PENSIERO
Uno dei problemi centrali di Simmel è quello della possibilità delle scienza sociali. Affermando che tali discipline possiedono un compito descrittivo, egli respinge il postulato dell'esistenza di una struttura legale della realtà storico-sociale; si propone quindi di stabilire le categorie che stanno alla base delle scienze sociali. La domanda centrale di Simmel è quindi: come è possibile la storia? (in senso kantiano). Per quanto riguarda la conoscenza della natura, Kant aveva risposto che essa costituisce una rappresentazione del soggetto: le leggi universali che contraddistinguono la natura, non sono altro che forme del nostro spirito. In che modo il soggetto umano può conoscere la storia, che in qualche modo è parte di sé? Secondo Simmel, questa conoscenza può aver luogo nella stessa direzione che Kant aveva indicato rispetto alla natura, cioè in base al principio che lo spirito forma anche l'immagine dell'esistenza spirituale (storia) mediante le categorie che sono proprie di esso in quanto spirito conoscitivo. Queste categorie vengono interpretate da Simmel non come principi a priori, in senso kantiano, ma come punti di vista relativi (ossia come presupposti forniti di validità ipotetica), che hanno la funzione di organizzare concettualmente il dato empirico. La loro validità è relaitva, come relativi sono i risultati raggiunti dalle scienze sociali e dalla conoscenza storica. La relatività del conoscere Secondo Simmel, la verità di qualsiasi proposizione può essere riconosciuta soltanto in base a criteri già esistenti, che derivano la propria validità da altri criteri posti a un livello superiore. Si viene così a costituire una gerarchia di conoscenze, ognuna delle quali valida a condizione della validità dell'altra. E' chiaro che questa gerarchia ci conduce a un qualche fondamento ultimo che fornisca agli altri elementi che fanno riferimento ad esso la loro giustificazione, senza averne esso stesso bisogno. Che cosa sia però tale conoscenza assoluta, noi non potremo mai saperlo, perché il suo contenuto reale non potrà mai essere stabilito. Simmel giunge così al relativismo riguardo ai principi della conoscenza: i principi fondamentali costituiti, che esprimono una volta per tutte l'essenza delle cose, diventano progressivamente principi regolativi, cioè punti di vista relativi che sevono a progredire nella conoscenza. In L'intuizione e la vita, la vita viene considerata un principio incondizionato da cui hanno origine tutte le forme di realtà, che sono realizzate dalla vita e nello stesso tempo si contrappongono al suo scorrere. La vita, infatti, può esprimersi soltanto in una qualche forma, cioè in prodotti o in contenuti di un qualsiasi genere. Ma tali configurazioni sono dotate di una stabilità, di una loro logica interna: si contrappongono perciò alla vita che li ha formati. Ecco quindi la contraddizione insanabile: la vita può realizzarsi soltanto in forme e nello stesso tempo non può esaurirsi in esse perché deve porsi sempre al di là di qualsiasi struttura definita.
OPERE -- Sulla differenziazione sociale [1890] -- I problemi della filosofia della storia [1892], Marietti, Genova, 1982 -- Introduzione alla scienza morale [1892] -- Filosofia del denaro [1900], UTET, Torino, 1984 -- La metropoli e la vita dello spirito [1903] -- Kant. Sedici lezioni [1904] -- La religione [1906], Bulzoni, Roma, 1994 -- Kant e Goethe, [1906], IBIS, 1995 -- Schopenhauer e Nietzsche [1907], Ponte alle Grazie, Firenze, 1995 -- Problemi fondamentali della filosofia [1910] Opera che segna il punto di partenza dello sviluppo del pensiero di Simmel in senso metafisico. -- Goethe [1913] -- Rembrandt. Un saggio di filosofia dell'arte, [1916], Abscondite, 2001 -- Problemi fondamentali della sociologia [1917] -- L'intuizione e la vita [1918] -- Il conflitto della cultura moderna [1918] -- Ventura e sventura della modernità. Antologia di scritti sociologici, Boringhieri, Torino, 2003
BIBLIOGRAFIA ITALIANAMarco Vozza, Introduzione a Simmel, Laterza, Bari, 2002 D. Formaggio, Introduzione a G. Simmel. Arte e civiltà, Milano, 1976 Massimo Cacciari, Introduzione a Simmel. Saggi di estetica, Padova, 1970 Antonio De Simone, Georg Simmel. I problemi dell'individualità moderna, Quattroventi, Urbino, 2002 Antonio De Simone, Leggere Simmel. Itinerari filosofici, sociologici ed estetici, Quattroventi, Urbino Bruna Giacomini, Relazione e alterità. Tra Simmel e Lévinas, Il Poligrafo, 1999 Fabio D'Andrea, Soggettività e dinamiche culturali in G. Simmel, Jouvence, 1999
Marco Vozza, I confini fluidi della reciprocità. Saggio su Simmel, Mimesis, Milano
Vittorio D'Anna, Il denaro e il terzo regno. Dualismo e unità nella filosofia di Georg Simmel, CLUEB, Bologna, 1996 Emanuela Mora, Comunicazione e riflessività. Simmel, Habermas, Goffman, Vita e Pensiero, 1994 David Frisby, Frammenti di modernità. Simmel, Kracauer, Benjamin, Il Mulino, Bologna, 1992 Francesco Mora, Georg Simmel: la filosofia della storia tra teoria della forma e filosofia della vita, Jouvence, 1991
Tratto da www.ildiogene.it/
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