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sabato 30 luglio 2011

NOTIZIE DALLA PADANIA

Cari lettori,
prometto che per un po' non parlo più della lega nord e delle sue malefatte. Però queste notizie non riuscivo a tenerle solo per me...
I: ci sono molte categorie di persone (?) che mettono a dura prova la mia pazienza e il mio credo non violento. Ne citerò alcune: i razzisti, gli sfruttatori, i leghisti, i cacciatori, i ciclisti, i milanisti e via dicendo. Però quando alcune di queste categorie si costituiscono fondendone altre, è veramente troppo! Prendete ad esempio la notizia pubblicata da La Repubblica che verrà organizzato nientepopodimenoche il Giro della Padania: 900 km dal Monviso a Venezia. Per fortuna che non passa in Liguria, altrimenti avrei rischiato...Manco a dirlo è stata un'idea di Bossi che, ormai spodestato da Maroni, può finalmente fare il pensionato (me lo vedo alla Bocciofila, col toscano spento dire a un collega "E pensare che ero un Ministro della Repubblica" e l'altro che gli risponde "E io ero Napoleone!" (la battuta era di Pericoli e Pirella, su un Espresso di 30 anni fa e, nella vignetta, al posto di Bossi c'era Saragat, con l'immancabile fiasco di vino).

II: ma l'altra idea geniale (a parte i Ministeri a Monza: ma quando ci costano?) è Miss Padania, diciamolo. Un dubbio atroce: Miss Padania può concorrere per Miss Universo o la faccenda è troppo mondialista? E perchè non c'è Miss Polenta e Osei o Miss Casseula? Borghezio che fa, il giurato? il giudice?

venerdì 29 luglio 2011

NUOVE MALEFATTE DELLA LEGA NORD

Lo so, la lista rischia di diventare lunga, molto lunga. Non solo hanno votato l'ennesima legge ad personam (quella sul processo lungo: la difesa può chiedere che vengano presentati come testimoni una quantità di persone così lunga che si rischia -?- che il processo salti: come scrive Famiglia Cristiana, la mafia ringrazia...);
hanno sospeso Mario Borghezio per tre mesi dalla lega, dopo le sue affermazioni sullo stragista norvegese: il Borghezio, stupito della indignazione che ha suscitato, ha dettp . Mi si perdoni la citazione ligustica: Belin, che bello esempio!
siamo a un passo dal baratro pardon, dal default, e loro cosa propongono (oltre la già citata legge ad personam)? L'apertura di sedi di ministeri al nord!!!Complimenti, un'idea geniale! Utile soprattutto per i disoccupati, i sotto occupati, gli sfiduciati, i pensionati, i cassa integrati ecc ecc;
non contenti di ciò, il buon Maroni (si fa per dire) si è studiato l'esame di italiano per stranieri richiedenti il permesso di soggiorno. Questi, dopo u due anni dovranno dimostrare di conoscere la nostra lingua, la storia e l'educazione civica -perchè non fanno l'esame anche al suddetto Borghezio?- come funziona il sistema scolastico e quello sanitario. Non vedo l'ora che qualche straniero me lo spieghi, come funzionano gli ultimi due sistemi...Ma lo sanno che la percentuale di laureati è maggiore tra le persone in mobilità che tra gli stanziali?
Tanto per citare una vecchia battuta: prima eravamo sull'orlo del baratro, con la lega abbiamo fatto non uno ma molti passi in avanti...

PS: ma lo sanno i leghisti (e il loro amico -o ex amcio?- Tremonti) che lo scorso anno c'è stata una percentuale infima di contribuenti (mi sembra lo 0,7%, ma potrei sbagliarmi) che hanno dichiarato un reddito superiore a 100.000 euro. Fate un giro in un porto qualunque e guardate cosa vi è è ormeggiato: i proprietari sono tutti alieni? Per fare un esempio: il porto di Imperia, zona veramente bella dove mi piace passeggiare, ogni tanto, era affollato, fino a poco tempo fa, di pescherecci (belli, brutti, nuovi vecchi, grandi e piccoli: ce ne era per tutti i gusti). Ci sono tornato con i bambini in gita scolastica. Devo essermi perso qualcosa, dall'ultima volta: i pescherecci esiliati in un angoletto; tre o quattro yacht padroneggiavano. Due di questi erano vere e proprie navi alte quanto un palazzo di cinque piani...

PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL CENTRO CULTURALE VALDESE

Cari amici e amiche,


vi ricordo i prossimi appuntamenti.

Passeggiate storiche


Sabato 30 luglio ore 9-15,30 ca. - "Lou viôl di mouistre" (all. programma)


Sabato 6 agosto – Angrogna I luoghi storici valdesi


Concerti del XXII Seminario di tecnica ed interpretazione musicale


29 luglio ore 21 – Luserna S. Giovanni, P.zza XVII febbraio


30 luglio ore 20,30 – Torre Pellice, Piazza Scuola Mauriziana


5 agosto ore 21 – Luserna – Loggia dei Mercanti


6 agosto ore 21 – Torre Pellice - Tempio Valdese


Conferenze e convegni

Sabato 30 luglio ore 21:00 - Rorà - Tempio valdese - Conversazione del pastore Claudio Pasquet su "Valdesi e Risorgimento".

6 agosto – Lago del Laux – Val Chisone - Dalle ore 9:00 - Convegno storico annuale "Cattolici e valdesi: dal conflitto alla convivenza "Il sistema scolastico in val Chisone prima e dopo l’Unità d’Italia". A cura di: Società di Studi Valdesi, Diocesi di Pinerolo, Comune e Parrocchia di Usseaux, associazione La valaddo. (all. programma)

7 agosto ore 10-17 – Fenestrelle – Val Chisone - Festa al Forte "Incontro tra le genti" dal titolo: "150 anni: terre e sapori". A cura della Comunità Montana del Pinerolese, nell’ambito del progetto "Pinerolo e le Valli: cammini di libertà fra arte e cultura", insieme ad enti e associazioni del territorio (all. locandina)

7 agosto ore 17 – Torre Pellice – "Tempio valdese aperto" – Via Beckwith 4 - Conferenza del professor Marino Gatto, "Ecologia e responsabilità".

Cari saluti.


Ines Pontet






Segreteria generale


Fondazione Centro Culturale Valdese


Via Beckwith 3


10066 Torre Pellice (To)


tel. +39 (0) 121 93 21 79


www.fondazionevaldese.org

mercoledì 27 luglio 2011

NO ALLA CENSURA SU INTERNET!

Cari amici,



Il Presidente dell'Agcom ha criticato la nostra mobilitazione storica per la libertà di internet, dicendo che sono solo "cinguettii e grida" in difesa del "Far Web". Inondiamo le pagine Facebook e Twitter dell'Agcom di messaggi contro il bavaglio a internet in vista del suo ultimo appuntamento in Parlamento e dimostriamo così al Presidente la forza della mobilitazione dei cittadini!

Queste potrebbero essere le ultime 24 ore per alzare le nostre voci contro il bavaglio a internet. Il Presidente dell'Agcom sta sentendo tutto il peso della nostra mobilitazione, e sta provando a screditarci insultandoci e prendendoci in giro: ora sta a noi dimostrare che la difesa di internet è più forte della sua arroganza!

Oltre 60.000 di noi hanno inviato messaggi ai parlamentari la settimana scorsa per chiedere di far sentire le nostre voci forti e chiare contro il bavaglio a internet. E ha funzionato! Alcuni parlamentari chiave hanno criticato la delibera e citato la nostra mobilitazione come prova dell'opposizione crescente dell'opinione pubblica. Ma senza alcun rispetto il Presidente dell'Agcom ha risposto che i nostri erano "cinguettii e grida" in difesa del "Far Web"! Non ci resta che azzerare il suo tentativo di screditarci con un'ondata di azioni on-line proprio prima del suo ultimo appuntamento in Parlamento.

Inondiamo le pagine Facebook e Twitter dell'Agcom di messaggi contro il bavaglio a internet e dimostriamo così al Presidente la forza della mobilitazione dei cittadini. I nostri messaggi saranno poi raccolti e consegnati a mano al Presidente dell'Autorità domani in Parlamento. Ci rimangono solo 24 ore: clicca sotto per scrivere il tuo messaggio e fai il passaparola con tutti!

http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio_3rd_action/?vl


Negli anni Berlusconi ha cercato più volte di controllare l’informazione su internet, ma finora i suoi tentativi sono sempre falliti. Ora il governo sta provando a espandere i suoi tentacoli attraverso una nuova regolamentazione che permetterebbe all'Autorità per le Comunicazioni di rimuovere contenuti sospetti di violazione del copyright dai siti internet senza alcun controllo giudiziario. Ma noi stiamo difendendo la libertà di internet con tutte le nostre forze e stiamo vincendo!

Da subito abbiamo combattuto questa delibera, e abbiamo inviato quasi 230.000 messaggi ai membri dell'Autorità per chiedere di respingerla. Insieme ai nostri alleati abbiamo organizzato una mobilitazione storica su internet, culminata ne "La notte della rete". Centinaia di persone a Roma e 90.000 persone on-line hanno seguito l'evento in cui si sono susseguiti premi Nobel come Dario Fo, politici come Antonio Di Pietro, Emma Bonino e Fabio Granata, giornalisti, esperti e artisti, tutti contro il bavaglio a internet. Il giorno dopo l'Autorità ha rinunciato ad adottare la regolamentazione, sperando di far passare l'ondata d'indignazione e adottarla così in seguito.

