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venerdì 30 dicembre 2011

Fermiamo il massacro di kurdi in Turchia!

Aerei da guerra turchi hanno massacrato 36 bambini e ragazzi negli attacchi aerei del 28.12.2011
Dopo l'autorizzazione concessa dal governo turco al suo esercito per attaccare tutte le forme di vita visibili nelle campagne curde, aerei da guerra turchi hanno dato il via a un programma sistematico di massacri contro il popolo curdo. Questi massacri pianificati sono costati la vita a 36 curdi dopo che alcuni aerei F-16 da combattimento hanno attaccato i sobborghi del villaggio di Roboski usando armi illegali e gas.


Un abitante del villaggio che è stato ferito durante l'attacco ha detto che sono stati presi in custodia e radunati dai soldati, poi i soldati si sono allontanati e sono comparsi gli aerei da guerra. Inoltre, l'abitante del villaggio ha aggiunto che le bombe cadute su di loro diffondevano un odore acre, erano infiammabili e li hanno lasciati senza fiato. Il Capo di Stato Maggiore turco ha affermato che l'attacco aereo è stato effettuato a seguito di un ordine e ha dato la colpa ai curdi per essersi trovati lì in quel momento. Hanno anche aggiunto che l'attacco è stato effettuato dopo operazioni di rilevamento da parte di aerei senza pilota (forniti da Israele e Stati Uniti).


Queste affermazioni dimostrano che l'attacco è stato effettuato con il consenso del governo dell'AKP, pianificato dal Capo di Stato Maggiore e realizzato con il supporto tecnologico e di intelligence degli Stati Uniti.


L'opinione pubblica è a conoscenza del fatto che oltre 5.000 mila civili curdi - inclusi rappresentanti politici, parlamentari, scrittori, giornalisti, intellettuali, sindaci e bambini - sono stati arrestati negli ultimi due anni. Parallelamente a questa campagna di genocidio politico, l'esercito turco ha condotto operazioni militari e ha usato armi chimiche per massacrare i guerriglieri curdi e bruciare i loro corpi.


Nei mesi scorsi anche una famiglia di sette persone fra cui 2 bambini è stata brutalmente assassinata nella regione di Qandil nel corso di attacchi aerei oltre confine dalle forze armate turche. Queste operazioni politiche e militari hanno incontrato il silenzio della comunità internazionale, e lo Stato turco ha ottenuto la necessaria fiducia per continuare il bagno di sangue nel Kurdistan: l'ultimo episodio ha avuto luogo nel villaggio di Roboski nella provincia di Sirnak, spezzando la vita di 36 giovani kurdi proprio nella primavera della loro vita, con il bilancio di vittime destinato ad aumentare.

Lo stato turco ha aggiunto un altro massacro e altra atrocità alla sua storia di crimini contro l'umanità. Anche gli altri stati che sono rimasti in silenzio di fronte a queste atrocità e hanno sostenuto lo Stato turco e le sue forze armate con tutti i tipi di supporto tecnologico e militare sono responsabili. Questi stati - che sono intervenuti in Medio Oriente giustificandosi con l'argomento che armi erano state usate contro i civili - cosa diranno al governo turco che bombarda 'i propri civili' con gli aerei? Questa politica dalla doppia faccia e ipocrita contro i curdi deve finire. Oppure questi stati stanno utilizzando la retorica dei diritti umani e della democrazia per il loro tornaconto personale e per propaganda!


Come curdo che vive in Europa non accetto i massacri attuati sul mio popolo. Noi non meritiamo questo trattamento e faremo di tutto per vedere che sia fatta giustizia. Chiedo all'opinione pubblica democratica e a tutti i sostenitori dei diritti umani e agli attivisti di sostenere il popolo curdo.


Questo è il mio appello all'opinione pubblica internazionale e alle organizzazioni:


- condannare e dire basta al massacro sistematico del popolo curdo da parte dello Stato turco;


- lanciare un appello per far cessare il sostegno militare offerto alla Repubblica turca in particolare dagli USA e dall'Unione Europea, e per congelare le relazioni politiche ed economiche;


- lanciare un appello per giudicare la Repubblica turca in un tribunale internazionale per i diritti umani per i crimini di guerra che ha commesso;


- lanciare un appello all'Unione Europea e alle Nazioni Unite per costituire una commissione di inchiesta sull'incidente nel villaggio Roboski.


UiKi ONLUS

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