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giovedì 31 marzo 2011

INTERVISTA A PATRIZIA KHADIJA DEL MONTE (a cura di Cinzia Aicha Rodolfi)

Ho conosciuto personalmente Patrizia Khadija Del Monte e Cinzia Aicha Rodolfi all'incontro ingauno contro i matrimoni forzati. Sono rimasto colpito da entrambi, soprattutto dall'intelligenza, dalla pacatezza e dalla serenità di entrambe. Cinzia mi ha inviato parecchi articoli che pubblicherò piano piano: alcuni erano più legati alla contingenza. Ho scelto l'intervista a Patrizia per la simpatia che ha suscitato in me...




Intervista a PATRIZIA KHADIJA DAL MONTE , scrittrice e traduttrice oggi responsabile italiana della” campagna europea contro i matrimoni imposti” a cura di Cinzia Aicha Rodolfi






Davanti alla sua casa nel verde della campagna emiliana mi accoglie affettuoso il suo sorriso ed il suo abbraccio, ma soprattutto la dolcezza dei suoi occhi celesti dai quali traspare tutta la serena saggezza di una donna che ha un vissuto lunghi studi teologici Cattolici accompagnati da una costante ricerca del Trascendente nella preghiera e nella meditazione, ora retaggio di grande spessore nel suo presente di studiosa di Islam, unica donna musulmana italiana che emerge per la sua grande cultura Cristiana e Islamica nonché per il suo impegno di testimone dell’Islam scientifico scevro di qualsiasi folklore. Ospite opinionista di rilievo a trasmissioni televisive e radiofoniche, relatrice a convegni islamici, traduttrice di libri islamici dal francese, stretta collaboratrice di H.R. Piccardo per le edizioni Al Hikma e per il sito Islam-online.it, membro dell’E.M.N.(european muslim network)scrive articoli di raffinata letteratura teologica ed etica e collabora saltuariamente con diverse riviste, tra cui Madrugada dove partecipa ad un progetto a sfondo interreligioso . Patrizia Khadija e’ il simbolo della donna italiana musulmana che persegue un equilibrio tra il rigore Religioso e lo stile espressivo e creativo occidentale, orgogliosa di esprimere la sua Fede con l’intraprendenza e la passione che le ha insegnato la sua cultura che lei stessa definisce poco radicata nelle certezze , ma più impegnata nell’evoluzione dell’espressione e del pensiero.


Mi racconta del suo ultimo, ennesimo, impegno che la vede madrina italiana nella “Campagna europea contro i matrimoni imposti”, un progetto nato 4 anni fa a Rotterdam su iniziativa dello SPIOR(associazione musulm di Rotterdam) e del comune stesso olandese, ed ora diffuso in tutta Europa, il cui fine è educare prima di tutto al valore della libera scelta dello sposo e della sposa contro l’ attitudine di obbligare i giovani a matrimoni forzati, praticata soprattutto in nazioni fortemente tradizionali, tipo India e Pakistan dove è diffusa anche nella comunità musulmana. (Esistono nelle società islamiche i matrimoni combinati che però sono un’altra cosa perché non si giunge all’imposizione.)


E’ molto importante per la comunità musulmana mettere in luce come l’Islam consideri valido il matrimonio solo se vi e’ un libero consenso tra le parti. Si deve sottolineare che i matrimoni imposti sono tradizioni legate al passato preislamico, che non hanno derivazione religiosa , anzi ci sono detti (hadith) che raccontano come il Profeta (p.b.l.) abbia dato ad alcune donne la libertà di sciogliere il matrimonio che era stato loro imposto. I matrimoni imposti dunque sono legati a un tipo di cultura tradizionale-patriarcale e là dove essa sussiste non è così evidente l’effettiva violazione del diritto della persona, perché coperta da un uso diffuso e accettata perché risalente ad ataviche memorie. Quando pero’ queste famiglie si spostano in Occidente dove la cultura e’ molto diversa, il problema diventa più evidente e si aggrava, generando situazioni violente nelle famiglie, e sono documentati diversi casi di fughe da casa per evitare tali matrimoni. In Italia il problema non emerge ancora così nettamente, come per es. in Olanda – dice Patrizia Khadija – per cui ci risulta difficile avere il giusto appoggio dai comuni per fare le presentazioni della campagna e diffondere il fascicolo informativo. Questa campagna per essere efficace deve essere portata avanti in prima persona dalla comunità musulmana e dai musulmani stessi attraverso un lavoro di concerto di tante persone; l’iniziativa deve arrivare con toni educati e rigorosamente supportati da una scientifica cultura Religiosa per non essere sentita come una imposizione occidentale. Il lancio della campagna e’ avvenuto quest’anno a Torino 21 ottobre, presenti Marianne Vorthoren, responsabile del progetto contro i matrimoni forzati e coordinatrice campagna a livello europeo e Tariq Ramadan. Patrizia Khadija ha già tenuto discorsi all’interno delle scuole e durante gli incontri dell’ A.D.M.I (ass. donne musulm. Ital.). Il lavoro può raggiungere un’efficacia più ampia se supportato dalle singole amministrazioni e sperando sempre nell’attivo coinvolgimento dei giovani che sono i diretti beneficiari di questa iniziativa sociale e civile .






Tratto da http://donna.huda.it/?p=25

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