ho promosso una petizione on line contro la grave decisione del Governo, avallata dal presidente Napolitano. Ti prego di pubblicizzare questo link e d'invitare tutti-e a sottoscrivere l'appello. Grazie e un affettuoso saluto. Ermete Ferraro
LINK: http://www.petizionionline.it/petizione/litalia-ripudia-la-guerra-gli-italiani-ripudino-chi-vuole-farcela-fare/3990
Caro Marescotti,
consentimi un commento alla Dichiarazione di Peacelink sui bombardamenti in Libia, che condivido largamente nello spirito e negli intenti.
Purtroppo non è vero che la risoluzione ONU autorizza solo la no-fly zone. Questa è prevista dal par. 6, ma il par. 4 autorizza invece qualsiasi stato membro "a prendere tutte le misure necessarie... per proteggere i civili e le aree a popolazione civile", una formula vaghissima che si presta alle interpretazioni più sperticate. E' vero però che anche l'interpretazione più audace non può giustificare atti come le bombe dirette a Gheddafi, o la fornitura di armi e assistenza agli insorti. Così come è vero che né il trattato ONU, né il trattato NATO obbligano l'Italia ad intervenire.
Ma al di là di questo, il fatto è che questa risoluzione, come altre che l'hanno preceduta, è un'autentica mostruosità giuridica e morale, come ho argomentato sul mio blog ( http://albertocacopardo.blogspot.com/ ) che invito gli interessati a visitare. Questa vicenda non fa che confermare che finché l'ONU non si darà una nuova Carta che definisca finalmente un sistema di regole e di controlli efficaci sugli interventi coercitivi, la pace nel mondo resterà una chimera.
Aggiungo che la partecipazione italiana non viola solo l'art. 11, che purtroppo è tecnicamente privo di efficacia operativa, ma, peggio ancora, viola il cardine dell'intero diritto internazionale, consacrato nell'art. 10, che è l'obbligo di rispetto dei trattati. Anche su questo si può vedere il post "L'Italia bombarda la Libia, il diritto e la democrazia" sul blog di cui sopra.
Permettimi infine di osservare che il link al testo italiano della Risoluzione 1973 riportato in calce alla Dichiarazione, conduce ad un sito che ha copiato la mia traduzione dal solito blog, ma omettendo la numerazione dei paragrafi, cosa che rende un po' ardua la lettura. Forse sarebbe opportuno sostituirlo con un link all'originale.
Cordialmente,
Alberto Cacopardo
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