Ma la battaglia non è finita. Il Presidente dell'Autorità è stato sentito in Parlamento la scorsa settimana, e dopo i nostri 60.000 messaggi alcuni parlamentari chiave hanno citato la nostra mobilitazione per dimostrare che l'opinione pubblica è contraria al bavaglio a internet. Ora il Presidente è stato chiamato per l'ultima volta in Parlamento, e noi non possiamo perdere l'occasione di rispondere alle sue offese: inondiamo le pagine Facebook e Twitter dell'Agcom di messaggi per difendere la libertà di internet e per chiedere di ritirare il bavaglio. Clicca sotto per mandare il messaggio e fai il passaparola con tutti: vinciamo anche questa tappa cruciale per la libertà della rete!

http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio_3rd_action/?vl

Erano in molti a dirci che non avevamo speranze e che l'Autorità avrebbe comunque votato il bavaglio a internet, in ossequio ai diktat dall'alto. Ma grazie alla nostra mobilitazione incredibile siamo riusciti a fermare la regolamentazione e a difendere la libertà della rete. Ora non dobbiamo mollare e dobbiamo vincere anche questa sfida, perché il potere metta giù le mani da internet una volta per tutte.






Con determinazione,






Giulia, Luis, Ricken, Pascal, Benjamin, Alice e tutto il resto del team di Avaaz






FONTI






Audizione del Presidente dell'Agcom in Parlamento: gli interventi, i documenti, le reazioni e le campagne in corso:


http://agoradigitale.org/calabro-audito-stamattina-parlamento-ecco-gli-interventi






Tutte le foto della Notte della Rete:


http://www.flickr.com/photos/avaaz/sets/72157627154875785/






Censura web, la Notte della Rete. Dario Fo: "Siamo una nazione orrenda":


http://www.repubblica.it/politica/2011/07/06/news/notte_rete-18730583/?ref=HREC1-6






I senatori Vita e Vimercati raccolgono "il grido di dolore dal web" e convocano urgentemente Calabrò:


http://www.corrierecomunicazioni.it/news/84000/copyright_digitale_calabr_in_audizione_al_senato






Tutti gli aggiornamenti sulla campagna contro il bavaglio a internet qui:


http://www.agoradigitale.org/nocensura






Contro il bavaglio Agcom grande successo della “Notte della Rete”:


http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/06/contro-il-bavaglio-agcom-grande-successo-della-notte-della-rete/143429/






Notte del Web «anti censura». E l'Agcom prende tempo:


http://www.corriere.it/cronache/11_luglio_06/notte-web-censura-conti_2e9bb862-a796-11e0-80dd-8681c9f51334.shtml






Internet, dopo la notte della Rete la parola passa all’Agcom:


http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2011/07/06/agcom_notte_rete_protesta_diritto_autore_fo_natale_calabro_nicotra_mascia.html






"Notte della Rete", così il pensiero digitale difende la sua libertà:


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=9247&ID_sezione=38&sezione=

martedì 26 luglio 2011

LA LEGA TI FREGA, NON E' SOLO UN VECCHIO SLOGAN!


Leggo sul sito dell'ANSA la seguente notizia (il commento dopo: prima il dovere e poi il piacere...):
"ANSA.it > Top News > News Calderoli,almeno 30 anni per federalismo



E' un processo, non una legge che entra subito in vigore


26 luglio, 17:02


(ANSA) - ROMA, 26 LUG - Il Federalismo e' un ''processo'', e non una legge come le altre che entra in vigore puntualmente, e per attuarlo completamente si deve pensare a ''una prospettiva trentennale''. Lo ha sottolineato il ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli, durante una audizione alla commissione Bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale."

COMMENTO: ma come? sono vent'anni che ce lo menano sul federalismo e ora dobbiamo aspettare altri 30? E nel frattempo? Certo la lega ha costruito carriere politiche sul federalismo...c'è gente che è vissuta su questo argomento...solo di una cosa sono contento: per quei gonzi che hanno creduto (e hanno votato) a questa allegra brigata celtica...ora, mentre aspettiamo trent'anni, aumenteranno i costi dei servizi comunali (quelli almeno che non verranno tolti)...intanto a pagare le crisi e le criminli politiche liberiste sono sempre gli stessi...
...ma la lega ci riserva un'altra sorpresa: Borghezio farnetica. Ma va? E io che pensavo fosse un emulo di Cicerone (lo dico per i leghisti: non si intende con questa parola indicare le guide turistiche, ma un eminente oratore romano -dell'antica Roma, non un parente di Alemanno). Borghezio farnetica! E chi l'ha detto? L'avessi detto io, sai la novità: l'ha detto nientepopodimeno che il ministro Maroni: buongiorno!



lunedì 25 luglio 2011

AI LETTORI

Vi piace questo blog? Se la risposta è affermativa, aiutatemi.
Come? Inviando otesti, informazioni su iniziative, notizie e quant'altro;
informate i vostri amici, le mailing list cui siete iscritti, icontatti, le Associazioni della sua esistenza...
Insomma: siamo in estate, però datevi da fare!
Se la risposta è negativa...amici come prima...


Grazie
Giuliano

LA FAMOSA INVASIONE DEI LIBICI IN ITALIA (SECONDO LE FARNETICAZIONI RAZZISTE DELLA LEGA NORD)

Mi perdonerà Dino Buzzati se ho parafrasato il titolo di un suo famoso libro. Quando è iniziato il conflitto libico, ricordo il ministro Maroni che farneticava alla tv sull'evento epocale che avrebbe messo in moto migrazioni di proporzioni bibliche. Migrazioni che, in mezzo a tanti poveri cristi, avrebbero portato in Italia un sacco di delinquenti. A parte il fatto che di profughi libici non ne sono poi arrivati vagonate (e che, fatto bellissimo, la popolazione di Lampedusa ha fatto a gara per soccorrerli), ancor meno sono arrivati delinquenti.
L'importante è creare allarmismo, panico e xenofobia: la lega ci ha vinto elezioni, con questa paccottiglia...Possibile che non si rendano conto che è gettare benzina sul fuoco? e magari fornire materiale simbolico, ideologico e quant'altro a fetenti del tipo il nazista norvegese che mette autobomba e spara a ragazzini per protestare contro il multiculturalismo e l'invasione islamica...

In compeso, l'altro giorno, ho letto su La Repubblica quanti sono i 'nostri' parlamentari che hanno, a vario titolo, guai con giustizia: praticamente il 10%: ce n'è per tutti: PDL, PD; UDC e lega nord (se ne ho dimenticato qualcuno, chiedo venia). Da dove arrivano i malviventi? Dalla Libia o dalla Tunisia, naturalmente...

ANCORA UN ITALIANO UCCISO DALLA GUERRA

Ancora un giovane soldato italiano vittima della guerra in Afghanistan. E' il quarantunesimo. In una guerra in cui le persone uccise sono ormai innumerevoli, ed ancor piu' innumerevoli quelle mutilate, ferite, ridotte all'indigenza e alla sofferenza piu' estreme.
Cessino le guerre. Cessino le stragi. Cessi questa folle semina di morte e di odio, di distruzioni e di barbarie.
Ed innanzitutto, per quanto concerne specificamente la responsabilita' di noi italiani, cessi la partecipazione italiana alle guerre e alla stragi in Afghanistan e in Libia.
La partecipazione italiana a quelle guerre e' infatti due volte criminale: perche' partecipa di un crimine contro l'umanita' che si e' gia' concretizzato nella morte di innumerevoli esseri umani; e perche' viola in modo flagrante e scellerato la Costituzione della Repubblica Italiana, oltre che il diritto internazionale.
Il Parlamento italiano puo' e deve prendere una decisione: non rifinanzi piu' la partecipazione italiana alla guerra e alle stragi.
Il Parlamento italiano puo' e deve prendere una decisione: faccia cessare immediatamente questa sanguinaria violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.
Il Parlamento italiano scelga la pace e la legalita'.
Il Parlamento italiano scelga il diritto e la civilta'.
Il Parlamento italiano decida di utilizzare le risorse pubbliche per salvare le vite umane anziche' per farle sopprimere.
Vi e' una sola umanita'.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 25 luglio 2011


Mittente: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo


strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
e-mail: nbawac@tin.it
web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/


__________________________________________


Nonviolenti mailing list


Nonviolenti@lists.nonviolenti.org


http://lists.nonviolenti.org/cgi-bin/mailman/listinfo/nonviolenti





AUGURI AGLI AMICI MUSULMANI PER L'IMMINENTE RAMADAN

Cari amici Musulmani,
voglio porgervi gli auguri per la vostra imminente festività ed esprimervi la mia solidarietà per le immani sciocchezze che sono state scritte dai 'soliti ignoti' sulla vostra Religione dopo i sanguinosi attentati norvegesi.
Attentati compiuti, ormai è risaputo, da un nazista sedicente Cristiano, animato dal furore xenofobo e anti islamico.
Alcuni insegnamenti dovrebbero trarre coloro che parlano di queste cose:
1. come non è possibile equipare i Cristiani al nazista norvegese, così non è possibile paragonare Al Quaeda agli Islamici in genere;
2. il ventre che ha partorito il mostro è sempre gravido, come si diceva un tempo. Non possiamo abbassare la guardia: fascisti, nazisti, razzisti sono sempre più attivi in tutta Europa e noi dobbiamo darci da fare sempre ed ovunque per ostacolarli, per combatterli (sia pure con le armi della nonviolenza, della civiltà e della cultura), al fine di costruire una società tollerante e aperta.

Rete disarmo - Tavola pace: Lettera a Napolitano su segreto di stato e traffici d’armi

Ciao


la notizia è inquietante e il segreto di Stato su questi traffici non si vedeva dai "bei tempi" di Spadolini e Craxi. Abbiamo pensato di scrivere a Napolitano almeno per informarlo della vicenda (con mail e raccomandata al Quirinale, sperando gli passino notizia): non ci aspettiamo certo una sua risposta, ma almeno non potrà dire di non averlo saputo e che in Italia "nessuno dice niente". Vediamo in questi giorni di attivare altri canali (richiesta di indagine COPASIR? qualcuno ha altre idee?) e non escludiamo una petizione online ecc: la stampa - al di là di quella sarda e di qualche (raro) articolo sembra (al solito) distratta: capissero che c'è materia per tener pressato un Governo (il segreto di Stato può metterlo solo il Presidente del Consiglio) magari farebbero qualcosa: ma siccome non son escort e non tocca gli interessi di qualche lobby (dell'informazione, delle varie "corporazioni" ecc.) non fa grande clamore.

