Pagine

lunedì 25 marzo 2013

UNA PERSONA, UN VOTO. LETTERA APERTA ALL'ONOREVOLE BERSANI. CON UNA PICCOLA NOTA MIA


"UNA PERSONA, UN VOTO". UNA LETTERA APERTA ALL'ON. BERSANI

Gentile on. Bersani,

le scriviamo in quanto, avendo lei ricevuto l'incarico dal Presidente della Repubblica di formare il nuovo Governo italiano, in questi giorni stara' predisponendo il programma sulla cui base ottenere la fiducia del Parlamento.

Le chiediamo di inserire nel suo programma di governo il seguente non piu' rinviabile obiettivo di civilta': il riconoscimento del diritto di voto (elettorato attivo e passivo) per le elezioni amministrative a tutti i residenti, cosi' da permettere al piu' presto ad oltre 4 milioni di nostri reali concittadini (burocraticamente definiti "stranieri", ma da anni e talvolta da decenni legalmente residenti in Italia - per non dire dei loro figli che nel nostro paese vi sono finanche nati) di far sentire la loro voce come elettori e come eletti negli enti locali, cosi' da esercitare un fondamentale diritto umano e contribuire ad inverare la democrazia nella composizione, la gestione e l'azione delle amministrazioni locali.

E' una proposta che, lo ricordera', era gia' all'ordine del giorno dei lavori parlamentari nel secolo scorso, e si impegno' per essa - tra molti altri - l'on. Nilde Iotti. Ed anche molti di noi che fummo pubblici amministratori in quegli anni ci impegnammo in tal senso.

Il razzismo si contrasta col riconoscimento dei diritti; la democrazia o e' inclusiva o non e'. Nulla osta in punto di diritto a tale riconoscimento. "Una persona, un voto".

Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 25 marzo 2013

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.ite centropacevt@gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e' una struttura attiva dagli anni Settanta ed opera per la pace e i diritti in iniziative sia di solidarieta' concreta che di ricerca, studio e formazione, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza. Nel 2000 realizzo' il notiziario telematico quotidiano "Un uomo, un voto" a sostegno della campagna "per l'immediato riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutti gli stranieri regolarmente residenti in Italia". Il suo responsabile ha coordinato nel 1987 la campagna italiana di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, ed ha promosso il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi.

 "Concordo. Però, a mio parere, l'urgenza non è il diritto al voto ma a quello di cittadinanza. E questo significa abrogare la legge Bossi-Fini, razzista e perniciosa  quanto mai. senza abrograre questa legge, le altre mi paiono inutili"

Nessun commento: