Ancora un giovane soldato italiano vittima della guerra in Afghanistan. E' il quarantunesimo. In una guerra in cui le persone uccise sono ormai innumerevoli, ed ancor piu' innumerevoli quelle mutilate, ferite, ridotte all'indigenza e alla sofferenza piu' estreme.
Cessino le guerre. Cessino le stragi. Cessi questa folle semina di morte e di odio, di distruzioni e di barbarie.
Ed innanzitutto, per quanto concerne specificamente la responsabilita' di noi italiani, cessi la partecipazione italiana alle guerre e alla stragi in Afghanistan e in Libia.
La partecipazione italiana a quelle guerre e' infatti due volte criminale: perche' partecipa di un crimine contro l'umanita' che si e' gia' concretizzato nella morte di innumerevoli esseri umani; e perche' viola in modo flagrante e scellerato la Costituzione della Repubblica Italiana, oltre che il diritto internazionale.
Il Parlamento italiano puo' e deve prendere una decisione: non rifinanzi piu' la partecipazione italiana alla guerra e alle stragi.
Il Parlamento italiano puo' e deve prendere una decisione: faccia cessare immediatamente questa sanguinaria violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.
Il Parlamento italiano scelga la pace e la legalita'.
Il Parlamento italiano scelga il diritto e la civilta'.
Il Parlamento italiano decida di utilizzare le risorse pubbliche per salvare le vite umane anziche' per farle sopprimere.
Vi e' una sola umanita'.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 25 luglio 2011
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