Comunque al solito leggete e passate notizia ai vs network, mailing list, facebook ecc. ciao Giorgio

Rete disarmo - Tavola pace: Lettera a Napolitano su segreto di stato e traffici d’armi

http://www.unimondo.org/Notizie/Rete-disarmo-Tavola-pace-Lettera-a-Napolitano-su-segreto-di-stato-e-traffici-d-armi

La Rete Italiana per il Disarmo e la Tavola della Pace hanno inviato oggi una “Lettera aperta” al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per richiamare all’attenzione del Capo dello Stato sulla recente notizia dell’imposizione del segreto di Stato da parte del Governo su una consegna di armi partite dal nostro paese e presumibilmente consegnate al Consiglio nazionale di transizione libico. Si tratta di un ingente carico di migliaia tra missili, mitragliatori e razzi e milioni di proiettili che sarebbero stati consegnati al governo provvisorio di Bengasi contravvenendo all’embargo di armi delle Nazioni Unite.






da una mail di gberetta@tiscali.it a Banche_Armate@yahoogroups.com

mercoledì 20 luglio 2011

GRANDE E' IL DISORDINE SOTTO IL CIELO, QUINDI LA SITUAZIONE E' ECCELLENTE...

Così diceva Mao Tse Tung. Speriamo bene! Ho seguito un po' di telegiornali e mi sembra che di disordine ce ne sia, anche troppo. Per carità: quando regna l'ordine è un brutto segno, ma così si sta esagerando: avete seguito la diretta parlamentare sulla richiesta di arresto per l'onorevole Papa? Da comica: prima del voto, ha fatto dichiarazioni che sembrava una via di mezzo tra Babbo Natale e San Francesco (mi perdonino entrambi); dopo il voto si sentiva un 'prigioniero politico'! L'unica nota positiva è che Bossi e Maroni si stanno scannando e che la lega si sta smarcando dal Pdl: questo governo è alla frutta (il paese c'è già e da tempo: doveva essere il paese di bengodi e invece abbiamo milioni di persone in stato di povertà: c'è da stupirsi di chi si stupisce: quali risultati si potevano avere dopo vent'anni di liberismo sfrenato?).
Il PD ha le sue grane, a quanto pare...
...e l'opposizione (quella vera, dico, quella dei movimenti, dei pacifisti, delle reti) spero che si opponga, che si faccia sentire...prima che sia troppo tardi!

LA DIFESA NONVIOLENTA NON IMPARA DAI MILITARI

Servizio civile e corsi militari, il disappunto del Comitato DCNAN

Sorpresa e disappunto. E' quanto ha suscitato tra i membri del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta, a partire dal Presidente Pierluigi Consorti, l'ultima iniziativa dell'Unsc, che ha invitato gli enti di servizio civile a partecipare ai corsi sulle tematiche del post-conflitto, organizzati dalla Scuola di Applicazione e Istituto di Studi Militari dell'Esercito di Torino.
«Io ed altri membri del Comitato siamo stati colti di sorpresa da questa iniziativa, sulla quale non siamo stati interpellati e che riteniamo sbagliata», ci dice Giovanni Grandi, membro del Comitato DCNAN ed esperto di servizio civile per il Comune di Padova. «Crediamo che occorra riconoscere il valore e la reciprocità della cultura nonviolenta, e non tornare ad una logica di subalternità rispetto a quella militare - precisa Grandi -, anche perchè negli interventi nel post-conflitto l'incisività dell'azione civile non armata è da tempo riconosciuta più efficace di quella militare dallo stesso Ministero della Difesa».«Il dialogo ed il confronto anche con i militari - ci conferma anche Mao Valpiana, membro del Comitato DCNAN e presidente del Movimento Nonviolento -, fa parte della normale prassi nonviolenta, che ricerca la verità ovunque essa si trovi, ed è aperta alle ragioni degli altri». «Tuttavia - continua Valpiana -, non è accettabile l'idea che la pratica nonviolenta nella risoluzione dei conflitti debba essere sempre considerata come subalterna o messa "sotto tutela" dalla presunta superiorità dell'esperienza militare». «Per questo - conclude - ritengo che l'UNSC debba aprirsi ugualmente alla conoscenza di esperienze e di corsi specifici post conflict del Ministero della Difesa come di altre esperienze, ma privilegiare un rapporto esclusivo con la Difesa, annullando completamente le moltissime esperienze e pratiche dei Centri Studi per la pace, è fuori dallo spirito che ha sempre animato l'esperienza del Servizio Civile in Italia e fuori dal riconoscimento paritario che la Corte Costituzionale ha voluto dare alla difesa armata e alla difesa nonviolenta. Proprio nella legittimità costituzionale della difesa nonviolenta sta la ragion d'essere del nostro Comitato».Su questa linea anche Corrado Castobello, Rappresentante nazionale dei giovani in servizio civile, che si dice «favorevole alla collaborazione con il mondo militare, ma dovrebbero essere i professionisti della DCNAN a dare lezioni al mondo militare e non il contrario».«Neanche la Consulta nazionale è stata informata - ci dice infine il Presidente Licio Palazzini -, ma a me pare che, nell'ambito di dare attuazione finalmente a passi concreti in direzione di un servizio civile che valorizzi la sua identità di promozione della pace e di difesa non armata e nonviolenta, nel mentre parte la sperimentazione nei Balcani, sia corretto che si attivino relazioni anche con esperienze che fanno i militari, senza per questo fare proprie le loro posizioni. Possiamo acquisire notizie e mettere alla prova lenostre opinioni».

E' USCITO IL NUOVO NUMERO DI MICROMEGA



MICROMEGA 5/2011: ALMANACCO DI FILOSOFIA



Da oggi in edicola e libreria il nuovo numero di MicroMega


È in edicola da martedì 19 luglio il nuovo numero di MicroMega, un Almanacco di Filosofia. Nel volume i contributi di alcuni fra i maggiori filosofi contemporanei, più una serie di inediti di “classici” del passato. Il fascicolo si apre con una “Controversia sull’etica” fra Paolo Flores d’Arcais e Roberta De Monticelli: quale fondamento possono avere i valori alla base di una società democratica? È possibile giustificare razionalmente le scelte morali? 


Segue un’ampia sezione dedicata all’ermeneutica e al pensiero di Gianni Vattimo, originale tentativo di tenere insieme cristianesimo, heideggerismo e ideali democratici al fine di elaborare una prospettiva di emancipazione incentrata sul “nichilismo” come rinuncia al razionalismo illuminato. Fanno parte di questa sezione i saggi di Richard Rorty («A sinistra con Heidegger»), Paolo Flores d’Arcais («Per una critica esistenzial-empirista dell’ermeneutica»), Maurizio Ferraris («Epistemologia ad personam»), oltre ad un’intervista allo stesso Vattimo.


Il volume presenta poi per la prima volta al lettore italiano alcuni scritti di Hannah Arendt sul rapporto tra storia, tradizione e azione politica (con presentazione di Dario Cecchi), di Günther Anders sullo ‘sradicamento’ come condizione esistenziale (con una presentazione di Micaela Latini), di Theodor W. Adorno sul rapporto tra mezzi di comunicazione di massa e democrazia (con una presentazione di Stefano Petrucciani) e di Friedrich W.J. Schelling sulla necessità di un’interpretazione storica della Bibbia (con una presentazione di Adriano Ardovino). L’Almanacco si conclude con un saggio di Giorgio Cesarale sulla riscoperta del pensiero di Karl Marx al tempo della Grande Crisi.




LEGGI IL SOMMARIO 




www.micromega.net

sabato 16 luglio 2011

DUE PICCOLE NOTE ESTIVE: NAPOLITANO, LA LEGA NORD E GLI UFO

Prima il dovere e poi il piacere, mi hanno sempre detto fin da piccolo.Lo farò anche ora...

1. Ho letto che il Presidente della Repubblica ha dichiarato che è un miracolo che la manovra finanziaria sia stata approvata in poco tempo. Sarà: per me il vero miracolo sarebbe far sì che la manovra la paghino i ricchi, non i soliti 'idioti' (o i soliti noti)!!!

2. Oramai i lettori sanno che, ogni tanto, ascolto Radio Padania (?) Libera (??) poi, per fortuna, essendo in macchina, perdo il segnale...comunque, l'altro pomeriggio ho ascoltato una trasmissione padana (?) sugli avvistamenti di UFO (oggetti volanti non identificati). Va bene che siamo d'estate (e si sa, templari e UFO, d'estate van sempre bene! soprattutto in tv). Non ricordo se gli avvistamenti erano limitati al nord...ma ora, capisco molte cose: se questi credono agli UFO, capisco come mai son vent'anni che si ciucciano Bossi, Speroni, Calderoli e compagnia bella (il problema che ci tocca anche noi, ciucciarci sta gente...).
O forse non sapevano neanche loro cosa dire: hanno portato il paese alla rovina e alla fame...hanno approvato e votato (quando non proposto) tutte le nefandezze possibili e immaginabili...e ora?

lasciateCIEntrare: iniziatica contro i CIE

Ricevo e pubblico la seguente mail, ricordando che i CIE, Centri di Identificazione e Espulsione, sono le strutture carcerarie che hanno sostituito i Centri di Permanenza Temporanea. Voluti dall' 'amabile' lega nord, sono veri e proprie carceri per le persone che non hanno documenti...
Giuliano

http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/  ( donne contro i cie )



http://fortresseurope.blogspot.com/2011/07/cronache-di-ordinaria-disumanita-dal.html#more  ( gabriele, 15 luglio )

E alla domanda perché non protestate rispondono: "L'abbiamo fatto, ma è tutto inutile. Da quando sono dentro io, abbiamo fatto uno sciopero della fame di tre giorni, e non ne ha parlato nessuno. Abbiamo bruciato il centro, e non ne ha parlato nessuno. Siamo saliti sui tetti con le lenzuola e gli striscioni, e non ne ha parlato nessuno, a parte radio onda rossa. A che serve allora?"


