RETE di donne e uomini per l'ECOLOGIA,
il FEMMINISMO, la NONVIOLENZA
Come deciso il 2 marzo scorso, CI INCONTRIAMO sabato 19 aprile 2008 dalle ore 10 alle 17 a Bologna, nella saletta sindacale della stazione ferroviaria (di fronte alla mensa dei ferrovieri, sulla sinistra del piazzale esterno) * DEDICHEREMO solo una prima parte della giornata (dalle 10 alle 12) all'analisi del terremoto elettorale, delle sue cause e conseguenze per noi ecologisti, femministe, amici della nonviolenza, a partire dal fatto che, nella scorsa assemblea, non era stata definita una linea comune da tenere in questa tornata elettorale. * DISCUTEREMO soprattutto della costruzione di una Rete di donne e uomini, associazioni e comitati che abbia come fine principale sostenere iniziative e lotte locali, mettendo in comune conoscenze, esperienze, strumenti di informazione e creando anche eventi nazionali sui temi affrontati. * DISCUTEREMO anche sulle possibilità per la Rete di presentare direttamente (dove riusciremo a creare le condizioni necessarie) liste elettorali con propri contenuti e candidati (senza la mediazione di alcun partito) per i vari livelli istituzionali, a partire da quello territoriale (quartieri, comuni), fino alla dimensione europea. * CI CONFRONTEREMO - sulle caratteristiche della Rete e sul metodo nonviolento da adottare (chi partecipa, minime regole interne, come agisce, come comunica, un suo nome, divisione dei compiti, ecc.) - sul censimento delle iniziative (locali o non) da sostenere come Rete - sulla scelta delle iniziative comuni da mettere in cantiere per i prossimi mesi (prime proposte: iniziative ecologiste in molte città sabato 4 ottobre, San Francesco, festa degli alberi; iniziative regionali antimilitariste per il 4 novembre (Giornata delle forze armate, "Non festa ma lutto", domenica 2 novembre) contro le basi a Vicenza, Aviano, Ghedi Bs, Camp Derby Pi, Taranto, Napoli) * PROPONIAMO di confermare il metodo di lavoro basato su: interventi brevi (massimo 5 minuti a testa), linguaggio nonviolento, decisioni prese con il massimo consenso possibile , riconvocazione pubblica (non troppo ravvicinata) e indirizzario pubblico dei partecipanti alla Rete; * PROPONIAMO inoltre piccoli gruppi di lavoro per censire e preparare le iniziative, precisare contenuti e metodi, curare la comunicazione, ecc. in modo da chiudere questa fase costituente prima dell'estate (sabato 14 giugno?), cercando di non creare un recinto (se non per quanto riguarda i fondamentali principi nonviolenti), ma un terreno di collaborazione con tutte le persone di buona volontà.
