Comunicato Stampa
Difendiamo la pace senza armi
Il 29 maggio si celebra la giornata internazionale dei Peacekeepers delle Nazioni Unite.
Il termine “peacekeeping”, in realtà, non compare nello Statuto delle Nazioni Unite e sfugge a una semplice definizione, in quanto include metodi tradizionali di risoluzione pacifica delle controversie, quali negoziato e mediazione, ma anche azioni che implicano l’uso della forza armata, che invece vanno ricondotte a operazioni di polizia internazionale e differenziate dal peacekeeping.
In questa giornata non vogliamo dimenticare migliaia di attivisti e volontari, non armati e non protetti dai mandati politici internazionali, che prestano il loro lavoro a servizio di pace nelle zone di guerra e di tensione nel mondo.
Il 29 maggio vogliamo festeggiare la volontà e l’audacia di donne e uomini che sfidano la violenza, protetti solo dal loro senso di giustizia e coraggio. Vogliamo ricordare coloro che hanno perso la vita per avere scelto la nonviolenza.
Siamo fermamente convinti che solo attraverso l’impegno dei mediatori civili e disarmati sia possibile promuovere una pace giusta e duratura.
Chiediamo alle Nazioni Unite di riconoscere, in questa giornata, l’importanza di tutti gli interventi degli operatori civili professionali e volontari, che contribuiscono a trasformare i conflitti con modalità nonviolente.
Chiediamo che venga riconosciuto valore al termine Peacekeeper, separandolo da operazioni militari di polizia internazionale e che vengano costituiti gruppi di Civili disarmati con il compito di Peacekeeping e di PeaceBuilding.
Chiediamo che all'interno della Commissione Onu di PeaceBuilding siano previste e sostenute azioni della società civile con il compito di peacekeeping and PeaceBuilding non armate e nonviolente.
Tavolo degli Interventi Civili di Pace
Appuntamenti nelle città Italiane il 29 maggio 2009
Difendiamo la pace senza armi
Padova, Piazza dei signori, ore 18:00
Gorizia, Sala del Consiglio provinciale, ore 19:30
Reggio Calabria, Centro Sociale Organizzato Autogestito "A. Cartella", ore 19:30
Firenze, Centro Sociale “IL POZZO” Via Lombardia, 1/p Quartiere “Le Piagge”, ore 17:30
Torino, Piazza Castello - Angolo Via Garibaldi, ore 17:30
Roma, Città dell'Altra Economia (ex-Mattatoio di Testaccio, largo Dino Frisullo) , ore 20:30
Napoli, Provincia di Napoli (da definire)
Info: www.interventicivilidipace.org
Il 29 maggio, gli esponenti del Tavolo degli Interventi Civili di Pace consegneranno l’appello, in allegato, alla Rappresentanza Permanente d'Italia presso le Organizzazioni delle Nazioni Unite - Roma
1 commento:
E' mezzanotte
Cosa fai uomo silente
sulla strada solitaria e oscura
La tristezza chinar ti fa chinar la testa
mentre cupe ombre invadono a "frotte"
la mente tua già si tanto mesta
per portar assai tristemente
sconforto alla tua amara vita.
Tu rimembri i dì giocosi...
e nel camminar con le tue stanche membra
"rumini" il passato.
Quando striduli e festosi schiamazzi di voci a te care
dall'aria contenta rendevano l'esser tuo
or si tanto triste,
allegro, sereno e tanto, tanto spensierato.
Per l'erta e tenebrosa via,
tu soffri quel mal che ogni emigrante ha già provato:
è la nostalgia.
Con le sue sembianze luminose t'avvolge nel ricordo del tempo che fu a te beato.
Però incosciente ti da tante e tante pene
da farti apparire apatico e meschino
tutto il candore del Creato e del suo bene.
E se l'aria tetra della notte nasconde i dolori tuoi,
ugualmente tu soffri.
Nulla fai nel togliere al fardello delle angosce i tuoi rimorsi.
Bestemmi assai per la tua pena
allorchè stordito da tanto "bordello"
ti lasci trasportare dalla "piena"
nel fiume dei ricordi.
Tu in balia di te stesso vai...
Vai emigrante, e se pur soffrirai
nell'oscura e solitaria via
"rumina" il passato e i dì,
quando il casto candore del Creato
splendente e lucente a te appariva
come il più bel dono a te donato!
1971 Austrialia -
Carlo Compagnoni
Quando ero piccola e leggevo queste poesie di mio padre, mi vergognavo.
Piangevo per il dolore da lui provato quando si trovava in Australia, ma nello stesso tempo cercavo di nascondere a tutti le nostre "disgrazie".....
Posso io fare finta di niente quando vedo i barconi pieni di "merce" umana gestita dalla mafia e dalle propagande elettorali?
Ogni italiano ha nei suoi "cromosomi" storie di migrazioni e addii e allora perchè siamo diventati così spietati da credere ai buffoni di corte che alimentano le nostre "paure" ad arte.....
Il razzismo, la paura dell'altro, il giustificare certi episodi d'intolleranza sono pianificati a monte, servono per nascondere altro, soprattutto le lotte economiche e di potere!
Mio padre
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