Allora forse, il prossimo 25 luglio potrebbe essere una data per ricominciare. Quel giorno un gruppo di parlamentari visiterà diversi Cie di tutta Italia. Con l'obiettivo di rompere il silenzio sui centri di identificazione e espulsione. Quel giorno, non lasciamoli da soli. Giornalisti, associazioni e liberi cittadini, unitevi alla nostra campagna sui Cie. LasciateCIEntrare!

giovedì 14 luglio 2011

RESISTENZA E PACE: IL FALSO TESTAMENTO

Ricevuto dall'amico Enrico Peyretti, pubblico questo commento di Raniero La Valle alla legge appena approvata (sarà il prossimo editoriale della Rivista La Rocca)


È un pessimo segno dei tempi il fatto che il Parlamento, non potendo occuparsi del bene del Paese rimasto in poche sporchissime mani, si sia incattivito nell’impresa di dettare norme su come morire. Costituzionalmente disabile, per come è stato eletto, a provvedere alla vita, si dedica alla morte. Il Parlamento lo fa non solo dettando per legge i termini della “morte naturale”, ma intromettendosi in quella sfera personalissima che una volta era il cosiddetto testamento spirituale, nel quale ciascuno pensava se stesso nel momento futuro della morte, per vedere quale fosse l’ultima parola da lasciare ai vivi. Di questa parola il legislatore si appropria, del testamento fa carte false, o anche carta straccia; si chiama testamento biologico, ma in realtà è l’atto di fede in cui una persona dice come crede nella vita: se crede che la vita non stia tutta nella vita fisica, sicché se si lascia questa non è la vita intera che si lascia; se crede alla distinzione tra nuda vita, vegetale o animale che sia, e una vita rivestita dell’umano, e magari umanizzata dallo spirito divino; oppure crede che senza ventilazione non c’è nessuna vita.


È triste e pericolosa una società nella quale si sente il bisogno di fare una legge sulla morte, soprattutto per proibire una buona morte, che in greco si dice eutanasia. Vuol dire che siamo arrivati a un grado di tale sospetto reciproco, di tale sfiducia nei parenti, nei medici, negli infermieri, nei giudici come se tutti fossero lì pronti a toglierci la vita, che c’è bisogno di una legge, di una ferrea norma penale per vietarglielo. Una volta, quando si moriva in casa, e quando le macchine non intercettavano quello che si chiamava “il ritorno alla casa del Padre”, ciò sarebbe stato inconcepibile. Ma ora abbiamo a che fare con un legislatore che pretende di estendere il suo controllo su tutte le pieghe della realtà, e con una maggioranza parlamentare che ha patito come uno scacco, come un’intollerabile usurpazione il fatto che la povera Eluana Englaro morisse un attimo prima che un suo sovrano decreto glielo impedisse. Vuole una rivincita su tutte le Eluane Englaro del futuro.


La Chiesa farebbe bene a non mettercisi in mezzo. Per molte ragioni. La più mondana è che se la Chiesa detta alla politica l’agenda etica, una politica cattolica, fatta o ispirata dai cattolici, non è più possibile: è possibile solo una politica ecclesiastica eseguita magari da miscredenti e corrotti per tutt’altri motivi. Fino a quando la Chiesa dei vertici si assume la titolarità delle scelte politiche che giudica per lei rilevanti, la Chiesa della base, cioè i fedeli laici non possono farci niente, ed è inutile auspicare una nuova generazione di politici cattolici e magari proporre ad attempati pionieri di una nuova DC un codice della Segreteria di Stato arcaicamente chiamandolo codice di Camaldoli.


La ragione più ecclesiale è che il declino della Chiesa in Italia, dopo gli anni del Concilio, è cominciato quando essa si è tutta concentrata ed esaurita nella lotta contro il divorzio, e poi in quella dell’aborto, e poi, sempre più polarizzandosi, in quella per la vita “dal concepimento alla morte naturale”; ciò comportava una riduzione del cristianesimo a una sorta di Autorità di garanzia della vita fisica (purché “innocente”) e un invilupparsi del movimento cristiano nei movimenti per la vita. Di conseguenza doveva venirne l’arretramento del suo progetto religioso in progetto culturale.


La ragione più spirituale è che nella riduzione della fede ad etica, cioè a casistica dei comportamenti ammissibili, si perde l’essenziale del messaggio di salvezza. La religione dei precetti c’era già, erano tanti, ed era il giudaismo. Se c’era da aggiungerne di nuovi, a ogni cambiamento di culture e di tecniche, non c’era bisogno che partorisse Maria. La novità del cristianesimo sta nell’aver portato l’etica, la norma dell’agire, dal dominio della verità al dominio dell’amore, dal regno dell’obbedienza al regno della libertà. Ogni volta la Chiesa fa fatica ad essere la Chiesa di quel messaggio lì: è più semplice affermare una verità, dichiararla oggettiva (intemporale universale e astorica) ed esigere comportamenti conseguenti.


L’ultima volta fu quando nella “Pacem in terris” Giovanni XXIII voleva dire agli uomini che se volevano la pace, dovevano farsi guidare (ducibus) dalla verità, dalla libertà, dalla giustizia e dall’amore. I censori gli obiettarono che non si poteva mettere sullo stesso piano la verità e la libertà, perché il magistero dei recenti pontefici aveva stabilito una gerarchia, era la verità che doveva decidere di tutto, la libertà era vigilata, doveva passare all’esame di chi deteneva la verità. Non parliamo poi dell’amore. Papa Giovanni lasciò quelle parole come stavano. La dignità dell’uomo stava nel poter cercare liberamente la verità, l’etica stava nel farsi discepoli dell’amore di Dio.


Raniero La Valle

mercoledì 13 luglio 2011

COMUNICATO STAMPA DI NOI SIAMO CHIESA SUL TESTAMENTO BIOLOGICO

Comunicato Stampa
Il disegno di legge Bagnasco-Calabrò sul testamento biologico, approvato oggi dalla Camera, è per la Chiesa italiana una vittoria clericale ma anche un "peccato" di cui dovrà pentirsi in futuro La crisi dei mercati, la manovra economica e i continui scandali stanno offuscando, agli occhi dell’opinione pubblica, l’approvazione, oggi, del disegno di legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (testamento biologico). Ma la gravità di questa delibera rimane.
Questo testo disattende il paragrafo 2278 del Catechismo della Chiesa Cattolica, se correttamente interpretato; propone, considerandole "non negoziabili" soluzioni del tutto diverse da quelle accettate da altre realtà ecclesiastiche (per esempio dalla Chiesa cattolica tedesca); è in evidente contraddizione con l’art. 32 della Costituzione; impedendo la libera decisione del paziente sulle modalità del proprio fine-vita non tiene in considerazione l’opinione di segno contrario, consolidata nel tempo da ripetuti sondaggi, del 76% degli italiani; non accetta la, ormai da tempo praticata, "rivoluzione del consenso informato" caricando così di troppa responsabilità di decisione il personale sanitario che, in maggioranza, non condivide queste norme; crea le condizioni perché il fine-vita non sia "naturale" (aggettivo usato dai vescovi) ma "innaturale", prigioniero di interventi medici come l’idratazione e l’alimentazione in casi di mancanza permanente di coscienza permanente che sono ritenuti, dalla totalità delle società scientifiche, cure mediche (e, in quanto tali, vero e proprio accanimento terapeutico) e non trattamenti di sostegno vitale (come invece dice il disegno di legge).
Le massime gerarchie ecclesiastiche, ossessionate in modo immotivato da possibili "derive di tipo eutanasico" (espressione del Card. Ruini), con la volontà di una rivincita politica rispetto al caso Englaro, prigioniere di una visione ideologica della realtà dell’inizio e della fine della vita, hanno organizzato su questa questione una vera e propria campagna in Parlamento (e fuori); essa è in diretta contraddizione di un corretto rapporto tra la Chiesa e le istituzioni della Repubblica tanto che questa legge appare ed è una legge voluta e poi votata per ordine delle autorità ecclesiastiche. Per questo la chiameremo legge Bagnasco-Calabrò.
Soprattutto i vescovi non sono stati e non sono, in questa vicenda, portatori per il Popolo di Dio, e per la più generale opinione pubblica, del messaggio cristiano sulla morte come consapevole e accettato momento conclusivo della vita e apertura ad un nuovo futuro di serenità e di gioia.
Roma, 12 luglio 2011 NOI SIAMO CHIESA PS: Tutti i giudizi di merito espressi in questo comunicato sono ampiamente motivati
nel testo di "Noi Siamo Chiesa" del 4 marzo 2011 leggibile sul sito www.noisiamochiesa.org/documenti_nsc/

martedì 12 luglio 2011

AUSTRIA: 300 PARROCI LANCIANO APPELLO ALLA DISOBBEDIENZA


36232. VIENNA-ADISTA. Tira nuovamente aria di tempesta nella Chiesa austriaca, dove i più di 300 parroci, aderenti alla Pfarrer-Initiative – movimento nato a St. Pölten nel 2006 che chiede riforme e cambiamenti nella Chiesa e che ha programmato a Linz per il 6 novembre prossimo una grande convention – hanno lanciato, il 19 giugno scorso, festa della Trinità, un «appello alla disobbedienza».


Dopo che, lo scorso anno, l’Iniziativa dei Parroci aveva reagito duramente alle misure intraprese da Benedetto XVI in ordine alla gestione dello scandalo degli abusi sessuali, giudicandole troppo blande (chiedendo a quest’ultimo di lasciare spazio ad un organismo di giudizio indipendente che investigasse sul suo operato, oppure di dimettersi dal ministero pontificio) e aveva chiesto la convocazione di un nuovo concilio ecumenico e una riforma dell’«attuale struttura assolutista della Chiesa», l’appello ora diffuso richiama a puntuali atti di disobbedienza, articolati in sette punti (www.pfarrer-initiative.at): nel corso di ogni funzione liturgica verrà recitata una preghiera pubblica per la riforma ecclesiale; non verrà rifiutata l’amministrazione della comunione a cristiani di buona volontà, quand’anche fossero divorziati risposati, membri di altre Chiese o persone che abbiano lasciato la Chiesa; non vi saranno più “parroci volanti”, costretti a celebrare più messe in centri diversi a causa della carenza di preti, ma verrà permesso ai fedeli stessi di celebrare; da ora in poi il cosiddetto servizio della Parola con distribuzione della santa comunione sarà chiamato “celebrazione eucaristica senza prete” e sarà valida anche per le celebrazioni domenicali; si ignorerà la proibizione di far pronunciare l’omelia a laici competenti, tra cui donne che insegnano religione; faranno sì che ogni parrocchia abbia un presidente laico: uomo o donna, sposato o no, allo scopo di contrastare la fusione di più parrocchie fomentando una nuova immagine sacerdotale; infine, si approfitterà di ogni opportunità per promuovere pubblicamente l’ammissione delle donne e degli uomini sposati al sacerdozio.

