Traggo da una mail dell'amico Rolando Borzetti, pubblicata sulla ml dw-intercultura, la seguente, stupenda, notizia...
Dell'illegalità di questa delibera comunale milanese se ne era già parlato in un precedente post.
La mia solidarietà va alla donna marocchina e al giudice...che ora verrà bollato come amico dei clandestini...
La circolare del Comune di Milano, che vieta ai figli di immigrati irregolari l'iscrizione alle scuole materne, e' "discriminatoria". È quanto ha stabilito il giudice Claudio Marangoni, del Tribunale civile di Milano, nell'ordinanza che dà ragione alla donna marocchina, priva del permesso di soggiorno, che aveva denunciato il Comune perchè le impediva di iscrivere la figlia piu' piccola alla scuola materna. Il giudice, inoltre, ordina al Comune di inserire il nome della piccola nella graduatoria di iscrizione alle scuole materne e di rimuovere gli effetti discriminanti della circolare.
"Ci auguriamo che il Comune ora cambi queste norme -afferma l'avvocatoAlberto Guariso, legale, insieme all'avvocato Livio Neri, della donna-. Non avrebbe senso che accettasse l'iscrizione della figlia della nostra assistita e non di altri che sono nelle stesse condizioni". Lo studio legale Guariso-Neri ha già altri quattro nomi di stranieri (segnalati da alcune associazioni di volontariato), che potrebbero fare causa al Comune, se non verranno cambiati i requisiti per accedere alle scuole materne. Il Tribunale ha emanato l'ordinanza con urgenza, come chiesto dagli avvocati della donna, per permettere l'iscrizione della bambina prima della scadenza fissata dal Comune per tutte le scuole materne. La causa verrà poi discussa più ampiamente il 15 maggio.
"Pensiamo che il giudice confermerà la decisione presa, viste la ampie motivazioni presenti nell'ordinanza", spiega Alberto Guariso. Per il giudice Claudio Marangoni ogni bambino, straniero o no, ha diritto all'istruzione, anche alla scuola materna. Gli avvocati del Comune avevano infatti sostenuto che il diritto esiste solo per la scuola dell'obbligo. "La scuola dell'infanzia, pur non obbligatoria e non indirizzata direttamente all'istruzione del minore in senso stretto,- scrive il giudice - e' comunque pienamente inserita nell'ambito del piu' complessivo sistema scolastico nazionale". Il giudice sostiene questa tesi citando il decreto legislativo 59 del 2004, firmato dalla stessa Letizia Moratti, allora ministro dell'Istruzione e oggi sindaco di Milano. Sui figli degli immigrati irregolari non devono ricadere le colpe dei genitori. Per il giudice milanese "la posizione del minore nell'ambito della regolamentazione del soggiorno dello straniero sul territorio dello stato appare del tutto peculiare ed autonoma rispetto a quella dei suoi familiari, presenti o meno anch'essi sul territorio dello Stato". I minori non possono essere espulsi e non possono essere considerati irregolari. "La legge Bossi Fini non ha cambiato questa tutela particolare dei minori - spiega l'avvocato Guariso -. Pertanto non si può fare distinzione fra bambini sulla base della condizione giuridica dei genitori".
Agenzia Stampa DIRE
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