Dall'amico Paolo Bertagnolli ricevo e pubblico
Care amiche, cari amici,
siamo ad un passo dal raggiungimento del quorum; purtroppo c'è la possibilità che gli avversari dei beni comuni, i difensori del nucleare, che può portare un grave danno alla popolazione ed alle generazioni future, ma fa guadagnare coloro che investono in questa forma di energia (e sono i pochi già ricchi), coloro che non vogliono che tutti i cittadini siano uguali di fronte alla legge,facciano giochetti sugli italiani all'estero. Diamo loro una spallata, invitamo tutti i nostri contatti, se non hanno ancora votato, a recarsi alle urne, non accontentiamoci del 50%+1, ma cerchiamo di superare il 60%, il 65%, allora i nostri concittadini che hanno votato all'estero e che avrebbero voluto che la gestione dell'acqua rimanesse pubblica, che si investisse sulle rinnovabili, che TUTTI i cittadini fossero uguali, non verranno goicati, derisi dagli avversari.
Vi inoltro quanto trasmette don Aldo e lo faccio mio.
Paolo
From: ednran@teletu.it
To: ;
Subject: Il sogno collettivo
Date: Mon, 13 Jun 2011 02:23:13 +0200
«La questione dei beni comuni è la cartina di tornasole dello stato di salute di una democrazia. Dove non c'è altra legge al di fuori di quella del mercato non c'è posto per i beni comuni, quei beni condivisi che appartengono all'umanità. (...) L'idea neoliberista che il movente essenziale dell'essere umano sia solo quello di massimizzare piaceri, comfort e proprietà, in una parola utilità, è ideologia pura, contraddetta dai fatti. L' homo non è solo oeconomicus e le relazioni tra individui non sono solo mercantili. (...) Oggi una delle reazioni alle diseguaglianze economiche è proprio quella di scambi gratuiti e di servizi pubblici. Ma solo la costruzione di una nuova etica può rendere possibile la società del Convivialismo. Una passione quasi religiosa, uno slancio delle coscienze come quelli che stavano dietro la nascita del liberalismo o del socialismo. Senza sogni collettivi e grandi ideali il nuovo non avanza».
Così Alain Caillé, fondatore, assieme a Serge Latouche, del MAUSS, il movimento antiutilitarista, in una intervista rilasciata a Marino Niola e pubblicata da La Repubblica il 9 giugno scorso.
Un sogno che appena tre giorni fa mi apparivo solo sogno e che oggi, anzi stanotte (sono le 2,20...!) trovo meno sogno.
L'Italia s'è desta?
Buon futuro!
Aldo
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