«Inoltre – si legge nell’appello – siamo solidali con quei colleghi che non potranno più esercitare le loro funzioni a causa della loro decisione di sposarsi, ma anche con coloro che, nonostante una relazione, continueranno il loro servizio come sacerdoti. Entrambi i gruppi, con la loro scelta, seguono la propria coscienza, come anche noi, con la nostra protesta. Vediamo in loro, come nel papa e nei vescovi, i “nostri fratelli”. Cosa voglia dire essere “confratelli”, non lo sappiamo. Uno è il nostro Maestro, e noi siamo tutti fratelli. E “sorelle”, si dovrebbe dire tra cristiane e cristiani, però. Per questo vogliamo levarci in piedi, per questo vogliamo partecipare, per questo vogliamo pregare. Amen».

Dura la reazione dei vescovi a questa “chiamata alle armi”: per mons. Egon Kapellari di Graz, vicepresidente della Conferenza episcopale, essa mette a repentaglio l’unità della Chiesa. Il papa e i vescovi, ha detto in un comunicato del 28 giugno, sono ben consapevoli delle esigenze pastorali della Chiesa, ma non vi è uno stato di emergenza tale da giustificare una “corsia preferenziale” per l’Austria: «Il legame con la Chiesa universale e con il papa è parte della nostra identità irrevocabile». La lettura della situazione ecclesiale proposta dall’iniziativa dei parroci, ha proseguito, è «selettiva»; le richieste potrebbero sembrare plausibili a molti, ed è legittimo «esprimere apertamente le preoccupazioni delle comunità di fede», ma ciò «è qualcosa di completamente diverso dal fare appello alla disobbedienza, dal minare il carattere della Chiesa universale e dal rinunciare unilateralmente ad obblighi riconosciuti da tutti».


Resta da vedere se ci saranno conseguenze di tipo disciplinare per i promotori dell’iniziativa. Il 5 luglio, il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e presidente della Conferenza episcopale, ha infatti convocato il portavoce del movimento, mons. Helmut Schuller, che è stato suo vicario generale dal 1995 al 1999. Secondo quanto si legge sul quotidiano Die Press (6/7), pare che Schönborn stia preparando una lettera ai sacerdoti in cui esprimerebbe un’aspra critica all’appello, simile, nei toni, a quello di Kapellari.

Eppure nemmeno l’episcopato è unanime su questi temi, come aveva dimostrato, l’anno scorso, un’intervista al vescovo emerito di Eisenstadt mons. Paul Iby, in cui questi aveva messo in discussione il celibato obbligatorio e sottolineato la necessità di riparlare del sacerdozio femminile (Die Presse, 11/5/2010). Certo è che il clero austriaco non ha mai nascosto il proprio scontento e la propria disponibilità a percorrere altre strade per tener viva la credibilità della Chiesa: lo scorso anno, un sondaggio commissionato all’istituto di ricerca Gfk Austria dal programma della emittente televisiva Orf 2 Kreuz und Quer, poi pubblicato dal quotidiano austriaco Die Presse (28/6/2010), aveva evidenziato che l’82% del campione di 500 preti interpellato era favorevole all’ordinazione di uomini sposati, e che quasi due terzi (il 62%) propendevano per l’abolizione del celibato obbligatorio; il 40% riteneva poi che avere un figlio potrebbe rappresentare un’esperienza positiva per un prete (v. Adista n. 50/10). (ludovica eugenio)

[Adistanews] Le novità della settimana


[16 luglio 2011] www.adista.it.





sabato 9 luglio 2011

MUSEO VALDESE DI TORRE PELLICE: APERTURA ESTIVA


 


Ricordo a tutti che il
MUSEO VALDESE DI TORRE PELLICE IN LUGLIO
E AGOSTO RIMANE APERTO TUTTI I GIORNI DALLE 16 ALLE 19.

Presso la biglietteria è presente un ricco bookshop con materiali sulle Valli, sui valdesi e sul Protestantesimo.





riferimenti:
Ines Pontet

Segreteria generale

Fondazione Centro Culturale Valdese

Via Beckwith 3

10066 Torre Pellice (To)

tel. +39 (0) 121 93 21 79

LE DUE COSE PIU' GRAVI: LA GUERRA E IL RAZZISMO

Le due cose piu' gravi di cui l'Italia e quindi noi cittadini italiani liberi rechiamo una terribile responsabilita': la guerra terrorista e stragista e la persecuzione razzista dei migranti.


Due crimini che la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico, la Costituzione della Repubblica Italiana, proibisce inequivocabilmente.


Due crimini che lo stato italiano sta commettendo ormai da anni, in forme sempre piu' selvagge, sempre piu' crudeli, sempre piu' sanguinarie.


Con la complicita' dell'intera popolazione che non si ribella, che non insorge.


Una complicita' che non e' frutto di costrizione generata dal terrore, ma di effettuale quantunque passivo consenso.


Il consenso alle stragi, il consenso alle persecuzioni.


Pensarci mi toglie il sonno e il respiro, mi corrode la vita.


Perche' io sono uno di quelli che non riesce a far finta di non essersene accorto.


*


Sono uno di quelli che si rende conto che le stragi in Afghanistan e in Libia sono anche responsabilita' nostra, di noi che consentiamo che lo stato italiano partecipi illegalmente a quelle criminali guerre, di noi che non avendo saputo impedire questo crimine ne diveniamo per questo complici di fatto.


E sono uno di quelli che si rende conto che la persecuzione dei migranti e dei viaggianti, che ha avuto una prima abominevole eruzione di male con la riapertura dei campi di concentramento con la legge Turco-Napolitano, un incremento mostruoso con l'imposizione di rapporti schiavistici voluta dalla legge Bossi-Fini, e un'apoteosi di orrore con il cosiddetto "pacchetto sicurezza" (e le varie altre scellerate misure ad esso coerenti) che denega ogni residua traccia di civilta' giuridica, di coscienza morale, di riconoscimento di umanita', ebbene, tutto cio' e' anche responsabilita' nostra, di noi che non abbiamo saputo contrastare questa serie crescente di crimini nazisti - nazisti, si' -, di noi che non abbiamo saputo imporre la loro abrogazione con una insurrezione nonviolenta in difesa della legalita', della democrazia, della civilta', del diritto alla vita di ogni essere umano.


*


Non mi assolve aver dedicato da molti anni praticamente ogni giorno a denunciare questo orrore dalle pagine del notiziario quotidiano che curo.


Non mi assolve aver ideato, promosso e sostenuto alcune delle poche iniziative che hanno cercato concretamente di contrastarlo.


E non mi consola sapere di essere una delle poche persone che non ha ceduto quando troppi hanno preferito distogliere l'attenzione e prestarsi alla piu' infame, subdola ed ipocrita delle complicita', quella che consapevolmente occulta i massacri in corso e cosi' li favoreggia.


Sento la tragica insufficienza, l'inadeguatezza assoluta della mia azione. E so che la mia parola non ha saputo suscitare quell'insurrezione morale e intelelttuale che occorreva, che occorre. E forse perche' sono e mi sento vecchio e debilitato non ho saputo fin qui promuovere qualcosa di piu' e di meglio - come sapevo fare nel secolo scorso.


Ma almeno voglio dirlo.


*


Voglio dirlo che dobbiamo fermare la guerra, e dobbiamo cominciare imponendo la cessazione della partecipazione italiana alle guerre terroriste e stragiste, mafiose e razziste, totalitarie ed imperialiste in Afghanistan e in Libia; imponendo che l'Italia torni al rispetto della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.


Voglio dirlo che dobbiamo far cessare la persecuzione dei migranti e dei viaggianti, imponendo l'abrogazione di tutte le decisioni naziste stratificatesi negli ultimi decenni fino al sadico delirio delle misure criminali e criminogene assunte negli ultimi anni dal governo del colpo di stato razzista; e che dobbiamo imporre che l'Italia torni al rispetto della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.


Voglio dirlo una volta ancora che e' necessario imporre le dimissioni del governo degli assassini guerrieri e razzisti, terroristi e schiavisti.


Voglio dirlo una volta ancora che e' necessaria una insurrezione nonviolenta, con la forza della verita', per la legalita' e per l'umanita'; per far prevalere la Costituzione della Repubblica Italiana e la Dichiarazione universale dei diritti umani; per difendere l'umanita' che e' una.


Voglio dirlo, quand'anche nessuno volesse ascoltare.


Peppe Sini


responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo


Viterbo, 9 luglio 2011


Mittente: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo


strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo


e-mail: nbawac@tin.it


web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ * * *


Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio; nel 1979 ha fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", che ogni giorno diffonde materiali di studio e di riflessione e sostiene e promuove iniziative nonviolente per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani.


