM1 San Babila
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