Questo mese, le riviste saveriane pubblicano un editoriale congiuntodedicato a quanto accaduto a Milano a Mohamed Ba.
Inoltro per diffusione.
Giusy
-------Messaggio originale-------
Da: http://mail.google.com/mail/h/1i9alvy508x1h/?v=b&cs=wh&to=missioneoggi%40saveriani.bs.it Data: 30/06/2009 10.54.15
Oggetto: Missione Oggi - giugno luglio 2009
EDITORIALE: A Milano nella notte - Il canto di Ba "Si chiamava/ Moammed Sceab": così ha inizio una famosa poesia di GiuseppeUngaretti, intitolata In memoria, composta quasi un secolo fa e dedicata adun amico arabo che "non aveva più/ Patria./ Amò la Francia/ e mutò nome". Il protagonista di questo editoriale si chiama invece Mohamed Ba, che -venuto dal Senegal molti anni fa - ha trovato una nuova patria in Italia,amando questo Paese e non sentendo il bisogno di cambiare nome. È unartista e un mediatore culturale apprezzato, capace come pochi di fare dellironia sulle difficoltà dell'integrazione in un'Italia che sta cambiandopelle, e che vive con paura le trasformazioni di una società plurale. Lavorapresso l'Ufficio Educazione Mondialità del PIME di Milano è ha spessopartecipato ai convegni del CEM, dimostrando una straordinariadisponibilità a mettersi in gioco: come traduttore o dando una mano allaboratorio degli adolescenti. Lo conosciamo bene, perciò, come un uomogiusto e impegnato contro ogni forma di discriminazione e a favore deldialogo e della convivenza pacifica. È per questo - anche per questo - che non possiamo tacere su quanto gli èaccaduto il 31 maggio, quando è stato oggetto di una vile e insensataaggressione. Mentre, verso le ore 19, Mohamed aspettava un tram a Milano, èstato accoltellato allo stomaco da un uomo che parlava perfettamenteitaliano, indossava occhiali scuri e teneva in una mano un casco damotociclista: così, senza alcuna ragione. Si badi: non c'è stato un alterco,né una provocazione di sorta. Freddamente, l'uomo ha impugnato il coltellovibrando due colpi contro Ba. Poi, come per mettere la propria firma aquanto aveva compiuto, gli ha sputato addosso, e se ne è andato passeggiandoindisturbato, mentre la gente attorno, impaurita, scappava. E a Mohamed,incredulo e sanguinante, non è rimasto che trascinarsi verso il centrodella strada, per cercare di muovere a compassione qualche automobilista. Un momento di follia? Un raptus? Mentre attendiamo che qualche indaginefaccia luce su come ciò sia potuto accadere, ci tormenta il pensiero chequesto grave episodio si inserisca in un clima di razzismo e di ostilità perqualsiasi forma di diversità che da tempo si respira in Italia, senza che laclasse dirigente si renda conto dell'estrema pericolosità di talesituazione. E dobbiamo anche sottolineare la scarsa copertura mediatica cheesso ha ricevuto, immaginando cosa si sarebbe scritto "a colori della pelleinvertiti". Per quanto ci riguarda, questa triste vicenda ci spinge acontinuare a operare a favore del dialogo, dell'educazione interculturale edella fratellanza tra i popoli, cercando di far sì che tali aggressioni nonabbiano a ripetersi. E da queste pagine gli rinnoviamo la nostra vicinanza eamicizia, cogliendo l'occasione per ringraziarlo - una volta di più - pertutto ciò che ci ha regalato in tanti anni. Augurandoci che le tanteattestazioni di solidarietà ricevute possano aiutarlo a superare, non solola convalescenza, ma anche il dramma psicologico che sta attraversando. Di Sceab, Ungaretti concludeva la sua poesia scrivendo che "forse io solo/so ancora/ che visse". Di te, caro Mohamed, per fortuna siamo in tanti asapere che ancora vivi, e a esser certi che non verrà meno la tua fiducianell'uomo. Nonostante tutto.
MISSIONE OGGI – CEM MONDIALITA’ – MISSIONARI SAVERIANI – MISSIONE GIOVANI
Per una visione completa del numero potete cliccare il sito http://www/saverianibrescia.com/missione_oggi.php
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