[Adistanews] Le novità della settimana
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NATALE CON I TUOI... ADISTA PER CHI VUOI!
Care lettrici, cari lettori,
lo dicevamo già un paio di settimane fa... Natale si avvicina... e con il Natale il desiderio di un pensiero a chi ci è più vicino. Un pensiero - magari - che aiuti anche a... pensare!
- Perché non il libro delle "Omelie laiche" di Adista, allora, con commenti al Vangelo dell'anno liturgico in corso scritti da personalità come Tissa Balasuryia, Marcelo Barros, Luigi Bettazzi, Luisito Bianchi, Leonardo Boff, Gabriella Caramore, Vitaliano Della Sala, Erri De Luca, Giovanni Franzoni, Jacques Gaillot, Alberto Maggi, Lidia Maggi, Enzo Mazzi, Antonietta Potente, Samuel Ruiz Garcia, Alessandro Santoro, Alex Zanotelli e tanti altri...
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E ora.... buona lettura!
Adista Notizie n. 126 - 12 Dicembre 2009
UN NATALE DI TUTTI I COLORI. REAZIONI
ED INIZIATIVE CRISTIANE CONTRO IL "WHITE CHRISTMAS" LEGHISTA
35331. ROMA-ADISTA. Continua a suscitare polemiche l’operazione White Christmas voluta dalla giunta leghista del comune di Coccaglio, in provincia di Brescia (v. Adista n. 123/09). Nemmeno le dichiarazioni del ministro Roberto Maroni, che ha parlato di una montatura mediatica, sono riuscite a calmare le acque: "È stato applicato il Pacchetto Sicurezza come avviene in molti altri comuni", ha minimizzato Maroni. Il ministro era stato chiamato in causa dal sindaco di Coccaglio, Franco Claretti, che aveva raccontato del successo riscosso dal progetto alla prima convention di sindaci leghisti, a Milano il 24 ottobre scorso: "Il ministro Maroni è un uomo pratico – aveva detto Claretti – ci ha dato dei consigli per attuare il provvedimento senza incorrere nei soliti ricorsi ai giudici". Lungi dal disconoscere l’operazione, Maroni liquida la faccenda affermando che su White Christmas "è stato montato un caso del tutto inesistente".
"Dolore" e "tristezza" per questa vicenda hanno invece espresso - facendo seguito al messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati, che si svolgerà il prossimo 17 gennaio - mons. Antonio Maria Vegliò e mons. Agostino Marchetto, rispettivamente presidente e segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, durante la conferenza stampa convocata il 27 novembre scorso in occasione della presentazione del messaggio. "È una vicenda dolorosa", ha detto mons. Marchetto: "Il Natale celebra il mistero dell’annunciazione alla Vergine e chiama all’accoglienza di Gesù Bambino. Anche Gesù, come dice il papa nel suo messaggio, era un rifugiato in Egitto".
Richiamano al Vangelo e all’amore per il prossimo i parroci di alcuni comuni della Franciacorta (Adro, Cazzago, Coccaglio, Cologne, Erbusco e Rovato) che lo scorso 29 novembre hanno distribuito nelle loro chiese una lettera aperta ai cittadini e alle istituzioni. "Il Signore - vi si legge - ci dice di amare noi stessi: per questo richiediamo sicurezza, condizioni di vita fisica e spirituale consone al Vangelo". "Ma proprio perché l’amore del prossimo per noi è un dovere congenito alla nostra fede e perché nel prossimo è presente lo stesso Cristo - prosegue la lettera -, vi invitiamo a chiedere le stesse cose anche per coloro che sono venuti a vivere tra noi da altre terre e da altri Paesi: a loro come a noi stessi dobbiamo chiedere il rispetto di tutte le regole e di tutte le tradizioni. Dobbiamo chiedere giustizia e severità per chi delinque, qualunque sia il colore della sua pelle, e non verso chi ha l’unico torto di essere diverso da noi. Solo se tutti crediamo e difendiamo la dignità di ogni essere umano, possiamo sperare che si ricreino quelle condizioni che possono garantire pace e sicurezza. La crisi che incombe, che ci fa tremare per i posti di lavoro, potrà richiedere ancora una maggior solidarietà reciproca, anche, magari, verso quegli immigrati che insieme al lavoro e alla cassa integrazione, dopo sei mesi rischiano di perdere anche il permesso di soggiorno. Il cammino non è facile - concludono i parroci -, ma la meta è certa: coniugare il doveroso rispetto e l’amore per noi stessi con l’amore per l’altro, chiunque esso sia".
"Dopo averle provate tutte (dallo sradicamento delle panchine a Treviso all'erezione del muro di via Anelli a Padova, dal fossato anticaravan di Schio alle panchine anti clochard di Trieste) arriviamo a programmare un bellissimo e cristianissimo White Christmas in quel di Brescia", è l’amaro commento di don Aldo Antonelli, parroco di Antrosano, in provincia de L’Aquila: "Un Natale tutto ‘bianco’ come la loro nera coscienza". "Cosa si intende per ‘tradizione cristiana’?", si domanda don Antonelli facendo riferimento alla definizione di Natale fornita dall’assessore alla sicurezza di Coccaglio, il leghista Claudio Abiendi: "Forse le truppe conquistatrici che al grido di ‘Cristo Re’ scotennavano gli indios d'America Latina non prima di averli però battezzati? O le truppe di mercanti che sempre da quelle terre hanno importato in Europa tanto e tanto di quell'oro e argento che non basterebbe la lunghezza dell'equatore per scriverne l'attuale valore? O gli imperi coloniali che hanno schiavizzato continenti interi mercificando la Bibbia e sacralizzando diamanti?". "Se queste sono le radici cristiane - è la conclusione di don Aldo - io mi dichiaro anticristiano. E se questa è la civiltà europeaoccidentale io mi dichiaro apolide e clandestino!".
Due iniziative di contrasto a questo clima xenofobo e razzista ha in programma la comunità di base di S. Paolo di Roma. La prima, ‘Oggi i vetri li laviamo noi’, prevista per il 6 dicembre a Roma presso i semafori di via Ostiense come protesta nei confronti dell’ordinanza del sindaco Gianni Alemanno che dal 1.mo novembre scorso vieta di sostare ‘su sedi stradali pubbliche’ con secchio e straccio, o con fazzoletti di carta e altra mercanzia in vendita.
La seconda, una festa annunciata da una lettera aperta "ai cittadini e alle cittadine di altre nazionalità che arrivano e vivono in Italia", si svolgerà a ridosso del Natale: "Sorta come ricorrenza religiosa - si legge nella lettera - poi, nel tempo, senza perdere per i credenti il significato originario, è divenuta la festa degli affetti e delle relazioni sicché è ormai una festa di tutti e tutte, credenti e non credenti. Ricorda la comparsa nel mondo di una grandissima buona notizia: l’eguaglianza di tutti gli esseri umani". "Quest’anno - è l’invito della Comunità di Base - ci piacerebbe festeggiare insieme a voi il ricordo della comparsa dell’idea di eguaglianza di tutti e tutte sulla Terra, non soltanto per costruire un segno di amicizia e di reciproca accoglienza, ma anche per ribadire il valore dei diritti che dall’eguaglianza derivano". (ingrid colanicchia)
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