Pubblico una lettera inviata da don Sacco, responsabile di Mosaico di Pace, a Il Giornale, in difesa di padre Zanotelli e un breve commento dell'amico Paolo Bertagnolli. Di mio aggiungo solo che giornali come Il Giornale e Libero sono veramente indegni. Come ho già scritto più volte, sono i veri eredi dei vecchi giornali satiri, come Il Male: si fa veramente fatica a prenderli sul serio...In ogni caso ben ha fatto don Sacco a scrivergli, visto che la loro politica è quella di essere forti con i deboli e deboli con i forti...
Cesara, 29 ottobre 2010
Caro sig. Marco Zucchetti,
ho letto il suo articolo su il Giornale del 27 ottobre 2010: ‘Nella sfida tra esagitati tv padre Zanotelli batte Lerner’.
Le scrivo non per entrare nel merito dei contenuti (smaltimento rifiuti in Campania, ecc). E neanche per prendere le difese d’ufficio di padre Alex Zanotelli o di Gad Lerner. Le ritengo persone che sanno essere al di sopra di un certo modo di scrivere, e non hanno certo bisogno di essere difese da me.
Trovo, infatti, il suo articolo davvero disgustoso, soprattutto per i toni usati nei confronti delle persone. Mi sembra davvero poco educato il suo scrivere di padre Zanotelli, sottolineando il suo... abbigliamento. Già abbiamo visto screditare il lavoro di una persona, un giudice di Milano, a partire dal colore dei calzini. Nel suo articolo p. Zanotelli viene quasi ridicolizzato perchè indossa una "camicia hawaiana degna di magnum P.I in gita al King Kamehameha Club, pashmina arcobaleno, anello monumentale al dito..."
Forse lei non sa che p. Zanotelli, che continua ad essere missionario e non ‘ex’ come lei ha scritto, ha vissuto per circa 10 anni nella baraccopoli di Korogocho, alla periferia di Nairobi. Non credo che Lei ci sia mai andato. Io ci sono stato solo una settimana, e Le assicuro che è una situazione da girone infernale. La camicia che p. Alex indossa non è hawaiana ma... è realizzata da una cooperativa di donne proprio della baraccopoli in cui lui ha vissuto. Almeno per questo meriterebbe un po’ più di rispetto, non crede? E anche il ‘monumentale anello’ è il patto di fedeltà ai popoli indigeni. Portare un anello così è un grande impegno per una persona, non un motivo su cui scherzare.
P. Zanotelli, attualmente direttore della rivista Mosaico di pace, a cui anch’io collaboro, promossa da Pax Christi, ha tutta la nostra stima e la nostra riconoscenza per la sua costante, coerente e coraggiosa testimonianza. Dalla parte degli ultimi.
Mi spiace che, come avviene sempre più spesso, invece di affrontare le questioni... si affrontino le persone, magari mettendole in ridicolo per spegnerne la forza profetica e di testimonianza, riducendole, come lei dice, a ‘esagitati’.
Distinti saluti.
d. Renato Sacco
redattore Mosaico di pace
Condividendo quanto scrive don Renato Sacco, vorrei dire al signor Zucchetti che, forse, lui porta un abito firmato, forse non porta anelli, ma ... quale distanza etica e morale dimostra nel suo articolo rispetto alla linearità di Alex Zanotelli!
Continui pure a deridere quelli che considera avversari, forse sarà compensato dal suo padrone, ma non si aspetti rispetto dalle persone che, conoscendo padre Zanotelli, leggono quanto scrive
Paolo Bertagnolli
1 commento:
Caro Giuliano, ho conosciuto Alex Zanotelli nella comunità dei "Piccoli Fratelli del Vangelo" a Spello, circa 18 anni fa. In quel periodo lui era missionario a Korogocho e il suo impegno verso gli ultimi ha contribuito alla mia "ritrovata" fede. Da allora lo segue sempre e quando posso vado a sentire dal vivo le sue conferenze. Appena ho letto l'articolo di quella specie di giornalista, mi sono arrabbiata moltissimo. Come si può essere così sevili da non capire che il suo tentativo di infangare una persona eccezionale come padre Zanotelli, farà l'effetto contrario? Io mi sentirei orgogliosa di essere attaccata da un giornale che sguazza nella fogna come questo, vuol dire che hanno paura di me.... Loro sono telecomandati, fiutano chiunque cerchi di scalfire la patina dorata di cui si ricopre questo
governo. Ma fino a quando? Ormai stanno implodendo, caro Giuliano e allora ci conteremo.... Di questo hanno paura, di quanti saremo a non votare più Barabba. Un saluto affettuoso
Floriana
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