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Nonviolenti mailing list


Nonviolenti@lists.nonviolenti.org


http://lists.nonviolenti.org/cgi-bin/mailman/listinfo/nonviolenti
"Per non dimenticare" è un progetto che si propone di sviluppare iniziative, documentazione e dibattito sul recupero della memoria storica e sulla tutela dei diritti sociali e civili sanciti dalla Carta Costituzionale Democratica e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che ci sono state donate dai nostri Padri Costituenti, in seguito alla Resistenza Partigiana Antifascista.
Gli incontri culturali del Progetto "PER NON DIMENTICARE" sono itineranti e si svolgono nelle scuole e nelle sedi ANPI e ARCI, negli ambiti istituzionali, con la partecipazione di testimoni diretti e indiretti della Deportazione, della Resistenza e della Liberazione.
Risulta importante sottolineare l'ingente lavoro di rete e di relazione che viene svolto con tutte le realtà istituzionali che si occupano di Pace, dialogo interculturale e nonviolenza e con le varie Amministrazioni Comunali.
L'Istituto Comprensivo via Prati di Desio, ha organizzato questi eventi culturali, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di Nova Milanese, con il Patrocinio del Comune di Cesate e di Cormano, Varedo e Bresso, Cinisello Balsamo, Sinalunga (Siena), e coinvolgendo importanti realtà dell'associazionismo civile e culturale.
L'iniziativa "Per Non Dimenticare" è sostenuta da personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e della politica, da Moni Ovadia ad Antonio Pizzinato, da Bebo Storti a Loris Maconi, da Renato Sarti a Roberto Zaccaria, da Giuseppe Valota a Dario Venegoni, da Raimondo Ricci a Sergio Fogagnolo a Don Gallo e molti altri, con cui abbiamo realizzato un video per la Campagna di tesseramento ANPI.
Gli incontri a tema sono volti ad approfondire il Progetto Memoria Storica a Nova Milanese, dal titolo "Per non dimenticare". Il progetto è stato intrapreso, a partire dagli anni '70, dall'Amministrazione Comunale e dalla Biblioteca Civica Popolare, con la raccolta di videotestimonianze, interviste, biografie e documentazioni inerenti la memoria dei campi di concentramento e di sterminio nazifascisti.
Tutto questo enorme materiale documentalistico e audiovisivo, inerente le deportazioni di civili per motivazioni politiche, è racchiuso nel sito www.lageredeportazione.org.
Nel 2000 la Biblioteca Civica Popolare di Nova Milanese, in collaborazione con l'Archivio Storico della città di Bolzano, hanno realizzato con la RAI e RAI EDUCATIONAL, la trasmissione dal titolo Testimonianze dai Lager, inerente la deportazione politica e razziale, condotta da importanti personaggi, tra cui Gino Strada, Roberto Vecchioni, Moni Ovadia, Massimo Cacciari, Tina Anselmi, Alex Zanotelli e molti altri.
Questa trasmissione, contenuta nel sito www.testimonianzedailager.rai.it è stata realizzata sotto la Presidenza RAI di Roberto Zaccaria, tuttora sostenitore del progetto.
Anche l'Archivio Storico dell'ANED della Città di Sesto San Giovanni e Monza, sotto la presidenza del ricercatore Giuseppe Valota, raccoglie informazioni storiche sugli oltre 44.000 deportati civili, per motivazioni politiche, provenienti da tutta Italia.
La presentazione di Moni Ovadia del libro "Memorie e Olocausto" di Laura Tussi, ha dato inizio al ciclo di iniziative. I relatori degli incontri sono personaggi di notevole spessore e impegno civile e sociale.
Gli eventi del ciclo "Per non dimenticare" vogliono proporre all'attenzione del pubblico alcune importanti riflessioni sull'attualità dei valori sociali e dei diritti civili e umani, di cui occorre continuamente fare memoria.
Una finestra sul futuro è stata aperta dal dibattito su "Resistenza e nonviolenza" con Alfonso Navarra, della Campaga OSM-DPN, ed Enrico Peyretti del MIR-MN.Questa iniziativa ha inteso amplificare l'eco dell'appello rivolto dal partigiano Stephane Hessel nel suo libro "Indignatevi", che sta riscuotendo enorme successo tra le giovani generazioni di tutta Europa: "La nonvioleza è la strada che dobbiamo imparare a percorrere".
I promotori del progetto reputano necessario ripercorrere l'analisi del passato storico, per evitare di compiere gli errori della storia, a livello di violazione della dignità delle donne e degli uomini e dei diritti imprescindibili della persona, sanciti dalla Carta Costituzionale Democratica e dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani.
Ritengono necessario sia tutelata la persona nella Sua integrità e dignità e la società nella sua complessità, sotto varie forme e aspetti, contro l'intolleranza per le differenze, contro l'oppressione delle minoranze, nella considerazione del dialogo tra le parti, le categorie e tipologie umane, nel rispetto dell'ambiente circostante e dell'ecosistema, contro tutte le ecomafie e contro la criminalità organizzata, per un futuro a misura di persona, in un contesto ecosostenibile, nonviolento ed equosolidale, basato sui valori della pace e della valorizzazione delle differenze di ogni genere e tipologia umana, nella libertà di espressione, di culto e di pensiero, contro ogni omertà che ingenera il crimine.
Gli ideali della Resistenza europea sono ancora validi e vanno attuati!
In questo link sono visibili i video del ciclo di eventi "Per Non Dimenticare" http://www.youtube.com/lauratussi
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martedì 5 luglio 2011

STANGATA ECONOMICA: UNA MACELLERIA SOCIALE!

Con la destra al governo paga la crisi chi la subisce
STANGATA ECONOMICA: UNA MACELLERIA SOCIALE

