Cari amici,
un progetto di legge della Lega Nord, dietro le "belle parole", da amplissimo potere discrezionale agli psichiatri, alla faccia del rispetto della dignità e dei diritti della persona umana. . Vedi sotto, "in copia e incolla". C'è il rischio malcelato di patologizzare il dissenso, le idee diverse dal conformismo generale, così come è avvenuto ed avviene in tutti i regimi totalitari, comunisti, nazifascisti, etc.
prof. Giovanni Falcetta
MenteInPace Martedì 26 Maggio 2009 ore 12:39
MenteInPace: la prescrizione psichiatrica obbligatoria
Prescrizione psichiatrica obbligatoria, strutture di accertamento psichiatrico all’interno dei pronto soccorso, centri ospedalieri dedicati per la cura dei malati di depressione, trattamenti psichiatrici effettuabili anche presso strutture private accreditate rappresentano le principali novità del Disegno di Legge n. 1423 presentato dai senatori Fabio Rizzi e Rossana Boldi (Lega Nord). Ridare alla psichiatria italiana il suo ruolo di scienza medica positiva e non solamente di semplice tutela sociale del disagio psichico, attraverso la creazione di strutture di accertamento e osservazione psichiatrica prolungata all’interno dei pronto soccorso, l’introduzione della nuova figura giuridica della prescrizione psichiatrica obbligatoria con la quale si notificano al paziente i trattamenti cui si deve sottoporre, la possibilità di effettuare i trattamenti psichiatrici all’interno di strutture private accreditate, un finanziamento differenziato per le diverse strutture dipartimentali per fare sì che categorie diverse di pazienti psichiatrici non vengano messe in competizione per l’accesso alle risorse, l’istituzione di un Comitato tecnico permanente sulla salute mentale per dare vita ad un sistema efficace di controllo della spesa sanitaria, sull’efficienza e sulla qualità delle prestazioni erogate e infine la possibilità di curare efficacemente gli oltre cinque milioni di malati di depressione e di attacchi di panico in centri dedicati Sono queste le principali novità contenute nel Disegno di legge: “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale”, presentata dai senatori Fabio Rizzi e Rossana Boldi della Lega Nord che si propone di aggiornare e razionalizzare i principali punti critici della Legge 180, poi 833, del 1978.
Lo scopo del provvedimento è innanzitutto quello di incrementare l’accesso ai servizi psichiatrici pubblici evitando che la malattia psichica ricada esclusivamente sulle spalle delle famiglie dal momento che attualmente, in base ai dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Italia vi sono almeno 500.000 pazienti cronici da curare nei servizi psichiatrici e circa 2 milioni di persone con disturbi dell’umore gravi. Di questi solamente un malato grave su quattro e una persona con disturbi dell’umore su dieci vengono effettivamente presi in carico dai servizi pubblici.
Per il senatore Fabio Rizzi ciò è dovuto al fatto che i cittadini non si rivolgono ai servizi pubblici dal momento che l’adesione al servizio psichiatrico deve essere volontaria e i malati che non cercano attivamente una cura non vengono trattati. In questo senso la prescrizione psichiatrica obbligatoria ha lo scopo di incrementare l’accesso dei pazienti alle strutture di cura.
Secondo la senatrice Rossana Boldi molti malati non hanno una chiara consapevolezza del loro stato e quindi non vengono curati semplicemente per mancanza di diagnosi: si verifica quindi la situazione paradossale in base alla quale vengono trattati con successo solamente i malati più collaborativi e meno gravi mentre gli incurabili sono spesso lasciati in carico alle famiglie e solo pochissimi sono ospitati in strutture che offrono accoglienza a lungo termine.
Con la Prescrizione Psichiatrica Obbligatoria (PPO) al paziente viene prescritto il trattamento a cui deve sottoporsi per migliorare la sua condizione di vita. Se ciò non avviene scatta il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) che gli impone il ricovero in ospedale, secondo la procedura attuale che rimane invariata.
La PPO rappresenta quindi uno strumento di prevenzione attraverso il quale si mira a responsabilizzare il paziente portandolo a percepire il raggiungimento degli obiettivi terapeutici come un suo successo personale.
Il DDL incentiva inoltre la terapia domiciliare dei pazienti psichiatrici e considera strategicamente ottimale l’apporto ed il pieno coinvolgimento dei familiari nel piano terapeutico, anche se il servizio pubblico è responsabile di garantire in toto l’attuazione dei trattamenti prescritti.
Le nuove strutture interdipartimentali di accertamento psichiatrico previste dal DDL Boldi-Rizzi sono concepite per svolgere un servizio continuativo di supporto al pronto soccorso degli ospedali all’interno dei quali sono integrate, per formulare la diagnosi delle malattie mentali e per svolgere una specifica attività di informazione, prevenzione e prescrizione dei trattamenti. Tali strutture dovranno inoltre disporre di locali idonei all’interno dei pronto soccorso per realizzare un’osservazione prolungata e collaboreranno alla gestione degli stati di intossicazione acuta da sostanze con l’eventuale ausilio delle forze di polizia.
Un ulteriore punto di forza del DDL è rappresentato dall’attenzione alla comunicazione delle malattie mentali che dovrà essere effettuata con strumenti di comunicazione sociale idonei per tutti i settori della società in modo da poter garantire un’informazione comprensibile e aggiornata sulle malattie e sugli strumenti di controllo della salute mentale personale. Il concetto da trasmettere è che la malattia mentale è un evento non dipendente dalla volontà o dalla colpa morale e che solamente una diagnosi e una terapia appropriate possono iniziare a risolvere i disagi sopportati dai malati e dalle loro famiglie.
“La vera rivoluzione culturale operata da questo provvedimento consiste in una grande attenzione alla persona e ai principi etici che regolano il rapporto tra lo Stato ed il malato di mente, non solo agli aspetti pratici e procedurali, che la legge attuale definisce. Ciò nonostante, le procedure non sono stravolte ma ciò che c’è di buono e utilizzabile rimane invariato. In più viene accostata per la prima volta la psichiatria al concetto di medicina palliativa (protettiva), perché il modello culturale di attenzione a tutte le necessità del paziente, quando questo è affetto da una malattia che non guarisce, sia quello adottato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità già dal 2002 che si fa carico della “qualità della vita dei pazienti cronici e della sua famiglia, attraverso la prevenzione e il sollievo dalla sofferenza, per mezzo dell’identificazione precoce, della approfondita valutazione e del trattamento del dolore e di altri problemi, fisici, psicosociali e spirituali”. Ritengo infatti che i servizi pubblici abbiano il dovere di fornire una risposta efficace e continuativa anche alle famiglie in cui vi sono malati che non possono guarire, o non possono essere inseriti in programmi di riabilitazione”, ha spiegato lo psichiatra Antonio Picano, Presidente di Strade 360 e consulente tecnico per la formulazione del DDL.
I firmatari hanno inoltre fatto presente che il provvedimento, una volta entrato in vigore, potrà garantire una effettiva riduzione del danno sociale causato dalle malattie mentali, una diminuzione dell’isolamento sofferto dalle persone ammalate e soprattutto il loro recupero all’interno della società e del sistema produttivo, oltre ad una importante riduzione dei costi sociali indotti dalla malattia mentale.
Da http://www.forumsalutementale.it/
Chi fosse interessato al Disegno di Legge Rizzi-Boldi può scrivere a paco@multiwire.net o a conforti.g@ospedale.cuneo.it .
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