Michele Boato micheleboato@tin.it,
Maria G. Di Rienzo sheela59@libero.it
Mao Valpiana mao@nonviolenti.org
Per chi non l'avesse letto, ecco il "Manifesto di Bologna" del 2 marzo 2008, che dà l'avvio alla rete:
dall'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 nasce la
RETE DI DONNE E UOMINI PER L'ECOLOGIA , IL FEMMINISMO E LA NONVIOLENZA
Ci siamo incontrati in molti, da tutta Italia, per dare assieme una risposta all'abisso che divide il Palazzo dalla popolazione, per uscire dalla subalternità e dal fatalismo del “non si può fare nulla” contro le continue guerre, le devastazioni ambientali, il maschilismo e i fondamentalismi che negano la dignità di tutti gli esseri umani, le mafie e il razzismo, le sopraffazioni e le ingiustizie
Ci siamo detti che, sulle questioni più importanti, come
- la partecipazione anti-Costituzionale dell'Italia alla guerra in Afghanistan,
- lo scandalo della Tav, del Mose, dei rigassificatori e degli inceneritori, dell’incremento dissennato del trasporto aereo e delle autostrade
- la provocazione della nuova base militare usa a Vicenza e delle testate nucleari a Ghedi ed Aviano
- il razzismo, l’informazione negata, la corruzione e le complicità con i poteri criminali
i governi di destra e di centrosinistra non hanno mostrato grandi differenze
Perciò noi, che facciamo parte dell'arcipelago di comitati, associazioni, movimenti e persone che non si sono stancate di lottare contro le ingiustizie, le guerre e le violenze (anche contro gli amici animali), il razzismo e le mafie, il maschilismo e la devastazione delle relazioni umane e della biosfera, e ci sforziamo di realizzare una società e una vita più amichevole e più sana, fuori dall’ossessione consumistica e dall’invasione dei rifiuti, in armonia con la natura e nella difesa dei beni comuni, come nostra sorella acqua,
abbiamo deciso
di riprendere il cammino iniziato con la nonviolenza di Aldo Capitini e Maria Montessori, il socialismo libertario di Rosa Luxemburg e Lelio Basso, l'anti-autoritarismo del '68, il femminismo che dagli anni 70 illumina le nostre vite , l'ecologismo di Laura Conti e Alex Langer e del primo Arcipelago verde.
per costruire,
con un metodo basato su comunicazione, concretezza, inclusione, democrazia dal basso e rispetto reciproco:
- una rete che colleghi e rafforzi le moltissime esperienze locali, e, partendo da esse, prepari anche una presenza diretta del movimento in politica, attraverso la costruzione di liste pulitissime, fatte da uomini e donne coraggiose, disinteressate, nonviolente e competenti
- un programma che, uscendo dal “pensiero unico” di sviluppo e crescita, si basi su:
1. decrescita e ricerca del benessere nella sobrietà,
2. energia solare, risparmio e bioarchitettura per diventare indipendenti dai combustibili fossili, dal ricatto nucleare e dalle emissioni di gas serra e di polveri cancerogene
3. difesa della democrazia e suo ampliamento verso i referendum locali e il potere dal basso,
4. smilitarizzazione del territorio, con riduzione delle spese militari, abbandono di armamenti offensivi e basi usa, nucleari e non, creazione di un corpo civile di pace europeo
5. società accogliente, solidale e aperta alle diversità, nel rispetto delle regole di convivenza e solidarietà, con un forte impegno per i diritti delle donne e contro la violenza su di esse; con un particolare impegno all'educazione al genere ed al rispetto tra i generi; un impegno alla lotta contro la violenza di genere e all'analisi di genere di ogni progetto; apertura alle varie culture, ma né tradizioni né ideologie possono essere usate per negare alle donne i loro diritti umani.
- regole di comportamento comuni che:
1. impediscano la politica come professione e come strumento di arricchimento,
2. instaurino un confronto diretto sistematico tra elettori ed eletti,
3. pratichino il principio del 50% di presenza femminile in ogni sede istituzionale
4. applichino la scelta della nonviolenza anche nel linguaggio
Constatando che la precipitazione della crisi di governo impedisce materialmente la presentazione di queste liste alle prossime elezioni (con la conseguenza di diverse scelte, dal voto per “il meno peggio” di quello che i partiti di centro e di sinistra propongono, alla disponibilità di candidarsi nella lista civica “Per il bene comune”, fino all'astensionismo attivo)
l'assemblea ha deciso di mettere le basi per la rete
- utilizzando anche a questo scopo il quotidiano telematico “La nonviolenza in cammino”
- aprendo la lista di discussione “Donne e uomini per ecologia e nonviolenza” con l'aiuto tecnico della rete di Lilliput
- riconvocandosi subito dopo le elezioni, sabato 19 aprile dalle ore 10 alle 17, ancora a Bologna, nella stessa sala sindacale della stazione ferroviaria, per decidere un programma,
iniziative e ulteriori strumenti di lavoro comuni.
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