Colpiti pensioni, sanità, scuola e pubblico impiego. Tagliati trasferimenti a Regioni, Province e Comuni con conseguenti aumenti delle tasse locali e riduzione dei servizi sociali. Furbesco spostamento del peso maggiore della manovra a dopo le elezioni. Taglio ai costi della politica? Tassazione alle rendite finanziarie? Riduzione delle tasse?Rinviati alle calende greche! Vergognosa norma ad personam sul Lodo Mondadoria) IL CENTRODESTRA DALLA "FINANZA CREATIVA" ALLA "FINANZA TARDIVA".Quando nel 2002 il governo di centrosinistra fu sostituito dal governo Berlusconi, il surplus primario era pari al 5-6% del Pil e la bilancia dei pagamenti era in equilibrio, con tasse in via di diminuzione. Ma il governo di centrodestra, dimostrando incapacità assoluta, in poco tempo liquidò il surplus primario e aumentò il debito facendo saltare il patto di stabilità con l’Europa. I due anni del successivo governo Prodi recuperarono in parte una situazione per molti versi compromessa. Poi venne un nuovo governo Berlusconi e la crisi finanziaria: Tremonti e Berlusconi hanno fatto finora tanti annunci e molta propaganda, non mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale e raccontando agli italiani anche frottole: prima hanno negato che ci fosse la crisi, poi hanno detto che non toccava l’Italia, poi che era una crisi solo finanziaria, poi che i nostri conti erano in ordine e non c’era bisogno di alcuna manovra, e ora ecco la stangata. Tremonti e Berlusconi hanno fatto i furbi spostando il peso maggiore dei tagli (40 miliardi) al 2013 e al 2014, cioè dopo le elezioni, quindi sul prossimo governo (di centrosinistra?), e sulle spalle degli elettori che non potranno più punirli nelle urne. La stessa prassi adottata nel 2006, quando lasciarono in eredità ai governi di centrosinistra lo scalone previdenziale e il “concordato di massa” (condono).b) L’AMARO CALICE1) Sanità: - I super ticket tornano già dall’anno prossimo: 10 euro sulla specialistica ambulatoriale e 25 su prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero. Così il governo mette le mani nelle tasche degli italiani più deboli, i malati cronici e gli anziani, senza risolvere il problema del disavanzo, perché è solo una goccia in mezzo al mare. Il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione viene dunque messo seriamente in pericolo, mentre non si tagliano gli sprechi, né le gestioni disinvolte e gli ospedaletti sorti solo per dispensare posti a destra e a manca, che non garantiscono i codici rossi, ma a malapena quelli bianchi. In particolare il ticket sul pronto soccorso grava soprattutto su chi utilizza le strutture pubbliche e subisce la mancanza di strutture territoriali di medicina che operino 24 ore su 24 e su tutto il territorio nazionale.- dal 2014 sono previsti nuovi ticket sui farmaci e sulle prestazioni sanitarie, compresi i ricoveri- Nel 2014 si arriverà a quasi 10 miliardi di tagli nella sanità, sommando 3,2 miliardi nel 2013 e di altri 6,5 l’anno successivo, con un finanziamento per il 2013 e 2014 che verrebbe incrementato al di sotto del PIL nominale e che quindi non coprirebbe nemmeno l’inflazione: è vergognoso, dal momento che la spesa sanitaria in Italia è già più bassa della media UE e dei paesi OCSE.- Privatizzata anche la Croce Rossa il cui personale a tempo indeterminato sarà posto in cassa integrazione e i precari licenziati a fine anno 2) Pensioni: - Per le pensioni tra 18.300 e 30.500 euro (tra i 1.400 e i 2.300 euro LORDE al mese) la rivalutazione si riduce al 45%: un taglio drastico inaccettabile che si rovescerà sui ceti medio-bassi. Si sta parlando di pensioni intorno ai mille euro, che sono le pensioni degli operai professionali dopo 40 anni di lavoro, degli impiegati, dei tecnici, le cui pensioni già subiscono la mancata rivalutazione rispetto all'inflazione effettiva; che fanno a tirare la fine del mese e che spesso devono proteggere figli che non trovano il lavoro. È un’ingiustizia inaccettabile!- Per tutti ci sarà un innalzamento dell’età di pensionamento a partire dal 2014 (un anno prima del previsto) di tre mesi ogni tre anni, in relazione al previsto aumento dell’aspettativa di vita. - Si lavorerà più anni: dal 2020 ci vorrà un mese di più, ossia 60 anni e un mese, per consentire alle donne che lavorano nel settore privato di andare in pensione. I 65 anni verranno raggiunti nel 2032. Il ministro Sacconi, che diceva di non voler colpire le pensioni, ha allungato di anno la finestra per andare in pensione, ha introdotto e anticipato di un altro anno il collegamento alle aspettative di vita, ha aumentato a 65 anni l'eta' pensionabile alle donne della P.a. senza ridistribuire i risparmi promessi, e ora introduce la stessa norma anche nel settore privato.3) Pubblici dipendenti:- Colpiti in maniera devastante attraverso un nuovo e quindi pesantissimo blocco dei rinnovi contrattuali nazionali e integrativi fino al 2014 e il congelamento degli scatti- blocco totale delle assunzioni, a eccezione dei corpi di polizia, del corpo nazionale dei vigili del fuoco, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici. Il blocco delle assunzioni si traduce nello stop alle stabilizzazioni dei precari, visto che di nuovi concorsi non se ne parla nemmeno, e quindi nel completo e definitivo licenziamento di tutti i lavoratori precari della P.a.. Bloccare il turn over nella Pubblica amministrazione e quindi ad esempio nella sanità, crea inoltre delle gravi disfunzioni in settori già ben oltre il limite della mancanza di personale, medico e paramedico- odiosa cancellazione, per legge, delle sentenze passate in giudicato favorevoli ai lavorati pubblici e riguardanti passaggi di livello, trasformazione a tempo indeterminato di rapporti di lavoro precario4) tagli a Regioni, Comuni e Province - Non sanno governare e scaricano sugli Enti locali 9,5 miliardi di tagli ai trasferimenti, generando un forte allarme sul funzionamento prossimo venturo di servizi come asili nido, assistenza agli anziani e trasporti pubblici, e provocando aumento delle tasse locali come l’IRPEF, alla faccia del tanto decantato federalismo. - Per i precari assunti indirettamente da enti locali, tramite cooperative, agenzie, associazioni, fondazioni e tutte quelle strambe invenzioni che sarebbero da chiamare privatizzazioni ma sono state riverniciate col più mite termine di “sussidiarietà”, si prospettano coltellate indirette ancora più pesanti: saranno subito loro, e non i tempi indeterminati, a subire gli effetti dei tagli ai trasferimenti ai comuni. 5) Scure sulla scuola- Le scuole materne, elementari e medie saranno raccolte in istituti unici. Saranno quindi soppresse le istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado. Gli istituti comprensivi per acquisire l'autonomia dovranno essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Queste misure determineranno un sovraccarico di lavoro in primis dei dirigenti scolastici che, invece di vigilare sulla sicurezza degli studenti a loro affidati, dovranno fare la spola da un plesso all’altro delle numerose scuole a loro affidate senza poter neanche più contare sul supporto dei vicari perché a questi ultimi viene negata la possibilità di godere dell’esonero o semi-esonero dall’attività di insegnamento. Chi opera all’interno delle segreterie poi dovrà gestire i rapporti col personale e gli studenti non più di una sola scuola. I docenti infine, invece di concentrarsi sulle strategie didattiche e l’aggiornamento professionale, attività ritenute evidentemente sacrificabili da questo governo, saranno costretti ancora di più a svolgere quelle mansioni burocratiche normalmente affidate al personale ATA (come compilazione di pagelle e documenti vari) per consentire il funzionamento, altrimenti compromesso, degli istituti presso cui sono in servizio- Cattedre bloccate: a decorrere dall'anno scolastico 2012/2013 le dotazioni organiche del personale docente, educativo ed Ata della scuola non devono superare la consistenza delle relative dotazioni organiche dello stesso personale determinata nell'anno scolastico 2011/2012.
- Insegnanti di sostegno: l'organico degli insegnati di sostegno, attribuito alle singole scuole o a 'reti di scuole', dovrà prevedere in media un docente ogni due alunni disabili. È l’aspetto più deprecabile di questa manovra perché consiste nel subdolo tentativo di limitare ulteriormente il diritto allo studio degli alunni disabili e non: viene infatti soppresso il tetto di 20 alunni per classe in presenza di uno studente disabile e vengono invece imposti gli stessi limiti delle classi senza disabili; quegli stessi limiti che hanno portato alla formazioni di classi con oltre 30 alunni. Se il testo della manovra rimarrà il medesimo della bozza che circola in questi giorni, sarà norma trovare classi con disabili e più di 30 alunni. Questo governo pensa di poter trasformare un insegnante ordinario in insegnante di sostegno, attivando un semplice corso di formazione; tale iniziativa è esclusivamente spinta dall’esigenza di utilizzare il personale docente in esubero per coprire gli incarichi di sostegno ed evitare così di riconfermare i precari in possesso di titoli specifici per affiancare alunni con comprovate difficoltà.E’ vergognoso che la prossima manovra di 44 miliardi contenga ancora dei tagli a settori di interesse collettivo già così pesantemente colpiti da precedenti manovre. Il rischio che stiamo correndo è quello di vivere in un Paese in cui i servizi essenziali e le istituzioni fondamentali non siano più considerati un bene comune da garantire e tutelare, ma un fardello di cui lo Stato debba liberarsi, magari per lasciare spazio, in un momento non troppo lontano, a iniziative di speculazione di qualche intraprendente cordata di imprenditori.7) Spesa pubblica ridotta all’osso - Nonostante la Corte dei Conti proprio due giorni avesse affermato che in Italia la spesa pubblica è ormai stata già tagliata al limite delle possibilità di funzionamento del sistema, dal 2012 parte il ciclo di 'spending review' mirata alla definizione dei fabbisogni standard propri dei programmi di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato. In caso "di omessa trasmissione dei dati" sulla revisione della spesa "senza motivata giustificazione entro il termine previsto nella richiesta, l'amministrazione competente riduce la retribuzione di risultato dei dirigenti responsabili" del 2%.8) Riduzione incentivi per le fonti rinnovabili - Alla faccia del voto referendario recentemente espresso dagli italiani, dal prossimo anno, dovrebbe scattare una riduzione del 30% degli incentivi per le rinnovabili, che non sono un lusso ma un investimento sul futuro: nei prossimi dieci anni potrebbero portare 2,5 milioni di posti di lavoro. 9) Aumento dei contributi ai precari,- per i co.co.co, e i contratti a progetto ecc. si profila l’ennesima fregatura, visto che non servirà a dare nemmeno 300 euro al mese di pensione mensile ai precari che a 70 anni saranno ancora in vita. I contributi risucchiati dal 12,5% della retribuzione nel 1999 sono quasi triplicati in meno di 15 anni. Le trattenute dal 27,5% attuale passeranno al 33% della retribuzione. L’aumento secco è del 5,5%. A mettere i soldi non saranno certo le imprese ma i precari a progetto che vedranno ridursi della stessa cifra i loro compensi mensili.10) Tassa sui ricorsi. - Presentare ricorso presso le commissioni tributarie potrà costare fino a 1.500 euro. Secondo la bozza per i ricorsi avanti le Commissioni tributarie provinciali e regionali è dovuto il contributo unificato nei seguenti importi: 30 euro per controversie di valore fino a 2.582,28 euro; 60 euro per controversie da 2.582,28 e fino a 5.000 euro; 120 euro per controversie di valore superiore a 5.000 euro e fino a 25.000 euro; 250 euro per controversie di valore superiore a euro 25.000 e fino a 75.000 euro; 500 euro per controversie di valore superiore a 75.000 euro e fino a 200.000 euro; 1.500 euro per controversie di valore superiore a euro 200.00011) Ridicola riduzione dell’imposta per i giovani sotto i 35 anni che decideranno di costituire una nuova attività imprenditoriale: una misura ridicola, se non fosse tragica: quanti sono i giovani sotto i 35 che hanno la possibilità di intraprendere un’attività imprenditoriale? La maggior parte a quell’età vive ancora coi genitori perché non ha lavoro né soldi per farsi una famiglia in una propria casa!12) La casta allarga il giro - Si prevede un "accesso più facile al settore delle professioni", MA ESCLUSI "i notai, gli architetti, gli ingegneri, i farmacisti e gli avvocati". Non si capisce quali professioni restino, tra quelle da liberalizzare, salvata la rendita di queste corporazioni più potenti.13) Liberalizzazione degli orari dei negozi nei festivi nelle città turistiche: una norma anche questa che fa già molto discutere i sindacati, per i disagi provocati ai dipendenti: gli esercizi commerciali non saranno più tenuti a rispettare gli orari di apertura e chiusura, la chiusura domenicale e festiva e la mezza giornata di chiusura infrasettimanale. 14) Dismissione del patrimonio abitativo ex Iacp Il governo per far cassa torna alla carica con la vendita del patrimonio pubblico ex Iacp mediate accordo di Comuni e Regioni entro il 31 dicembre 2011: proprio ora che c’è bisogno di alloggi per le classi più disagiate, tant’è che 600mila domande di famiglie aventi diritto giacciono inevase.15) Vergognose norme sulla giustizia - La manovra economica è vergognosamente usata come cavallo di Troia, per introdurre da una parte una norma che sospende il risarcimento per il Lodo Mondatori, dall’altra per risuscitare il processo breve, o norme simili: sono disposizioni di carattere processuale, che nulla hanno a che vedere con la manovra, rischiano di comportare un rilevante esborso per l’erario e costituiscono una furbizia ad personam per salvare, oltre la casta, l’Impunito numero uno. Tutto questo nonostante 27 milioni di cittadini abbiano detto con il referendum del 12 e 13 giugno che non ne vogliono più sapere di leggi ad personam.14) Riduzione del Fisco? Col fischio! - la delega fiscale dovrà riformare il fisco…. nei prossimi tre anni, cioè nel futuribile. Se la storia insegna, anche questa riforma resterà nel libro dei sogni, come i due precedenti tentativi di Tremonti. La proposta delle tre aliquote in effetti comporta una riduzione sensibile delle tasse per i redditi alti: chi ora paga il 43 per poi pagherà il 40%, con conseguente e ulteriore nocumento per la giustizia fiscale e le entrate dello Stato. I redditi medio-bassi, invece, se avranno un minimo vantaggio, sarà annullato dalla decisione del governo Berlusconi di aumentare l’Iva sui beni di largo consumo (abbigliamenti, calzature, telefonia ecc). Le risorse per finanziare questa riduzione fiscale saranno recuperate soprattutto dalla eliminazione e dalla razionalizzazione delle detrazioni: dunque ancora una volta il Governo di destra con una mano dà e con l’altra prende 2 volte. Inoltre Tremonti intende finanziare la cosiddetta “riforma fiscale” prendendo risorse dall'assistenza: dietro termini come “riqualificazione” e “riordino” si sottraggono risorse da tutte le forme di sostegno socio assistenziale, sanitario o previdenziale quali ad esempio l'indennità di accompagnamento il sostegno all'invalidità o i trattamenti pensionistici di reversibilità- si annuncia la nuova tassa di servizio, una imposta unica sui servizi,
una sorta di superbollo, che ingloberà sette prelievi (di registro; ipotecarie e catastali; di bollo; sulle concessioni governative; sui contratti di borsa; sulle assicurazioni; sugli intrattenimenti). 15) Tassa sulla finanza? Sparita!- Ha strepitato talmente forte la “Finanza Nimby” che nella manovra economica di Tremonti è scomparsa la mini-tassazione dello 0,15% sulle transazioni finanziarie esclusi i titoli di Stato. Un vero peccato: avrebbe portato nelle casse pubbliche 3,6 miliardi di euro, più di quanto verrà rastrellato sulle pensioni. Al suo posto ci sarebbe semplicemente un aumento dell'imposta di bollo già ora applicata al deposito titoli. Saltata anche la tassa del 35% sulle transazioni delle banche e nella manovra del Governo viene ora ipotizzata un'imposta addizionale sul trading finanziario (forse del 7%).
16) Centinaia di milioni per le sciagurate missioni di guerra - Non mancheranno i 700 milioni di euro per la proroga delle missioni internazionali nel 2011. Inutile e gravoso per i cittadini consumatori il salasso degli interventi sulle accise sulla benzina per finanziarie guerre sciagurate e dispendiose.17) Riduzione dei costi della politica? Rinviati! - una Commissione guidata dal presidente dell’Istat, studierà la questione, e proporrà gli interventi che dovranno ispirarsi alla prassi europea; comunque “non saranno
intaccati i diritti acquisiti”, ha precisato il Cavaliere, e i risultati dell’indagine, secondo Tremonti, diventeranno efficaci solo nella prossima legislatura. Quindi, mentre il paese si prepara ad affrontare una stangata senza precedenti, la Casta continua a farla franca. - riduzione degli stipendi dei parlamentari (ma solo a valere dalle prossime elezioni), limitazione delle auto blu (ma solo ad esaurimento del parco macchine attualmente in circolazione). Ci sarà l’”election day”, cioè l’accorpamento delle elezioni politiche ed amministrative, con esclusione però dei referendum c) UNA MANOVRA DIVERSA È POSSIBILE…..COL CENTROSINISTRA!1) Tagli ai costi della politica in modo drastico: secondo recenti stime, ogni anno i costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 18,3 miliardi di euro, a cui occorre aggiungere i costi derivanti da un “sovrabbondante” sistema istituzionale quantificabili in circa 6,4 miliardi di euro, arrivando così alla cifra di 24,7 miliardi di euro. Sono oltre 1,3 milioni le persone che vivono direttamente, o indirettamente, di politica: 145 mila tra Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali di cui 1.032 Parlamentari nazionali ed europei, Ministri e Sottosegretari; 1.366 Presidenti, Assessori e Consiglieri regionali; 4.258 Presidenti, Assessori e Consiglieri provinciali; 138.619 Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali. A questi vanno aggiunti gli oltre 12 mila consiglieri circoscrizionali (8.845 nelle sole Città Capoluogo); 24 mila persone nei Consigli di Amministrazione delle 7 mila società, Enti, Consorzi, Autorità di Ambito partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni; quasi 318 mila persone che hanno un incarico o una consulenza elargita dalla Pubblica Amministrazione; la massa del personale di supporto politico addetto agli uffici di gabinetto dei Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Regione, Provincia, Sindaci, Assessori Regionali, Provinciali e Comunali; i Direttori Generali, Amministrativi e Sanitari delle ASL; la moltitudine dei componenti dei consigli di amministrazione degli ATER e degli Enti Pubblici.Fare politica deve diventare un mestiere come un altro, limitato nel tempo, non un privilegio strapagato. Dunque vanno eliminati i vitalizi ai parlamentari nazionali e regionali, dimezzato il numero dei parlamentari con legge costituzionale, eliminati i rimborsi elettorali ai partiti e le spese elettorali, eliminate le Province, rivisiti i bilanci delle authority, che prendono i soldi da quelli che controllano ma li utilizzano solo per le casse dello Stato. Vanno rivisitate anche talune authority che producono più carta che controlli. Ci dev’essere una forte riduzione delle auto e dei voli blu.2) Pubblica amministrazione: Eliminazione degli arbitrati e blocco delle consulenze e degli incarichi esterni, per riportare l’attività della Pubblica amministrazione all’interno della P. a., perché nel 99% dei casi le consulenze servono solo a sistemare qualche trombato alle elezioni e qualche trombone, o per fare uscire in modo formalmente lecito denaro dalla pubblica amministrazione e dall’erario. Divieto di assunzioni di dirigenti esterni alla PA. Amministratore unico per le società e gli enti partecipati dagli enti territoriali (gli attuali 4500 membri dei consigli sono spesso amici degli amici, trombati alle elezioni, e fonte di clientelismo). Obbligo unione tra comuni con meno di 20.000 abitanti. Per la riduzione della spesa della Pubblica amministrazione vanno anzitutto soppressi i finanziamenti per il ponte sullo stretto di Messina. L’idea che ogni Regione si faccia il suo palazzetto di rappresentanza in giro per il mondo sembra proprio uno sperpero: non va eliminata la promozione, ma fatta dentro al Parlamento, anche europeo. 3) Riduzione delle spese militari che ammontano a trenta miliardi l’anno, secondo l’Istituto internazionale per le ricerche sulla pace di Stoccolma. Vanno tagliate le missioni all’estero che portano la guerra oltre i nostri confini in spregio della Costituzione (ritiro da Afghanistan che costa 700 i milioni annui, e da Libia per la quale sono già stati spesi 500 milioni di euro), diminuite le spese per i sistemi d'arma (caccia bombardieri Eurofighter ecc), soppressa Difesa spa, dotata di un sistema di amplissimo potere integralmente sottratto ai controlli di legalità e legittimità. 4) Tassazione della Finanza e dei grandi patrimoni: in Italia il 10 per cento delle famiglie detiene il 47% della ricchezza nazionale: è sensata dunque una tassa ordinaria e permanente sulle grandi ricchezze ispirata al modello francese, con una previsione di imposta mediamente dell'1% a carico delle famiglie che abbiano una ricchezza superiore agli 800mila euro (colpirebbe solo il 5% della popolazione secondo la CGIL e potrebbe generare un gettito di circa 15 miliardi di euro ogni anno). Altri provvedimenti: tassazione del 20% per le rendite finanziare (esclusi i titolo di Stato), riduzione della deducibilità per le banche, aumento dei canoni di concessione, riduzione delle agevolazioni fiscali con l'esclusione di quelle relative a casa, famiglia, lavoro e pensioni; tassazione sulle transazioni finanziarie internazionali dello 0,05%, come lo stesso Parlamento europeo ha indicato; equa tassazione sui patrimoni immobiliari; contributo di solidarietà del 7,5% sui capitali regolarizzati tramite lo scudo fiscale
5) Lotta all'evasione fiscale e all’elusione tramite nuovo redditometro,
tracciabilità dei pagamenti dei professionisti, elenco di clienti e fornitori, trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei corrispettivi giornalieri da parte delle imprese esercenti il commercio; compensazioni effettuate dai titolari di partita IVA. CONCLUSIONE.È mancato a questo Governo il coraggio di intaccare i privilegi. La destra ha avuto paura di disarticolare il blocco sociale che la sostiene, e quindi ha deciso una stangata che risponde alla logica del rigore a senso unico, mettendo le mani in tasca ai soliti noti. Tremonti e Berlusconi non sono stati in grado di fare interventi strutturali per la crescita, e hanno fatto una manovra depressiva e di tagli che avrà riflessi negativi anche sui consumi e per tutta l'economia quindi anche sugli stessi conti pubblici.La manovra è attesa dal 25 luglio in aula alla Camera: si spera che l’opposizione non dorma e sfrutti l’occasione per far cadere finalmente questo nero governo. LA STANGATA DEL GOVERNO NON DEVE PASSARE RISPONDIAMO ALLA MANOVRA CON LA MOBILITAZIONE IL 15 LUGLIO VIA IL GOVERNO BERLUSCONI AFFAMATORE E ANTIPOPOLARE È ORA DI CAMBIARE: IL CENTROSINISTRA DEVE GOVERNARE !

