Ricorrendo il novantesimo anniversario della nascita di don Lorenzo Milani (Firenze, 27 maggio 1923 - 26 giugno 1967), il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ha ricordato con un incontro di studio e di testimonianza lunedi' 27 maggio 2013.
Nel corso dell'incontro sono stati letti alcuni brani da "Esperienze pastorali" e da alcune lettere di don Milani e della scuola di Barbiana.
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Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, concludendo l'incontro, ha ripercorso alcuni passaggi essenziali della vita del priore di Barbiana ed alcuni temi decisivi della sua azione, della sua opera.
Tutta l'azione effettuale di don Lorenzo Milani e' orientata da questa scelta: difendere la vita, la dignita' e i diritti dei concreti esseri umani, e quindi lottare contro l'oppressione sociale, lottare affinche' cessi lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
E il concreto strumento attraverso cui nella personale pratica milaniana questa lotta si realizza e' l'educazione degli oppressi: come pratica di liberazione, come uscita dalla subalternita', come conquista della parola che e' il primo strumento della lotta nonviolenta contro tutte le menzogne e le violenze, il primo strumento della politica e della democrazia, il primo strumento della lotta contro l'oppressione di classe e contro tutte le oppressioni.
Ma la condizione perche' si possa svolgere questo ruolo di educatore degli e con gli oppressi, ovvero di persona che li aiuta ad autoeducarsi lasciandosi educare da loro nell'interazione maieutica, e' la condivisione della vita degli oppressi come scelta di concreta solidarieta' con gli esseri umani vittime di sfruttamento, oppressione, emarginazione.
E naturalmente questa azione di liberazione, questa azione educativa, questa azione di riconoscimento, solidarieta' e degnificazione umana, questa azione di resistenza alla menzogna e alla violenza, si scontra inevitabilmente con l'attivita' produttiva piu' criminale, quella ordinata alla produzione di morte: la guerra. L'opposizione alla guerra, e alla sua ideologia, ai suoi apparati, ai suoi strumenti - gli eserciti, le armi -, e' quindi il decisivo banco di prova, l'ineludibile verifica empirica del senso della prassi educativa, di ogni prassi autenticamente educativa.
E l'opposizione alla guerra e al militarismo e' anche opposizione a tutti gli autoritarismi, a tutte le gerarchie oppressive, a tutti i poteri iniqui, ad ogni totalitarismo e ad ogni corruzione ed asservimento delle coscienze, ad ogni denegazione o compressione od offuscamento della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
E dall'opposizione alla guerra nel tempo dell'apocalisse atomica scaturira' anche la consapevolezza ecologica e quindi l'opposizione a quei medesimi meccanismi di selvaggia massimizzazione del profitto operanti ai danni dell'umanita' intera, ovvero a quel modo di produzione ed a quei reali poteri dominanti caratterizzati dall'esercizio dello sfruttamento fino alla schiavizzazione delle persone, fino all'esaurimento delle risorse, fino al generalizzato inquinamento ed alla desertificazione della natura, ed alla morte delle vittime e degli oppositori, e tendenzialmente dell'intero mondo vivente; meccanismi e poteri che oggi palesemente minacciano di irreversibile devastazione l'intera biosfera.
L'esperienza milaniana e' una delle piu' luminose epifanie della pratica della nonviolenza: la nonviolenza che e' la lotta la piu' nitida e intransigente contro tutte le menzogne e le violenze; che e' la lotta piu' rigorosa e coerente per la liberazione dell'umanita' e la difesa del mondo vivente.
Ogni volta che si rilegge don Milani sempre si torna a provare la commozione profonda che sempre suscita la parola veritiera.
E questa parola veritiera esorta alla scelta della nonviolenza.
La nonviolenza e' in cammino: sii tu il pellegrino che la reca nel sacco e la condivide con le altre persone incontrate per via; sii tu il cammino, sii tu la nonviolenza.
