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giovedì 3 dicembre 2009

Crocifisso: il parere di una musulmana

Non può essere un oggetto da brandire come un’arma a proprio uso e consumo

di Renata Rusca Zargar

Io sono musulmana (nata cristiana ed educata dalle suore di Santa Maria Giuseppa Rossello) e da tempo sento discutere la questione del Crocifisso nei luoghi pubblici dello Stato, in particolare nelle scuole. Prima di citare risposte e parteggiare per l’una o l’altra, mi sembrerebbe giusto esprimere qualche considerazione pratica.

Nella mia qualità di insegnante (dal 1975), mi sono trovata ad operare in aule con e senza Crocifisso, anche se, nella maggioranza, il Crocifisso non c'era e nessuno ne sentiva la mancanza. Infatti, come anche la Chiesa sa bene, ormai la maggior parte degli italiani sono atei. Alcuni, magari, hanno ricevuto i Sacramenti ma non sono praticanti, molti non danno nessuna educazione religiosa ai figli, secondo la famosa regola che "da grandi sceglieranno". Personalmente, non condivido affatto questa regola, perché un genitore deve dare tutto se stesso ai figli in ogni campo, e poi allora, davvero, essi da grandi potranno scegliere consapevolmente. E' un po' come se non insegnassimo a non rubare perché i figli decideranno da adulti se rubare o no! Tanti genitori, dunque, non ritengono di dover formare su questo punto, come ben dimostra l’atteggiamento sbigottito della maggioranza dei miei alunni quando parlo di San Francesco (letteratura italiana) o del Cristianesimo (storia), ecc. perché non conoscono quasi nulla.

Comunque, mi è capitato, una volta, che un Crocifisso rotto e caduto da dove era appeso, fosse abbandonato e girasse qua e là sui banchi. L'unica persona infastidita (solo perché mi sembrava di mancare di rispetto a Gesù) ero io. Agli altri, quel povero Crocifisso rotto non diceva nulla.

Poi venne l'italiano convertito all'Islam che disse che non ci dovevano essere i Crocifissi nei luoghi pubblici.

Allora, la segretaria della scuola dove mi trovavo in quel tempo corse subito a comprare i Crocifissi per metterli in tutte le aule, mentre varie tipologie di persone si schierarono in difesa della religione cristiana e dei suoi simboli. Così come succede oggi davanti alla sentenza della Corte di Strasburgo.

Ma che cosa rappresenta il Crocifisso? La difesa dei propri egoistici diritti contro quelli delle altre persone?

Gesù avrebbe forse buttato la gente a mare condannandola alla morte o alla prigionia in un paese governato da un ex sanguinario dittatore? Avrebbe mai detto che alcuni sono più civili e superiori agli altri? O avrebbe accolto e condiviso la vita con chi soffre, con chi ha di meno? Non è il Cristianesimo una religione di amore e di pace?

Allora io mi chiedo: Gesù avrebbe voluto che a difenderlo fosse una società di istigatori al razzismo, in nome di denaro, potere, lussuria? Certamente sì, se queste persone fossero cambiate e si fossero pentite dei loro peccati.

C’è poi un altro problema che mi sembra degno di rilievo. In molte scuole, la bestemmia non viene sanzionata in nessun modo e anche i genitori di molti ragazzi ammettono tali espressioni, che spesso sono diventate un comune intercalare. Io non ammetto, invece, la bestemmia, perché penso che, se una persona è credente, non possa bestemmiare e, se non lo è, non debba mancare di rispetto a chi crede sinceramente in Dio. Eppure nessuno sta facendo una crociata sulla bestemmia, forse perché non sono i poveri extracomunitari a bestemmiare?

In conclusione, se il Crocifisso è lo strumento per combattere altri esseri umani, che venga pure eliminato.

Ma se il Crocifisso è simbolo di un messaggio di pace, amore, accoglienza, giustizia, perdono, accettazione di tutti i fratelli e sorelle creature di Dio, ben venga.

Qualsiasi religione e le varie Dichiarazioni dei diritti umani si nutrono degli stessi valori e non sarà difficile spiegarli ai bambini di tutte le religioni o atei, a tutte le classi scolastiche.

L’importante è che non si voglia difendere solo un oggetto da brandire pericolosamente come un’arma

a proprio uso e consumo.

Renata Rusca Zargar

Sabato 28 Novembre,2009 Ore: 00:11

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