Franco Pinerolo Milano, 4 luglio 2011

Nota mia,
l'articolo di Franco Pinerolo mi sembra (quasi) totalmente condivisibile. Non mi trova del tutto concorde l'ultima frase. Per carita! Non è che io voglia tenermi sul groppone ancora re Silvio: ha già fatto abbastanza danni, lui e i suoi alleati leghisti e responsabili (del disastro in cui ci hanno condotti). E' che il centrosinistra dovrebbe liberarsi di alcune ambiguità: da un lato strizza l'occhio ai 'moderati' del Terzo Polo; deve allearsi con IDV (che mi sembra sia approdata a una deriva sempre più autoritaria; deve allearsi con la sinistra...sugli ultimi referendum, si sono impegnati alla fine; sulla tav...lasciamo perdere...sulle missioni di pace (che non ingannano più nessuno) non mi sembra che si sbilancino più di tanto...E poi, siamo sicuri che non si siano berlusconizzati? Abbiamo bisogno di un'alternativa nonviolenta, socialista, ecologista, che sappia rispondere ai colpi di coda del berlusconismo morente (e dei berlusconidi tutt'altro che in agonia), che sappia restituire dignità ai tanti che non arrivano a fine mese, che sappia presentare alternative concrete in difesa della qualità della vita, contro lo sfruttamento e per l'ambiente. Nessuno dice che sia facile: ma tocca a noi: alla gente comune riprendere in mano le sorti del proprio destino!!!