Nota per la stampa a cura del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 27 maggio 2013
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Una breve notizia su Lorenzo Milani
Lorenzo Milani nacque a Firenze nel 1923, proveniente da una famiglia della borghesia intellettuale, ordinato prete nel 1947. Opera dapprima a S. Donato a Calenzano, ove realizza una scuola serale aperta a tutti i giovani di estrazione popolare e proletaria, senza discriminazioni politiche. Viene poi trasferito punitivamente a Barbiana nel 1954. Qui realizza l'esperienza della sua scuola. Nel 1958 pubblica Esperienze pastorali, di cui la gerarchia ecclesiastica ordinera' il ritiro dal commercio. Nel 1965 scrive la lettera ai cappellani militari da cui derivera' il processo i cui atti sono pubblicati ne L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Muore dopo una lunga malattia nel 1967; era appena uscita la Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana. L'educazione come pratica di liberazione, la scelta di classe dalla parte degli oppressi, l'opposizione alla guerra, la denuncia della scuola classista che discrimina i poveri: sono alcuni dei temi su cui la lezione di don Milani resta di grande valore. Opere di Lorenzo Milani e della scuola di Barbiana: Esperienze pastorali, L'obbedienza non e' piu' una virtu', Lettera a una professoressa, pubblicate tutte presso la Libreria Editrice Fiorentina (Lef). Postume sono state pubblicate le raccolte di Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, Mondadori; le Lettere alla mamma, Mondadori; e sempre delle lettere alla madre l'edizione critica, integrale e annotata, Alla mamma. Lettere 1943-1967, Marietti. Altri testi sono apparsi sparsamente in volumi di diversi autori. La casa editrice Stampa Alternativa ha meritoriamente effettuato nell'ultimo decennio la ripubblicazione di vari testi milaniani in edizioni ultraeconomiche e criticamente curate. La Emi ha recentemente pubblicato, a cura di Giorgio Pecorini, lettere, appunti e carte varie inedite di don Lorenzo Milani nel volume I care ancora. Altri testi ha pubblicato ancora la Lef. Opere su Lorenzo Milani: sono ormai numerose; fondamentali sono: Neera Fallaci, Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo, Rizzoli, Milano 1993; Giorgio Pecorini, Don Milani! Chi era costui?, Baldini & Castoldi, Milano 1996; Mario Lancisi (a cura di), Don Lorenzo Milani: dibattito aperto, Borla, Roma 1979; Ernesto Balducci, L'insegnamento di don Lorenzo Milani, Laterza, Roma-Bari 1995; Gianfranco Riccioni, La stampa e don Milani, Lef, Firenze 1974; Antonio Schina (a cura di), Don Milani, Centro di documentazione di Pistoia, 1993. Segnaliamo anche l'interessante fascicolo monografico di "Azione nonviolenta" del giugno 1997. Segnaliamo anche il fascicolo Don Lorenzo Milani, maestro di liberta', supplemento a "Conquiste del lavoro", n. 50 del 1987. Tra i testi apparsi di recente: il testo su don Milani di Michele Ranchetti nel suo libro Gli ultimi preti, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1997; David Maria Turoldo, Il mio amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1997; Liana Fiorani, Don Milani tra storia e attualita', Lef, Firenze 1997, poi Centro don Milani, Firenze 1999; AA. VV., Rileggiamo don Lorenzo Milani a trenta anni dalla sua morte, Comune di Rubano 1998; Centro documentazione don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana, Progetto Lorenzo Milani: il maestro, Firenze 1998; Liana Fiorani, Dediche a don Milani, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2001; Edoardo Martinelli, Pedagogia dell'aderenza, Polaris, Vicchio di Mugello (Fi) 2002; Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia critica, Il Grandevetro - Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano 2002; Jose' Luis Corzo Toral, Lorenzo Milani. Analisi spirituale e interpretazione pedagogica, Servitium, Sotto il Monte (Bergamo) 2008.
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